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/ Sondaggi / Forum / Manut. straordinarie senza DIA
Sondaggi

Sondaggio del 20 Marzo 2010 alle ore 11:54 - Votanti: 19

Manut. straordinarie senza DIA

Siete d'accordo a liberalizzare le opere di straordinaria manutenzione?

  • Si
     
    (42.11% - votanti: 8)
     
  • No
     
    (57.89% - votanti: 11)
     

Commenti:

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19 Marzo 2010 alle ore 21:13 - fuego

Ciao

Oggi è stato approvato il DL "incentivi a sostegno dei settori industriali in crisi" e al motto "tutti padroni in casa propria" (non sto scherzando), tra un'incentivo all'acquisto di una cucina e quello all'acquisto di un motorino elettrico, è stata introdotta la possibilità di poter fare interventi di manutenzione straordinaria senza denuncia di inizio attività (DIA), purché gli interventi:



- non riguardino modifiche alle parti strutturali dell’edificio (ad esempio lo spostamento di murature portanti)

- non comportino aumenti di superficie o volumetria dell'appartamento

- non prevedano l'unione o la frammentazione di unità immobiliari



Qui potete leggere l'articolo di edilportale (il testo completo del DL non l'ho ancora trovato):

http://www.edilportale.com/news/2010/03/normativa/ristrutturazioni-senza-dia-il-governo-liberalizza-le-manutenzioni-straordinarie_18207_15.html



Va bhè, per fortuna ci sono anche gli incentivi per potermi cambiare la barca... 8O



Che dire... :(
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19 Marzo 2010 alle ore 22:27 - Pincopalina

e che vogliamo dire? si sapeva che andava in porto sta cosa prima o poi, il mio dubbio rimane in questo, secondo voi se tra le tante opere di manutenzione, ce da togliere o fare un buco in una parete portante, pincopallino cosa farà? presenterà un progetto, oppure presenterà una semplice comunicazione, chi saranno gli addetti ai controlli?.

In tutta Europa si fa cosi, ma fanno anche i controlli durante i lavori, qui si farà la stessa cosa? mah..., ci hanno tolto anche la d.i.a., ora si che siamo rovinati. W il catasto, ultimo baluardo.
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19 Marzo 2010 alle ore 22:33 - Pincopalina

cmq va che è la volta buona che mi cambio la cucina, cosi aiutiamo anche l'ambiente :lol:
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20 Marzo 2010 alle ore 08:39 - fuego

Ciao Pincopalina

E' proprio questo il punto.

Quando firmo una DIA, io assevero, tra l'altro, che sia rispettata la normativa sulla sicurezza del cantiere, il rispetto della normativa igienico-sanitaria e delle norme urbanistiche, le norme del CC, del piano colore, che l'impresa sia regolarmente iscritta alla Cassa Edile, che venga rilasciata la certificazione sugli impianti, ecc... e che, a fine lavori, venga presentato l'accatastamento finale, nonché la certificazione energetica.



Ora, se non servirà più l'intervento di un professionista per supervisionare e dirigere i lavori di straordinaria manutenzione, chi verificherà il rispetto delle norme?



E, come giustamente dice Pincopalina, chi verificherà che durante i lavori non vengano compromesse e/o modificate le trutture portanti?



Mi viene in mente il comunicato stampa dell'Arch. Massimo Gallione (presidente del Consiglio nazionale architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori) di giusto 1 mese fa:

"I drammatici accadimenti che, anche negli ultimi giorni, hanno colpito il territorio italiano richiamano, qualora ce ne fosse il bisogno, l'attenzione sulla necessità di tutelare l'ambiente, sia antropizzato che non costruito, attraverso un'adeguata e coerente politica di pianificazione e di programmazione delle opere, siano esse pubbliche piuttosto che private"... "Appare evidente come il rigoroso rispetto delle competenze professionali rappresenti un elemento fondamentale per la realizzazione di progetti di adeguata qualità, sia dal punto di vista tecnico che da quello amministrativo."



