Ciao prisma81,

leggo solo oggi il tuo quesito e concordo nella sostanza con quanti ti hanno già risposto, per cui mi limito soltanto ad aggiungere alcune mie considerazioni.

Ho avuto modo di analizzare diversi casi in cui i punti di inquadramento si trovavano distanti dal confine da ricostruire e su fogli diversi. In quasi tutti questi lavori ho riscontrato che, nonostante questa disposizione non certo ottimale, gli scarti risultanti su detti punti erano comunque accettabili e tali quindi da rendere applicabile la rototraslazione ai minimi quadrati quale tecnica per sovrapporre la mappa al rilievo e ricavare così gli elementi per il tracciamento del confine.

In pratica, ho appurato che per mappe parametrate (cioè che hanno il reticolo dei parametri a maglia 10 x 10 cm), in buono stato di conservazione (cioè non molto vetuste) e opportunamente georeferenziate (con la georeferenziazione Parametrica), gli scarti sui punti di inquadramento sono di entità non significativamente diversa da quella che si ha su punti vicini e sullo stesso foglio.

Se questo fosse anche il tuo caso, e i punti di inquadramento che riesci a reperire fossero ben disposti attorno al confine (l'ottimale è che il poligono di inquadramento inglobi il confine stesso), puoi quindi applicare la classica rototraslazione ai minimi quadrati e ricostruire la linea mediante questa tecnica.

Se invece i punti di inquadramento si trovano solo su un lato del confine, o comunque questo fosse esterno al loro poligono, ti consiglio di applicare la variante Orientata della stessa rototraslazione ai minimi quadrati. Si tratta di una tecnica che, rispetto all'apertura a terra multipla, permette di mantenere i vantaggi della rototraslazione (rispetto della congruità locale, applicazione della variazione di scala per adattare la mappa alla realtà dei luoghi) correggendo comunque l'errore di rotazione provocato dall'infelice posizione dei punti di inquadramento. Ti riporto qui il link al brano del mio libro "Tecniche di riconfinazione" in cui spiego questa soluzione:

Rototraslazione_Orientata.pdf

Concordo con quanto ti è stato già suggerito circa l'opportunità di operare comunque una verifica "locale", rilevando cioè quanti più possibili elementi vicini al confine e dei quali trovi riscontro in mappa (fossi, altri cigli strada, ecc.) in modo da poter poi verificare, una volta sovrapposta la mappa al rilievo (rototraslazione), la loro rispondenza mappa-realtà.

Non concordo invece sul fatto che quest'ultima verifica vada considerata prioritaria rispetto a quella sui punti di inquadramento. A mio avviso va sempre utilizzata al solo scopo di un'ulteriore verifica. Ad esempio, in un caso analogo trattato qualche mese fa è emerso che, dati una serie di punti di inquadramento, se ne venivano esclusi alcuni, la rototraslazione faceva coincidere gli elementi locali mappa-rilievo; se invece si consideravano tutti i punti di inquadramento, tale coincidenza falliva. Al che è stato facile risolvere la riconfinazione mantenendo solo i punti di inquadramento che avevano il conforto della verifica locale.

Tutte queste ultime sono ovviamente considerazioni che si possono fare solo avendo sotto mano la situazione effettiva.

Spero che quanto sopra possa esserti utile.

geom. Gianni Rossi
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