Buonasera a tutti,
avevo deciso di non intervenire più, ma ci ho ripensato dopo aver letto questa constatazione di EFFEGI che, da persona equilibrata qual è, sa sempre distinguere le deviazioni di carattere personale (che qui su Geolive abbonano molto più che al bar) dalle questioni tecniche effettive.
"EFFEGI ha scritto:
Vedo che, come sempre, ognuno legge solo ciò che interessa pur di dire la sua.
Desidero quindi precisare alcuni vostri commenti, scritti, come dice EFFEGI, estrapolando solo ciò che interessa al solo scopo di dire la propria e, per qualcuno, per il bisogno insopprimibile di affermazione.
"EFFEGI ha scritto:
L'usucapione Gianni non è un esproprio. Diventa un "esproprio" solo quando c'è la malafede.
Fausto, è esattamente quello che ho inteso dire io. Se leggi bene l’articolo, vedrai che avevo riportato questo passaggio:
Per quanto riguarda la malafede, guardate cosa ho trovato in un affermato sito che dibatte temi di diritto civile (https://www.diritto.it/usucapione-continuita-del-possesso):
Affinché il possesso possa implicare acquisto della proprietà (o di altro diritto reale) è necessario, peraltro, che lo stesso presenti determinate caratteristiche e, precisamente, che esso possa definirsi pacifico (non violento), pubblico (non clandestino), continuo e non interrotto; non è, invece, necessario che il possesso medesimo rivesta le caratteristiche del c.d. possesso in buona fede, giacché anche il possesso in mala fede è idoneo a fondare l’usucapione del bene eventualmente posseduto. Avevo quindi precisato che le mie riflessioni non riguardavano tanto il mio caso (sul quale torno dopo perché i soliti noti non hanno capito un c….) ma il principio, per me aberrante, che la legge garantisca un vantaggio civile a chi agisce in malafede.
"EFFEGI ha scritto:
E non sono d'accordo con te nel dire che l'usucapione vada eliminato dal nostro ordinamento giuridico, altrimenti dovremmo ammettere che in ogni situazione in cui vi è un'usucapione ci sia sempre e solo malafede, è come dire che una rondine fa primavera, e sappiamo bene tutti che non è cosi.
Qui hai capito male anche tu.
Io non ho detto che l’usucapione vada abolita, ho detto che non possono essere dati degli ingiusti vantaggi a chi la rivendica lasciando invece in una posizione di assoluta debolezza chi la subisce. I vantaggi di chi chiede l’usucapione non sono da Stato civile:
1) può agire anche in malafede (allucinante);
2) il diritto ad usucapire si estrinseca con il solo fatto di possedere il bene, l’istanza in tribunale serve solo a ratificare un diritto di fatto già acquisito;
3) per interrompere l’usucapione, il proprietario del bene può solo agire con la forza impendendo l’accesso al fondo oppure con una vera e propria azione legale con spese e oneri relativi.
A te sembra che i due soggetti, quello che vuole usucapire e il proprietario che si oppone, abbiano parità di trattamento?
Questa domanda l’ho posta minimo 10 volte, ma nessuno ha mai risposto. Sono certo invece che tu non ti sottrarrai dal farlo.
"EFFEGI ha scritto:
Quando invece si configura la malafede vuol dire che non è più un'usucapione ma diventa usurpazione che se dimostrata la legge punisce chi la fa.
Anche qui sbagli. La malafede è un comportamento comunque idoneo a usucapire. Informati bene come ho fatto io, Fausto, nemmeno la querela ai sensi dell’art. 633 del codice penale interrompe l’usucapione:
Chiunque invade arbitrariamente terreni o edifici altrui, pubblici o privati, al fine di occuparli o di trarne altrimenti profitto, è punito, a querela della persona offesa, con la reclusione fino a due anni … Ti rendi conto? Tu invadi la mia proprietà, io ti querelo ai sensi di quanto sopra, dimostro la tua invasione, tu vieni condannato penalmente. Tuttavia il tuo comportamento criminale (condannato e punito) non ti fa venir meno il diritto all’usucapione.