Saluti
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20 Marzo 2010 alle ore 11:14 - fuego

"totonno" ha scritto:
Non ho ancora letto il DL, ma se la intenzione è di liberalizzare la manutenzione straordinaria dalla DIA sono molto favorevole! E' assurdo che un tizio per spostare una porta debba fare il piano di sicurezza, il progetto e quant'altro. Molte volte costa al proprietario più la carta che il lavoro! I controlli sul territorio ora sono sempre devoluti alla P.A. che dovrebbe sempre effettuarli, perchè le pratiche basate su dichiarazioni di parte e del tecnico redattore o del coordinatore della sicurezza, o dell'impresa, non assicurano il rispetto delle norme! Prova ne è, per esempio, i continui incidenti sul lavoro sempre in aumento benchè vi sia una norma molto rigida e repressiva.

Saluti.





Ciao totonno

Mmmmm, parliamone.

concordo pienamente con te sullo spostamento della porta di casa, o sulle mille follie burocratiche che ci troviamo quotidianamente ad affrontare, dove le scartoffie costano più dell'intervento stesso.



Ma qui si passa da un eccesso all'altro.

E' anche vero che gli incidenti sul lavoro continuano a verificarsene, ma davvero per te la soluzione sarebbe la piena liberalizzazione?

Ti ricordo che gli incidenti domestici sono di molto superiori a quelli sul lavoro.



Resto mooooooolto perplesso da tutto ciò... Vedremo
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20 Marzo 2010 alle ore 12:09 - fuego

"totonno" ha scritto:
... I lavori di cui parlo io ovviamente sono quelle opere interne anche di diversa distribuzione che non riguardino le strutture portanti, aumenti di superficie o di volume, il regolamento igienico sanitario, urbanistico, e che avvengano su immobili non abusivi. Il proprietario committente deve valutare andando in comune o chiedendo lumi a un tecnico di fiducia esperto e onesto se le sue opere rientrano o meno nella attività libera e che rischi incontra se fa degli abusi.

Saluti.





E qui casca l'asino...

Senza un progettista o un direttore lavori che sia un tecnico, sei sicuro che verrà fatto? O sarà un modo legale per ignorare ogni normativa ed ogni criterio di sicurezza?

Faccio qualche esempio:

- Il tizio che decide di rendere abitabile il sottotetto e/o la tavernetta senza che ne abbia i requisiti e senza pagare gli oneri di urbanizzazione, e magari (già che c'è), facendoci una bella scala interna;

- il tizio che abbatterà il muro del corridoio per fare l'ingresso living, senza predisporre l'antibagno;

- il condominio che decide di rifarsi il tetto e, per risparmiare, non predispone il ponteggio;

- il tizio che decide di mettersi un bel caminetto nel bel centro della stanza, senza nessuna verifica statica;

- ecc...



Chi verificherà? L'impresario? O magari ci fidiamo della competenza e del senso civico dei proprietari nostri concittadini, notoriamente probi e profondi conoscitori della babele normativa che ci ritroviamo?



Senza contare che l'aggiornamento delle planimetrie catastali sarà una pia illusione.

Credo, ma magari mi sbaglierò, che tutto questo porterà sì un gran bel lavoro, ma alle imprese "abusive" che lavorano in nero. Le ditte serie saranno quelle che ci rimetteranno.



PS: ho aggiunto il sondaggio, chi vuole, esprima la sua opinione.



