Accedi al portale - Non fai parte della nostra community? Registrati è gratis!
GeoLIVE
4/11/2023 18:28 - Il rollout degli aggiornamenti relativi alla moderazione è ancora in corso, e durerà fino alle 22:30 di lunedi, ci potranno essere sporadici disservizi nel corso della giornata.


 
/ Sondaggi / Forum / Chi paga per la conservazione dell'archivio Docfa/...
Sondaggi

Sondaggio del 23 Novembre 2011 alle ore 17:28 - Votanti: 18

Chi paga per la conservazione dell'archivio Docfa/Pregeo

La conservazione di pratiche docfa/pregeo telematiche:

  • è un servizio che va dato gratuitamente
     
    (33.33% - votanti: 6)
     
  • è un servizio che crea una spesa e che quindi va rimborsato.
     
    (5.56% - votanti: 1)
     
  • è parte del mio incarico professionale e va retribuito come tale.
     
    (22.22% - votanti: 4)
     
  • è qualcosa di cui non ho un'idea precisa e di cui non mi curo.
     
    (5.56% - votanti: 1)
     
  • e un obbligo e credo che farlo pagare arrechi danno alla credibilità professiona
     
    (33.33% - votanti: 6)
     
  • Altro
     
    (0% - votanti: 0)
     

Commenti:

Devi essere un utente registrato per commentare!

Se fai già parte della nostra community usa il box in alto a destra o clicca qui per accedere con le tue credenziali, altrimenti clicca qui per registrarti, è gratis!!!


23 Novembre 2011 alle ore 17:28 - Silvano

La pongo come chiacciera da bar, ma infondo è un pensiero che dovremmo fare tutti: ognuno poi, ovviamente, avrà le proprie insindacabili idee in materie.



Con l'entrata in vigore dell'invio telematico degli atti di aggiornamento è sorta una nuova incombenza per i tecnici redattori: conservare per 5 anni i documenti originali firmati e i file di approvazione. Conservazione che deve avvenire secondo quanto previsto dalle normative vigenti in materia di conservazione di dati personali cartacei e informatici.



Quest'anno il lavoro, aimè, è in parte diminuito ed in parte non saldato: la morale della favola è che i soldini in conto corrente sono scarseggiati, ho dovuto dar fondo alle mie riserve personali per appianare il bilancio e mi sono messo a spulciare voce per voce tutto per fare un bilancio e capire dove e come intervenire per mantenere aperta con un minimo di tornaconto la mia giovane attività.

Sono veneto e come i veneti pecco nell'assurdo difetto del "laora laora", a fine anno però ci si chiede se l'impegno dedicato sia stato ripagato. La risposta è no... ma smetto di divagare, tornando al punto focale di questa discussione che probabilmente vedrà disinteressati i più.



Riassumo brevemente la questione. L'archiviazione/manutenzione obbligatoria di tali documenti comporta investimento di tempo e infrastrutture; la creazione di schedari, e spazio per lo stoccaggio; sistemi di backup e altro: lo facciamo gratis?

In tempi di vacche grasse e di percezione del problema (il fatto è indubbiamente nuovo per fare dei conti) la gratuità può essere accettabile, oggi, a mio avviso no.



Quindi chiedo: è giusto farsi corrispondere una voce di spesa specifica per la conservazione della pratica catastale?

E se si, quanto valutereste il costo di questo servizio?



Sperando di non essere stato tedioso e inoportuno, ringrazio quanti parteciperanno al sondaggio e alla discussione.
Devi essere un utente registrato per rispondere a questo commento
23 Novembre 2011 alle ore 18:01 - Silvano

Beh, se gia te la fai pagare allora potrebbe andar bene [code:1]è parte del mio incarico professionale e va retribuito come tale[/code:1]

Altrimenti... Altro ;)
Devi essere un utente registrato per rispondere a questo commento
23 Novembre 2011 alle ore 18:17 - geoalfa

"Silvano" ha scritto:
La pongo come chiacciera da bar, ma infondo è un pensiero che dovremmo fare tutti: ognuno poi, ovviamente, avrà le proprie insindacabili idee in materie.



Con l'entrata in vigore dell'invio telematico degli atti di aggiornamento è sorta una nuova incombenza per i tecnici redattori: conservare per 5 anni i documenti originali firmati e i file di approvazione. Conservazione che deve avvenire secondo quanto previsto dalle normative vigenti in materia di conservazione di dati personali cartacei e informatici.



Quest'anno il lavoro, aimè, è in parte diminuito ed in parte non saldato: la morale della favola è che i soldini in conto corrente sono scarseggiati, ho dovuto dar fondo alle mie riserve personali per appianare il bilancio e mi sono messo a spulciare voce per voce tutto per fare un bilancio e capire dove e come intervenire per mantenere aperta con un minimo di tornaconto la mia giovane attività.

