Salve, ringrazio preventivamente tutti gli esperti che vorranno aiutarmi a sciogliere un problema annoso e di difficile soluzione, concernete la proprietà ed i confini di fondi rustici situati in un comune montano dell'Abruzzo.

Parliamo di sei appezzamenti aventi stessa qualità castale e stessa rendita acquistati tre generazioni fa dal mio bisnonno emigrato all'estero. Lui mandava i soldi in patria ed i due fratelli che erano qui li gestivano, acquistando a nome di tutti i familiari questi appezzamenti fra loro confinanti ed altri beni (un lotto edificabile su cui eressero un palazzo, boschi e altri terreni). Tornato in patria, il mio bisnonno suddivise materialmente i sei terreni in questione con i suoi fratelli in 3 lotti, uno per ciascuno, senza formalizzare gli accordi verbali fra loro intercorsi e così è accaduto che i loro discendenti hanno continuato ad esercitare ciascuno il possesso sul proprio appezzamento e così continuiamo a fare noi della nuova generazione che siamo i pronipoti. ci siamo cioè immessi nel possesso continuando a rispettare gli accordi presi dagli antenati. è accaduto cioè che i coeredi di ognuno dei 3 fratelli si sono divisi i terreni a voce fra loro e chi ha avuto in eredità il lotto in questione ha continuato ad esercitare il possesso come in passato.

Il problema, però, è che al catasto continuano a figurare i nomi di questi ultimi e in qualche caso, assieme agli anziani defunti, anche dei figli (nostri genitori) che avevano presentato dichiarazione di successione. inoltre anche le linee di confine non coincidono, infatti qualcuno degli eredi per intestarsi il terreno di sua spettanza ha tentato la strada dell'usucapione speciale ex art- 1159 bis c.c. da cui però è derivato un frazionamento impreciso: i confini materializzati dagli avi, quindi lo stato dei luoghi esistente, non corrispondono a quanto risultante al catasto e per giunta chi ha intestato questi terreni è un coerede che con questi terreni non c'entrava nulla (ne ha ricevuti altri e ha rinunciato a questi) lo ha fatto con un ricorso in cui ha inserito una serie di particelle, fra cui per errore anche una che non lo riguardava. Costui si dichiara disposto a regolarizzare il tutto, ammettendo l'errore. Mi chiedevo se con una transazione autenticata da notaio si possa effettuare una trascrizione nei registri immobiliari e quindi procedere ad un nuovo frazionamento. Della serie x riconosce l'avvenuta usucapione del lotto 1 in favore di y e viceversa...

Secondo me molti dei terreni valgono meno delle spese necessarie per regolarizzare la situazione.

Caro Stefano

Credo che la via più logica, in ottemperanza della sentenza di usucapione, quando non c'è corrispondenza tra lo stato di diritto e la rappresentazione catastale, sia quella di fare un atto di identificazione catastale.

E quindi nuovo frazionamento e atto notarile.

Cordialmente

Carlo Cinelli

Se la sentenza di usucapione è passata in giudicato, si può procedere ad intentare nuova causa di usucapione per il reale possessore, ma la strada sarà lunga. E' più "comodo" stipulare un atto notarile di cessione del bene usucapito "erroneamente" al reale possessore anche perchè le spese saranno sicuramente inferiori.

Naturalmente occorrerà redigere un nuovo frazionamento per individuare la esatta consistenza di quanto posseduto dal "reale" possessore.

P.S. 1 Porgo un saluto a Cinelli dicendogli "ben tornato in geolive, si sentiva un pò la tua mancanza... e quelli di altri" .

P.S. 2 sempre per Cinelli: Sai chi ha vinto la gara per il rilievo topografico in Pistoia?

Buona giornata

Ricambio il saluto.

Per quanto riguarda la gara non ne so niente.

Dovrebbero comunque pubblicare chi ha vinto.

Non partecipo più alle gare da quando, moltissimi anni fa, presentai un ribasso del 13% (non dormendo le ultime due notti prima dell'aggiudicazione nel dubbio di aver esagerato e di non rientrarci) e vinse un collega con un ribasso di oltre il 70%.

Da allora le gare sono state sempre aggiudicate, almeno nelle mie zone, con ribassi tra il 65 e l'80% e io a quelle condizioni non lavoro. Grazie a Dio ho anche altro da fare.

Cordialmente

Carlo Cinelli