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Autore Fabbricato ricadente su sede stradale

Bitonte

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07 Agosto 2015 alle ore 15:52

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 0 -  0 - Inviato: 07 Agosto 2015 alle ore 17:37

Buon giorno a tutti



Mi hanno incaricato di accatastare un fabbricato, dopo rilievo sul posto una parte dello stesso mi ricade su sede stradale, per cui mi trovo in difficoltà, come dovre procedere?

Cosa mi consigliereste di fare? o meglio che operazioni preliminare dovrei fare?? prima di portare a termine l'accatastamento?



Grazie e scusate se mi esprimo male, non ho tanta esperienza in merito.

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Autore Risposta

iviarco

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Sonnino (LT)

 0 -  0 - Inviato: 08 Agosto 2015 alle ore 09:52

la dottrina è scritta nella nota nota 15232 del 2002.

Si trovava insieme al download del Docfa, per com'era rilevante.

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Bitonte

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07 Agosto 2015 alle ore 15:52

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 0 -  0 - Inviato: 08 Agosto 2015 alle ore 19:54

Grazie della risposta, ma non ho ben compreso, ma per cominciare a presentare il tipo mappale devo attenermi alla nota da lei citata?

Come faccio a capire esattamente perche' una porzione di fabbricato insiste su sede stradale?

Il fabbricato sul posto esiste da almeno 200 anni.

Buona sera a lei

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 09 Agosto 2015 alle ore 08:44

Salve, Bitonte.
Innanzitutto un benvenuto in GeoLIVE: anche se hai già un paio di giorni di “anzianità”, mi pare che non ti sia ancora stato dato!

Mi fa piacere che tu abbia inserito l'argomento nel forum delle riconfinazioni; anche se in effetti la domanda è piuttosto generica, il problema che poni mi pare che parta proprio da questo argomento. Ma siccome il fabbricato esiste da tempo immemorabile dovresti chiarire perché sostieni lo “sconfinamento” sulla strada. Vedo alcune possibilità:
- hai verificato la posizione del fabbricato già rappresentato in mappa, riscontrando che non è corretta rispetto a punti di riferimento che hai scelto, operando quindi una specie di riconfinazione catastale;
- lo sconfinamento che individui è dovuto a un ampliamento di un fabbricato già rappresentato;
- per qualche motivo il fabbricato, che comunque puoi dimostrare che esiste da secoli, non è mai stato rappresentato, ed è perciò necessario dargli la posizione più “corretta”.

Inoltre ha notevole rilevanza la categoria della strada, perché se si trattasse di un bene demaniale (non di proprietà del Demanio, ma proprio demaniale) ci sarebbero difficoltà ad applicare la disciplina dell'usucapione.

A mio modo di vedere soltanto nel secondo caso ci può essere qualche problema sostanziale, qualora l'ampliamento fosse abbastanza recente da implicare la potenziale appropriazione di una parte di sedime stradale. Anche perché l'ampliamento, appoggiandosi direttamente al fabbricato praticamente su strada, non sarebbe soggetto a tolleranza significativa nell'individuazione del precedente confine.

Altrimenti penso che il nodo centrale della questione sia proprio la riconfinazione, ossia il confronto che hai dovuto fare fra la posizione rilevata e la mappa. Ma siamo sicuri che la linea di mappa costituisca realmente un confine? Fra l'altro devi assicurarti di aver adoperato la più vecchia mappa catastale disponibile, normalmente d'impianto; e non è un fatto secondario.

Secondo me è molto probabile che la posizione della linea di mappa debba rispettare l'antico fabbricato in quanto la linea è una mera rappresentazione grafica che non può aver modificato la situazione di diritto preesistente, dimostrata dal fabbricato. Perciò qualsiasi altro punto di riferimento, ovviamente più lontano dal confine rispetto al fabbricato che vi si appoggia, non può in nessun modo prevalere.

In tal caso il Tipo Mappale può essere fatto in appoggio al confine oppure chiedendo preventivamente una rettifica della linea di mappa, se questa può essere giustificata dal confronto con la mappa d'impianto o, più difficilmente, con la situazione in sito: la presenza del fabbricato potrebbe essere discriminante.

Poiché mi rendo conto che il discorso si dovrebbe allungare per considerare una miriade di opzioni, mi fermo qui in attesa di tuoi approfondimenti specifici. Non ho potuto dare delle certezze, ma penso che nella ricerca di un confine queste non ci siano mai a priori.

Buon lavoro


Leonardo

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iviarco

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Sonnino (LT)

 0 -  0 - Inviato: 09 Agosto 2015 alle ore 18:17

Benvenuto Bitonte, anche da parte mia.

Non avevo valutato la categoria in cui hai inserito il quesito. Il problema più rilevante che avevo davanti sembrava quello di gestire "porzioni di unità immobiliari" con "diritti non omogenei".

