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Argomento: Riconfinazione di linea derivante da atto ante circ. 2/88

Autore Risposta

georox

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14 Marzo 2008

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 0 -  0 - Inviato: 24 Gennaio 2017 alle ore 15:49

"geo_roma" ha scritto:
apprezzo la tua proposta così come l'ho già apprezzata in passato e ti ringrazio. Ma preferisco continuare la discussione su questo forum, con tutti i limiti del caso.

Nessun problema, se non quello classico che senza avere lo schema dei punti, si possono dare solo pareri generici.

"geo_roma" ha scritto:
In effetti intendevo proprio vincolare il rilievo all'unico punto di appoggio, azzerando gli scarti su di esso.

Per curiosità, come intendi procedere nel vincolare quell'unico punto di appoggio?

Te lo chiedo perché, nella tua situazione, potrebbe essere applicata la variante vincolata della rototraslazione ai minimi quadrati che azzera appunto gli scarti sul punto di vincolo. In questo caso va però rispettata la condizione che tale punto sia in una posizione non molto distante dal baricentro del poligono di inquadramento (nel tuo caso un triangolo), altrimenti quel calcolo non è applicabile e non resta che agire sui pesi.

A presto,

geom. Gianni Rossi

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 24 Gennaio 2017 alle ore 15:57

Sempre parlando di ricostruzione di linee catastali.

Pensa che questa cosa del vincolo comincio a sposarla nella quasi totalità dei casi.

E' giusto prendere più punti di appoggio possibili ma solo e soltanto per un calcolo preventivo in cui devo capire la bontà degli stessi.

Una volta appurata e verificata la bontà devo capire chi di loro, rispetto alla linea da ricostruire, è fratello, chi cugino di primo grado, chi di secondo grado e chi di terzo grado.

A quel punto se c'è un fratello e un cugino di primo grado farò delle scelte relative ai pesi, se c'è un fratello e tre cugini di terzo grado vado sul vincolo.

Poi tra i cugini potrei scegliere anche su chi orientare. Magari su quello più bello e più simpatico.



Cordialmente

Carlo Cinelli

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SIMBA4

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28 Agosto 2015 alle ore 16:02

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 0 -  0 - Inviato: 24 Gennaio 2017 alle ore 16:13

Salve

Però Carlo, come si a capire la differenza tra un cugino di primo, secondo o terzo grado?

Spero di non chiedere troppo.

Saluti Colombiani, con amarezza perché è l'ultimo giorno di mia permanenza.

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geo_roma

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11 Febbraio 2008

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 0 -  0 - Inviato: 24 Gennaio 2017 alle ore 16:16

X Georox:

intendevo vincolarlo applicando la variante vincolata delle rototraslazione.

Ho verificato la distanza del punto di vincolo dal baricentro del triangolo.

Cosa intendi per "non molto distante"? E' una grandezza quantificabile?



X Geocinel:

In effetti ho deciso di vincolare il rilievo al punto di appoggio dopo un calcolo preventivo, avendo riscontrato degli scarti relativamente accettabili su tutti e tre i punti (nonostante gli stessi non siano in assoluto ottimi, in riferimento anche alla tipologia di atto da cui la linea di confine deriva. Se solo fosse stato presente il secondo punto di appoggio, il discorso sarebbe stato diverso...).



Saluti.

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georox

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14 Marzo 2008

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 0 -  0 - Inviato: 24 Gennaio 2017 alle ore 16:23

"geocinel" ha scritto:
Sempre parlando di ricostruzione di linee catastali.

Pensa che questa cosa del vincolo comincio a sposarla nella quasi totalità dei casi.

E' giusto prendere più punti di appoggio possibili ma solo e soltanto per un calcolo preventivo in cui devo capire la bontà degli stessi.

Una volta appurata e verificata la bontà devo capire chi di loro, rispetto alla linea da ricostruire, è fratello, chi cugino di primo grado, chi di secondo grado e chi di terzo grado.

A quel punto se c'è un fratello e un cugino di primo grado farò delle scelte relative ai pesi, se c'è un fratello e tre cugini di terzo grado vado sul vincolo.

Poi tra i cugini potrei scegliere anche su chi orientare. Magari su quello più bello e più simpatico.

Concordo pienamente.

Vorrei però far notare una constatazione di ordine matematico. Nel caso in cui i punti di appoggio iniziali diano tutti scarti di valore analogo (cioè rientrano tutti in un range contenuto), il fatto di eliminarne alcuni a favore di altri di fatto non comporta alcuna variazione significativa sul risultato finale.

Detto questo, credo tuttavia che operare la cernita dei punti di appoggio in funzione della loro affinità con il confine ai fini di evidenziarla nella relazione tecnica sia un'operazione corretta e che dimostra di aver agito con la massima perizia.

