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Autore Rilievo Terreno rivendicato in possesso: autorizzazione alle operazioni da parte degli intestatari ?

prisma81

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06 Maggio 2016 alle ore 13:49

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2018 alle ore 10:33

Salve

mi è stato richiesto di effettuare, da parte di un famiglia che rivendica il possesso di un fondo agricolo da oltre 50 anni, delle misurazioni relative al terreno poichè un soggetto, munito di atto notarile recente, si è presentato un mese fa sul terreno e ha proceduto ad effettuare delle arature su parte del fondo.

Effettivamente in catasto il fondo è in ditta a questo soggetto che risulta abbia comprato qualche mese fa dalla vecchia proprietaria.

Il mio quesito è: dovendo effettuare le misurazioni della porzione arata e dovendo dopo verbalizzare in una perizia la metratura di terreno arato, devo richiedere l'autorizzazione ad effettuare tali misurazioni anche all'intestatario catastale o - visto che il mio cliente ne rivendica il possesso e che effettivamente il terreno è al momento "incustodito" - posso procedere senza richiedere alcuna autorizzazione che, comunque, immagino non mi verrebbe data ?

Ho pensato anche di farmi fare un autorizzazione scritta dal mio cliente ( possessario) dove dichiara di aver concordato con il soggetto intestario in catasto la mia presenza in loco per le operazioni topografiche in modo da poter, un domani, esibire la stessa ed evitare problematiche.

Grazie

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Autore Risposta

rubino
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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2018 alle ore 11:14

Buongiorno. Il soggetto "arante" ha un titolo di proprietà, i tuoi clienti no quindi non hanno alcuna autorità ad autorizzarti all'accesso in un fondo privato, concessione che deve esserti data dal legittimo proprietario. L'autorizzazione scritta dal tuo cliente non serve a niente, e non capisco cosa dichiarano di aver concordato col legittimo proprietario: se quest'ultimo è d'accordo entra e fai il rilievo in presenza di testimoni, se non è d'accordo e non ha concordato nulla non devi entrare perchè saresti tu nel torto, c'è poco da esibire. Piuttosto, evita di innescare, col tuo comportamento, discussioni fra le parti perchè potresti trovarti a doverne rispondere al Consiglio di Disciplina del tuo Collegio. Noi NON dobbiamo procurare clienti agli Avvocati, pensa piuttosto a contattare un collega dotato di drone e progetta un rilievo che, in campo neutro, ti consenta di fornire dati attendibili.

Ciao.

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prisma81

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06 Maggio 2016 alle ore 13:49

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2018 alle ore 11:29

"rubino" ha scritto:
Buongiorno. Il soggetto "arante" ha un titolo di proprietà, i tuoi clienti no quindi non hanno alcuna autorità ad autorizzarti all'accesso in un fondo privato, concessione che deve esserti data dal legittimo proprietario. L'autorizzazione scritta dal tuo cliente non serve a niente, e non capisco cosa dichiarano di aver concordato col legittimo proprietario: se quest'ultimo è d'accordo entra e fai il rilievo in presenza di testimoni, se non è d'accordo e non ha concordato nulla non devi entrare perchè saresti tu nel torto, c'è poco da esibire. Piuttosto, evita di innescare, col tuo comportamento, discussioni fra le parti perchè potresti trovarti a doverne rispondere al Consiglio di Disciplina del tuo Collegio. Noi NON dobbiamo procurare clienti agli Avvocati, pensa piuttosto a contattare un collega dotato di drone e progetta un rilievo che, in campo neutro, ti consenta di fornire dati attendibili.

Ciao.





Buongiorno

e se eventualmente il rilievo venisse effettuato non con drone bensì tramite stazione totale

posta all'esterno del fondo ( su strada pubblica ) e il canneggiatore fosse colui che ne dichiara il possesso ?

