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geocinel
Carlo Cinelli
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"filippi-mailli" ha scritto: Scusate se mi intrometto, come ci si deve comportare nel caso in cui non si hanno a disposizione le mappe di impianto in quanto sono state rasterizzate e quindi visibile solo tramite terminale?! 10 scalini sopra al tuo intervento c'è scritto. Devi georeferenziare l'estratto riportando i parametri con l'orientamento giusto ed il parametro che ti interessa alle dimensioni X e Y di 100 mm. pari a 100 m in scala 1:1000 e 200 m in scala 1:2000. Tutto questo per poter lavorare con sovrapposizioni grafiche (solo in quel parametro). Se devi prelevare le coordinate, o lo fai come se leggessi direttamente sul foglio facendo poi i ragguagli, o georeferenzi prima e leggi direttamente dopo. Tutto questo lo puoi fare in un qualsiasi CAD. Saluti e amicizia
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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"alfalimapapa" ha scritto: ho da un po' un'idea che mi frulla in testa per la lettura delle coordinate e ve la voglio comunicare: andare in catasto munito di notebook e tavoletta grafica, prelevare le coordinate necessarie comprese quelle dei parametri e poi ragguagliarle comodamente in ufficio attraverso le utilità di calibrazione delle mappe che molti software topografici includono il tutto quindi in maniera automatica. Che ne pensate? possibili problemi o errori? Presto, in tutta Italia, le mappe di Impianto saranno rasterizzate ed il problema di lettura sarà demandato agli elaboratori. Quella a cui tu accennavi è un'operazione di digitalizzazione che molti uffici hanno eseguito (es. Firenze) per poter creare le nuove mappe in visura. Quello che è sicuro é che apporta altra imprecisione perché l'operazione per bene che possa esser fatta non sarà mai come la mappa stessa. Saluti e amicizia
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ale81
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Se per motivi vari non sono (momentaneamente) consultabili le mappe di impianto, è sbagliato leggere le coordinate dalle mappe del cessato catasto?
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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"ale81" ha scritto: Se per motivi vari non sono (momentaneamente) consultabili le mappe di impianto, è sbagliato leggere le coordinate dalle mappe del cessato catasto? Sì.
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teo_bo
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Pur essendo pienamente d'accordo sulla corretta metodologia per riconfinare con la mappa d'impianto, chiedo quanti di voi nella realtà prelevano le coordinate dalla suddetta mappa anche quando viene commissionata la riconfinazione di zone aperte agricole dove il proprietario vuole individuati sul posto i suoi confini per saper fin dove coltivare il suo campo. In passato, senza l'aiuto delle moderne stazioni totali, mi sembra di ricordare, almeno dalle mie parti, che in quei casi si utilizzava una semplice cordella metrica da 50m. saluti.
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ale81
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Personalmente se mi venisse commissionata la riconfinazione di terreno agricolo in aperta campagna, SOLAMENTE AL FINE DI AVERE UN'IDEA di dove si trovano i confini tra un podere e l'altro non starei a prendere precisamente le coordinate da mappa d'impianto...