Diverso è ovviamente il caso in cui si adotti il vincolo fisso perché in quel caso, come si diceva, gli scarti di quel punto si azzerano (alterando così quelli degli altri ... e qui ci sarebbe da discutere).

A presto,

geom. Gianni Rossi

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 24 Gennaio 2017 alle ore 16:28

"geo_roma" ha scritto:

In effetti ho deciso di vincolare il rilievo al punto di appoggio dopo un calcolo preventivo, avendo riscontrato degli scarti relativamente accettabili su tutti e tre i punti (nonostante gli stessi non siano in assoluto ottimi, in riferimento anche alla tipologia di atto da cui la linea di confine deriva. Se solo fosse stato presente il secondo punto di appoggio, il discorso sarebbe stato diverso...).
Saluti.



Certo, se ci fosse stato il secondo punto di appoggio sarebbe stato diverso.

Gli scarti, secondo me, sono del tutto normali.

Trigonometrici catastali (non IGM) di rete e sottorete hanno accuratezze di posizione assoluta in circa 50 cm.

Quelli di dettaglio tra 50 cm. e un metro.

Non ci scordiamo anche la qualità diversa (in tutti i sensi) tra punto di appoggio e punto di orientamento.

Ad uno è stato "appoggiato" il rilievo, all'altro solo "orientato". E questa valenza devono mantenere anche nella ricostruzione.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 24 Gennaio 2017 alle ore 16:36

"SIMBA4" ha scritto:
Salve

Però Carlo, come si a capire la differenza tra un cugino di primo, secondo o terzo grado?

Spero di non chiedere troppo.

Saluti Colombiani, con amarezza perché è l'ultimo giorno di mia permanenza.



Ciao Stefano Colombiano

Stai attento ai narcos.

Quando si parla di ricostruzione di linee di mappa d'Impianto devi fare delle valutazioni sulla correlazione che ci può essere tra la linea oggetto e i punti di appoggio.

Lo vedi dallo schema delle poligonali e, se non ce l'hai, lo vedi dalla posizione.

In poche parole devi fare delle presunzioni.

Quella linea che vado a ricostruire è stata rilevata dalla stessa stazione da cui è stato rilevato il tal punto di appoggio?

Benissimo, vuol dire che sono fratelli.

E' stata invece rilevata dalla stazione vicina a quella del punto di appoggio?

Vuol dire che sono cugini di primo grado.

E via andare.

Per il caso di Fabio invece è del tutto evidente che un punto di appoggio è fratello della linea mentre i Trigonometrici, osservati solo angolarmente nella confinazione, sono cugini di terzo grado (se va bene e non mi sono perso qualcosa nella parentela).

Ciao

Carlo Cinelli

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georox

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 0 -  0 - Inviato: 24 Gennaio 2017 alle ore 17:15

"geo_roma" ha scritto:
X Georox:
intendevo vincolarlo applicando la variante vincolata delle rototraslazione.
Ho verificato la distanza del punto di vincolo dal baricentro del triangolo.
Cosa intendi per "non molto distante"? E' una grandezza quantificabile?

Sinceramente non mi sono mai posto il problema di quantificare un parametro entro cui l'assunzione del "vincolo = baricentro" sia sostenibile, ma potrei farlo.

Certamente non è banale calcolare un tale parametro perché dipende dalla conformazione del poligono di inquadramento. Ad esempio, supponiamo che il tuo triangolo sia molto lungo sul lato tra i due trigonometrici e stretto nell'altra direzione perché l'appoggio ha un'altezza contenuta rispetto a quel lato. È evidente che tu potrai distanziarti dal baricentro in misura maggiore nella direzione T1-T2 ma di pochissimo nella direzione dell'appoggio. Altrimenti non è più un calcolo ai minimi quadrati ma una storpiatura priva di senso.

A presto,

geom. Gianni Rossi

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geo_roma

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 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2017 alle ore 16:05

"georox" ha scritto:
Sinceramente non mi sono mai posto il problema di quantificare un parametro entro cui l'assunzione del "vincolo = baricentro" sia sostenibile, ma potrei farlo.

Certamente non è banale calcolare un tale parametro perché dipende dalla conformazione del poligono di inquadramento. Ad esempio, supponiamo che il tuo triangolo sia molto lungo sul lato tra i due trigonometrici e stretto nell'altra direzione perché l'appoggio ha un'altezza contenuta rispetto a quel lato. È evidente che tu potrai distanziarti dal baricentro in misura maggiore nella direzione T1-T2 ma di pochissimo nella direzione dell'appoggio. Altrimenti non è più un calcolo ai minimi quadrati ma una storpiatura priva di senso.

A presto,

geom. Gianni Rossi





Grazie per il chiarimento.

Saluti e buon lavoro

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