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Argomento: istituzione PF quali regole?

Autore Risposta

vordcienpion

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 0 -  0 - Inviato: 11 Dicembre 2008 alle ore 15:41

[/quote]
.... aggiungo che ridurrei a 1 cm i 4 cm di tolleranza nella ribattuta della stazione indietro; ....[/quote]

E io che mi preoccupo se supero 1 cm nella ribattuta

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 11 Dicembre 2008 alle ore 16:24

Discussione molto interessante.
Non ci scordiamo però alcune cose molto importanti.
I PF avranno, nel futuro, una funzione ben precisa: quella di fare da punti omologhi tra la cartografia ed il territorio.
Ormai mi sembra che l'unica strada possibile da proporre all'ADT per modificare in meglio la Cartografia Catastale sia quella di rimettere a posto al meglio ciò che di buono abbiamo.
E cosa abbiamo di buono?
Sicuramente le mappe di Impianto.
E come dovrà procedere il lavoro di "ristrutturazione"?
In queste fasi:
1) Rilevo con il GPS dei Punti Fiduciali con attribuzione di doppie coordinate (Cassini o Gauss e WGS 84);
2) Aggancio dei PF alle reti di Stazioni permanenti;
3) Referenziazione della Cartografia di Impianto ai PF;
4) Referenziazione delle linee 7 di Pregeo;
5) Referenziazione degli atti di aggiornamento anteriori alla Circolare 2/88;
Le fasi 3, 4 e 5 su layer diversi in quanto risultanze di precisioni diverse.
Quindi i PF allo stato attuale è importante che abbiano il loro omologo in Cartografia, meglio se d'impianto.
Tutto ciò fino al completamento della fase 2 dove diventeranno solo punti superflui e di controllo anche perché è prevedibile una massiccia diffusione dello strumento GPS.
Cordialmente

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path

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 0 -  0 - Inviato: 11 Dicembre 2008 alle ore 16:52

"geocinel" ha scritto:

E cosa abbiamo di buono?
Sicuramente le mappe di Impianto.


Carlo sai quanto mi sta a cuore il tuo progetto...
Io aggiungerei anche i Trigonometrici, per le mappe di impianto...
Sentiamoci prima di Natale

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geosim

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 0 -  0 - Inviato: 11 Dicembre 2008 alle ore 17:34

"geocinel" ha scritto:
Discussione molto interessante.
Non ci scordiamo però alcune cose molto importanti.
I PF avranno, nel futuro, una funzione ben precisa: quella di fare da punti omologhi tra la cartografia ed il territorio.
Ormai mi sembra che l'unica strada possibile da proporre all'ADT per modificare in meglio la Cartografia Catastale sia quella di rimettere a posto al meglio ciò che di buono abbiamo.
E cosa abbiamo di buono?
Sicuramente le mappe di Impianto.
E come dovrà procedere il lavoro di "ristrutturazione"?
In queste fasi:
1) Rilevo con il GPS dei Punti Fiduciali con attribuzione di doppie coordinate (Cassini o Gauss e WGS 84);
2) Aggancio dei PF alle reti di Stazioni permanenti;
3) Referenziazione della Cartografia di Impianto ai PF;
4) Referenziazione delle linee 7 di Pregeo;
5) Referenziazione degli atti di aggiornamento anteriori alla Circolare 2/88;
Le fasi 3, 4 e 5 su layer diversi in quanto risultanze di precisioni diverse.
Quindi i PF allo stato attuale è importante che abbiano il loro omologo in Cartografia, meglio se d'impianto.
Tutto ciò fino al completamento della fase 2 dove diventeranno solo punti superflui e di controllo anche perché è prevedibile una massiccia diffusione dello strumento GPS.
Cordialmente



Sarebbe interessante approfondire i punti 3 e 5, come pensi di referenziare la cartografia rispetto ai PF?

Buon lavoro

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 11 Dicembre 2008 alle ore 18:10

"geosim" ha scritto:

Sarebbe interessante approfondire i punti 3 e 5, come pensi di referenziare la cartografia rispetto ai PF?

