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Argomento: Confine certo non corrispondente alla mappa d'impianto

Autore Risposta

AR85

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Lago d'Iseo

 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 09:40

"totonno" ha scritto:
Se lo stato di diritto coincide con lo stato di fatto, la difformità riguarda esclusivamente la rappresentazione grafica in mappa.



ecco hai centrato perfettamente l'idea che mi frulla in testa... e che frulla in testa ai proprietari confinanti.
Se loro sono concordi sul fatto che il confine è quello reale (peraltro storico e descritto in atti), perchè dovrebbero esborsare soldi per sistemare un documento che a loro dire è stato redatto a suo tempo in maniera errata dai tecnici catastali?

Addirittura mi hanno chiesto se sia possibile accatastare il fabbricato adattandolo all'errata particella in mappa e fregandosene della rettifica... però avendo trovato il problema secondo me la maniera migliore di agire è quella con di sistemare il tutto anche per i posteri! Se fra 50 anni il muretto storico dovesse venire demolito che si farebbe???

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Salvatore_B.

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Juneau

 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 09:47

"AR85" ha scritto:
Addirittura mi hanno chiesto se sia possibile accatastare il fabbricato adattandolo all'errata particella in mappa e fregandosene della rettifica...



guarda che quello che dici, l'adattare, è quello che si fa ogni giorno, non è una novità.

una volta ho dovuto ficcare un fabbricato 6x6 in una insenatura che in mappa è 2x2.

ti pare strano?

certo, la massa - tecnci inclusi - rimangono sconcertati se vedono quel fabbricato in mappa, ma non sanno che quello che conta è il libretto delle misure.

per il resto, fai un particellare e stop.

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AR85

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Lago d'Iseo

 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 09:47

"Salvatore_B." ha scritto:
daltronde, se nessuna delle due parti che litigano riesce a provare in giudizio qual è il vero confine, significa che quello desunto dalla mappa sarà "quello vero" e fine della lite giudiziaria.



Ma se i confinanti non litigano e vogliono sistemare la situazione? :-P

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AR85

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Lago d'Iseo

 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 09:48

"Salvatore_B." ha scritto:
"AR85" ha scritto:
Addirittura mi hanno chiesto se sia possibile accatastare il fabbricato adattandolo all'errata particella in mappa e fregandosene della rettifica...



guarda che quello che dici, l'adattare, è quello che si fa ogni giorno, non è una novità.

una volta ho dovuto ficcare un fabbricato 6x6 in una insenatura che in mappa è 2x2.

ti pare strano?

certo, la massa - tecnci inclusi - rimangono sconcertati se vedono quel fabbricato in mappa, ma non sanno che quello che conta è il libretto delle misure.

per il resto, fai un particellare e stop.



Ma hai visto l'immagine postata con la descrizione della situazione?

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AR85

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 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 09:49

Ma hai visto il post con l'immagine e la descrizione della situazione?

te lo ripoto:

"AR85" ha scritto:
Però parti da un presupposto sbagliato, cioè che sto dicendo stupidaggini senza un minimo di cognizione di causa e senza aver fatto prima le dovute verifiche, che in vece ho fatto, limitatamente alle mie competenze (scarse) sull'argomento. Comunque il carattere è carattere e apprezzo moltissimo il tuo darmi retta nonostante il mio romprere le scatole!!!
Detto questo, tentavo di inserirmi nella discussione precedente nel modo più "generico" in assoluto, senza far di questa discussione una mia "personale consulenza" a voi tecnici esperti, effettivamente mi rendo conto che la miriade di casistiche possibili imponga che io sia più chiaro, ecco la situazione:

Clicca sull'immagine per vederla intera


Il mappale in questione è il 2618, da visura catastale 220 mq, reali (da atto e da verifiche) circa 317 mq.
La proprietà fisicamente segue la larghezza del mappale 1932 confinante a sud-ovest con la nostra priprietà, mappale con il quale si "condivide" la cinta anni 90 a sud-est (in giallo), e la cinta storica anni 30/40 a nord-ovest in linea blu.
In grigio il fabbricato da inserire in mappa, fabbricato dei primi del 900 mai accatastato e dichiarato negli atti di acquisto del mappale 2618.
Il confine errato è quello fra il mappale 2618 e il mappale 2417.

