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Argomento: Help Riconfinazione
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rubino
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Ehi gionni, attenzione: l'iscrizione all'Albo comporta l'accettazione ed osservanza del codice di deontologia professionale e, in caso di inosservanza soprattutto dei rapporti fra colleghi, il deferimento al Consiglio di Disciplina. Sta tranquillo che alla prima offesa che scriverai sarà un piacere deferirti, e chiunque di noi potrà farlo.
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rubino
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Francesco2015
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"rubino" ha scritto: Ehi gionni, attenzione: l'iscrizione all'Albo comporta l'accettazione ed osservanza del codice di deontologia professionale e, in caso di inosservanza soprattutto dei rapporti fra colleghi, il deferimento al Consiglio di Disciplina. Sta tranquillo che alla prima offesa che scriverai sarà un piacere deferirti, e chiunque di noi potrà farlo. Cioè? Deferisci un forumista? E dove lo hai trovato scritto che kemplen è realmente Gionni?  Comunque siete fantastici, continuate così!
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rubino
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(GURU)
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Deferisco il geom. Gianni Rossi, se mai esisterà, perché sappiamo che kemplen, georox ecc. sono nickname pubblicamente utilizzati da quell'iscritto, tale qualificatosi "firmando" gli interventi. Il forumista risponde alle regole del forum, il forumista Geometra iscritto all'Albo di un Collegio provicniale che scrive, qualificandosi, in un forum risponde sia alle regole del forum che al Codice di deoentologia professionale.
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carlocinelli
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Lamporecchio (PT)
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Visto che non risponde e non risponderà, ma non perché è stupido come vuol far credere, semplicemente perché l'ovvia risposta all'ovvia domanda metterebbe in crisi il castello di REGOLE che si è autocostruito e che sono si quelle sinonimo di grande insicurezza e poca conoscenza; mi rispondo da solo anche perché non si può lasciare le cose a galleggiare. Le risposte a questi quesiti le troviamo nella conoscenza profonda su come la mappa si è formata. Ecco perché non esistono REGOLE che valgono per tutte le occasioni. Ecco perché non si può essere d'accordo né con chi sostiene che la variazione di scala vada sempre applicata e né con chi sostiene che non vada mai applicata. Anche se i danni dall'applicazione quando non ce n'è bisogno sono superiori a quelli della non applicazione quando ce n'è bisogno. La variazione di scala come abbiamo detto più volte dovrebbe correggere le distorsioni cartografiche di una rappresentazione afilattica come quella di Cassini Soldner. Ma questo, per la Carta Catastale, è applicabile solo in parte perchè ciò che è rappresentato sulla mappa non è stato TUTTO variato in base ai calcoli della rappresentazione cartografica. Chi ha risentito di queste variazioni? Sicuramente i Trigonometrici e a caduta le Stazioni delle poligonali (ambedue riportati per coordinate cartesiane) ma non i dettagli del territorio che sono stati riportati per coordinate polari e direttamente dalle stazioni. Pertanto, nel caso di fattispecie del mio quesito, se vado a variare di scala un qualcosa che è stato riportato direttamente faccio una operazione non corretta. Soprattutto quando questa linea/figura è stata presumibilmente rilevata dalla stessa stazione. Quando invece stiamo ricostruendo una linea lunga rilevata presumibilmente da più stazioni potremmo prendere in considerazione la correzione delle distorsioni cartografiche. In quale misura è lecito fare ciò? Bisognerebbe stimare per quell'area di operazioni per quanto possano aver influito queste correzioni e darsi un range massimo. Che non può essere certo 1/2 metri al Km. ma inferiore. E dovremmo anche avere la consapevolezza che entità di variazione superiori a quanto stimato di fatto correggono altre cose e non la proiezione cartografica. Cordialmente Carlo Cinelli
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totonno
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"carlocinelli" ha scritto:
Nel mio esempio, c'è al centro un campo rettangolare di 100 metri x 50 e i punti di inquadramento all'incirca dove li ha posizionati tu. Se questo campo, perfettamente rettangolare e avente i lati di 50x100 nella mappa rettificata dalla parametrica, fosse stato ipoteticamente rilevato all'impianto: un lato direttamente e gli altri canneggiati, e fosse stata anche indicata la sua estensione in 5.000 mq., nella sua ricostruzione si applica o meno la variazione di scala? Se si applica la variazione di scala il rettangolo cambia le sue dimensioni e la rappresentazione grafica risultante dalla variazione di scala, non coincide più con la realtà, nonostante la mappa sia stata scalata. Insomma....un casino! Saluti Ops... ho coperto involontariamente l'interessante intervento di Cinelli, chiedo scusa !