Ciao
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20 Marzo 2010 alle ore 20:32 - Pincopalina

Fuego io alla fine sono favorevole al decreto, quando si tratta di alleggerire la burocrazia sono sempre favorevole, anche se si vanno a toccare i miei interessi, però penso anche che sia necessario durante questi lavori che ci sia un controllo, da parte degli uffici tecnici, per verificare effettivamente che lavori stanno facendo all'interno di questo o quell'appartamento, e se la ditta che li sta eseguendo e iscritta, cmq penso che l'ufficio tecnico richiederà lo stesso il D.u.r.c., altrimenti invece di andare avanti si torna indietro, saluti.
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22 Marzo 2010 alle ore 09:44 - fuego

Ciao totonno,

mi sa hai equivocato quello che ho scritto. Cercherò di spiegarmi meglio.



Prima, però, è il caso di fare alcune precisazioni:

1) Qualunque intervento anticrisi sia il benvenuto, vista la situazione che stiamo vivendo. E questo non fa eccezione.

2) Al momento non trovo nessun testo ufficiale del DL, ma solo articoli di giornale sull'argomento, e quindi su questi baso le mie considerazioni.

3) Non mi è mai interessato disquisire di politica e di certo non voglio cominciare proprio adesso!!! le mie sono esclusivamente osservazioni tecniche su un DL, cercando di vederne le possibili ricadute sul piano pratico.

4) Anche io come te mi adeguo alla normativa vigente (ci mancherebbe altro), ciò non toglie che è un mio diritto sacrosanto quello di valutare "tecnicamente" ed avere una mia opinione sulla bontà di queste leggi, a prescindere dalla parte politica che le promulga.

5) sarei ben felice se si sburocratizzassero tutti i piccoli interventi edilizi, ma qui si parla delle opere di "straordinaria manutenzione", e non di "piccoli interventi edilizi all'interno delle unità immobiliari".



Detto questo cominciamo.

Il Testo Unico in materia edilizia (come certamente sai), all'art 3 b) definisce "interventi di manutenzione straordinaria, le opere e le modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, nonché per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici, sempre che non alterino i volumi e le superfici delle singole unità immobiliari e non comportino modifiche delle destinazioni di uso;", e fino al 5 aprile 2010, questi interventi per essere realizzati necessitano della presentazione di una DIA a firma di un tecnico abilitato. Questo vuol dire che, il suddetto tecnico, verifica e si assume la responsabilità della rispondenza dell'intervento alla normativa, e fornisce tutta la documentazione prevista (Durc, piano di sicurezza, accatastamento, ecc...).



Ora se tutto questo viene meno, si aprono 2 possibilità:

A) le dichiarazioni che prima asseverava il tecnico e le responsabilità che si assumeva ora passano al proprietario (quindi quanto meno dovrà presentare una domanda in carta libera al comune indicando l'inizio delle opere);

B) il proprietario inizia i lavori quando gli pare senza dare nessuna comunicazione (e questo è quello che mi pare di aver capito dagli articoli che ho finora letto).



Il caso A) non mi crea alcuna riserva, in quanto sarà cura del proprietario verificare la rispondenza dell'intervento alla normativa ed il comune/ASL può richiedere tutta la documentazione necessaria e, se lo ritiene opportuno, può effettuare le verifiche e/o i sopralluoghi del caso.



Il caso B) è quello che più mi inquieta, perchè la "manutenzione straordinaria" prevede una casistica parecchio ampia di interventi e, senza un progettista e un direttore lavori che verifica, sarà impossibile controllare quali lavori vengono realizzati, in che modo e da chi, lasciando di fatto ogni decisione al committente e all'impresa/muratore.

Non credo che PA possa permettersi di mettere un viglie ad ogni isolato per verificare se vengono realizzate delle opere edili; se va bene potranno effettuare solo controlli a campione sui cantieri visibili dalla pubblica via o su segnalazione di qualche vicino impiccione/rancoroso.



Io conosco i miei clienti, e ti garantisco che fanno una gran confusione tra Comune, Catasto e Conservatoria; già adesso è un problema riuscire a fargli comprendere e fargli rispettare le norme.

