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Autore Rilievo in zona boschiva

Andrea95
Andrea

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17 Luglio 2018 alle ore 14:06

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 0 -  0 - Inviato: 29 Agosto 2018 alle ore 16:42

Buongiorno,

in seguito ad alcune verifiche mi sono accorto che una particella recentemente ereditata, indicata in visura catastale con una superficie di 2.886 m2 è rappresentata sulla mappa catastale con una superficie di circa 5.200 m2, sovrapponendo la mappa all'immagine satellitare della zona la mappa risulta essere corretta. Per risolvere il problema è stata presentata una semplice istanza all'Adt, che è stata respinta con la seguente motivazione: "ulteriori variazioni allo stato attuale della banca dati catastale, potranno essere ottenute attraverso la presentazione di idonea documentazione tecnica".

Il professionista che ha presentato l'istanza, che io stimo molto, mi ha detto proverà a sentire di nuovo in catasto come si può fare per rettificare, aggiungendo che è praticamente impossibile fare un rilievo in zona in quanto è necessario appoggiarsi su punti fiduciali estremamente distanti (i più vicini sono rispettivamente a 200 e 250 metri).

La mia impressione è che l'architetto mi abbia dato questa risposta in quanto i rilievi topografici non sono la sua attività principale e si trova in difficoltà a fare questo lavoro, semplicemente è molto più esperto a fare altro. Trovo strano che non ci sia alcun modo di risolvere la cosa.

Si tratta di una zona boschiva, accessibile in circa 10 minuti di cammino, non è sperduta in cima ad una montagna, è davvero cosi inpensabile fare un rilievo per redarre un tipo particellare per la verifica?

Grazie

Andrea

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Autore Risposta

CESKO

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Agro Nocerino Sarnese

 0 -  0 - Inviato: 29 Agosto 2018 alle ore 18:38

"Andrea95" ha scritto:
aggiungendo che è praticamente impossibile fare un rilievo in zona in quanto è necessario appoggiarsi su punti fiduciali estremamente distanti (i più vicini sono rispettivamente a 200 e 250 metri).



Non ho capito.....

perchè normalmente i Punti Fiduciali a quanto li trovi distanti?

E' giusta la distanza tra PP.FF. e PP.FF.!

Saluti

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SIMBA4

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28 Agosto 2015 alle ore 16:02

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Veneto - Adria città Etrusca

 0 -  0 - Inviato: 29 Agosto 2018 alle ore 18:41

Salve

bisogna comprendere che cosa vogliono al catasto per ulteriore documentazione tecnica, resta comunque un dato di fatto che se verrà presentato un tipo particellare per dimostrare l'effettiva superficie reale della particella in questione, l'ufficio è quasi obbligato ad accettarlo.

Il sottoscritto ne ha presentato uno diversi anni fa, ed è stato accettato.



saluti cordiali

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Francesco2015

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10 Settembre 2015 alle ore 13:01

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 0 -  0 - Inviato: 29 Agosto 2018 alle ore 18:52

Ho avuto un problema simile qualche mese fa. Però ne mio caso avevano sbagliato i numeri delle particelle sulla mappa wegis... poi con un'istanza hanno messo tutto a posto.

Ciao

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centerba

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02 Luglio 2005

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 0 -  0 - Inviato: 29 Agosto 2018 alle ore 19:04

Verifichi la storia della proprietà per rilevare eventuali disallineamenti in atti di proprietà o di aggionamento catastale. Se le superfici corrispondono si deve redigere un tipo per la rettifica della superficie. Con una istanza si possono rettificare i dati solamente se si riscontrano errori precedenti.

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Andrea95
Andrea

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17 Luglio 2018 alle ore 14:06

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 0 -  0 - Inviato: 29 Agosto 2018 alle ore 19:15

"CESKO" ha scritto:


Non ho capito.....

perchè normalmente i Punti Fiduciali a quanto li trovi distanti?

E' giusta la distanza tra PP.FF. e PP.FF.!

Saluti




Non essendo un tecnico di questo settore ho voluto specificare, però mi sembra appunto una distanza ragionevole.

Grazie

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Andrea95
Andrea

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17 Luglio 2018 alle ore 14:06

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 0 -  0 - Inviato: 29 Agosto 2018 alle ore 19:18

"SIMBA4" ha scritto:
Salve

bisogna comprendere che cosa vogliono al catasto per ulteriore documentazione tecnica, resta comunque un dato di fatto che se verrà presentato un tipo particellare per dimostrare l'effettiva superficie reale della particella in questione, l'ufficio è quasi obbligato ad accettarlo.

Il sottoscritto ne ha presentato uno diversi anni fa, ed è stato accettato.



saluti cordiali



Infatti faremo un ultimo tentativo al catasto per sentire cosa richiedono esattamente.

