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ale81
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Bulåggna (Bologna)
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Cosa intendi per "trovarlo analiticamente"?
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negrialb
negrialb
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Motta Visconti
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Se per analiticamente intendi inserire in pregeo delle misure fatte a tavolino sulla mappa wegis, direi proprio di SI che è sbagliato (anzi sbagliatissimo!!!!) Il concetto di pregeo è che bisogna rilevare lo STATO DI FATTO e durante la proposta di aggiornamento bisogna semplicemente ADATTARLO alla mappa. Non è necessario fare misure o calcoli sulla mappa wegis. bye
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aldogeom
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Se si lavora in un'ambito cartografico vettorializzato direi che la cosa potrebbe anche tornare ma sicome nella mia provincia solamente due o tre foglio sono vettorializzati ed il resto ancora solamente georeferenziati l'unica soluzione è quella di "inventarti i confini". Cmq è sbagliato sino ad un certo punto...l'importante è non modificare l'oggetto del rilievo in modo tale da avere cmq e sempre coordinate attendibili. Qualcuno concorda???
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iviarco
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Sonnino (LT)
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in un caso ho rilevato interamente il lotto, perché sembrava corrispondere perfettamente con la mappa: ebbene, anche se così non è stato, l'ho conservato interamente nel libretto. Alcuni punti sono tornati utili per l'intro cartografica, gli altri non nuocciono, in quanto le linee nere non fanno aggiornamento (e non ho creato i triangolini). ciao
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Francog
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07 Luglio 2006
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Fantastico!!! Abbiamo scoperto una nuova professione: I TOPOGRAFI INVENTORI (di confini) Saluti
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numero
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"aldogeom" ha scritto: Se si lavora in un'ambito cartografico vettorializzato direi che la cosa potrebbe anche tornare ma sicome nella mia provincia solamente due o tre foglio sono vettorializzati ed il resto ancora solamente georeferenziati l'unica soluzione è quella di "inventarti i confini". Cmq è sbagliato sino ad un certo punto...l'importante è non modificare l'oggetto del rilievo in modo tale da avere cmq e sempre coordinate attendibili. Qualcuno concorda??? Decisamente non concordo. L'inclusione nel libretto di punti di coordinate grafiche è giustificabile solo in funzione del loro uso come punti vertice per l'introduzione speditiva in mappa in sede di proposta di aggiornamento, a condizione però che sia chiaramente specificato che trattasi di "punti di coordinate grafiche desunte dalla mappa". Questo solo in caso di mancanza di altri riferimenti certi che possano adempiere alla medesima funzione. Ogni altro uso di detti punti è decisamente da censurare. saluti
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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07 Novembre 2006
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"numero" ha scritto: "aldogeom" ha scritto: Se si lavora in un'ambito cartografico vettorializzato direi che la cosa potrebbe anche tornare ma sicome nella mia provincia solamente due o tre foglio sono vettorializzati ed il resto ancora solamente georeferenziati l'unica soluzione è quella di "inventarti i confini". Cmq è sbagliato sino ad un certo punto...l'importante è non modificare l'oggetto del rilievo in modo tale da avere cmq e sempre coordinate attendibili. Qualcuno concorda??? Decisamente non concordo. L'inclusione nel libretto di punti di coordinate grafiche è giustificabile solo in funzione del loro uso come punti vertice per l'introduzione speditiva in mappa in sede di proposta di aggiornamento, a condizione però che sia chiaramente specificato che trattasi di "punti di coordinate grafiche desunte dalla mappa". Questo solo in caso di mancanza di altri riferimenti certi che possano adempiere alla medesima funzione. Ogni altro uso di detti punti è decisamente da censurare. saluti Decisamente concordo. (con numero) Teniamo conto inoltre che quanto facciamo e riportiamo in Pregeo (libretto delle misure e linee 7) servirà a chi dopo di noi vorrà e dovrà ritracciare dei confini. Saluti
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ccortazzo
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Ogliastro Cilento (SA)
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...può darsi pure che io sbaglio, ma ogni volta che faccio un mappale e come se facessi un riconfinamento, vale a dire che batto anche dei punti di fabbricati noti di impianto per poter posizionare correttamente in mappa il nuovo fabbricato. ....sarebbe gradito un commento per capire se secondo voi è corretto o faccio lavoro inutile. grazie
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numero
(GURU)