Basandomi solo sulle ultime DIA da me presentate, già mi immagino:

- camere da letto in locali interrati/sottotetti senza areazione sufficiente, con superficie < ai 10 mq e senza vespaio areato;

- caminetti nel bel centro della stanza, senza la benchè minima verifica strutturale;

- bagni senza areazione con accessi diretti in camera da letto e/o in soggiorno;

- rifacimento tetti e/o facciate senza ponteggi e senza rispettare le norme di sicurezza;

- ecc...

Quindi che facciamo, cancelliamo le norme igienico sanitarie, norme di sicurezza, e norme di piano regolatore? Se è così per me va bene. Basta saperlo. Altrimenti questo DL di fatto "regolarizza" l'illecito.



Aggiungo anche che, senza alcun controllo, le imprese irregolari avranno il monopolio degli interventi perchè, ovviamente, praticano costi inferiori. Quindi avremo opere ed impianti non certificati e manodopera che non si sa...



Queste ad oggi sono le mie perplessità, augurandomi che siano infondate, aspetto con impazienza il testo ufficiale del DL.



Ciao
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22 Marzo 2010 alle ore 14:44 - ale81

Quindi il legislatore (?) da per scontato che i proprietari di immobili conoscano la normativa urbanistico-edilizia, igienico-sanitaria, sicurezza, ecc...? Secondo me non è una gran idea. Così facendo, oltre che sottrarre lavoro a una bella fetta di professionisti, si corre il rischio che comuni cittadini si improvvisino tecnici e intervengano in modo astratto in campo edile. Sempre che con questa liberalizzazione non decadano anche tutte le norme a cui un progettista deve sempre fare riferimento.



Per assurdo, speriamo che non liberalizzino alcuni settori e/o mestieri delicati come quello medico. Lo vedere un macellaio che si improvvisa farmacista? :lol:
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22 Marzo 2010 alle ore 23:52 - Silvano

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23 Marzo 2010 alle ore 09:38 - pitagora74

evviva 8)
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23 Marzo 2010 alle ore 10:07 - fuego

Ciao

Finalmente sono riuscito a trovare sto benedetto testo del DL.

Questo è il link dell'intero DL (su edilportale):

http://www.casaportale.com/public/uploads/11419-pdf1.pdf



Qui sotto riporto il copiaincolla del testo che ci riguarda.

E come disse Shakespeare... Molto rumore x nulla...

Ciao





Atti Parlamentari — 40 — Camera dei Deputati — 3209

XVI LEGISLATURA — DISEGNI DI LEGGE E RELAZIONI — DOCUMENTI



(...omissis...)



ART. 5.

(Attività edilizia libera).

1. L’articolo 6 del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, è sostituito dal seguente:

« ART. 6. (L) – (Attività edilizia libera). –

1. Salve più restrittive disposizioni previste dalla disciplina regionale e comunque nell’osservanza delle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali e nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienicosanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, i seguenti interventi possono essere eseguiti senza alcun titolo abilitativo:

a) gli interventi di manutenzione ordinaria;

b) gli interventi di manutenzione straordinaria di cui all’articolo 3, comma 1, lettera b), sempre che non riguardino le parti strutturali dell’edificio, non comportino aumento del numero delle unità immobiliari e non implichino incremento dei parametri urbanistici;

c) gli interventi volti all’eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio;

d) le opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico, ad esclusione di attività di ricerca di idrocarburi, e che siano eseguite in aree esterne al centro edificato;

e) i movimenti di terra strettamente pertinenti all’esercizio dell’attività agricola e le pratiche agro-silvo-pastorali, compresi gli interventi su impianti idraulici agrari;

f) le opere dirette a soddisfare obiettive esigenze contingenti e temporanee e ad essere immediatamente rimosse al cessare della necessità e, comunque, entro un termine non superiore a novanta giorni;

g) le serre mobili stagionali, sprovviste di strutture in muratura, funzionali

allo svolgimento dell’attività agricola;

h) le opere di pavimentazione e di finitura di spazi esterni, anche per aree di sosta, che siano contenute entro l’indice di permeabilità, ove stabilito dallo strumento urbanistico comunale;

i) i pannelli solari, fotovoltaici e termici, senza serbatoio di accumulo esterno, a servizio degli edifici, da realizzare al di fuori delle zone di tipo A di cui al decreto del Ministro per i lavori pubblici 2 aprile 1968, n. 1444;

l) le aree ludiche senza fini di lucro e gli elementi di arredo delle aree pertinenziali degli edifici.

