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Argomento: Riconfinazioni: alcuni quesiti

Autore Risposta

SIMBA4

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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2019 alle ore 11:48

scusate, cancellato dall'autore

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EFFEGI
f.g.

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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2019 alle ore 12:20

....

Riporto un link interessante per approfondire l'art. 944 relativo all'avulsione;

www.brocardi.it/codice-civile/libro-terz...

Saluti.

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2019 alle ore 12:58

Interessanti le considerazioni di Samsung e i commenti riportati nel link di Fausto.

Il mio pensiero, credo nella condivisione della dottrina e della giurisprudenza, è che mi sembra una violenza valutare la traslazione come un cambio di prorprietà.

Se esiste un fronte franoso che sposta una faglia verso valle lasciando inalterate le misure dei lotti è la carta che va rifatta.

Magari tenendo conto di indennizzare chi questo movimento lo subisce negativamente.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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robeci

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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2019 alle ore 16:22

Secondo me il problema dello spostamento del convine per causa di una frana è stato un pò esagerato.

Infatti se ci fosse un movimento franoso tale da spostare un'area di terreno di una misura "significativa" non credo che quello che sta sopra a quell'area avrebbe ancora un valore dopo lo spostamento.

Cioè se vi fosse un movimento franoso che determina lo spostamento di buona parte di un terreno coltivato oppure di un intero fabbricato, non credo che quello che rimane alla fine del movimento abbia un valore tale da far discutere dove era e dove è il confine.

Se invece il movimento franoso, o come più frequente uno sbancamento, ha detrminato lo spostamento del ciglio, allora andrà cercata la posizione del confine originario che rimane comunque il limite della proprietà tra i due fondi attigui.

In sostanza la recizione la puoi portare dove vuoi, ma il confine rimane sempre nella stessa posizione originaria. Successivamente se nel caso inizieranno le procedure per il riconoscimento della proprietà o del possesso (ad esempio l'usocapione).

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robeci

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Toscana

 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2019 alle ore 16:29

Per quanto riguarda l'avulsione art 944 c.c. l'unico caso concreto si verifica nel caso del fenomeno dei meandri "morti" dei fiumi, ma credo che in Italia con l'attuale regimazione delle acque siano rarissimi se non inesistenti.

Forse dovendo fare una riconfinazione in Ariziona lungo il Grand Canyon il problema potrebbe presentarsi

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2019 alle ore 17:29

Roberto

Non so se ho compreso bene il tuo post ma le casistiche che mi sono state riportate non sono così poco significative.

Si parla di interi versanti di montagne che smottano verso valle con movimenti metrici e non smottamenti di cigli o sbancamenti.

Ciao

Carlo

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SIMBA4

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28 Agosto 2015 alle ore 16:02

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Veneto - Adria città Etrusca

 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2019 alle ore 18:04

Salve

io penso che se cambia la morfologia di una zona di terreno è il catasto che deve intervenire per adeguare le sue mappe.

Non credo proprio sia un onere dei privati cittadini affrontare problematiche del genere, non sono stato io privato a far scivolare la mia casa più in basso, ma è stato un evento naturale e gli eventi naturali li deve affrontare lo stato stesso.

cordiali saluti

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samsung

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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2019 alle ore 18:17

"robeci" ha scritto:
Secondo me il problema dello spostamento del confine per causa di una frana è stato un pò esagerato.



Il mio coinvolgimento è stato marginale, ho solo effettuato misure per aggiornamenti di mappa però abbastanza da notare queto evidente slittamento del PF. Lavorando fuori provincia non ero neanche al corrente delle particolari problematiche del posto ed arrivai a parlare col geologo della provincia che mi confermò la frana ed il suo monitoraggio. L'entità dei movimenti monitorati era compatibile con i due metri da me riscontrati.

La frana è attiva ed in quel periodo si muoveva di cira 15 cm all'anno. I segni in superficie erano modesti solo qualche casa segnava piccole anomalie e in alto verso la collina, alcune centinaia di metri fuori l'abitato il terreno invece segnava crepe larghe ed evidenti, ma è passato del tempo e non ricordo bene i particolari. Probabilmente l'inizio a monte della frana. A valle invece non sono dovuto andare per cui non ho idea di cosa avrei visto.

Quando si percorrono le strade di quel paese non si ha per nulla l'impressione di una frana in atto.

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kemplen

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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2019 alle ore 18:38

"SIMBA4" ha scritto:
io penso che se cambia la morfologia di una zona di terreno è il catasto che deve intervenire per adeguare le sue mappe.
Non credo proprio sia un onere dei privati cittadini affrontare problematiche del genere, non sono stato io privato a far scivolare la mia casa più in basso, ma è stato un evento naturale e gli eventi naturali li deve affrontare lo stato stesso.

L'adeguamento delle mappe catastali è l'ultimo dei problemi, ed è ovvio che ne va investito il Catasto.

Il problema vero è il danno che subisce il fondo a valle per effetto dello smottamento che di fatto gli sottrae superficie. Poi sarebbe da valutare anche quello a monte che invece ne guadagna.

Io non credo che l'art. 944 sia applicabile nemmeno per analogia perché, come riporta la nota in calce sul sito indicato da Fausto:

L'avulsione si caratterizza per la repentinità del distacco e l'identificabilità della porzione di terreno spostata da un fondo all'altro.

Ora è evidente che nel caso di smottamento l'identificabilità non c'è, e per accertarla occorrono rilievi e procedure tecniche ben precise.