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rubino
.
(GURU)

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2018 alle ore 12:44

Questa storia è simile a quella che mi raccontò un mio praticante, ora Collega: descrisse uno scenario uguale alla tua idea e poi di un tale che, calmissimo e sorridente, si avvicinò e gli chiese cosa stessero facendo. Lui rispose con altrettando garbo e poi si salutarono educatamentre, addirittura gli diede anche il biglietto da visita. Due giorni dopo andarono a trovarlo i Carabinieri per notificargli l'invito a presentarsi in caserma: il gentilissimo proprietario del fondo lo aveva denunciato. Ne seguì l'iter giudiziario fino all'udienza davanti al GUP. Finì con la sentenza di non luogo a procere.

Morale: ha imparato a stare al proprio posto e che questo non è riparato dai guai anche se stai dietro la ST.

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prisma81

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2018 alle ore 16:33

Concordo, ma mi pongo dei quesiti.

Tralasciamo il caso in esame. Come dovremmo quindi comportarci nel caso che un cliente che vanta il possesso di un terreno ci dia l'incarico per redigere un atto di aggiornamento catastale e quindi si renda necessario l'accesso ad un fondo o ad un fabbricato ?

La lettera di incarico tipo per i frazionamenti laddove vi siano delle discrepanza tra ditta intestataria e realtà ci mette o meno al riparo da una denuncia per accesso a fondo altrui senza previa autorizzazione ?



grazie

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2018 alle ore 16:45

Scusa ma come faresti a Frazionare un terreno di prop. X (tra l'altro atto d'acquisto risulta in visura , visto che recente), su incarico del sig. Y?



A mio avviso prima di fare una cosa del genere devi avere in mano la sentenza d'usucapione, dopo di che frazionerai per l'identificazione.



Non vorrai forse frazionare un terreno senza il consenso della proprietà?



Il possessore non è proprietario fino alla sentenza. per cui non ci può dare alcun incarico a frazionare proprietà altrui.



Saluti

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prisma81

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2018 alle ore 16:56

si parlava di rilevare la porzione arata di più ampi fondo, al solo fine di quantificarla metricamente e non per frazionarla.

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bioffa69

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BRESCIA

 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2018 alle ore 17:17

"prisma81" ha scritto:
Concordo, ma mi pongo dei quesiti.

Tralasciamo il caso in esame. Come dovremmo quindi comportarci nel caso che un cliente che vanta il possesso di un terreno ci dia l'incarico per redigere un atto di aggiornamento catastale e quindi si renda necessario l'accesso ad un fondo o ad un fabbricato ?

La lettera di incarico tipo per i frazionamenti laddove vi siano delle discrepanza tra ditta intestataria e realtà ci mette o meno al riparo da una denuncia per accesso a fondo altrui senza previa autorizzazione ?



grazie





Ho risposto a questo, poi mi sembra di ricordare che l'accesso alla proprietà privata , serva il permesso della proprietà.



Saluti

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prisma81

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2018 alle ore 17:54

Comunque sono stato ora dal legale il quale senza alcun dubbio mi ha detto che se sono accompagnato da colui che ne dichiara il possesso e se non trovo ostacoli (fisici e umani) all'accesso al fondo per effettuare solamente dei rilevamenti topografici finalizzati alla quantificazione metrica della porzione arata rispetto al totale non ho alcun tipo di problema o necessità di chiedere permessi a chi risulta intestatario in catasto. Mi dice di specificarlo in perizia che l'accesso mi è stato fornito dal possessore e che in catasto la ditta risulta ad altra gente.

boh

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bioffa69

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2018 alle ore 18:05

L'avvocato semina per il futuro, per il suo lavoro futuro.

Ti sembra che tu possa entrare nel mio terreno perché tizio ti ha dato incarico?



L'avvicato fa l'avvocato!



Saluti

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prisma81

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2018 alle ore 18:15

No, attimo.

Non è quel tipo di legale, anzi... per bravura professionale e umana mi ha fatto riabilitare la figura dell'avvocato.

Quello che lui sostiene è che se non trovo ostacoli ad accedere ad un fondo per effettuare un rilievo topografico e fotografico e sono autorizzato da colui che in loco utilizza apertamente il fondo (pascola le pecore da 50 anni effettiivamente) e ne dichiara il possesso pacifico posso tranquillamente procedere al riliievo.