2. Al fine di semplificare il rilascio del certificato di prevenzione incendi per le attività di cui al comma 1, il certificato stesso, ove previsto, è rilasciato in via ordinaria con l’esame a vista. Per le medesime attività, il termine previsto dal primo periodo del comma 2 dell’articolo 2 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1998, n. 37, è ridotto a trenta giorni.

3. Prima dell’inizio degli interventi di cui al comma 1, lettere b), f), h), i) e l), l’interessato, anche per via telematica, comunica all’amministrazione comunale, allegando le autorizzazioni eventualmente obbligatorie ai sensi delle normative di settore e limitatamente agli interventi di cui alla citata lettera b), i dati identificativi dell’impresa alla quale intende affidare la

realizzazione dei lavori.

4. Dall’attuazione del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica ».



ART. 6.

(Semplificazione dell’obbligo della comunicazione della cessione di fabbricati).

1. All’articolo 12 del decreto-legge 21 marzo 1978, n. 59, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 maggio 1978, n. 191, di seguito denominato « decretolegge n. 59 del 1978 », sono apportate le seguenti modificazioni:

a) al primo comma sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi: « La comunicazione è effettuata attraverso il modello, in formato elettronico, approvato con decreto del Ministro dell’interno, a decorrere dalla

data indicata nel medesimo decreto. Con lo stesso decreto sono definite le disposizioni attuative, quelle relative alla trasmissione telematica del modello alla questura competente per territorio e quelle volte ad

assicurare la sicurezza e la riservatezza delle comunicazioni »;

b) il terzo comma è sostituito dal seguente:

« La comunicazione con modalità telematiche, di cui al primo comma, può

essere effettuata, senza compensi aggiuntivi, anche dal pubblico ufficiale che ha rogato l’atto pubblico o autenticato la scrittura privata e dai soggetti individuati con il decreto del Ministro dell’interno di cui al citato primo comma, che rilasciano all’obbligato un’apposita ricevuta »;

c) al quarto comma, dopo il primo periodo è inserito il seguente: « Quando il soggetto obbligato ai sensi del primo comma si è avvalso della facoltà di cui al terzo comma, la predetta sanzione è applicata all’incaricato dell’adempimento che ha rilasciato la ricevuta prevista ».

2. Le disposizioni dell’articolo 12 del decreto-legge n. 59 del 1978, come modificato dal comma 1 del presente articolo, si applicano anche alla comunicazione prevista dall’articolo 7 del testo unico delle disposizioni concernenti la disciplina dell’immigrazione e norme sulla condizione

dello straniero, di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, e successive modificazioni.

3. Con il decreto del Ministro dell’interno di approvazione del modello di cui all’articolo 12, primo comma, del decretolegge n. 59 del 1978, come modificato dal comma 1, lettera a), del presente articolo, è stabilito anche il termine entro il quale le comunicazioni di cui al medesimo articolo

12 e al comma 2 del presente articolo possono essere effettuate, alla

questura competente per territorio, anche attraverso la trasmissione del modello a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Fino alla data indicata in tale decreto continuano ad applicarsi le disposizioni dell’articolo 12 del decretolegge n. 59 del 1978 e dell’articolo 7 del

testo unico di cui al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, nel testo in vigore il giorno antecedente la data di entrata in vigore della presente legge.

4. I commi 344 e 345 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2004, n. 311, e successive modificazioni, sono abrogati.