Ti ringrazio

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Francesco2015

Iscritto il:
10 Settembre 2015 alle ore 13:01

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 0 -  0 - Inviato: 29 Agosto 2018 alle ore 19:18

"Andrea95" ha scritto:
"CESKO" ha scritto:


Non ho capito.....

perchè normalmente i Punti Fiduciali a quanto li trovi distanti?

E' giusta la distanza tra PP.FF. e PP.FF.!

Saluti




Non essendo un tecnico di questo settore ho voluto specificare, però mi sembra appunto una distanza ragionevole.

Grazie



Andrea,

la distanza tra i PF non influisce sul problema in questione.

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Andrea95
Andrea

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17 Luglio 2018 alle ore 14:06

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 0 -  0 - Inviato: 29 Agosto 2018 alle ore 19:21

"Francesco2015" ha scritto:
Ho avuto un problema simile qualche mese fa. Però ne mio caso avevano sbagliato i numeri delle particelle sulla mappa wegis... poi con un'istanza hanno messo tutto a posto.

Ciao



Ti confesso che questa è la mia prima esperianza con il catasto e ti dirò che su una ventina di particelle almeno 5 o 6 errori o dati non corretti li ho trovati, tra cui particelle scambiate, superfici errate del 90%, dati sul proprietario non aggiornati da più di trent'anni...

Grazie

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Andrea95
Andrea

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17 Luglio 2018 alle ore 14:06

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 0 -  0 - Inviato: 29 Agosto 2018 alle ore 19:22

"centerba" ha scritto:
Verifichi la storia della proprietà per rilevare eventuali disallineamenti in atti di proprietà o di aggionamento catastale. Se le superfici corrispondono si deve redigere un tipo per la rettifica della superficie. Con una istanza si possono rettificare i dati solamente se si riscontrano errori precedenti.



Vista l’incongruenza dei dati mi sono messo ad approfondire la questione. Ho iniziato quindi a ricostruire la storia della particella in questione, che chiamerò XXXX. Questa particella deriva dal frazionamento della particella YYYY/c (classificata di 6.636 m2), la quale è stata frazionata nelle particelle ZZZZ (di 3.750 m2) e XXXX (di 2.886 m2). Frazionamento del quale possiedo i documenti. Facendo una verifica, la particella ZZZZ viene indicata in visura catastale come di 3.750 m2 ed è rappresentata sulla mappa catastale con una superficie di circa 3.750 m2.

E qui faccio una piccola parentesi, sono abbastanza convinto che l’errore sia nella superficie indicata in visura, e non si tratti di un errore topografico nella mappa catastale, in quanto sovrapponendo la mappa ad un’immagine aerea della zona, sia questa particella, che quelle circostanti, fanno combaciare i propri confini con riferimenti naturali o punti a me noti facilmente individuabili sulla mappa.
Deduco quindi che la superficie del YYYY/c fosse già quella indicata errata, e che chi ha fatto il frazionamento (nel 1981) si sia limitato a misurare la superficie del ZZZZ e l’abbia sottratta a quella del YYYY/c per ricavare quella del XXXX, oppure, accortosi di un errore pregresso difficile da correggere, abbia “fatto tornare i conti” a suo modo.


Immaginando quindi che la superficie del YYYY/c fosse già in partenza sbagliata, ho approfondito la mia ricerca, andando a verificare la superficie delle particelle YYYY/a, YYYY/b, YYYY/d e YYYY/e. Supponendo che fossero tutte originate dal frazionamento di un’unica particella, e infatti ho appurato che su cinque particelle “figlie” della YYYY “originale” solo per due di esse (le più piccole) la superficie riportata nelle visure catastali e quella rappresentata sulla mappa coincidono. E quella nelle visure è sempre minore rispetto a quella sulla mappa, quindi non può nemmeno essere che qualche particella sia rappresentata più grande, andando a “rubare” superficie ad un’altra più piccola. Purtroppo non sono riuscito a recuperare i documenti di questo frazionamento perché risale a oltre 60 anni fa, se non oltre.


Questa è la storia della particella in questione, e come vedi si tratta di un errore che si trascina da tempo.

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EALFIN

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 0 -  0 - Inviato: 29 Agosto 2018 alle ore 21:09

Partiamo da un concetto ai fini di una corretta verifica.

Occorre procurarsi la mappa di impianto meccanografico e quindi, tramite visura storica, verificare la superficie di impianto della particella o delle particelle interessate, censita/e al detto impianto.

In sostanza bisogna partire dall'impianto e se tutto ok proseguire man mano negli anni per verificare quale tipo di frazionamento ha generato l'errore.

Mi sono capitati casi simili dove in alcuni casi con istanze ho risolto, in altri casi non mi hanno voluto rettificare la superficie pur trattandosi, in alcuni casi, di particelle con errori superfici presenti sin già dall'impianto.