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Salvatore_B.

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Juneau

 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 09:50

avevo dimenticato che questa affermazione:

"AR85" ha scritto:
Addirittura mi hanno chiesto se sia possibile accatastare il fabbricato adattandolo all'errata particella in mappa



è incredibile,

nel senso che qua si sono invertiti i compiti: i proprietari offrono al tecnico la soluzione tecnica da seguire.

incredibile.

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AR85

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Lago d'Iseo

 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 09:57

"Salvatore_B." ha scritto:
guarda che quello che dici, l'adattare, è quello che si fa ogni giorno, non è una novità



Lo so bene!

"Salvatore_B." ha scritto:
una volta ho dovuto ficcare un fabbricato 6x6 in una insenatura che in mappa è 2x2.

ti pare strano?



beh diciamo che una situazione così estrema come quella descritta da te un attimino "strana" può sembrare dai, è innegabile! Per strana intendo che è una situaziione molto particolare, poco frequente, insolita... adesso non so quale possa essere l'aggettivo più adatto.

Ma il caso esposto credo sia proprio un'altro, li la mappa torna relativamente bene, è la posizione del confine che è stata inserita erroneamente su di una spezzata fra i mappali 2618 e 1932 che fisicamente esiste, in mappa torna.

Ho paura di non essere chiaro cavoli...

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Salvatore_B.

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Juneau

 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 10:01

credo che, a meno di legittimi incavolamenti di totonno. questa discussione contiene tutti gli elemnti tecnici e psicologici per potersi dichiarare conclusa,

cioè non ti resta che rileggerti tutti i contributi e riflettere.

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 10:11

Antonio, sorvoliamo sulle cose personali che per me contano 0 in quanto non sono permaloso come qualcun'altro su questo forum che chiama rancorosi quelli che non la pensano come lui.

Rimaniamo sul tecnico che poi è la parte interessante.

"totonno" ha scritto:
La mappa è solo un supporto grafico schematico di massima.



Questa tua affermazione non può essere ritenuta accettabile. La mappa non è solo quello che dici tu come non è quello che dicono altri sostenendo l'esatto opposto. La mappa, anche in forza di quel benedetto art. 950 del CC, "dovrebbe" rappresentare, entro certe tolleranze, lo stato di fatto che, nel nostro caso di fattispecie, corrisponde con lo stato di diritto consolidato da confini vecchissimi. Se non c'è questa congruità bisogna porci delle domande e non dire: "chissenefrega della mappa"....... perché prima o poi quei problemi verranno fuori.

Ripeto sto parlando di differenze importanti tra rappresentazione grafica e stato di fatto/diritto. Altrimenti cosa esisterebbe a fare l'usucapione così come è normato dal C.C. Una volta che tizio dimostra di aver posseduto ininterrottamente e pacificamente il bene per oltre un ventennio il giudice dispone che si esegua il frazionamento per trasferire la proprietà.

"totonno" ha scritto:

C'è una contraddizione... a mio parere, su quanto sostieni, Carlo. Se lo stato di diritto coincide con lo stato di fatto, la difformità riguarda esclusivamente la rappresentazione grafica in mappa.

"geocinel" ha scritto:


L'atto notarile lo dovrai fare comunque e questo costerà a seconda della tipologia.

Un atto identificativo avrà un costo molto minore degli altri ma dovrai dimostrare che questa differenza è stata generata da un errore di rappresentazione grafica. E non è sempre facile.




Quindi è nel tuo intervento sopra riportato che non mi trovi assolutamente d'accordo.