Sappi che Leonardo ha tenuto seminari in tutta Italia sull'argomento (e ho avuto la fortuna di assistervi), quindi sei nelle migliori mani.

Buona settimana lavorativa

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Bitonte

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07 Agosto 2015 alle ore 15:52

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 0 -  0 - Inviato: 12 Agosto 2015 alle ore 10:30

"Leo" ha scritto:


- hai verificato la posizione del fabbricato già rappresentato in mappa, riscontrando che non è corretta rispetto a punti di riferimento che hai scelto, operando quindi una specie di riconfinazione catastale;






Salve

Grazie del benvenuto sia a Leo che iviarco



Probabilmente, per quanto ho potuto appurare fino ad ora sono nel caso che riporta Leo sopra, ma per ora essendo in ferie non riesco ad allegare alcuna immagine per far capire meglio il mio quesito, rimandiamo il tutto dopo le ferie.

Buone ferie a tutti

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Bitonte

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07 Agosto 2015 alle ore 15:52

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 0 -  0 - Inviato: 20 Agosto 2015 alle ore 15:59

Salve


Scusate il quesito iniziale volevo affrontarlo ora in realtà è una questione che mi era capitata già tempo fa.


Non mi sono dimenticato Leo del mio quesito è che lo affrontato qualche anno fa realmente e ora non trovo più ne il rilievo e nemmeno i disegni che sarebbero utili per capire bene il mio caso.

Ovviamente il mio problema è rimasto lettera morta senza risolvere nulla sul posto, avevo presentato comunque la pratica catastale ed era andato a buon fine lo stesso.

Avevo anche interessato/investito il catasto della problematica, il quale mi aveva risposto a voce che avevo ragione, ma poi successivamente con lettera scritta aveva sentenziato che la mappa d'impianto era immutabile.

Cioè una volta pubblicata e aspettato i tempi per le osservazioni non era più possibile intervenire da parte loro, e allora io avrei dovuto affrontare una serie di problematiche, del tipo rifare frazionamenti, interessare la provincia, il comune, il magistrato alle acque e fare le dovute compravendite e cessioni varie.

Sinceramente non mi sono avventurato in una situazione del genere visto anche che il mio problema principale era quello di accatastare il fabbricato, che era andato a buon fine lo stesso, per rendere fattibile una divisione immobiliare.

Più che altro la mia domanda iniziale era per capire l'eventuale soluzione e come muovermi veramente per affrontare tale problema, che ripeto sul posto esiste ancora.

Grazie dell'attenzione

Saluti

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 21 Agosto 2015 alle ore 08:40

Bene, Bitonte,
abbiamo circoscritto il caso a una sola delle ipotesi che ho fatto: posizione in mappa errata, quindi l'hai ricostruita con una specie di riconfinazione catastale in quanto hai verificato la differenza rispetto al confine catastale. Aggiungiamo che era errata all'origine, quindi il problema lo riscontri già all'impianto.
Immagino che tu abbia scelto anche i punti di riferimento d'impianto, circostanti e sullo stesso foglio, così da poter affermare con eccellente sicurezza che la posizione di quel fabbricato è effettivamente sbagliata.

Ebbene, posso capire che il Catasto ti dica che la mappa d'impianto è immutabile: nella maggior parte dei casi è ragionevole sostenerlo. Ma se la dimostrazione fosse inoppugnabile non credo proprio che si possa considerare tassativo il periodo per le osservazioni; fra l'altro il concetto di “verifica straordinaria” potrebbe valere anche per situazioni come questa. Straordinaria, appunto. Qualche collegamento lo vedo anche con questo: www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/pre...

Ma la mia considerazione vale comunque per la correzione della posizione d'impianto sulla mappa attuale; infatti non penso proprio che sia lecito andare a rimaneggiare l'originale, ormai non più in uso e che perciò ritengo corretto non intaccare. Tuttavia immagino che i problemi pratici maggiori possano derivare solamente dalla mappa vigente: l'originale serve soltanto per riconfinazioni e per quelle anche un eventuale collega che intervenga in seguito riscontrerà lo stesso spostamento. Inoltre una sua verifica sulla mappa successiva, se modificata a seguito di una richiesta di verifica straordinaria, otterrà notizie utilissime per la riconfinazione anche in un futuro lontano, quando altri appoggi oggi disponibili potrebbero non esserlo più.

Leonardo

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Bitonte

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07 Agosto 2015 alle ore 15:52

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 0 -  0 - Inviato: 21 Agosto 2015 alle ore 15:53

Grazie Leo



Comincerò a scartabellare fra le mie pratiche e vediamo se trovo i disegni e il rilievo relativo a questo mio quesito, così ragioniamo su dati e elementi oggettivi.

Saluti

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