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cassini
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"st-topos" ha scritto: Faccio un'apertura a terra in un punto esterno al confine dove posso fare tutte le osservazioni. Mi determino l'angolo e distanza del primo punto di confine e lo posizione. Tale punto divente triplice di confine e stazione e così vado avanti. Dove ho visibilità rifaccio orientamenti ecc e compenso e così fino alla fine. Negli anni 80 tenevo una calcolatrice su cui avevo impostato un mini calcolo di coordinate, mi sono anche divertito Non pulisco quasi niente solo trincee minime. Mi sono trovato sempre molto bene e non ho fatto cazzate, minimi errori molto tollerabili e lavoro spedito. Un collaboratore e un operaio Interessante. Grazie Anch'io con la calcolatrice e con i miei programmini (Stazione libera, Apertura a Terra, Poligonale non orientata, Poligonale orientata) mi divertivo molto più di ora. Infatti me li sono reimpostati tutti sulla nuova e comincio a ri-divertirmi. Cordialmente
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Pippocad
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"cassini" ha scritto: Pippo La domanda andrebbe rivolta a chi ha eseguito l'operazione. I tuoi dubbi sono anche i miei. Credo che quanto riportato nel disegno sia solo la georeferenzizione della mappa. Dopo per il tracciamento avranno ridotto i punti a quelli utili. A me comunque ciò che lascia perplesso sono la complessità delle operazioni fatte, superiori a quelle in aperta campagna e quindi più costose. Indirettamente proporzionali con il valore del terreno. Molto indirettamente proporzionali. Cordialmente Evito di chiederlo a lui perché la risposta sarebbe: compra il corso/software/libro. Sembra un caso ad hoc da inserire nel libro. Le operazioni sembrano sovrabbondati, ridondanti ed economicamente non perseguibili nemmeno a “cielo aperto”. La realtà è ben diversa.
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cassini
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"Pippocad" ha scritto:
Evito di chiederlo a lui perché la risposta sarebbe: compra il corso/software/libro. Sembra un caso ad hoc da inserire nel libro. Le operazioni sembrano sovrabbondati, ridondanti ed economicamente non perseguibili nemmeno a “cielo aperto”. La realtà è ben diversa. Infatti. Come sempre.
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kemplen
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Vedo che non riuscite a fare a meno di tirarmi in ballo e questo mi inorgoglisce. "Pippocad" ha scritto: Clicca sull'immagine per vederla intera Ad esempio @cassini, questa sovrapposizione cosa mi sta a significare? È il rilievo iniziale? dubito trovare così tanti punti in un bosco Sarebbe già confinato. Oppure è il rilievo di tracciamento? dubito vengano tracciate le singole particelle di un medesimo proprietario. Non mi sembrava così difficile da capire cos'era questa immagine, soprattutto per riconfinatori esperti come voi. È la mappa d'impianto con ricalcato in rosso il perimetro delle particelle adibite a bosco che dovevamo riconfinare. Quanto al rapporto costo della prestazione / valore del terreno, concordo ovviamente con quelle che avete detto tutti, e cioè che nel caso del bosco è molto facile che il primo valore superi abbondantemente il secondo. Tuttavia la questione del costo riguarda il committente, non il tecnico. Dipende cioè dagli scopi che il committente sottopone al tecnico, il quale, in base a tali scopi, gli sottopone il preventivo. E non riguarda solo il caso del bosco ma più in generale anche il semplice terreno agricolo. Qui nella mia zona io ho seguito controversie legali per le quali le parti in causa hanno speso anche 20.000 (ventimila) euro tra spese tecniche e legali per porzioni di terreno che ne valevano sì e no 1000. Questo accade perché la motivazione che hanno i proprietari non è il confine, ma l'astio e il rancore reciproco che covano da anni e anni (voi di rancore dovreste intendervene  ). Il confine è solo il pretesto per inferire sulla controparte. È evidente che se la richiesta del committente riguarda solo la demarcazione del bosco (o del terreno agricolo) senza alcun altro intento, gli va proposta una ricostruzione a basso costo, pur se approssimativa. Nei casi sopra citati, invece, il committente chiede una ricostruzione che abbia una precisione tale da essere sostenuta anche in sede legale. Buona continuazione.
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cassini
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"kemplen" ha scritto: Vedo che non riuscite a fare a meno di tirarmi in ballo e questo mi inorgoglisce. Esatto....ti tiriamo in ballo come l'ultima volta sull'usucapione come esempio negativo di approccio alla problematica. Non l'avevi capito? Se la cosa ti inorgoglisce a me fa piacere che ti inorgoglisca. "kemplen" ha scritto: Non mi sembrava così difficile da capire cos'era questa immagine, soprattutto per riconfinatori esperti come voi. È la mappa d'impianto con ricalcato in rosso il perimetro delle particelle adibite a bosco che dovevamo riconfinare. Infatti avevamo ben capito che era il perimetro. Quello che non hai capito tu invece era la domanda di Pippo. Cosa ci stanno a fare i punti tra il 1020 e il 1045 se il tratto è rettilineo e la proprietà è la medesima? E lo stesso dicasi tra il 1032 e il 1037?