Anche io sono dubbioso. Ma d'altronde è pur vero che a questo punto anche un idraulico prima di mettere mano al tubo di un appartamento dovrebbe richiedere l'atto notarile ???

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EALFIN

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 0 -  0 - Inviato: 17 Maggio 2018 alle ore 20:40

Il fatto che un soggetto ha arato un fondo di cui (tutto o in parte) un altro soggetto ne rivendica il possesso ultraventennale metterebbe me tecnico nelle condizioni di prendere queste decisioni.

Se la parte "non arata" è nella disponibilità del mio cliente il rilievo lo eseguo senza sconfinare sulla parte "arata" cioè poggiando i piedi e prisma fino al limite dell'aratura ma sul terreno oggetto di pascolo posseduto dal mio cliente.

Inoltre se c'è un atto notarile o c'è stato un frazionamento oppure si presume che chi ha acquistato ha acquistato una particella intera.

In tutti i casi misuro il limite di aratura dalla parte del terreno posseduto dal cliente, misuro tutti i punti possibili e immaginabili di appoggio esterni e/o interni al lotto posseduto dal Cliente quali spigoli di fabbricato, termini, recinzioni, ecc.

Sovrappongo i risultati del rilievo alla mappa dì'impianto e/o prossima all'impianto (quelle vendute dai Collegi) opportunamente georeferenziata.

Morale della favola la parte "arata" la misuro dall'esterno senza toccare i piedi sulla parte arata, nei limiti delle possibilità, ecc.

Se alleghi al quesito una mappa con note esplicative potremmo capire meglio il problema.

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prisma81

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 0 -  0 - Inviato: 18 Maggio 2018 alle ore 08:49

Buongiorno

concettualmente avevo anche io pensato di impostare il lavoro come un rilevare "il bordo" della zona arata in modo da non poter essere - domani- accusato di aver passeggiato sulla terra altrui.

Il problema è che la zona arata non è altro che una porzione di un più vasto fondo a pascolo di cui il mio cliente dichiara (ed è vero) il possesso da 50 anni e un altro tizio ( l'aratore) ha un atto notarile di compravendita di 3 mesi fa.

Avendo arato solo una parte del fondo che "ha comprato" potrei procedere concettualmente come hai esposto tu ovvero come un rilevare il confine creatosi tra tutto il fondo (pascolo) e la zona arata ( ovvero - diciamo così per semplifcare - rivendicata da colui che ha arato e ha l'atto).

Ma è pur vero che non ha senso da parte di colui che ha arato la terra rivendicarne solo quel pezzo (sarà 1/10 dell'intero fondo). L'aratura si è fermata a quei pochi ettari, lasciando di fatto il restante a pascolo, perchè trattasi di una "costa" con elevata pendenza idonea di fatto soltanto al pascolo del gregge.

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EFFEGI
f.g.

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Irpinia

 0 -  0 - Inviato: 18 Maggio 2018 alle ore 09:32

Buongiorno a tutti.

Questa la mia considerazione "personale", non conoscendo i luoghi:

Il tizio che ha proceduto ad arare solo una piccola superficie (1/10 del lotto, come dice prisma81) del maggior lotto lo ha voluto fare solo per "sondare" la situazione e capire se il "possessore" intenterà una causa per rivendicarne il suo possesso.

Tra qualche mese (io dico tre mesi dall'aratura) vedrai prisma81 che la zona arata aumenterà fino a che il proprietario attuale si "riprenderà" tutta la particella da lui acquistata.

Domanda:

Cosa cambia se la superficie arata è 1 (uno) metro quadrato o di 1000 (mille) metri quadrati?

Sempre usurpazione di fondo si tratta. A cosa serve quindi rilevare detta superficie?

Secondo me a nulla (ma ripeto non conosco i luoghi).

Io non procederei ad alcun rilievo topografico/catastale in quanto inutile, ma consiglierei al tuo cliente possessore di adire SUBITO le vie legali senza se e senza ma, se il suo possesso è reale (pacifico direi ora non si può più dire).