Sono veneto e come i veneti pecco nell'assurdo difetto del "laora laora", a fine anno però ci si chiede se l'impegno dedicato sia stato ripagato. La risposta è no... ma smetto di divagare, tornando al punto focale di questa discussione che probabilmente vedrà disinteressati i più.



Riassumo brevemente la questione. L'archiviazione/manutenzione obbligatoria di tali documenti comporta investimento di tempo e infrastrutture; la creazione di schedari, e spazio per lo stoccaggio; sistemi di backup e altro: lo facciamo gratis?

In tempi di vacche grasse e di percezione del problema (il fatto è indubbiamente nuovo per fare dei conti) la gratuità può essere accettabile, oggi, a mio avviso no.



Quindi chiedo: è giusto farsi corrispondere una voce di spesa specifica per la conservazione della pratica catastale?

E se si, quanto valutereste il costo di questo servizio?



Sperando di non essere stato tedioso e inoportuno, ringrazio quanti parteciperanno al sondaggio e alla discussione.





Silvano,

il tuo è un pensiero profondo e parte da lontano, ma va anche lontano!



alla tua indagine ho risposto mettendo la spunta sulla prima domanda!

mi chiederai perchè!



ti rispondo perchè:

personalmente nel 2006 ho fatto parte di un gruppo di sperimentazione per mettere a punto l'esperienza dell'invio telematico delle pratiche catastali, ti dirò di più, mi sono anche inc...to perchè non ce l'hanno fatto fare anche per le volture e tutti gli altri atti che potremmo inviare telematicamente!



questa scelta ha comportato tutti i fastidi che tu molto dettagliatamente elenchi, però ci consente di non recarsi più all'AdT e perdere del tempo, che a quanto sembra, ancora è eccessivo, quindi ci risparmia tempo, per recarsi in catasto, ed il tempo costa, ci risparmia il fegato per le incazzature di dover fare la fila, e magari chi sta prima di noi si dilunga a chiedere informazioni e suggerimenti su come svolgere la pratica..... ci risparmia il rischio delle multe e di eventuali incidenti ecc.. ecc..



tutte queste cose mi e ci costava direi anche molto di più di quello che ci costa oggi dover fare tutte le cose che hai elencato!



ma il confronto non regge! ....... oggi dopo cinque anni posso dire di spendere molto meno e come non addebitavo le spese accessorie prima, non le addebito ora!



se qualcuno è di parere diverso, lo dica pure liberamente almeno avremo sviluppato correttamente l'indagine di Silvano !



cordialità
Devi essere un utente registrato per rispondere a questo commento
23 Novembre 2011 alle ore 19:07 - robertopi

è un problema (se lo si può definire tale) che non mi sono mai posto, però concordo in toto con Gianni (geoalfa). Io conservo tutte le carte attinenti un lavoro, anche i ritagli, non si si mai, anzi spesso sulle carte più insignificanti e malandate, dopo anni, ho ritrovato notizie che nella mia mente, probabilmente sapevo di aver raccolto, non ho schedari lascio l'originale nella pratica. Certo sarebbe comodo non avere montoni di carte e forse un domani sarà così, però al momento gli originali degli atti d'aggiornamento sono parte integrante di un fascicolo, è impensabile definirlo un costo peraltro a carico del committente

La prima l'accendiamo

saluti
Devi essere un utente registrato per rispondere a questo commento
24 Novembre 2011 alle ore 10:17 - vomisa

E' parte integrante del lavoro dal mio punto di vista.

Giusto l'altro ieri mi rallegravo per l'esistenza del telematico, dopo aver visto respinta una pratica per un dettaglio da nulla, in un clic tutto sistemato inviato e registrato. Se penso alle code, alle attese, al "c'ero prima io" e alle arrabbiature, il gioco vale assolutamente la candela.

Poi anch'io archivio tutto ugualmente, .dwg, foto, documenti vari.
Devi essere un utente registrato per rispondere a questo commento
24 Novembre 2011 alle ore 11:52 - Silvano

È nata una discussione interessante e vedo che c'è chi si è posto la questione prima di me.



Trovo tutte le vostre risposte sensate e condivisibili, con alcune precisazioni.

Io parto dall'idea che ogni pratica catastale ha la sua storia, quindi quando faccio una parcella o un preventivo mi siedo con la matita e foglietto e scrivo tutte le operazioni necessarie allo svolgimento dell'incarico. La nostra tariffa professionale prevede, per tale tipo di incarico, una serie di onorari a vacazione per le varie operazioni (non mi soffermo sull'argomento che tutti conosciamo).

