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cassini
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"1760mm" ha scritto: "cassini" ha scritto: @ 1760mm Mi ripeto: Io credo che il frazionamento oggi sia inidoneo per le misure disomogenee sui PF a individuare la dividente. Se fosse stato soggetto a collaudo sarebbe stata inserita la riserva 5. Quindi, mediazione o non mediazione, causa o non causa, CTU o non CTU, i passaggi opportuni sarebbero quello di rettificare il frazionamento correggendo le misure sui PF e materializzare in loco la dividente coerente con i punti vicini. Poi se qualcuno si vuol far male che se lo faccia. E in questo strano paese ci sta che dal torto possa trovare anche chi gli da ragione. Soggetto a collaudo da parte di chi del catasto? Ed è una cosa opzionale il collaudo o si fa sempre? Lo devo chiedere io? Buongiorno 1760mm Il rapporto tra tecnico e committente è un rapporto fiduciario pertanto prenditi un Geometra bravo che alla fine ti costerà anche meno e studia con lui e con il tuo legale le strategie da adottare nel contenzioso. Queste strategie ti dovranno portare al risultato valutando appunto tutti gli aspetti, non ultimo quello economico. Ciò detto, sempre che abbia capito bene e che le misure della nuova geometria fossero coerenti con questi altri punti che non sono i PF potresti richiedere il collaudo. Proprio per strategia. A rileggerti però mi viene il dubbio che i due fabbricati e il termine fossero invece i 3 PF che non tornano e non altri punti battuti. In quel caso cambia tutto. E in quel caso ritengo che se non ci fossero altre misure a conferma della volontà delle parti (che secondo me trova una indicazione - non metrica - nella grafica e chi fa i tipi lo sa) forse il comportamento del tuo primo tecnico non era proprio da disprezzare quando aveva indicato una posizione mediana in presenza di un tipo fasullo. Magari lo doveva convenire con te. Diversamente, a conforto, mi sembra che ti rimanga solo la superficie. E cioè dovresti dimostrare che con la traslazione della linea dividente così come da ricostruzione sui PF, attraverso ovviamente la ricostruzione anche del perimetro della particella originaria, vengono fuori due particelle diverse nella consistenza e quindi il frazionamento non avrebbe rispecchiato la volontà delle parti di dividere perfettamente in due entità uguali.
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Pippocad
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E' una discussione troppo catastocentrica. Sono in mediazione. Va trovato un accordo sulla posizione del confine. Indipendentemente dal pregresso. Se c'è l'accordo poi l'eventuale pratica per sistemare il catasto diventa un dettaglio risibile. Se vanno in contenzioso la posizione del confine viene stabilita per sentenza dal giudice e in questo caso non serve alcun frazionamento di rettifica.
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cassini
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Buongiorno Pippo La volontà delle parti si indaga dallo stato dei luoghi in primis, come giustamente asserì l'avvocato De Biasi, ma anche da altri elementi. E nel 2000, in totale mancanza di riferimenti in loco e di materializzazioni, bisogna indagare il Tipo di Aggiornamento e cosa si voleva raggiungere con esso. Il Giudice dovrà in qualche modo arrivare ad una determinazione del confine se prima non ci sarà attraverso la mediazione. E, secondo me, quegli elementi che ho descritto, credo indichino inequivocabilmente la volontà delle parti.
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Pippocad
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Certo Cassini, solo che non capisco il discorso del frazionamento di rettifica in questa fase in cui non c'è accordo.
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cassini
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"Pippocad" ha scritto:
Se vanno in contenzioso la posizione del confine viene stabilita per sentenza dal giudice e in questo caso non serve alcun frazionamento di rettifica. Non sono d'accordo nemmeno su questo punto. Se si trovassero d'accordo su una posizione diversa da quella della ricostruzione del Tipo di Frazionamento di entità importanti, es. quella mediana a m. 1,50 dalla posizione della ricostruzione, il Tipo di frazionamento andrebbe rettificato.
