Salve
A mio parere le due cose, poichè il frazionamento e la superficie reale sono 2 cose diverse, non sono confondibili.
Hai ragione tu:
si fa il rilievo reale del terreno con la strada realizzata e questa superficie reale va pagata;
un'altra cosa è la predisposizione dell'atto di aggiornamento che prevede espressamente il calcolo delle superfici nominali delle particelle rilevate in proporzione alla superficie reale delle stesse.
Attualmente si utilizza addirittura la superficie grafica fornita da pregeo durante la proposta di aggiornamento.
La sovrapposizione sulla mappa catastale, fatta a piacere o a esperienza, ma sempre senza parametri precisi, non può essere paragonata alla superficie realmente espropriata.
La superficie realmente espropriata è li sul campo, prima c'era una proprietà ed ora la proprietà è stata variata, si misura e basta.
Non è necessario che ci sia corispondenza tra la superficie catastale e la reale, magari fosse così, forse nei catasti Tavolari.
Quante volte si inserisce un fabbricato in mappa e sulla mappa le distanze dai confini non tornano mentre nella realtà sono più che abbondanti.
Resta da valutare se vale più la spesa di contestazione che il minor prezzo pagato ma soddisfazione vuole che non vi sia prezzo per essa.
Piccolo aneddoto:
Un giorno mi capitò un caso abbastanza singolare.
La costruzione di una strada divise una proprietà in 2 parti facendo nascere un reliquato di 20 mq al di la della strada stessa.
Nella predisposizione del frazionamento, la sovrapposizione del rilievo con la mappa fece scomparire il reliquato dalla mappa: il piccolo triangolino di terreno però rimaneva sempre lì sul terreno.
Il proprietario del reliquato, vedendo che il confinante se lo andava a coltivare andò dal Sindaco e pretese solo una cosa: che il reliquato, 20 mq, ricomparisse sulla mappa.
Non vi dico cosa stava per succedere, poichè bisognava rifare il frazionamento con una sovrapposizione diversa: proprietari che non erano intervenuti nell'esproprio dovevano essere inseriti ed espropriati e altri che erano stati espropriati dovevano restituire l'indennizzo in quanto tutto era stato predisposto solo sulla carta.
Alla fine il proprietario del reliquato si accontentò di una congrua somma e continuò a coltivarsi il triangolino di terra che non ricomparve mai sulla mappa.
cordialmente