Per un tipo mapppale (di altro tecnico) ho risolto con un'istanza in bollo dimostrando anche che il lotto ente urbano e le particelle parzialmente rimaste censite al C.T. (dopo la parziale fusione con l'ente urbano) non sono state interessate da trascrizioni per passaggi di possesso dopo l'approvazione del tipo suddetto.

Della serie:

- se le particelle con superfici errate sono state oggetto di trasferimenti immobiliari la loro rettifica è problematica e spesso si risolve con un tipo particellare (dopo aver riconfinato la particella la quale, se a bosco, la vedo dura a ricostruire tutte le linee di confine);

- se le particelle con superfici errate, dal momento in cui è nato l'errore fino alla data di rettifica, non sono mai state oggetto di trasferimenti, la rettifica è sempre possibile (a mio avviso), basta solo scegliere se mettere o meno il bollo all'istanza a seconda se l'errore sia stato causato dai tecnici o dall'Ufficio Catasto.

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Andrea95
Andrea

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17 Luglio 2018 alle ore 14:06

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 0 -  0 - Inviato: 30 Agosto 2018 alle ore 10:28

"Francesco2015" ha scritto:

Andrea,


la distanza tra i PF non influisce sul problema in questione.



Quelli mi è chiaro, era per avere la conferma della fattibilità del rilievo:

Grazie

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Andrea95
Andrea

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17 Luglio 2018 alle ore 14:06

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 0 -  0 - Inviato: 30 Agosto 2018 alle ore 10:55

"EALFIN" ha scritto:
Partiamo da un concetto ai fini di una corretta verifica.

Occorre procurarsi la mappa di impianto meccanografico e quindi, tramite visura storica, verificare la superficie di impianto della particella o delle particelle interessate, censita/e al detto impianto.

In sostanza bisogna partire dall'impianto e se tutto ok proseguire man mano negli anni per verificare quale tipo di frazionamento ha generato l'errore.

Mi sono capitati casi simili dove in alcuni casi con istanze ho risolto, in altri casi non mi hanno voluto rettificare la superficie pur trattandosi, in alcuni casi, di particelle con errori superfici presenti sin già dall'impianto.

Per un tipo mapppale (di altro tecnico) ho risolto con un'istanza in bollo dimostrando anche che il lotto ente urbano e le particelle parzialmente rimaste censite al C.T. (dopo la parziale fusione con l'ente urbano) non sono state interessate da trascrizioni per passaggi di possesso dopo l'approvazione del tipo suddetto.

Della serie:

- se le particelle con superfici errate sono state oggetto di trasferimenti immobiliari la loro rettifica è problematica e spesso si risolve con un tipo particellare (dopo aver riconfinato la particella la quale, se a bosco, la vedo dura a ricostruire tutte le linee di confine);

- se le particelle con superfici errate, dal momento in cui è nato l'errore fino alla data di rettifica, non sono mai state oggetto di trasferimenti, la rettifica è sempre possibile (a mio avviso), basta solo scegliere se mettere o meno il bollo all'istanza a seconda se l'errore sia stato causato dai tecnici o dall'Ufficio Catasto.





Sei stato molto chiaro, ed è il procedimento che ho seguito. O meglio io mi sono procurato una semplice visura della mappa catastale, ma la situazione non è cambiata dall'impianto meccanografico, in quanto l'ultima variazione è del 1981 e l'impianto del 1988 (per intenderci, all'impianto meccanografico questa particella già esisteva). Ed anche le visure storiche di ogni singola particella. Ero inoltre in possesso di mappe antecedenti l'impianto meccanografico, e ho verificato che la particella la quale ha dato origine a quella in questione, aveva già una superficie sbagliata. Purtroppo non sono stato in grado di risalire ai dati della particella che ha dato origine a quest'ultima, in quanto si tratta di una particella che il mio trisnonno ha lasciato in eredità ai propri figli ed è stata divisa fra loro, quindi parliamo di circa 100 anni fa. Ma sono abbastanza certo che anche questa fosse errata, altrimenti sarebbe stato facile accorgersi che la somma delle superfici delle nuove particelle non era pari alla superficie della particella originaria. In caso contrario, riuscendo a dimostrare che questa somma non corrisponde, sarebbe facile far correggere l'errore, ma temo sia impossibile recuperare la superficie di una particella frazionata 100 anni fa.

A questo punto temo che un tipo particellare possa essere l'unica soluzione

Ti ringrazio

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 30 Agosto 2018 alle ore 12:08

Questa la risolvi con istanza in bollo in autotutela.

Saluti

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Andrea95
Andrea

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 0 -  0 - Inviato: 30 Agosto 2018 alle ore 12:34

"totonno" ha scritto:
Questa la risolvi con istanza in bollo in autotutela.

Saluti



Nei prossimi giorni dovrei avere una risposta dal catasto. Vi aggiornerò.

Grazie

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