5. Il decreto del Ministro dell’interno di cui all’articolo 12 del decreto-legge n. 59 del 1978, come modificato dal comma 1 del presente articolo, è emanato entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge.
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24 Marzo 2010 alle ore 17:38 - Silvano

[quote]E' assurdo che un tizio per spostare una porta debba fare il piano di sicurezza[/quote]



Qualcuno sopra ha scritto questo: e chi lo ha detto?



Io concettualmente sono favorevole alla cosa, anche se la vedo molto una mossa da campagna elettorale poco azzeccata... Va poi suggerito che l'abusivo fa le cose fregandosene del tutto, ovviamente in nero e ovviamente senza professionista di solito.

Va però detto, tralasciando le disquisizioni accademiche, che spesso ai cittadini viene chiesto il sangue: per fare un cancello del costo di 500€ devo spenderne il doppio tra tecnico, diritti di segreteria e marche da bollo? Fantozzi avrebbe detto: ma mi faccino il piacere...



Va però precisato che si tratta dell'ennesimo condonino volendo: sig. sindaco, ho spostato quella finestra qui lì... e quella porti lì qui...(oppinione personale)
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24 Marzo 2010 alle ore 23:20 - geocape

Personalmente ritengo che sia più che giusto che ognuno in casa sua faccia ciò che più gli aggrada. Quindi, come ero favorevole al piano casa, lo sono per qualsiasi cosa sia fatta per "agevolare" piccoli interventi volti al miglioramento della propria abitazione o proprietà che sia.



Dopo che tra il dire ed il fare ci sia di mezzo il mare quello è un altro discorso.



Purtroppo in Italia per "semplificare" si ha sempre l'abitudine (indipendentemente da chi le faccia) di fare nuove leggi..quasi sempre in contrasto con altre (e se non proprio l'opposto..)..invece di toglierle!!



Il problema di fondo è che ne sono state fatte talmente tante e talmente vincolanti che ormai siamo impantanati da non uscirne più..e quindi di fatto si fa "finta" di togliere un impedimento burocratico scaricando su altri le responsabilità che dall'impedimento stesso derivano.



Un caso è proprio la 81/2008..se sommi tutte le pene si supera tranquilli un ergastolo! E immagina i proprietari di appartamenti vincolati alla 42/2004..immaginiamo una persona che fa i lavori senza richiedere le dovute autorizzazioni..c'è un penale che fa invidia all'omicidio!! E che dire di quello che nella seconda casa fa opere interne, accatasta dopo tre anni e gli arriva l'ICI arretrata..e magari questo se la prenderà con il geometra che gli ha fatto l'accatastamento!!



Ma tant'è..oggi è così.



A proposito..tengo a specificare che il mio non è un intervento politico o per fare polemica.



Buonanotte a tutti...
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25 Marzo 2010 alle ore 08:55 - fuego

Ciao

sarà anche paradossale ma, pur non essendo favorevole alla liberalizzazione delle opere di straordinaria manutenzione, condivido quasi tutti gli interventi di quelli che invece sono favorevoli (totonno in testa).



Ma, parliamoci chiaro: quanti di voi hanno fatto una DIA (o un art 26, o un piano di sicurezza, o una variazione catastale) SOLO per aver spostato una porta?

Io in 15 anni ne avrò fatti una decina, e tutti per fusione o frazionamento di UI (e quindi questo DL non eliminerebbe alcunchè). Per tutti gli altri, lo spostamento della porta, era proprio l'ultimo dei problemi.

Totonno parla della teoria, ma nella pratica chi ha VERAMENTE spostato SOLO una porta lo ha sempre fatto senza chiedere niente a nessuno. Dico di più: io per primo (a torto o a ragione) ho sempre consigliato ai miei clienti di farlo e basta: è una questione di buon senso.



Ma ora veniamo al dl.