A meno che non vi sia qualche altra norma in merito, credo che questa fattispecie si configuri come il classico vuoto normativo la cui risoluzione, come in altri casi del genere, vada demandata ad un giudice da parte dei soggetti interessati.

A presto,

geom. Gianni Rossi
cell. 3202896417
Email: kemplen81@gmail.com

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SIMBA4

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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2019 alle ore 18:47

"kemplen" ha scritto:
"SIMBA4" ha scritto:
io penso che se cambia la morfologia di una zona di terreno è il catasto che deve intervenire per adeguare le sue mappe.
Non credo proprio sia un onere dei privati cittadini affrontare problematiche del genere, non sono stato io privato a far scivolare la mia casa più in basso, ma è stato un evento naturale e gli eventi naturali li deve affrontare lo stato stesso.

L'adeguamento delle mappe catastali è l'ultimo dei problemi, ed è ovvio che ne va investito il Catasto.

Il problema vero è il danno che subisce il fondo a valle per effetto dello smottamento che di fatto gli sottrae superficie. Poi sarebbe da valutare anche quello a monte che invece ne guadagna.

Io non credo che l'art. 944 sia applicabile nemmeno per analogia perché, come riporta la nota in calce sul sito indicato da Fausto:

L'avulsione si caratterizza per la repentinità del distacco e l'identificabilità della porzione di terreno spostata da un fondo all'altro.

Ora è evidente che nel caso di smottamento l'identificabilità non c'è, e per accertarla occorrono rilievi e procedure tecniche ben precise.

A meno che non vi sia qualche altra norma in merito, credo che questa fattispecie si configuri come il classico vuoto normativo la cui risoluzione, come in altri casi del genere, vada demandata ad un giudice da parte dei soggetti interessati.

A presto,

geom. Gianni Rossi
cell. 3202896417
Email: kemplen81@gmail.com





Ciao Gianni

si condivido, ma qui i danni non sono stati determinati da privati ma da eventi naturali, qualsiasi CTU se viene incaricato di stimare i danni a chi li attribuisce i danni?

Salvo fantasiose teorie, e qualche volta se ne vedono in giro, lo scivolamento non può che essere attribuibile ad evento naturale, e quindi l'eventuale attribuzione del danno scema.

cordiali saluti

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robeci

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Toscana

 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2019 alle ore 19:16

"geocinel" ha scritto:
Roberto

Non so se ho compreso bene il tuo post ma le casistiche che mi sono state riportate non sono così poco significative.

Si parla di interi versanti di montagne che smottano verso valle con movimenti metrici e non smottamenti di cigli o sbancamenti.

Ciao

Carlo



Quello che volevo dire è che se si sposta un intero versante, rimarrà molto poco da poter rivendicare in loco, e quindi non credo sia importate stabilire dove stava ad esempio una recinzione per poter dire di chi era proprio quel "pezzo di superfice coltivata".
Ad esempio quando ho lavorato a Cardoso nel post alluvione dell'alta Versilia, non serviva a niente stabilire dove si il muro era sempre sul confine catastale. Nel caso di grandi smottamenti, non esistono vie di mezzo, tracci tutto ex-novo oppure ripristini il vecchio,

Stesso discorso penso che valga anche nel caso di una montagna il cui versante smotta di metri verso valle.

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rubino
.
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 0 -  0 - Inviato: 26 Febbraio 2019 alle ore 19:24

Questo argomento fu discusso qui:

www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/ric...

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 27 Febbraio 2019 alle ore 08:21

"rubino" ha scritto:
Questo argomento fu discusso qui:

www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/ric...




Rocco stai diventando la memoria storica del forum.

Io non me la ricordavo.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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geocinel
Carlo Cinelli
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it

 0 -  0 - Inviato: 27 Febbraio 2019 alle ore 09:29

"robeci" ha scritto:

Quello che volevo dire è che se si sposta un intero versante, rimarrà molto poco da poter rivendicare in loco, e quindi non credo sia importate stabilire dove stava ad esempio una recinzione per poter dire di chi era proprio quel "pezzo di superfice coltivata".
Ad esempio quando ho lavorato a Cardoso nel post alluvione dell'alta Versilia, non serviva a niente stabilire dove si il muro era sempre sul confine catastale. Nel caso di grandi smottamenti, non esistono vie di mezzo, tracci tutto ex-novo oppure ripristini il vecchio,

Stesso discorso penso che valga anche nel caso di una montagna il cui versante smotta di metri verso valle.



Infatti

Però sarebbe assurdo pensare che i confini di diritto siano individuati dalle mappe catastali in caso di eventi franosi di versanti.

E allora si pone il problema di non corrispondenza tra la rappresentazione cartografica e lo stato di fatto.

Quale dei due coincide con lo stato di diritto?

Per me lo stato di fatto e quindi va adeguata la rappresentazione catastale.

Attraverso quale procedura?

Può essere sia bonaria, con l'ausilio di un notaio, che giurisprudenziale.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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rubino
.
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Italia Meridionale

 0 -  0 - Inviato: 27 Febbraio 2019 alle ore 09:45

Ciao Carlo. Non mi piacciono i ricordi (uno per tutti: dovrei conservare quella notte di fine luglio che con duchessa aspettamo la riforma del catasto?) tuttavia conviene tenere in memoria com'era geolive non molto tempo fa. Saluti.

P.S.: alcuni risposero alla tua domanda, in quella discussione.

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