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andreabag
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salve a tutti, approffitto di questo topic e della presenza del geom. Cinelli e di quanti sono intervenuti per capire meglio e puntualizzare. fatto questo semplice esempio: Clicca sull'immagine per vederla intera ">[img]http://img524.imageshack.us/img52... ammettendo che la dividente da riconfinare generata con tipo (prec.circ2/88 ) del mapp 120 a e b sia appoggiato ai termini RIF1-2 e che gli stessi non siano più rintracciabili in sito.....secondo le teorie qui espresse si deve procedere: 1) ammesso che i fabbricati limitrofi siano di impianto, si deve procedere alla ricostruzione dei termini RIF1 e RIF2 attraverso la lettura delle reciproche coordinate degli stessi e dei fabbricati dalla mappa di impianto(sist. mappa) 2) procedere al rilievo degli stessi fabbricati in sito, poi sovrapporre i punti ricavati dalle coordinate di mappa a quelli ricavati dal rilievo per "ritrovare" la posizione dei termini e a questo punto ricostruire la dividente dalle misure del TF. Se ho esplicato bene con questo esempio le teorie anzi espresse allora vorrei capire alcune cose: il concetto della deformazione delle coordinate della mappa di ogni quadrante della parametratura. In questo caso ammettendo di leggere tutte le coordinate dei 9 parametri limitrofi al rilievo e leggendo le coord. dei vertici di mappa di interesse, prima bisognerebbe ridisegnarsi tutto, poi ad esempio si potrebbe applicare una calibrazione affine multizona bloccando a 100x100 o 200x200 m le coordinate dei parametri è corretto? Quali dovrebbero essere i limiti delle tolleranze relative a lle varie trasformazioni? Credo che relativamente alla trasformazione di coordinate della mappa sia da considerare l'errore dovuto al graficismo della mappa? Mi scuso per la lunghezza del post e ringrazio in anticipo quanti vorranno confrontarsi su questo argomento. Saluti Andrea
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geocinel
Carlo Cinelli
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"andreabag" ha scritto: salve a tutti, approffitto di questo topic e della presenza del geom. Cinelli e di quanti sono intervenuti per capire meglio e puntualizzare. fatto questo semplice esempio: Clicca sull'immagine per vederla intera ">[img]http://img524.imageshack.us/img52... ammettendo che la dividente da riconfinare generata con tipo (prec.circ2/88 ) del mapp 120 a e b sia appoggiato ai termini RIF1-2 e che gli stessi non siano più rintracciabili in sito.....secondo le teorie qui espresse si deve procedere: 1) ammesso che i fabbricati limitrofi siano di impianto, si deve procedere alla ricostruzione dei termini RIF1 e RIF2 attraverso la lettura delle reciproche coordinate degli stessi e dei fabbricati dalla mappa di impianto(sist. mappa) 2) procedere al rilievo degli stessi fabbricati in sito, poi sovrapporre i punti ricavati dalle coordinate di mappa a quelli ricavati dal rilievo per "ritrovare" la posizione dei termini e a questo punto ricostruire la dividente dalle misure del TF. Se ho esplicato bene con questo esempio le teorie anzi espresse allora vorrei capire alcune cose: il concetto della deformazione delle coordinate della mappa di ogni quadrante della parametratura. In questo caso ammettendo di leggere tutte le coordinate dei 9 parametri limitrofi al rilievo e leggendo le coord. dei vertici di mappa di interesse, prima bisognerebbe ridisegnarsi tutto, poi ad esempio si potrebbe applicare una calibrazione affine multizona bloccando a 100x100 o 200x200 m le coordinate dei parametri è corretto? Quali dovrebbero essere i limiti delle tolleranze relative a lle varie trasformazioni? Credo che relativamente alla trasformazione di coordinate della mappa sia da considerare l'errore dovuto al graficismo della mappa? Mi scuso per la lunghezza del post e ringrazio in anticipo quanti vorranno confrontarsi su questo argomento. Saluti Andrea
La prima parte del tuo post è chiara e dimostra che hai afferrato il messaggio anche se la seconda parte del punto 2 la puoi fare anche graficamente col CAD. Non capisco bene la seconda parte però vedo una parola che non mi piace tanto: ridisegnare. Mai andare in catasto per disegnare la mappa di Impianto. Non si fa altro che aumentare il numero degli errori. Sulla mappa di Impianto bisogna limitarsi a misurare le coordinate. Aspettiamo ancora un pò e avremo tutti le mappe raster, a quel punto sarà possibile, sulla base delle procedure esplicate nel presente forum fare tutte le georeferenziazioni possibili. Non capisco nemmeno il perché dei 9 parametri limitrofi. Non credo che il tuo oggetto da riconfinare copra 9 parametri. Saluti e amicizia
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ale81
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Ho girato parecchie cartolerie della mia provincia ma dello scalimetro della Vittorio Martini nessuna traccia... Allora ho chiamato direttamente la ditta (sempre di bologna) e mi hanno detto che qualcosa hanno ancora... E' più prezioso dell'oro!