Devi per forza verificare che la difformità grafica equivale a una difformità di diritto.

La sovrapposizione dello stato di diritto con la mappa può essere difforme senza scandalizzarsi e, anzi, valutando per bene l'elemento determinante che causa la difformità. La difformità della mappa non è elemento sufficiente. Lo stato di diritto viene prima e fino a prova contraria.

I tecnici, parecchi, vogliono dimostrarsi topografi bravi con la sovrapposizione del rilievo sulla mappa catastale. E pure gli stessi si credono partecipanti autori diretti del miglioramento qualitativo della mappa catastale. Ma quando mai ? E la fanno pagare al contribuente. Questa è una motivazione illusoria legata al fatto che il tecnico nella redazione dei tipi di aggiornamento si creda partecipe attivo con la proposta pregeo alle modifiche della mappa catastale e quindi si senta responsabilizzato da tanta considerazione, emersa proprio dall'avvento della proposta di aggiornamento che redige il tecnico esterno, in PREGEO. La mappa è del catasto. Io la lascio volentieri al catasto questa responsabilità e mi limito con diligenza a redigere la migliore proposta di adattamento del rilievo alla mappa. Che è cosa diversa dalla migliore conformità del rilievo con la mappa.

Saluti



Certo. Sono d'accordo che devi verificare la genesi di queste differenze e capire se per correggerle serva davvero un atto notarile o un passaggio giuridico come l'usucapione, o se possibile solo una verifica di ordine catastale.

Ma non mi dire che sia accettabile, verificata una differenza di 6 metri, traslare della stessa entità il fabbricato all'interno della particella di proprietà. Perché non mi sembra un lavoro corretto.

Ciao

Carlo

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 10:26

AR85 ha pubblicato l'immagine.

Carlo ti sembra che la cosa importante siano i 6 metri ??

Oppure la porzione di area derivata dalla particella 2417 che si intendeva trasferire insieme al fabbricato sovrastante, non è mai stata frazionata, stralciata dalla particella originaria e quindi il contratto di trasferimento NON trasferisce quella porzione ?

Valutando l'immagine è palese che la mappa non è sbagliata ed i sei metri non sono la difformità che va corretta, è invece che proprio il presunto confine come lo credevano i soggetti confinanti non è mai stato inserito in mappa e il muretto NON è il confine, a meno che non ci sia un frazionamento mai inserito che però deve essere citato nell'atto di trasferimento.

Per quanto sopra, va costituita la nuova particella con il fabbricato sopra a stralcio della particella 2417 e sottoscritto un atto pubblico di trasferimento.

Alla fine avevi ragione te, sulla stipula dell'atto, Carlo, ma solo per fortuna..

Saluti

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AR85

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Lago d'Iseo

 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 10:28

"Salvatore_B." ha scritto:
guarda che quello che dici, l'adattare, è quello che si fa ogni giorno, non è una novità



"geocinel" ha scritto:
Ma non mi dire che sia accettabile, verificata una differenza di 6 metri, traslare della stessa entità il fabbricato all'interno della particella di proprietà. Perché non mi sembra un lavoro corretto.



Il mio sospetto è proprio questo, alla luce dello schema di rilievo sovrapposto alla mappa che ho postato secondo voi la procedura corretta da eseguire quale è?
Appurato che l'errore è presente già dall'impianto, con il notaio ho verificato anche i dati metrici riportati nelle bobine e purtroppo non ci sono meri errori di trascrizione dei dati.
Dovrò consultare la mappa cartacea utilizzata per l'impianto? (anche questa cosa sarebbe un'interessante novità per me)

"Salvatore_B." ha scritto:
credo che, a meno di legittimi incavolamenti di totonno. questa discussione contiene tutti gli elemnti tecnici e psicologici per potersi dichiarare conclusa,

cioè non ti resta che rileggerti tutti i contributi e riflettere.



Nel frattempo rifletto sperando si possa continuare qui la discussione.