Buon lavoro



Semplice.
Per il punto 3) Dopo aver effettuato la calibrazione di tutto il foglio di mappa ed aver superato le imperfezioni parametriche, eseguire una compensazione rigorosa della rete dei PF cartografici sulle coordinate determinate nel rilievo e conseguentemente referenziare tutta la cartografia.
Et Voilà. Il gioco è fatto.
Ci sarebbe solo da chiarire alcune regoline geodetiche riguardo alle proiezioni ed alcune regoline riguardo al tipo di compensazione che vogliamo dare alla Cartografia (conforme, omografica ecc.).

Per il punto 5) Fare una ricostruzione cartografica degli atti di aggiornamento come quando facciamo le riconfinazioni di atti di aggiornamento non autonomamente ricostruibili.
Quindi sulla mappa di Impianto ricostruire, il più rigidamente possibile, i Tipi.
Anche quì ci vorrebbe qualche semplice regolina di buona tecnica.
Ciao
Carlo

P.S. Tieni conto che per il punto 3 le compensazioni su piccole scale sarebbero quasi insignificanti.
Esperienza ci insegna dai collaudi fatti sulla cartografia che in un raggio di 150/200 metri gli scarti che si trovano sugli spigoli di fabbricato all'Impianto non superano quasi mai i 20/30 cm.

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geosim

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 0 -  0 - Inviato: 11 Dicembre 2008 alle ore 18:40

Quindi secondo il tuo ragionamento si dovrebbero fare i seguenti passaggi:

1) la scansione del foglio di impianto la calibri forzando i parametri della mappa cartacea in una maglia 200 x 200 (in scala 1:2000 naturalmente) mediante un software di raddrizzamento?

2) rototrasli la mappa come sopra calibrata sui PF rilevati con GPS in analogia a quanto facciamo quando eseguiamo una riconfinazione con l'ausilio della mappa di impianto assumendo in questo caso i PF come punti di appoggio.

Mi viene da pensare alcune cose:

- solo una parte dei PF sono ubicati su particolari presenti nella mappa d'impianto, nel caso che tali punti siano insufficienti come ci si comporta?

- in questo modo mi sembra abbastanza logico che ci sarebbe una buona coerenza interna al foglio ma si potrebbero creare delle distorzioni anche rilevanti nell'unione di più fogli ed inoltre il reticolo parametrico disegnato sulle mappe non sarebbe più rilevante in termini di coordinate assolute o sbaglio ?

Non mi mandare a quel paese ma la cosa è molto interessante e mi fa piacere parlarne.

Buon lavoro

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geocinel
Carlo Cinelli
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 0 -  0 - Inviato: 11 Dicembre 2008 alle ore 19:01

"geosim" ha scritto:
Quindi secondo il tuo ragionamento si dovrebbero fare i seguenti passaggi:

1) la scansione del foglio di impianto la calibri forzando i parametri della mappa cartacea in una maglia 200 x 200 (in scala 1:2000 naturalmente) mediante un software di raddrizzamento?

2) rototrasli la mappa come sopra calibrata sui PF rilevati con GPS in analogia a quanto facciamo quando eseguiamo una riconfinazione con l'ausilio della mappa di impianto assumendo in questo caso i PF come punti di appoggio.

Mi viene da pensare alcune cose:

- solo una parte dei PF sono ubicati su particolari presenti nella mappa d'impianto, nel caso che tali punti siano insufficienti come ci si comporta?

- in questo modo mi sembra abbastanza logico che ci sarebbe una buona coerenza interna al foglio ma si potrebbero creare delle distorzioni anche rilevanti nell'unione di più fogli ed inoltre il reticolo parametrico disegnato sulle mappe non sarebbe più rilevante in termini di coordinate assolute o sbaglio ?

Non mi mandare a quel paese ma la cosa è molto interessante e mi fa piacere parlarne.