Ringraziando il miracolo dell'invio telematico non mi reco più all'AdT provinciale, pertanto ho tolto tale voce di spesa dalle mie parcelle: ecco la genesi del mio cruccio che sto discutendo con voi.



Ora io mi sono detto: ti sei formato e attrezzato per utilizzare questo comodo servizio, paghi un canone annuo, ti sei attrezzato per gestire un archivio, hai realizzato un programma per la gestione dell'archivio per avere tutto in ordine in caso di controllo, hai responsabilità sulla conservazione di un documento autografo, basta un generico spese accessorie (magari del 10%... ovviamente esclusi i diritti catastali) a rimborsare di tutto cio oltre al resto?



In questi ultimi giorni sto pensando di conteggiare tutte le spese così come si conteggiano tutte le parti di un incarico con il doppio vantaggio di essere trasparente nei confronti del cliente e nei miei confronti visto che le spese le sostengo.



Per certi versi a qualcuno sarebbe bene anche applicare l'interesse sulle spese anticipate... ma poi divagherei ;)



In ogni caso: grazie per le risposte in questa discussione che trovo molto interessante, non solo per i giovani.
Devi essere un utente registrato per rispondere a questo commento
27 Novembre 2011 alle ore 11:32 - eletto

ho risposto "è qualcosa di cui non ho un'idea precisa e di cui non mi curo."..

per il semplice fatto che non ho ben chiaro se si debbano adottare procedure specifiche... io per ora conservo tutto nella cartellina del singolo lavoro i file necessari...



stessa cosa per la privacy, come funziona?
Devi essere un utente registrato per rispondere a questo commento
04 Ottobre 2012 alle ore 16:49 - forrest

Re: Chi paga per la conservazione dell'archivio Docfa/Pregeo
Da quando sono "costretto" a tenere l'archivio, ho più facilità a reperire dati che prime avrei faticato a ricostruire. Del costo non mi curo; penso sia una servizio che dobbiamo dare.
Devi essere un utente registrato per rispondere a questo commento
10 Dicembre 2013 alle ore 10:30 - maxdelay

Re: Re: Chi paga per la conservazione dell'archivio Docfa/Pregeo
Ci mancherebbe che in fattura cominciamo a mettere archivio e backup dei documenti e vedi i clienti dove vanno....

E' chiaro che è un costo che silentemente ci arriva sulle spalle e di cui dobbiamo farci carico..... sono le famose NON TASSE (e io pago) che lo stato genera senza rendersi conto di ciò che fa.

Dovrebbe essere il catasto a rimborsarci visto che quella montagna di carta dovrebbero conservarla loro.... o qiuntomeno togliere l'esosa pretesa di denaro sulle visure (visto che già paghiamo l'abbonamento annuale online)
Devi essere un utente registrato per rispondere a questo commento


 
Ultime guide:
SICUREZZA NEI CANTIERI EDILI (di geoalfa del 17/04/2024 08:07:41)
LOCALE DI SGOMBERO (C2) (di geoalfa del 11/04/2024 08:31:11)
INVIM imposta sull' incremeto del valore aggiuto (di geoalfa del 02/04/2024 08:26:37)
In merito alla data ultimazione lavori nelle pratiche DOCFA. (di geoalfa del 23/03/2024 07:45:06)

 
Ricerca moderatori per il forum:

Nell'ottica di migliorare la qualità dei post e ridurre i "flame", cerchiamo volontari per moderare uno o più forum di GeoLIVE, se siete interessati consultate direttamente il seguente post:

Grazie


 
Convertitore da PDF a libretto DAT:

Servizio gratuito che abbiamo realizzato per estrarre il libretto presente nel PDF rilasciato da SISTER e salvarlo come semplice file DAT da importare direttamente su PREGEO.

 


 
SOLIDARIETA':

 Donare non aiuta...SALVA!

Visita il sito dell'AVIS (www.avis.it) per maggiori informazioni.


 
Il nostro visualizzatore delle mappe catastali:


 
Amici:

Nicola Paolo Maria Ramundo

Sviluppo software per Topografia, PreGeo, DocFa, CAD 2D/3D

» Consulta l'elenco di tutti i nostri amici «

© 2003-2023 Ezio Milazzo e Antonino S. Cutri'
(Crediti)
HOME  |   FORUM  |   NEWS  |   EVENTI  |   FAQ  |   GLOSSARIO  |   GUIDE
RECENSIONI  |   NORMATIVA CATASTALE  |   ALTRE NORMATIVE  |   DOCUMENTI  |   DOWNLOADS
LINKS  |   BLOG
Chi siamo -  Contatti -  Informazioni legali -  Termini di utilizzo -  Proprietà intellettuale -  Privacy -  Informativa sui cookie