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cassini
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"Pippocad" ha scritto: Certo Cassini, solo che non capisco il discorso del frazionamento di rettifica in questa fase in cui non c'è accordo. Strategia. Se tu avalli che quel Tipo è corretto nelle misure non puoi che accettarne le risultanze. E queste sarebbero nefaste per 1760mm
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SIMBA6464
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Salve ma poi un eventuale frazionamento a rettifica, fatto da chi? Oppure si deve costringere qualcuno a farlo, e con che modalità di costrizione? cordiali saluti
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cassini
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"SIMBA6464" ha scritto: Salve ma poi un eventuale frazionamento a rettifica, fatto da chi? Oppure si deve costringere qualcuno a farlo, e con che modalità di costrizione? cordiali saluti Il Tipo a rettifica lo dovrebbe fare chi ha sbagliato il primo. Modalità di costrizione ce ne sono tante.
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Pippocad
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"cassini" ha scritto:
Se si trovassero d'accordo su una posizione diversa da quella della ricostruzione del Tipo di Frazionamento di entità importanti, es. quella mediana a m. 1,50 dalla posizione della ricostruzione, il Tipo di frazionamento andrebbe rettificato. Non ho detto se trovassero un accordo, ma se vanno a sentenza. Per mia esperienza se il giudice stabilisce la posizione del confine con sentenza se ne frega del catasto. Una sentenza, se passata in giudicato, ha l'importanza di un rogito ed è sempre "spendibile" per quel confine in ogni momento. Indipendentemente da cosa dice il catasto.
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cassini
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"Pippocad" ha scritto: "cassini" ha scritto:
Se si trovassero d'accordo su una posizione diversa da quella della ricostruzione del Tipo di Frazionamento di entità importanti, es. quella mediana a m. 1,50 dalla posizione della ricostruzione, il Tipo di frazionamento andrebbe rettificato. Non ho detto se trovassero un accordo, ma se vanno a sentenza. Per mia esperienza se il giudice stabilisce la posizione del confine con sentenza se ne frega del catasto. Una sentenza, se passata in giudicato, ha l'importanza di un rogito ed è sempre "spendibile" per quel confine in ogni momento. Indipendentemente da cosa dice il catasto. Chiarisco un po' di pensieri perché la situazione, sempre che l'abbia capita bene, è articolata. Ci sono due opzioni: la prima è che ci siano altre misure da quelle dei PF che confortano la geometria della dividente; la seconda che non ce ne siano. Nella prima opzione, io Geometra Carlo Cinelli tecnico del Sig. 1760mm, chiedo al Catasto di fare un collaudo su quel Frazionamento. Proprio in forma cautelativa verso la causa. E il Catasto non può che apporre Riserva 5. Perché se io non faccio niente passa il messaggio che le misure riportate in quel frazionamento sono corrette. Altra cosa nella seconda opzione dove non posso chiedere il collaudo che confermerebbe le misure sballate e la traslazione. Non è vero Pippo che il frazionamento non conta niente. Occhio. Dopo il 1972 il frazionamento è parte integrante e sostanziale dell'atto e individua la volontà delle parti. Frazionamento e catastocentrismo sono cose diverse. Il Giudice, attraverso il CTU, non può non tenerne conto della manifestazione che c'è stata con l'Atto di Aggiornamento. Ci sono fior di sentenze della Cassazione a questo proposito.