Buon lavoro



Rispondo ai vari punti:
1) Quasi sì.
Specifico: Oggi sono allo studio vari software che lavorano sui raster. E' in corso uno studio di un software che riconoscerà tutti i punti di piegatura delle linee diverse dal colore di sfondo e lì fisserà degli osnap.
Così facendo diventerà assai semplice digitalizzare e poi calibrare con software tipo Geomap le mappe di Impianto rendendole vettoriali.

2)Sì.

Ho pensato anche all'evenienza che su ogni foglio ci siano meno di quegli 8 punti ai quali si riferisce la circolare di Cannafoglia per la georeferenzizione delle mappe.
E' altrettanto semplice: basta rilevare altri punti di Impianto anche se non sono PF per raggiungere un numero di punti omologhi sufficienti: io direi almeno 10/12.

Quanto alla coerenza non sono d'accordo.
Secondo me anche verso il bordo dei Fogli non ci sarebbero problemi anche perché queste operazioni riguarderebbero l'insieme.
I Fogli per ora andrebbero mantenuti solo per la numerazione delle particelle.

E' chiaro che i parametri non esisterebbero più dopo la calibrazione e le coordinate si potrebbero leggere direttamente da cursore a video su file vettoriale.
Ciao
Carlo

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remo

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 0 -  0 - Inviato: 11 Dicembre 2008 alle ore 20:23

vedi cosa significa stare in campo e no dietro le scrivanie...
l'importante è che il messaggio sia stato recepito
grazie a tutti 8O

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Maurizio76

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 0 -  0 - Inviato: 15 Dicembre 2008 alle ore 08:44

Perdonate l'ignoranza, ma tra le varie cose lette e non capite di questa discussione vorrei iniziare a chiedere cosa intendete per "reflectoress" (sono per caso gli strumenti con letture laser?)e "senzaprisma".

In generale non ho capito che difficoltà ci sarebbe con l'utilizzo di una "normale" stazione totale+prisma se i PF fossero identificati a terra con un chiodo: posso sia stazionarvici sopra che porci la palina con il prisma (come già qualcuno accennava)

Altra cosa che non ho capito bene è a cosa servirebbero due o tre chiodi posti a terra prima del PF...potrebbero forse agevolare la rilevazione di un eventuale PF inaccessibile tramite intersezione in avanti (?) altre idee non me ne vengono.

Ultima nota e aneddotto: di recente mi è capitato di dover fare un rilievo per un piano cave e di dovermi allacciare a due PF...le quote riportate nelle monografie erano "fuori" di almeno 100 metri rispetto ad un rilievo fotogrammetrico di cui ero in possesso (in pratica la zona da me rilevata era mediamente a quota 350 m slm, mentre i PF avevano quote intorno ai 200 m slm).
Altro aspetto era che dalle monografie i due PF avevano un certo dislivello tra di loro mentre io che ho rilevato entrambi i PF da una stessa stazione ho trovato ben altro dislivello tra i due PF (una differenza di circa 2 metri rispetto quanto dedotto dalle monografie)...

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dioptra

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Piove di Sacco(PD) dioptra@dioptra.it (Autore OK_Pregeo)

 0 -  0 - Inviato: 15 Dicembre 2008 alle ore 11:18

"Maurizio76" ha scritto:
Perdonate l'ignoranza, ma tra le varie cose lette e non capite di questa discussione vorrei iniziare a chiedere cosa intendete per "reflectoress" (sono per caso gli strumenti con letture laser?)e "senzaprisma".

In generale non ho capito che difficoltà ci sarebbe con l'utilizzo di una "normale" stazione totale+prisma se i PF fossero identificati a terra con un chiodo: posso sia stazionarvici sopra che porci la palina con il prisma (come già qualcuno accennava)

Altra cosa che non ho capito bene è a cosa servirebbero due o tre chiodi posti a terra prima del PF...potrebbero forse agevolare la rilevazione di un eventuale PF inaccessibile tramite intersezione in avanti (?) altre idee non me ne vengono.