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macius
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"carlocinelli" ha scritto: Visto che non risponde e non risponderà, ma non perché è stupido come vuol far credere, semplicemente perché l'ovvia risposta all'ovvia domanda metterebbe in crisi il castello di REGOLE che si è autocostruito e che sono si quelle sinonimo di grande insicurezza e poca conoscenza; mi rispondo da solo anche perché non si può lasciare le cose a galleggiare. Le risposte a questi quesiti le troviamo nella conoscenza profonda su come la mappa si è formata. Ecco perché non esistono REGOLE che valgono per tutte le occasioni. Ecco perché non si può essere d'accordo né con chi sostiene che la variazione di scala vada sempre applicata e né con chi sostiene che non vada mai applicata. Anche se i danni dall'applicazione quando non ce n'è bisogno sono superiori a quelli della non applicazione quando ce n'è bisogno. La variazione di scala come abbiamo detto più volte dovrebbe correggere le distorsioni cartografiche di una rappresentazione afilattica come quella di Cassini Soldner. Ma questo, per la Carta Catastale, è applicabile solo in parte perchè ciò che è rappresentato sulla mappa non è stato TUTTO variato in base ai calcoli della rappresentazione cartografica. Chi ha risentito di queste variazioni? Sicuramente i Trigonometrici e a caduta le Stazioni delle poligonali (ambedue riportati per coordinate cartesiane) ma non i dettagli del territorio che sono stati riportati per coordinate polari e direttamente dalle stazioni. Pertanto, nel caso di fattispecie del mio quesito, se vado a variare di scala un qualcosa che è stato riportato direttamente faccio una operazione non corretta. Soprattutto quando questa linea/figura è stata presumibilmente rilevata dalla stessa stazione. Quando invece stiamo ricostruendo una linea lunga rilevata presumibilmente da più stazioni potremmo prendere in considerazione la correzione delle distorsioni cartografiche. In quale misura è lecito fare ciò? Bisognerebbe stimare per quell'area di operazioni per quanto possano aver influito queste correzioni e darsi un range massimo. Che non può essere certo 1/2 metri al Km. ma inferiore. E dovremmo anche avere la consapevolezza che entità di variazione superiori a quanto stimato di fatto correggono altre cose e non la proiezione cartografica. Cordialmente Carlo Cinelli Carlo, non sono d'accordo su un paio di concetti. Se si vuole usare questa variazione di scala, perchè la ordina il dottore e perchè quel tratto di mappa si presume si sia deformato contro ogni legge della fisica come un elastico, questa andrebbe applicata esclusivamente tra i punti generati attraverso le coordinate polari dalla stessa stazione. Parliamo del nulla e di siituazioni paradossali. Quindi per me, e ribadisco che parlo solo e soltanto di parametrica catastale, sarà sempre e comunque niet. Sulla linea lunga rilevata da più stazioni non va assolutamente applicata perchè già le stazioni delle poligonali erano compensate e pertanto c'è già un "peccato originale" e NON C'E' PIU' CORRELAZIONE tra i punti generati tra le diverse stazioni. Unico caso, per assurdo, in cui va applicata la variazione di scala? Ho fatto un rilievo (preciso e con unica origine) restituito in cad che riporta i riquadri parametrici e l'ho stampato. Ho perso il rilievo cad e mi è rimasto solo il cartaceo. Ciau Macius
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carlocinelli
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Boh....forse non ho capito bene il tuo primo concetto o forse diciamo la stessa cosa. Le deformazioni della mappa vengono corrette con la georeferenziazione parametrica che riporta o tenderebbe a riportare esattamente la mappa alla sua originaria dimensione. Qui ogni supposizione, tipo la mappa era già deformata all'origine, non può essere supportata da alcuna prova perché la massima deformazione possibile e accettabile era 1/4 di millimetro. Ma,ripeto, siamo a delle presunzioni difficili e non supportabili da prove. Sul secondo dissento in parte perché le Stazioni, in caduta, potrebbero aver risentito del calcolo delle distorsioni effettuate sui Trigonometrici. Proprio per l'effetto della compensazione. Bada bene, Macius, io non sto riportando un mio pensiero ma conoscenze riscontrabili sui testi storici. Cordialmente Carlo Cinelli
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macius
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Carlo, cortesemente puoi darmi queste tre risposte altimenti non ci capiamo: - la definizione di "variazione di scala" - perchè si applica e a cosa serve - perchè andrebbe applicata dopo la georeferenziazione parametrica. In ultimo: da quello che so le stazioni sono state ricalcolate con criteri di correzione cartografici e di geodesia, introdotte in mappa alcune senza correlazione tra loro (infatti alcune parti di mappa hanno una origine di rototraslazione del tutto slegata dalla altre - non lo dico io ma anche questa è letteratura). Quindi contesto ben diveso dalla dilatazione/contrazione della mappa che qualcuno vuol fare passare per dare un senso ad un algoritmo in un software. Grazie Macius
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carlocinelli