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SIMBA6464
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Salve meglio un pessimo accordo che una buona sentenza, ne ho viste e seguite diverse in qualità di collaboratore di mio cognato CTU. cordiali saluti
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Pippocad
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"cassini" ha scritto:
Non è vero Pippo che il frazionamento non conta niente. Occhio. Dopo il 1972 il frazionamento è parte integrante e sostanziale dell'atto e individua la volontà delle parti. Frazionamento e catastocentrismo sono cose diverse. Il Giudice, attraverso il CTU, non può non tenerne conto della manifestazione che c'è stata con l'Atto di Aggiornamento. Ci sono fior di sentenze della Cassazione a questo proposito. Io parlo del caso in oggetto. Non in generale. Il frazionamento individua la volontà delle parti che hanno sottoscritto l'atto in cui è citato. E’ contrattuale. Per questo ho chiesto (senza risposta) se i proprietari sono gli stessi. Tra l'altro l'utente dice che non è nemmeno citato il frazio nell'atto. In questo caso secondo me quel frazionamento è al primo livello di importanza del capitolo MAPPA. La cosa più importante su cui lavorerei in prima battura è la frase nell'atto "... si fa riferimento solo alle 2 particelle frazionate che devono essere di pari area e vengono divise tra 2 proprietari". Definendo , se possibile, la posizione di quel confine in modo da avere due lotti di pari area.
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Pippocad
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"SIMBA6464" ha scritto: Salve ma poi un eventuale frazionamento a rettifica, fatto da chi? Oppure si deve costringere qualcuno a farlo, e con che modalità di costrizione? cordiali saluti La rettifica di quel confine con un nuovo frazionamento la fai solo con un accordo (giudiziale o extragiudiziale) tra le parti che potrebbe determinare anche un atto notarile. La costrizione te la può dare solo un giudice con una sentenza non appellata. Ma difficilmente sentenzia di aggiornare il catasto. Proprio per via della natura dell'art 950 e dell'esiguo valore delle MAPPE.
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cassini
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"Pippocad" ha scritto:
Io parlo del caso in oggetto. Non in generale. Il frazionamento individua la volontà delle parti che hanno sottoscritto l'atto in cui è citato. E’ contrattuale. Per questo ho chiesto (senza risposta) se i proprietari sono gli stessi. Tra l'altro l'utente dice che non è nemmeno citato il frazio nell'atto. In questo caso secondo me quel frazionamento è al primo livello di importanza del capitolo MAPPA. Pippo, non ti voglio convincere ma non è così. Che i proprietari siano i soliti non ha nessuna importanza. Se tu subentri sei un avente causa e ti vengono trasferiti tutti i diritti e doveri del dante causa. Che non sia citato il frazionamento non ci credo nemmeno se lo vedo. Che non sia allegato è possibile perché dopo una certa data l'allegazione è stata superata. E il frazionamento non è paragonabile alla mappa catastale. Non ha il suo peso. E' sbagliatissimo dire una cosa del genere. Ci sono centinaia di sentenze in merito. "Pippocad" ha scritto: La cosa più importante su cui lavorerei in prima battura è la frase nell'atto "... si fa riferimento solo alle 2 particelle frazionate che devono essere di pari area e vengono divise tra 2 proprietari". Definendo , se possibile, la posizione di quel confine in modo da avere due lotti di pari area. Su questo sono d'accordo. Infatti l'ho ribadito più volte anch'io.
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st-topos
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In questi 35 anni dall'applicazione della circ.2/88, suppongo che a tutti noi sia capitato una questione simile. I due tecnici delle parti tentano di individuare il confine (attraverso il frazionamento, scritture private, testimoni e quant'altro) e sicuramente arrivano ad un accordo tecnico da proporre ai proprietari. Le misurate di "tutti" i PF sono errate per cui l'atto di aggiornamento apparentemente non può essere riposizionato (nel maledetto caso che il tecnico abbia rilevato solo i tre fiduciali e la sola dividente senza battere alcun punto inamovibile), anche in questo caso o si trova un accordo o si utilizzano scappatoie, alla fine bene o male con un poco di tolleranza l'accordo si è sempre trovato. L'alternativa vogliono divertirsi a fare un contenzioso......meglio ancora pagano la consulenza iniziale e durante il giudizio. Un ultima precisazione in conclusione: Non è possibile che il frazionamento non è citato nell'atto, non dicessero str.....
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