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Autore TABELLE MILLESIMALI TABELLA RISCALDAMENTO

CarloParrini

Iscritto il:
10 Gennaio 2007

Messaggi:
230

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 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2009 alle ore 10:30

Salve a tutti nel mio condominio stanno facendo le tabelle millesimali.
Nella relazione riguardante la tabella del riscaldamento il tecnico che ha redatto le tabelle per cio' che concerne ha scritto questo:

Premetto che il riscaldamento è centralizzato e senza contabilizzatori.

Il metodo utilizzato si basa sulla proporzione fra le superfici radianti e la quantità di calore ceduto ed utilizzato.



Millesimi= (c/C + s/S)*1000

dove C è la cubatura totale di tutti i locali riscaldati del condominio
c è la cubatura dei locali riscaldati di ogni appartamento
s è la superficie radiante di ogni appartamento
S è la superficie radiante totale

Ai fini del calcolo della cubatura sono stati presi in esame solo i locali riscaldati: i locali abitati dove non sono presenti radiatori, i locali che di norma sono cucine e ripostigli, sono stai esclusi dal calcolo.
Poichè il rendimento dei corpi scaldanti dipende anche dalla distanza degli appartamenti dal locale caldaia, a parità di cubatura e di superficie radiante, un appartamento posto all'ultimo piano dell'edificio e uno posto al primo piano fruiranno in maniera diversa del calore a causa delle dispersioni termiche durante il passaggio dell'acqua calda erogata dalla caldaia posta al piano interrato del fabbricato ai vari piani.
Per compensare il decremento è stato introdotto un coefficiente di utilizzazione del calore al netto delle dispersioni, espresso in percentuale, che varia in base alla distanza dell'appartamento dal locale caldaia.
Ai fini della valutazione empirica della distanza degli appartamenti dalla caldaia è stato preso in esame come dato di partenza la quota h di ogni appartamento ed ad ogni quota è stato assegnato un coefficiente di utilizzazione del calore.

piano rialzato 1
piano primo 0.99
piano secondo 0.98
piano terzo 0.96
piano quarto 0.94
piano quinto 0,91
piano copertura 0,90

ma non dovrebbe essere il contrario?
cioè quello in alto per ottenere lo stesso riscaldamento consuma di piu'?

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Autore Risposta

dado48

(GURU)

Iscritto il:
24 Novembre 2005

Messaggi:
2072

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Terzo pianeta del Sistema Solare

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2009 alle ore 12:38

Dalla lettura del volume "La tabella dei valori millesimali" di R. G. Balzani, in relazione alla ripartizione delle spese per il riscaldamento, rilevo:

"Dalle indagini analizzate, si deduce che uno studio di questo tipo non è certo facile a farsi: in esso si dovrà stabilire un equilibrio ed una giustizia di ripartizione, che non potrà basarsi solo sull'analisi delle superfici radianti o solo sul volume, ma si dovrà analizzare e concretizzare una formula in cui tutti i piano di un fabbricatro dovranno assorbire, in maniera proporzionale, la spesa dei piani svantaggiati. Questa formula potrà avere la sua concreta espressione nella strutturazione di una tabella i cui valori siano la risultanza della media fra superficie radiante e volume riscaldato: tabella che certo si presenta la più vera e la meno ingiusta".

Qui non si prende in considerazione alcuna distanza dalla centrale termica, ma mi sembra che il volume sia quello totale delle unità immobiliari.
Così pure si dovrebbe valutare che la superficie radiante dei piani sfavoriti (ultimo piano o piano terra a contatto con il terreno) sin dalla costruzione dovrebbe essere stata congruamente aumentata proprio in considerazione delle maggiori dispersioni (superficie radiante più ampia).
In questo modo gli appartamenti sfavoriti avranno una maggiore spesa dovuta alla più alta superficie radiante, mediata in ogni modo dal volume effettivo di tutte le unità.
Mi sembra che il calcolo proposto nel volume sia diverso da quello proposto del tecnico estensore della Tabella, salvo una verifica ed una comparazione tra i due metodi.
Ciao, buon lavoro.