Grazie ancora a tutti, credo sia la discussione più "movimentata" alla quale ho preso atto, potente questo strumento del forum!!!!!!!!!

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AR85

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 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 10:35

"totonno" ha scritto:
AR85 ha pubblicato l'immagine.

Carlo ti sembra che la cosa importante siano i 6 metri ??

Oppure la porzione di area derivata dalla particella 2417 che si intendeva trasferire insieme al fabbricato sovrastante, non è mai stata frazionata, stralciata dalla particella originaria e quindi il contratto di trasferimento NON trasferisce quella porzione ?

Valutando l'immagine è palese che la mappa non è sbagliata ed i sei metri non sono la difformità che va corretta, è invece che proprio il presunto confine come lo credevano i soggetti confinanti non è mai stato inserito in mappa e il muretto NON è il confine, a meno che non ci sia un frazionamento mai inserito che però deve essere citato nell'atto di trasferimento.

Per quanto sopra, va costituita la nuova particella con il fabbricato sopra a stralcio della particella 2417 e sottoscritto un atto pubblico di trasferimento.

Alla fine avevi ragione te, sulla stipula dell'atto, Carlo, ma solo per fortuna..

Saluti



Ma il fatto che nell'atto di aquisto degli anni 30 si citino i confini e il fabbricato così come esistenti nella realtà, identificati sul mappale 2618, non conta nulla?

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 11:10

Scusatemi AR85 e Antonio.

Ma io dallo schema postato non riesco a capire un bel niente quindi mi sono limitato a dare indicazioni generali.

Se volete che partecipi al caso di fattispecie, di cui ho solo ripreso lo sconfinamento di 6 metri, bisogna che mi si specifichi di chi sono le varie particelle, perché mi si dice che il confine errato è quello tra la 2417 e la 2618 quando non si vede nessuna differenza? come fanno ad essere confini d'impianto con numeri di particelle così alte? E altre informazioni.

Dalla sovrapposizione si vede solo che il fabbricato va ad insistere sulla 1932.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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Salvatore_B.

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 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 11:42

ho letto solo ora il post in cui vi è l'immagine e l'immagine stessa.

mi trovo nella stessa condizione di geocinel, cioè non ci ho capito granché.

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AR85

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Lago d'Iseo

 0 -  0 - Inviato: 02 Aprile 2019 alle ore 11:43

"geocinel" ha scritto:
Scusatemi AR85 e Antonio.

Ma io dallo schema postato non riesco a capire un bel niente quindi mi sono limitato a dare indicazioni generali.

Se volete che partecipi al caso di fattispecie, di cui ho solo ripreso lo sconfinamento di 6 metri, bisogna che mi si specifichi

1 di chi sono le varie particelle,

2 perché mi si dice che il confine errato è quello tra la 2417 e la 2618 quando non si vede nessuna differenza?

3 come fanno ad essere confini d'impianto con numeri di particelle così alte? E altre informazioni.

4 Dalla sovrapposizione si vede solo che il fabbricato va ad insistere sulla 1932.

Cordialmente

Carlo Cinelli



Cerco di essere esaustivo con i punti numerati inseriti da me nella tua risposta:

1 - le proprietà in discussione sono A (2417) e B (2618)

2 - forse il disegno non è ben leggibile, il confine in mappa è quello appena sopra la scritta 2618, il confine rilevato è quello in rosso in aderenza alla linea blu, la linea blu rappresente un muro storico che ha continuità anche sul mappale 1932 lato NO

3 - il 2618 ha subito un frazionamento sul lato SE a formare il mappale 2617, il mappale 2417 ha subito un frazionamento subito dopo l'edificazione del fabbricato insistente sulla stessa, la dividente fra i mappali 2417 e 2618 è quella oggetto di verifiche, e non è mai stata spostata

4 - difformità che rientre nelle normali incongruenze fra mappa e reale 8stiamo parlando di circa 60 centimetri

per altre domande sono qui!

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