DIA a parte, di fatto, non cambia nulla: le normative da rispettare sono le stesse di oggi, solo che il proprietario potrà scegliere se affidarsi ad un tecnico oppure no. Quindi il discorso "ognuno è padrone a casa sua" è solo una barzelletta. Ma è anche logico: mica posso mettere la lavattrice alle 3 di notte, o posso spacciare droga, o fare un deposito di letame e/o di fuochi d'artificio in un appartamento, o affittare il mio alloggio a 20 extracomunitari senza regolare permesso di soggiorno solo perchè sono a casa mia. Ci sono delle leggi (giuste o sbagliate che siano) che valgono anche in casa mia.



Vediamo le ricadute pratiche del DL:

- sicuramente aumenterà l'abusivismo (questo è evidente), non tanto perchè il DL lo consente, ma perchè il messaggio che sta passando alla gente è che possono fare quel che vogliono. Fino ad oggi chi faceva opere abusive era cosciente di commettere un'illecito, ora avremo illeciti edilizi commessi in "buona fede".

- Aumenteranno le controversie proprietario-impresa e quelle tra vicini.

- Aumenteranno le sanatorie e le relative sanzioni elargite dai comuni per il mancato rispetto delle norme.

- Aumenterà il lavoro in nero e gli incidenti sul lavoro.

- Buona parte degli sgravi fiscali sarà negato (tra i documenti da presentare per ottenerli, la DIA continua ad esserci).

- Ecc...



Davvero diminuirà il lavoro di noi tecnici?

Io non credo. Perchè tutti i lavori edilizi che nell'arco del tempo faranno i proprietari, in caso di compravendita andranno regolarizzati. E non con una semplice DIA per opere interne, ma tutto in sanatoria!!! (per ciò che è sanabile, il resto dovrà essere demolito).

Senza contare tutte CTU/CTP che salteranno fuori.



Insomma, far seguire i lavori da un tecnico, secondo me, resterà a conti fatti la via meno onerosa.

Ciao
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25 Marzo 2010 alle ore 17:41 - fuego

Ciao

segnalo questo interessante link video.ilsole24ore.com/SoleOnLine4/Video/...



Per lo meno la comunicazione obbligatoria al Comune indicante l'impresa e le autorizzazioni obbligatorie sono state previste.

E questa è cosa buona e giusta.



Ciao
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04 Maggio 2010 alle ore 12:18 - fuego

Ciao

E' arrivato alla camera il testo di conversione il legge del DL 40/2010.

Rispetto al testo base sono state introdotte modifiche significative che, secondo me, rendono il testo decisamente più sensato rispetto al DL originale.



Riporto il link della notizia.

http://www.edilportale.com/news/2010/05/normativa/manutenzioni-straordinarie-dia-abolita-su-tutto-il-territorio-nazionale_18726_15.html



Voi che ne pensate?



Ciao
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29 Maggio 2010 alle ore 08:11 - dado48

Sulla Gazzetta Ufficiale nº 120 del 25 maggio 2010 è stato pubblicata la Legge 73/2010 di conversione del Decreto "incentivi" (D.L. 40/2010).

Il Decreto Legge 25 marzo 2010 nº 40 è entrato in vigore il 26 marzo 2010, mentre la Legge in oggetto è entrata in vigore il giorno stesso della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.



Questo un Link per scaricare il Decreto (Dalla Newsletter Biblus-net by Acca):



http://www.acca.it/Biblus-net/getdownload.asp?file=OpereEdili/DL_40_%20Incentivi_coordinato.pdf



18 Gennaio 2011

Appendo a questa discussione il Link per scaricare la Risoluzione nº 4/E del 4 Gennaio 2011, ralativa alle detrazioni fiscali del 36% e del 55% nell'ambito del "Piano Casa"



http://download.acca.it/Download/BibLus-net/OpereEdili/Risoluzione4e_2011.pdf



Buona lettura, ciao a tutti.
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