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ale81
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Ho un dubbio: devo riconfinare una corte e presumo che le dividenti derivino da mappe da impianto ma a bologna non si possono consultare per infiltrazioni d'acqua all'archivio... Sono costretto a dover utilizzare la mappa di visura. Chiedo ai più esperti: devo comunque leggere le coordinate o posso importarla direttamente come immagine in autocad, scalarla e poi rototraslare il mio rilievo su di essa? Secondo voi nelle mappe di visura gli spigoli degli edicici che ospitano PF sono cartograficamente attendibili? (a me succede che sovrapponendo il rilievo alla mappa questi combaciano) grazie
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ale81
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Chi mi sa dare un perere? grazie
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geocinel
Carlo Cinelli
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"ale81" ha scritto: Ho un dubbio: devo riconfinare una corte e presumo che le dividenti derivino da mappe da impianto ma a bologna non si possono consultare per infiltrazioni d'acqua all'archivio... Sono costretto a dover utilizzare la mappa di visura. Chiedo ai più esperti: devo comunque leggere le coordinate o posso importarla direttamente come immagine in autocad, scalarla e poi rototraslare il mio rilievo su di essa? Secondo voi nelle mappe di visura gli spigoli degli edicici che ospitano PF sono cartograficamente attendibili? (a me succede che sovrapponendo il rilievo alla mappa questi combaciano) grazie Se non hai altro devi fare come hai detto. Opterei se hai una fotocopia fedele per fare il procedimento grafico. Ovviamente devi riportare i parametri precedentemente all'operazione di fotocopiatura e rasterizzazione. I PF sono cartograficamente attendibili quando hanno attendibilità originaria inferiore a 10 (fabbricati di Impianto). Saluti e amicizia
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ale81
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"geocinel" ha scritto:
Opterei se hai una fotocopia fedele per fare il procedimento grafico. Ovviamente devi riportare i parametri precedentemente all'operazione di fotocopiatura e rasterizzazione. I PF sono cartograficamente attendibili quando hanno attendibilità originaria inferiore a 10 (fabbricati di Impianto). Saluti e amicizia Per fotocopia fedele intendi una fotocopia della mappa d'impianto? io intendevo utilizzare come mappa di visura quella che fornisce in pdf sister. Va bene comunque non potendo nemmeno visionare quelle d'impianto? I 2 pf sui quali intendevo effettuare la rototraslazione mappa-rilievo riguardano fabbricati sicuramente di impianto, ma attualmente hanno attendibilità 52 e 54. va bene lostesso? Ti ringrazio anticipatamente per i preziosissimi consigli!
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geocinel
Carlo Cinelli
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"ale81" ha scritto: "geocinel" ha scritto:
Opterei se hai una fotocopia fedele per fare il procedimento grafico. Ovviamente devi riportare i parametri precedentemente all'operazione di fotocopiatura e rasterizzazione. I PF sono cartograficamente attendibili quando hanno attendibilità originaria inferiore a 10 (fabbricati di Impianto). Saluti e amicizia Per fotocopia fedele intendi una fotocopia della mappa d'impianto? io intendevo utilizzare come mappa di visura quella che fornisce in pdf sister. Va bene comunque non potendo nemmeno visionare quelle d'impianto? I 2 pf sui quali intendevo effettuare la rototraslazione mappa-rilievo riguardano fabbricati sicuramente di impianto, ma attualmente hanno attendibilità 52 e 54. va bene lostesso? Ti ringrazio anticipatamente per i preziosissimi consigli! Per fotocopia fedele io intendevo quella della mappa di visura non rasterizzata o digitalizzata affetta da ulteriori errori. Se poi non hai nemmeno quella di visura allora devi affidarti per forza a quest'ultima. E' normale che oggi abbiano attendibilità 52 e 54, l'importante è che siano di Impianto e che all'inizio avessero attendibilità 10 e non 12.
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ale81
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Secondo me importando in autocad il pdf (convertito in tif) di sister e scalandolo si ottiene una qualità ottima in termini di errori (chiaramente non riferita agli errori grafici dovuti alla rasterizzazione della mappa cartacea). In questo modo non ci dovrebbero essere errori dovuti alla rasterizzazione o digitalizzazione perchè importo esattamente l'estratto fornito dall'AdT. Concordate? qualcun altro utilizza questo metodo? Ultima domanda: per quanto riguarda l'attendibilità come si fa a capire se un pf in origine ha avuto attendibilità 10? Grazie ancora a Geocinel x i consigli.
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