Ultima nota e aneddotto: di recente mi è capitato di dover fare un rilievo per un piano cave e di dovermi allacciare a due PF...le quote riportate nelle monografie erano "fuori" di almeno 100 metri rispetto ad un rilievo fotogrammetrico di cui ero in possesso (in pratica la zona da me rilevata era mediamente a quota 350 m slm, mentre i PF avevano quote intorno ai 200 m slm).
Altro aspetto era che dalle monografie i due PF avevano un certo dislivello tra di loro mentre io che ho rilevato entrambi i PF da una stessa stazione ho trovato ben altro dislivello tra i due PF (una differenza di circa 2 metri rispetto quanto dedotto dalle monografie)...



Salve
1. Lettura senza prisma.

2. Il problema è che se i punti sono materializzati a terra non possono essere rilevati direttamente con un senza prisma per problemi di ostacoli alla visibilità diretta.

3. Alcuni chiodi posizionati all'intorno del PF possono essere utilizzati più comodamente in quanto visibili da più direzioni "senza" bettere il PF direttamente ed utilizzare le distanze tra i chiodi e il PF per completare il rilievo a Tavolino.
Questa operazione non è illegale in quanto "qualcuno" prima di noi ha certificato la posizione dei PF relativamente ai chiodi.
Inoltre questa operazione permette di lasciare i PF dove sono senza ulteriormente ingarbugliare la maglia dei fiduciali qualora questi siano in posizioni "infernali".
In pratica avremo dei PF "virtuali".

4. Quando i PF non avevano la quota pregeo assegnava la quota 0 alla prima stazione. Successe allora che sul Colli Euganei alcuni PF assunsero la quota di - 43 metri. In realtà la loro quota era di +43 metri ma se alla prima stazione diamo la quota 0 di conseguenza la loro posizione relativa porta ad una quota di -43.
La considerazione finale è che la quota dei PF non è assolutamente attendibile nel 99% dei casi e non serve neanche a chi l'ha voluta ed introdotta.

cordialmente

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Maurizio76

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 0 -  0 - Inviato: 15 Dicembre 2008 alle ore 12:00

"dioptra" ha scritto:


Salve
1. Lettura senza prisma.

2. Il problema è che se i punti sono materializzati a terra non possono essere rilevati direttamente con un senza prisma per problemi di ostacoli alla visibilità diretta.

3. Alcuni chiodi posizionati all'intorno del PF possono essere utilizzati più comodamente in quanto visibili da più direzioni "senza" bettere il PF direttamente ed utilizzare le distanze tra i chiodi e il PF per completare il rilievo a Tavolino.
Questa operazione non è illegale in quanto "qualcuno" prima di noi ha certificato la posizione dei PF relativamente ai chiodi.
Inoltre questa operazione permette di lasciare i PF dove sono senza ulteriormente ingarbugliare la maglia dei fiduciali qualora questi siano in posizioni "infernali".
In pratica avremo dei PF "virtuali".

4. Quando i PF non avevano la quota pregeo assegnava la quota 0 alla prima stazione. Successe allora che sul Colli Euganei alcuni PF assunsero la quota di - 43 metri. In realtà la loro quota era di +43 metri ma se alla prima stazione diamo la quota 0 di conseguenza la loro posizione relativa porta ad una quota di -43.
La considerazione finale è che la quota dei PF non è assolutamente attendibile nel 99% dei casi e non serve neanche a chi l'ha voluta ed introdotta.

cordialmente


1 e 2. uno strumento reflectoress di norma dovrebbe anche essere in grado di eseguire letture con il prisma (e quindi con raggio infrarosso), giusto?(o esitono strumenti che eseguono misure unicamente a laser?

3. ma quindi sarebbe come considerare i chiodi attorni ai PF altrettanti PF...

4. quindi la quota del PF ha interesse e veridicità pari a 0?

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dioptra

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 0 -  0 - Inviato: 15 Dicembre 2008 alle ore 16:16

"Maurizio76" ha scritto:
"dioptra" ha scritto:


Salve
1. Lettura senza prisma.

