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procedura riconfinamento |
FilippoS
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19 Ottobre 2012 alle ore 08:54
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Salve. Io sono nuovo del forum. Mi chiamo filippo e lavoro presso un'ente pubblico in ufficio tecnico. Sto eseguendo un rilievo GPS per la redazione di un particellare di esproprio per realizzare un nuovo scolo. Ho degli attriti con colleghi che sostengono che il mio modo di operare è errato. Ho eseguito un rilievo GPS della fossatura privata che dovrà essere espropriata misurando anche punti di un vecchio confine presente nella mappa d'impianto, spigoli fabbricati e punti fiduciali. Ho poi restituito il tutto in locale fornendo ad un punto coordinate 0, 0. Ho esportato il tutto in dwg e quindi con il cad manualmente ho sovrapposto il rilievo alla mappa d'impianto e catastale preventivamente digitalizzato. Questa è la mia procedura che viene ritenuta dal collega non corretta perchè lui si collega ai punti fiducili ed elabora il rilievo con le coordinate da taf. Qualcuno è in grado di aiutarmi. grazie mille Filippo
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EFFEGI
f.g.
Iscritto il:
16 Dicembre 2008
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Irpinia
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"FilippoS" ha scritto: Salve. Io sono nuovo del forum. Mi chiamo filippo e lavoro presso un'ente pubblico in ufficio tecnico. Sto eseguendo un rilievo GPS per la redazione di un particellare di esproprio per realizzare un nuovo scolo. Ho degli attriti con colleghi che sostengono che il mio modo di operare è errato. Ho eseguito un rilievo GPS della fossatura privata che dovrà essere espropriata misurando anche punti di un vecchio confine presente nella mappa d'impianto, spigoli fabbricati e punti fiduciali. Ho poi restituito il tutto in locale fornendo ad un punto coordinate 0, 0. La procedura di rilievo è corretta. Se il confine che devi verificare è "nato" con la mappa di impianto ti devi rifare per la riconfinazione esclusivamente alla mappa di impianto e non alle mappe successive e soprattutto all'attuale wegis o mappe già vettorizzate già in formato dwg. "FilippoS" ha scritto: Ho esportato il tutto in dwg e quindi con il cad manualmente ho sovrapposto il rilievo alla mappa d'impianto e catastale preventivamente digitalizzato. Qui purtroppo commetti degli errori poichè prima di tutto devi georeferenziare la mappa di impianto con un software adeguato (il cad comune non va bene) in base al tipo di mappa di impianto che hai a disposizone. Mi spiego meglio: -se sulla mappa di impianto vi sono riportati i parametri devi utilizzare una georeferenziazione parametrica in modo da riportare i quadrati alle originarie misure (100x100 o 200x200); -se invece sulla mappa di impianto i parametri non sono riportati devi utilizzare prima una rototraslazione baricentrica ai minimi quadrati per verificare quali dei punti che hai rilevato è attendibile e quali non lo sono, e solo successivamente, previa eliminazione dei punti non attendibili, devi procedere ad una georeferenziazione trilaterale in base alle coordinate dei punti del tuo rilievo. Non vanno assolutamente utilizzate le mappe già vettorizzate del catasto in quanto in esse si sono trasportate altre deformazioni (esempio: tipo di scansione, tipo di georeferenziazione, tipo di vettorizzaione, etc etc). Una volta che avrai georeferenziato correttamente la mappa potrai procedere alla sovrapposizione del tuo rilievo sulla mappa georeferenziata. Questa sovrapposizione non la puoi fare semplicemente con il cad, in quanto non riuscirai mai a scegliere manualmente e posizionare i punti di riferimento del tuo rilievo sui corrispondenti punti riportati sulla mappa in modo da ottenere degli scarti omogenei più piccoli possibili (scarti minimi su ogni punto) poichè ti troverai sicuramente dei punti che scartano poco ed altri che scartano molto. Ti consiglio di utilizzare un software che faccia la sovrapposizione con il sistema dela "rototraslazione ai minimi quadrati" in modo da ottenere una sovrapposizione matematicamente e geometricamente corretta. "FilippoS" ha scritto: Questa è la mia procedura che viene ritenuta dal collega non corretta perchè lui si collega ai punti fiducili ed elabora il rilievo con le coordinate da taf. La procedura che fanno i tuoi colleghi NON VA ASSOLUTAMENTE BENE in quanto le coordinate TAF non bisogna neanche leggerle in quanto variano con il tempo e quindi non sono ASSOLUTAMENTE ATTENDIBILI soprattutto per le riconfinazioni. Se oggi su un punto fiduciali leggi una coordinate un domani ne leggerai un altro. La TAF è nata per altri scopi non per le riconfinazioni. La riconfinazione è una materia ostica e oltre ad avere un'adeguata preparazione e conoscere i giusti metodi da utilizzare occorre avere anche dei mezzi tecnologici anch'essi adeguati oltre ad una lunga esperienza in merito. Cordiali saluti
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EALFIN
Iscritto il:
03 Dicembre 2006
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La procedura è corretta. Qualsiasi collega dell'altra parte che partecipa con me alle riconfinazioni e che propone di riconfinare prendendo come supporti i punti fiduciali, le mappe wegis o le coordinate delle mappe d'impianto richieste al Catasto viene sempre invitato da me a mettere per iscritto le assurde esposizioni in merito alle proposte offerte prive di fondamenti giuridici. Mai lo hanno messo nero su bianco per iscritto. Al massimo la riconfinazione non è andata a buon fine e i colleghi presso i Loro Clienti continuano ancora a sostenere solo verbalmente le Loro strampalate tesi. Fermo restando che, comunque, se vi sono altri mezzi di prova inconfutabili le mappe catastali sono solo carta straccia.
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