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george_ces

Iscritto il:
09 Giugno 2007

Messaggi:
610

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 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2009 alle ore 13:23

"CarloParrini" ha scritto:

Poichè il rendimento dei corpi scaldanti dipende anche dalla distanza degli appartamenti dal locale caldaia, a parità di cubatura e di superficie radiante, un appartamento posto all'ultimo piano dell'edificio e uno posto al primo piano fruiranno in maniera diversa del calore a causa delle dispersioni termiche durante il passaggio dell'acqua calda erogata dalla caldaia posta al piano interrato del fabbricato ai vari piani.
Per compensare il decremento è stato introdotto un coefficiente di utilizzazione del calore al netto delle dispersioni, espresso in percentuale, che varia in base alla distanza dell'appartamento dal locale caldaia.
Ai fini della valutazione empirica della distanza degli appartamenti dalla caldaia è stato preso in esame come dato di partenza la quota h di ogni appartamento ed ad ogni quota è stato assegnato un coefficiente di utilizzazione del calore.

piano rialzato 1
piano primo 0.99
piano secondo 0.98
piano terzo 0.96
piano quarto 0.94
piano quinto 0,91
piano copertura 0,90

ma non dovrebbe essere il contrario?
cioè quello in alto per ottenere lo stesso riscaldamento consuma di piu'?



Credo che il tecnico redattore delle tabelle intenda come "dispersioni" il calo della temperatura dell'acqua che giustamente si ha con l'aumento della distanza del corpo recettore dalla caldaia, per cui:
per esempio il piano copertura riceve acqua calda ad una temp minore di quella ricevuta dal primo piano; da qui il coefficente 0,90 contro 0,99 (1° piano) inferiore per compensare questa diminuzione di rendimento.

Buona domenica

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geoalfa

(GURU)

Iscritto il:
02 Dicembre 2005

Messaggi:
12186

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-

 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2009 alle ore 17:20

l'argomento è stato da sempre dibattuto ed ogni edificio o complesso di edifici va trattato spesso diversamente per le condizioni peculiari di ciascuno che difficilmente possono essere trattati in maniera diseguale.

personalmente avendo lavorato per anni nel settore dell'impiantistica, sono uso a considerare il riparto spese in maniera proporzionale al volume delle unità immobiliari e tenendo conto della esposizione come pure di tutte quelle particolarità che possono differenziare il consumo di energia e mai in funzione della distanza dal generatore di calore.

questo per una semplice ragione: l'impianto deve essere progettato e realizzato nel migliore dei modi possibile e fra questi modi è d'uso realizzare la distribuzione "bilanciata" in linea di massima in maniera che chi riceve per primo il fluido riscaldante lo dovrà ricedere per ultimo e così non ci saranno cadute di temperatura d'ingresso particolarmente differenti come nell'esempio proposto!

i coefficenti utilizzati fra il primo piano e l'ultimo son del tutto fuorvianti ed inesatti non è assolutamente possibile una forbice così elevata!

inoltre se il fabbricato è correttamente coibentato la differenza fra il piano terreno ed il piano soprastante, come pure fra il piano ultimo con il piano sottostante sarà irrisoria!

in genere bilancio la superficie radiante dei piani più sfavoriti con quella degli altri meno, perché tengo nel debito conto che se i piani "protetti termicamente" non debbano beneficiare di un "servizio" reso a causa della posizione sfavorevole degli altri.

quindi atteso e dimostrato che la temperatura di ingresso è uguale per tutti, nel calcolo dei millesimi entra il volume e la superficie radiante e ridistribuisco fra tutti i condomini pro quota gli eccessi di superficie radiante dei piani sfavoriti opportunamente valutata allo scopo.

capisco che è difficile da comprendere, ma funziona ed è equo!
e questo metodo di ripartizione non mi ha mai dato alcuna difficoltà.
e questo è particolarmente accettato e gradito quando ci sono i contatori di calore installati nella derivazione dalla colonna montante.

cordialità

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