2. Il problema è che se i punti sono materializzati a terra non possono essere rilevati direttamente con un senza prisma per problemi di ostacoli alla visibilità diretta.

3. Alcuni chiodi posizionati all'intorno del PF possono essere utilizzati più comodamente in quanto visibili da più direzioni "senza" bettere il PF direttamente ed utilizzare le distanze tra i chiodi e il PF per completare il rilievo a Tavolino.
Questa operazione non è illegale in quanto "qualcuno" prima di noi ha certificato la posizione dei PF relativamente ai chiodi.
Inoltre questa operazione permette di lasciare i PF dove sono senza ulteriormente ingarbugliare la maglia dei fiduciali qualora questi siano in posizioni "infernali".
In pratica avremo dei PF "virtuali".

4. Quando i PF non avevano la quota pregeo assegnava la quota 0 alla prima stazione. Successe allora che sul Colli Euganei alcuni PF assunsero la quota di - 43 metri. In realtà la loro quota era di +43 metri ma se alla prima stazione diamo la quota 0 di conseguenza la loro posizione relativa porta ad una quota di -43.
La considerazione finale è che la quota dei PF non è assolutamente attendibile nel 99% dei casi e non serve neanche a chi l'ha voluta ed introdotta.

cordialmente


1 e 2. uno strumento reflectoress di norma dovrebbe anche essere in grado di eseguire letture con il prisma (e quindi con raggio infrarosso), giusto?(o esitono strumenti che eseguono misure unicamente a laser?

3. ma quindi sarebbe come considerare i chiodi attorni ai PF altrettanti PF...

4. quindi la quota del PF ha interesse e veridicità pari a 0?



Salve

1-2 . Il problema sta nell'usufruire della possibilità di non andare sul punto, questo è il problema dei punti a terra, altrimenti non avremmo ne treppiedi ne aste portaprisma;
3. non proprio de pf ma come se avessimo già rilevato quei punti in altro momento e anche le distanze dai punti al PF;
4. Praticamente, nel modo in cui si ottiene la quota, non ha alcun valore.

Considerazione:
Sono anni che rileviamo misurate e TAF senza che ciò serva a nulla, senza che si arrivi ad un risultato certificato ed affidabile.
Ti Puoi immaginare a cosa possono servire le quote.
Con tolleranze che sono come l'elastico degli slip.
Con controlli e verifiche dei tipi che si fanno solo da qualche anno.
Inutile, tutto inutile: dalle misurate alla ricomposizione cartografica: buio completo.
Non è questa la strada.
Qualche luce si è vista, con Luciano Surace, ma poi più nulla.

Speriamo che l'IGMI si faccia avanti e prenda il toro per le corna.

cordialmente

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Maurizio76

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 0 -  0 - Inviato: 15 Dicembre 2008 alle ore 17:12

Ma quindi voi vorreste dirmi che quando andate a rilevare un PF rappresentato da uno spigolo di un edificio vi affidate anche alla sola lettura a laser senza apporre il prisma sullo spigolo?
Bisogna proprio fidarsi allora della precisione con cui la mira ad occhio dello spigolo coincida con quella del laser...

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geosaca

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13 Maggio 2004

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Roma - lombotosco@gmail.com

 0 -  0 - Inviato: 15 Dicembre 2008 alle ore 18:22

Ma perchè il cannocchiale per puntare lo spigolo non lo utilizzi ?

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Maurizio76

Iscritto il:
26 Febbraio 2007

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254

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 0 -  0 - Inviato: 15 Dicembre 2008 alle ore 18:25

"geosaca" ha scritto:
Ma perchè il cannocchiale per puntare lo spigolo non lo utilizzi ?



Ma bien sur (certamente), ma è solo che se sono molto lontano ho un po' il timore che il raggio laser e l'asse del canocchiale potrebbero non essere allineati perfettamente :(
Sarà una mia fissa, ma col prisma mi sento più sicuro

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