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prato
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"ccortazzo" ha scritto: ...può darsi pure che io sbaglio, ma ogni volta che faccio un mappale e come se facessi un riconfinamento, vale a dire che batto anche dei punti di fabbricati noti di impianto per poter posizionare correttamente in mappa il nuovo fabbricato. ....sarebbe gradito un commento per capire se secondo voi è corretto o faccio lavoro inutile. grazie ogni operazione che abbia attinenza con le nozioni della buona topografia non è mai inutile, anche se quasi mai viene riconosciuta dalla committenza. saluti
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Silvano
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Padova
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potete anche insultarmi se parlo male: ma come fanno i punti ad esser più di tanto fuori dalla mappa se si è eseguito un rilievo secondo tutti i canoni della topografia? Quando faccio un rilievo a fini catastali, lo ammetto, non bado molto ai fronzoli, a volte ho la tendenza a battere due punti in meno piuttosto che uno in più, ma una volta rototraslato non ho mai notato grandi discostamenti, dicuamo che un errore di 5 metri, secondo me, è sintono di qualche problema, sia esso della mappa, dei pieffe o delle mie operazioni (stazioni molto lontane, in numero elevato, etc...). Mi sono però posto una domanda ultimamente: siamo sicuri che sia valido il concetto del "adatta"? Non è che adatta oggi, adatta domani ci troviamo con mappe effettivamente troppo adattate per valutare la bontà del nostro rilievo? In ogni caso, i punti analiticamente ricavati non credo siano una buona cosa.. perchè se poi li adattiamo pure... altro che errori per il futuro
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numero
(GURU)
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prato
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"Silvano" ha scritto:
In ogni caso, i punti analiticamente ricavati non credo siano una buona cosa.. perchè se poi li adattiamo pure... altro che errori per il futuro E' bene precisare che l'adattamento di cui si parla serve solo per inserire l'oggetto del rilievo sulla mappa. Tutte le misure del libretto non vengono minimamente sfiorate da questa operazione (ci mancherebbe!). Ed è a queste che si deve far riferimento per ogni futura operazione su quel lotto (riconfinamenti, ecc.). E' ovvio che una mappa precisa farebbe piacere a tutti, ma visto che al momento non ne possiamo usufruire bisogna appunto ADATTARSI. saluti
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giogio
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"Francog" ha scritto: Fantastico!!! Abbiamo scoperto una nuova professione: I TOPOGRAFI INVENTORI (di confini) Saluti si può chiamare riconfinamento bè questa pratica di inventori di confini, sebbene non ortodossa, ha i suoi vantaggi in determinate occasioni, mi ripeto solo in determinate occasioni. es: un terreno composto da tante particelle originariamente di un unico proprietario, ma le particelle di impianto erano solo una divisione colturale. nessun punto di riferemento nelle immediate vicinanze, nessun termine, nessuna testimonianza. l'importante che alla fine i termini inseriti nel terreno soddisfino tutti i requisiti, sia quello mappale,e le volontà dei nuovi proprietari contendenti.
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aldogeom
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Scusate!!! Ora dovete spiegarmi in un lotto di 10mila Mq io ho dovuto accatastare un azienda agricola dal quale non era possibile traguardare nessun trigonometrico, avevo come riferimento dei pf di attendibilità scarsa, il confine non era materializzato in nessun lato a parte una piccola fossa tra l'altro fatta a occhio dal proprietario, facendo la proposta d'aggiornamento in un estratto non vettorializzato spiegatemi come faccio a posizionare il fabbricato???????????????? Tutto deriva dall'impianto, per il lavoro di cui ho perso due giorni di rilievo,mezzo di elaborazione, mezzo di presentazione e seguendo il mio tariffario a malapena arrivavo a 2300€ io secondo voi dovrei riconfinare il lotto!!! Lo farò quando sarà espressamente richiesto dalla circolare ed i Geni che si riuniscono tutti i mesi a Roma decideranno di alzare i minimi tariffari nonostante la riforma bersani!!!! Chi concorda con me??????
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stephan
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A me non è mai capitato che l'estratto coincidesse con il rilievo, anche per lotti di piccole dimensioni. Tuttavia ciò non deve preoccupare in quanto l'adattamento alla mappa è una funzione che non incide minimamente sul rilievo. Le coordinate dei punti rilevati restano invariate e solo a quelle ci si può riferire. Quanto ad "inventarsi i confini" mi sembra proprio un'operazione da evitare nel modo più assoluto sia dal punto di vista deontologico (nei confronti del committente) che professionale in quanto a qualcun'altro prima o poi il tuo rilievo capiterà in mano. Ciò che si rileva, anche se appare non conforme alla mappa, è pur sempre lo stato dei luoghi. Io almeno la penso così. ciao
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