Passo adesso ad alcuni passaggi di quelli che non capiscono il mio italiano scritto perché carente e poco comprensibile.
"st-topos" ha scritto:
nel mio post precedente ho scritto ".......con qualche immagine del progetto dove fu posizionato il fabbricato rispetto al confine...."
Non capisci un c….
Ma quale posizionamento? Ma quale progetto? Il fabbricato non ha modificato la sua ubicazione rispetto al confine. Cosa c’entra il progetto? Mica gli stiamo contestando il mancato rispetto della distanza dal confine. Quella è rimasta la stessa che c’era all’impianto.
"Pippocad" ha scritto:
Quell’articolo tira le conclusioni fin da subito (esproprio legalizzato) ancora prima di essere arrivati a sentenza.
Non capisci un c….
Ho detto e stradetto che il caso l’ho citato solo come esempio per far capire la grave disparità in termini di diritto tra chi chiede l’usucapione e chi deve difendersi da tale pretesa. Questo è il senso dell’esproprio legalizzato.
"Pippocad" ha scritto:
Poi ti contraddici quando scrivi che, dopo qualche anno di causa, “forse ci sarà un accordo transattivo” e/o “abbiamo buone possibilità di vincerla” pertanto anche il tuo caso dimostra che la strada è in salita per chi vuole usucapire.
Non capisci un c….
Non c’è nessuna contraddizione, la possibilità di vincere la causa nasce dall’assoluta incompetenza del tecnico di parte, un architetto che, ignorante all’inverosimile, ha tracciato quale limite dell’area da usucapire una linea ipotetica che passa in mezzo agli alberi senza che la stessa corrisponda a nessuna demarcazione sul posto, né a nessuna testimonianza.
La foto che segue riproduce la linea tracciata da questo architetto (paline e nastro). Come si vede non c’è nessuna demarcazione, né naturale (le piante sono sia da una parte che dall’altra) né manufatta. E nemmeno nessun testimone ha detto che l’area “posseduta” avesse quel limite (come avrebbero potuto affermare una cosa simile).
Clicca sull'immagine per vederla intera
"cassini" ha scritto:
"kemplen" ha scritto:
Come avevo scritto, la proposta dell'accordo bonario è arrivata dall'avvocato della controparte perché probabilmente ravvede il rischio di perdere la causa. Le probabilità che questo accordo vada in porto è a mio avviso molto scarsa. Poi tu pensa pure quello che vuoi.
Qui mi dai da pensare.
Nella tua perizia infatti hai scritto:
"Ad oggi (Febbraio 2023) la causa è giunta al termine delle udienze di audizione dei testimoni. Nel frattempo, su istanza mia e del mio collega, si è ipotizzata una possibile transazione bonaria che prevede la cessione da parte di A a B di una certa porzione di terreno prospicente il fabbricato di B, a fronte della concessione di una servitù di passaggio sull’unica strada carrabile, privata sulla proprietà B, che giunge sul posto." Bisogna che ti metti d'accordo con te stesso.
No, è solo che, come ha detto EFFEGI, tu leggi solo quello che ti permette di contraddire sempre e comunque.
La proposta di una possibile transazione è stata inoltrata dall’avvocato di controparte al nostro, ma era una proposta generica. Probabilmente il loro avvocato si è reso conto che rivendicare l’usucapione di un’area tracciandola a casaccio come ha fatto il loro CTP, gli dà poche speranze di vincere la causa perché rende evidente come la richiesta sia pretestuosa.
Ricevuta la richiesta di transazione, io e il mio collega, abbiamo avanzato l’ipotesi tecnica di barattare la servitù di passaggio sulla strada privata di controparte con un’area (da definirsi) prospiciente l’abitazione B.
geom. Gianni Rossi
cell. 3202896417
Email: gianni.rossi@co**************
www.co**************