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Macius Non vorrei fare la lezioncina su concetti del tutto banali. Cos'è una variazione di scala credo lo sappiano tutti, sicuramente almeno quelli che hanno una fotocopiatrice con lo Zoom Poi potremmo parlare di quella isotropa e anisotropa ma andiamo oltre. La seconda è più interessante e riferita alla mappa catastale l'ho detto prima a cosa serve: per correggere eventuali distorsioni cartografiche che andrebbero ben valutate a monte. E anche sulla terza penso di aver già risposto. Si applica in quei casi in cui si ritenga che l'oggetto da ricostruire (sempre lui deve stare al centro dei nostri pensieri e delle nostre valutazioni e azioni) abbia in qualche modo risentito del calcolo delle distorsioni cartografiche. Sulla tua ultima parte sono d'accordo con qualche piccolissima sfumatura che io conosco in maniera diversa. Cordialmente Carlo Cinelli
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macius
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Carlo, anche se, haimè, non fai parte del cerchio magico dei Maestri Riconfinatori, sei riconosciuto dal popolino come massimo esperto in materia; pertanto ti chiedo: quante volte in percentuale l'hai applicata sta variazione_di _scala nei tuoi lavori? E in quali contesti l'hai applicata e in base a quale criterio. Ti ringrazio in anticipo per le risposte. Macius
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carlocinelli
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Quello che sono Macius non è importante. Mi piace definirmi un cultore della materia, tutto il resto sono baggianate compresi gli elenchi dei maestri. Come ho sempre detto il pensiero non si può recintare come invece pensa qualcuno e il mio, nel corso degli anni, è cambiato e, spero, si sia evoluto. Ultimamente, e questo è quello che conta, quasi mai applico la variazione di scala anche perché ritengo rarissimi i casi in cui va applicata. Di certo verifico il modulo, questo si, ma allo scopo di capire la bontà della mappa in quel contesto. Anche se più che bontà della mappa si verifica la bontà dei punti di inquadramento utilizzati. E' questa, secondo me, la cosa più importante da capire. Ogni punto sulla mappa ha una sua soggettiva proprietà e bontà dipendente da tanti fattori. Cordialmente Carlo Cinelli
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macius
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"carlocinelli" ha scritto: Quello che sono Macius non è importante. Mi piace definirmi un cultore della materia, tutto il resto sono baggianate compresi gli elenchi dei maestri. Come ho sempre detto il pensiero non si può recintare come invece pensa qualcuno e il mio, nel corso degli anni, è cambiato e, spero, si sia evoluto. Ultimamente, e questo è quello che conta, quasi mai applico la variazione di scala anche perché ritengo rarissimi i casi in cui va applicata. Di certo verifico il modulo, questo si, ma allo scopo di capire la bontà della mappa in quel contesto. Anche se più che bontà della mappa si verifica la bontà dei punti di inquadramento utilizzati. E' questa, secondo me, la cosa più importante da capire. Ogni punto sulla mappa ha una sua soggettiva proprietà e bontà dipendente da tanti fattori. Cordialmente Carlo Cinelli Perfetto! Questa la incornicio. Infatti io non dico che la variazione di scala non serve ma piuttosto che NON VA APPLICATA nei calcoli. Va utilizzato come parametro per verificare la bontà dei punti di inquadramento. Punto. Grazie Carlo, concetti chiari, esaustivi e soprattutto preziosi. Come mi è rimasta impressa quella dell'altro giorno, anche se nulla centra con l'argomento, dove hai detto: il committente ha comprato un terreno, non un mappale. Ciao e grazie Macius
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carlocinelli
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Vedi Macius Io tendo sempre a non voler dire quello che faccio perché quello che faccio è dipendente dalle mie conoscenze e può cambiare caso per caso. Sono le conoscenze di base che vanno ampliate. Se io e te abbiamo le stesse conoscenze opereremo nello stesso modo, non c'è discussione. E anche in questo caso il mio pensiero, credo, si sia evoluto. Soprattutto sulla base di esperienze negative. Una volta mi telefonò un tizio dalle Marche, un Dottore in Agraria, dicendomi che il tecnico del suo confinante aveva fatto delle operazioni che lui non riteneva corrette (e le poteva valutare in quanto non era il primo bischero che passa per la strada) ma che lo stesso tecnico aveva giustificato come riferite ad un mio testo dove dicevo che la rototraslazione era lo schema di rilievo e di calcolo principe nelle riconfinazioni. Praticamente, se ricordi la slide che ho fatto vedere anche al seminario, lui aveva eseguito la rototraslazione tra dei punti a monte molto vicini tra loro ma distanti dalla linea da ricostruire totalmente in estrapolazione. Quindi bisogna stare attenti a dire: questo è il metodo migliore o io farei così perché poi qualcuno ti può prendere alla lettera applicando delle tecniche totalmente fuori luogo per il caso di fattispecie. Cordialmente Carlo Cinelli
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carlocinelli
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Lamporecchio (PT)
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Aggiungiamo anche una provocazione che piacerà ad Antonio (Totonno) Pregeo docet: calcola il modulo, te lo fa vedere ma non applica la variazione di scala. Applica solo una poco significativa correzione delle distorsioni su Est Media e quota. E ricordiamocelo: Pregeo, con tutte le ambiguità di ordine topografico che tanti evidenziano anche a giusta ragione, ha al suo interno un algoritmo rispettoso della storia e dell'evoluzione (o involuzione) della Mappa Catastale. Cordialmente Carlo Cinelli
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