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riconfinazione linea di impianto |

fefus64
Iscritto il:
25 Maggio 2005
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Carissiimi colleghi, non sò se sono sfortunato io oppure anche a voi è capitato quello che stò per elencarvi con la speranza di avere risposte in merito: sono a dover rispondere al cliente, per la precisione due distiniti in zone diverse, della riconfinazione di linee di mappa d'impianto (non essendo le particelle oggetto di confine trattate in TF piu o meno recenti) su provincie di Pisa e Livorno. Come ho sempre fatto in questi casi mi sono guardato la stessa mappa d'impianto per rintracciare fabbricati dell'epoca che corrispondano a quelli esistenti oggi, per poter effettuare il rilievo necessario e successivamente le varie sovrapposizioni. Purtroppo per il sottoscritto, su queste mappe e precisamente nelle zone da riconfinare, non esistono fabbricati sul terreno che possona soddisfare le esigenze sopra elencate per poter fornire una posizione del cofine valida. La domanda è: come si fà in questi casi dove il confine è sicuramente d'impianto ma fabbricati neanche l'ombra? Grazie come sempre per la vostra collaborazione, saluti a tutti e Buon Natale
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uli
Iscritto il:
09 Luglio 2006
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42°27'27.18"N 12°23'13.05"E
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Puoi fare una intersezione inversa con sole letture angolari a trigonometrici lontani.... può essere una soluzione. Anzi in questi casi è forse l'unica.
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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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30 Agosto 2003
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Castel del Rio
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Beh, proprio l'unica soluzione non direi! In linea di massima quello che ci interessa, per ricostruire una linea di confine, è accertare (?) quale fu la volontà delle Parti al momento in cui la linea fu costituita. E questa volontà mi pare improbabile che fosse correlata a punti lontani come i trigonometrici o l'origine del Sistema a Siena Torre... È più probabile che i proprietari avessero i propri riferimenti molto più vicino. E così pure la mappa fu disegnata con notevole cura ai rapporti fra elementi prossimi fra loro. Dunque è bene cercare di conservare la massima "congruità locale" possibile, per la quale non si deve ricorrere soltanto ai fabbricati. O ai trigonometrici (anzi!) Se in prossimità del confine cercato c'è, ad esempio, un corso d'acqua con manufatto in muratura per un attraversamento stradale (è sufficiente un tubo interrato), quell'elemento ha un certo peso. Se ci sono alcune recinzioni, muri a secco, fossi, scarpate e via via altre linee meno precise, non di meno se ne dovrebbero verificare le reciproche posizioni individuando così un sistema locale di attendibilità stimabile mediante gli scarti che si riscontrano. Il tutto certamente riferendo il rilievo anche ai trigonometrici o comunque a punti più lontani, ma di attendibilità presimibilmente migliore. Questo per due motivi: sicuramente per circostanziare maggiormente la stima dell'attendibilità dei punti più incerti, ma anche perché la nuova e futura definizione del confine trarrà notevole vantaggio dall'essere appoggiata a punti migliori! Natualmente il tutto dev'essere rapportato al valore del terreno di cui si cerca il confine: se una striscia larga dieci metri non vale neppure il panino che dovrò mangiare per concludere le misurazioni, allora sarà certo sufficiente l'approssimazione ottenibile con il GPS in Point Positioning. Ma il Committente dovrà comunque decidere autonomamente e compiutamente informato sulla strategia adottata. Buon lavoro Leonardo
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
Iscritto il:
07 Novembre 2006
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it
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Come sempre Leonardo ha risposto compiutamente alle domande e non credo ci sia niente di rilevante da aggiungere. C'è solo da ribadire alcuni punti fermi, principi cardine per intendersi. Uli, era tanto che non parlavamo più di Intersezioni inverse sui Trigonometrici (Pothenot). E sinceramente non se ne sentiva la mancanza. Prima di ricorrere a ciò, per i motivi brillantemente descritti da Leonardo (congruità locale), dovremmo constatare di essere in una situazione di tipo desertico e che non vi siano altre soluzioni. La congruità locale non è una idea di qualcuno, ma la consapevolezza che all'interno delle mappe, proprio per come esse si sono costituite, esistono zone di traslazione o, come diceva il compianto Aurelio Costa, di rototraslazione rispetto ai punti Trigonometrici. E quindi queste operazioni vanno eseguite con il maggior numero di elementi vicini possibili. Se non sono così vicini ci allontaniamo gradualmente, consapevoli che così ci sarà un'innalzamento della tolleranza nella ricostruzione di quel confine. Cordialmente Carlo Cinelli
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cappe_46
cappe.46
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05 Aprile 2006
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32032 FELTRE (BL)
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"uli" ha scritto: Puoi fare una intersezione inversa con sole letture angolari a trigonometrici lontani.... può essere una soluzione. Anzi in questi casi è forse l'unica. ...scusa ne hai mai fatta una ? Io ne ho fatte alcune su trigonometrici di 3-4 ordine che mi davano ellissi d'errore nell'ordine di 2 m con letture al secondo centesimale !
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gianni04
Iscritto il:
28 Luglio 2006
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quindi fefus..... hai avuto ottimi consigli da colleghi che haii i c... con gli spigoli vivi!!!!!!!! se ti senti in grado di assolvere all'ingrato compito, vai pure, ma se ti venisse qualche altro dubbio ( e ce ne può anche stare qualcuno... ) sai a chi rivolgerti! buon natale ai riconfinatori ed ai riconfinati,....... ma anche a quelli che sono auto-confinati!
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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07 Novembre 2006
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Lamporecchio (PT) - geocinel@tin.it
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"cappe_46" ha scritto: "uli" ha scritto: Puoi fare una intersezione inversa con sole letture angolari a trigonometrici lontani.... può essere una soluzione. Anzi in questi casi è forse l'unica. ...scusa ne hai mai fatta una ? Io ne ho fatte alcune su trigonometrici di 3-4 ordine che mi davano ellissi d'errore nell'ordine di 2 m con letture al secondo centesimale ! Anch'io, Ugo, ho avuto le stesse risultanze con teodolite Kern DKM2. A volte leggermente migliori, a volte legermente peggiori, in dipendenza anche della disposizione dei Punti Trigonometrici. Ma il reale problema, nelle riconfinazioni, è proprio la non perfetta coerenza tra quelle risultanze (fossero anche al cm.) con il contesto di mappa dove operiamo. Cordialmente Carlo Cinelli
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SIMBA64
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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09 Dicembre 2011
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Ciao a tutti Premetto che non sono esperto di topografia, Anch'io ho usato qualche volta pothenot per riconfinare, ma con scarsi risultati e precisioni e mi sono fatto una mia idea personale sull'uso di questo teorema. Secondo me se sul posto non sono soddisfatte esattamente le condizioni descritti nei libri di topografia (in merito al teorema di pothenot) difficilmente si ottengono buoni e accettevoli risultati. E' chiaro che ci sono certe condizioni che possono aumentare o diminuire le precisioni, quali appunto la posizione dei trigonometrici di appoggio, precisione strumentale, esperienza dell'operatore, ecc... Concordo con l'ultima frase di geocinel. Saluti festivi a tutti
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