Il fatto di pascolare gli animali non è sinonimo di possesso pacifico.

Il tuo cliente "possessore" prisma81, lo ha mai coltivato? Ha fatto dei miglioramenti agrari in questi 50 anni? Ha dei testimoni validi che possano testimoniare a suo favore di essersi comportato come "proprietario" in chiara buona fede?

O solo perchè ha pascolato le pecore pensa di essere diventato padrone del fondo.

L'usucapione è una cosa seria, ed occorre dimostrare di avere i requisiti per adire le vie giudiziali.

Consiglio: non farti trascinare in una diatriba per pochi spiccioli. Fai andare il tuo cliente dall'avvocato a denunciare "l'aratore", e poi, solo dopo, in sede di causa, farai il rilievo.

Buona giornata.

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prisma81

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06 Maggio 2016 alle ore 13:49

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 0 -  0 - Inviato: 18 Maggio 2018 alle ore 10:06

"EFFEGI" ha scritto:
Buongiorno a tutti.

Questa la mia considerazione "personale", non conoscendo i luoghi:

Il tizio che ha proceduto ad arare solo una piccola superficie (1/10 del lotto, come dice prisma81) del maggior lotto lo ha voluto fare solo per "sondare" la situazione e capire se il "possessore" intenterà una causa per rivendicarne il suo possesso.

Tra qualche mese (io dico tre mesi dall'aratura) vedrai prisma81 che la zona arata aumenterà fino a che il proprietario attuale si "riprenderà" tutta la particella da lui acquistata.

Domanda:

Cosa cambia se la superficie arata è 1 (uno) metro quadrato o di 1000 (mille) metri quadrati?

Sembre usurpazione di fondo si tratta. A cosa serve quindi rilevare detta superficie?

Secondo me a nulla (ma ripeto non conosco i luoghi).

Io non procedere ad alcun rilievo topografico/catastale in quanto inutile, ma consiglierei al tuo cliente possessore di adire SUBITO le vie legale senza se e senza ma, se il suo possesso è reale (pacifico direi ora non si può più dire).

Il fatto di pascolare gli animali non è sinonimo di possesso pacifico.

Il tuo cliente "possessore" prisma81, lo ha mai coltivato? Ha fatto dei miglioramenti agrari in questi 50 anni? Ha dei testimoni validi che possano testimoniare a suo favore di essersi comportato come "proprietario" in chiara buona fede?

O solo perchè ha pascolato le pecore pensa di essere diventato padrone del fondo.

L'usucapione è una cosa seria, ed occorre dimostrare di avere i requisiti per adire le vie giudiziali.

Consiglio: non farti trascinare in una diatriba per pochi spiccioli. Fai andare il tuo cliente dall'avvocato e denunciare "l'aratore", e poi, solo dopo, in sede di causa, farai il rilievo.

Buona giornata.





caro collega

quanto da te detto collima con il mio pensiero ultimo. L'inutilità di misurare

la zona arata rispetto al totale tenendo conto che se possesso vi è stato è da riferirsi

al totale e che quindi non ha alcun senso misurare la porzione attualmente arata.

Aggiungo che in maniera spartana ho già dato un grafico ( non firmato) dove approsimativamente

sono state indicate le zone di aratura così come evincibili ad occhio e con l'ausilio di una foto eseguita dall'alto. Ma ripeto senza alcuna firma. Se il suo legale vorrà una perizia firmata e un rilievo topografico firmato mi faccia avere una solida rassicurazione sulla possibilità di entrare nel fondo altrui seppur contestato dal mio cliente.

Quindi - in chiusura - me ne sono uscito per ora con una foto satellitare dove ho annotato in giallo le zone che si evincono arate e la loro quantificazione metrica approsimativa. Il tutto senza firma e timbro. Tanto per la felicità del cliente che non potrà farsene un bel niente.

Se un domani mi farà avere una legittimità ad entrare o ad effettuare il rilievo e a firmalo (giudice o controparte) procederò con qualcosa di più preciso e non avrò alcun problema ad apporre firme e timbro.

Per qualche centinaio d'euro non voglio problemi

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