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kemplen
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"cassini" ha scritto: Esatto....ti tiriamo in ballo come l'ultima volta sull'usucapione come esempio negativo di approccio alla problematica. Ok, allora non vi serve il mio apporto, quindi la discussione per me finisce qui. Ancora buona continuazione.
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Pippocad
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Io ti ho tirato in ballo chiedendoti "in base all'esperienza maturata quali strumenti e quali tecniche utilizzi nei boschi". Le tue risposte confermano che non vai oltre al vendere, vendere, vendere. Era solo per avere l’ennesima conferma che dietro all’apparenza c’è ben poco. Un modo per smascherare una mancanza di esperienza. Provvederò a smascherarti anche sotto i post verdi ogni volta che ti elevi a riconfinatore scrivendo cialtronate. Nei boschi tu ci vai per funghi. Bye
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cassini
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Pippo Tu prendi tutto molto negativamente.......comportamento da rancoroso. Anche queste sono abilità: inventarsi. E qui è un vero maestro e ci ha insegnato tanto. Al punto che domani proverò a inventarmi Astronauta e guidatore di navicelle aerospaziali con il Joystick della Palystation. A parte gli scherzi con questi suoi esempi fuori della realtà ci da lo spunto di discussione per approfondire. E quindi una qualche utilità c'è. Cordialmente
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Pippocad
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 Com'era quella radiografia che gli avevi fatto tempo fa? Conosce solo la topografia (teorica)...
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kemplen
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Vedo che la vostra dotta discussione tecnica (in particolare in questi ultimi post) sta registrando l'intervento molti colleghi. Complimenti.
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cassini
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"Pippocad" ha scritto:  Com'era quella radiografia che gli avevi fatto tempo fa? Conosce solo la topografia (teorica)... Beh.......5 anni di frequentazioni nei convegni vorranno pur voler dire qualcosa. Non è che è uscito dall'uovo di pasqua o si è trasformato in SuperEroe. Cordialmente P.S. Torniamo all'oggetto del topic altrimenti si arrabbia e nonostante dica sempre che per lui finisce li la discussione è come quello che salutò per 7 volte e poi rimase a cena (vecchio detto Toscano che mio padre mi ripeteva sempre)
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cassini
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Riprendo il tema tecnico sull'interessante spunto di st-topos sul quale sto riflettendo e pertanto vorrei chiedergli: - Tu parti con l'apertura a Terra per determinare le coordinate della stazione e, di conseguenza, il primo vertice del confine; - da li ne segui l'andamento stazionando su ogni ulteriore vertice; In sostanza la tua poligonale segue l'andamento del confine da ritracciare. Come chiudi il tutto? Con una poligonale chiusa o su un punto di coordinate note? Cordialmente
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Pippocad
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"kemplen" ha scritto: Vedo che la vostra dotta discussione tecnica (in particolare in questi ultimi post) sta registrando l'intervento molti colleghi. Complimenti. E' stata aperta per darti modo di raccontare le tue esperienze in merito. Dai....non essere timido.
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st-topos
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"cassini" ha scritto: Riprendo il tema tecnico sull'interessante spunto di st-topos sul quale sto riflettendo e pertanto vorrei chiedergli: - Tu parti con l'apertura a Terra per determinare le coordinate della stazione e, di conseguenza, il primo vertice del confine; - da li ne segui l'andamento stazionando su ogni ulteriore vertice; In sostanza la tua poligonale segue l'andamento del confine da ritracciare. Come chiudi il tutto? Con una poligonale chiusa o su un punto di coordinate note? Cordialmente Come si faceva prima dell'avvento della "formazione obbligatoria" si chiudeva su un altra apertura a terra. Alla fine aprezzavi anche l'errore che avevi commesso, in teoria avresti anche potuto compensare gli errori (non mi è stato mai chiesto). Ovviamente non stazioni su tutti i vertici. se da una stazione si vedono tre vertici passavo direttamente al quarto.
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cassini
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"st-topos" ha scritto:
Come si faceva prima dell'avvento della "formazione obbligatoria" si chiudeva su un altra apertura a terra. Alla fine aprezzavi anche l'errore che avevi commesso, in teoria avresti anche potuto compensare gli errori (non mi è stato mai chiesto). Ovviamente non stazioni su tutti i vertici. se da una stazione si vedono tre vertici passavo direttamente al quarto. Devo ammettere che questa in neretto è un'ottima battuta. Effettivamente nel bene e nel male le cose sono cambiate e molto. Prima riflettevamo molto e gestivamo più direttamente tutte le fasi. Oggi c'è un affidarsi a procedure preconfezionate e fatte da altri che non è sempre un bene. Anzi. Sull'avanzamento della tecnologia invece credo che ci abbia dato la possibilità di eseguire calcoli di una complessità prima sconosciuta. Tutto questo è necessario per operazioni catastali dove le in-precisioni sono quelle che conosciamo? Di sicuro le riconfinazioni in bosco che quasi mai abbisognano di risultanze importanti ci riconciliano con tecniche antiche. E come dicevamo in precedenza anche più divertenti.
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