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Fabbricato F/3 con u.i. unite di fatto |

Francesco2015
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Salve, gentilmente avrei bisogno di una dritta. Devo redigere i docfa di questo immobile costituito da 3 unità (ricadeva su 3 particelle con diverse intestazioni di cui una era E.U. per questo una unità è E.U. e non F/6). L'immobile è in corso di costruzione quindi F/3. Domanda: devo redigere 3 docfa e spedirli in contemporanea? oppure necessita anche il docfa unico fittizio? Nelle relazioni tecniche devo specificare che l'unità 101 è unita di fatto ai fini fiscali con la 102 e la 103 e via dicendo? Necessita Elaborato Planimetrico? Grazie!!! Clicca sull'immagine per vederla intera
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EALFIN
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Prima di tutto in qualsiasi caso vanno presentati 3 Docfa separatamente e contestualmente, visto che trattasi di unico tipo mappale. Se vi è un intestatario comune per tutte e 3 le particelle interessate e se l'unità complessiva (abitazione, ecc.) di fatto è unica ed ha un'unica destinazione, puoi costituire le porzioni unite di fatto. Quindi o unite di fatto o non unite di fatto devi presentare sempre i 3 Docfa in maniera separata e contemporaneamente (fra l'altro due Docfa sono nuove costruzioni e uno variazione). Le F/6 (nuove costruzioni) le puoi lo stesso costituire come porzioni unite di fatto e quindi la scritta DICHIARAZIONE DI PORZIONE DI U.I.U. la scrivi in relazione tecnica dove, se necessario anche in un allegato al Docfa, spieghi bene la situazione. Sarà poi l'ufficio, manualmente, a scrivere in atti catastali che la nuova costruzione è una porzione unita di fatto ai fini fiscali alla p.lla XXXX sub YY (come del resto l'ufficio deve agire manualmente anche in caso di porzioni unite di fatto già in precedenza censite al C.F. e denunciate come variazioni). Circa l'E.U. se è già censita al C.F. (denuncia di variazione) devi sopprimere il sub precedente e costituirne uno nuovo. L'E.P. lo richiede il Docfa per le nuove costruzioni solo se si denunciano particelle con subalterni. Se la particella non ha sub (dovrebbe essere così in caso di F/6 ed unica unità dichiarata) è il Docfa stesso che non richiede l'E.P. il quale non serve. Già con le versioni aggiornate di Docfa, a novembre 2017 ho avuto un caso dove si trattava di un unico locale P.T. rimessa, ex Fabbr. Rur. con piccola corte annessa derivata da demolizione operata con il T.M. (il Fabbr. Rur. non aveva corte prima del tipo mappale). In tal caso l'F/6 si è costituita in automatico. Nel Docfa ho utilizzato Ditta già in atti del C.F. (particella F/6) ed ho costituito un'unica unità. Docfa controllo formale ok senza produrre l'E.P. ed approvato senza problemi.
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Francesco2015
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Preciso e gentile come sempre! Thanks!
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bioffa69
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"EALFIN" ha scritto: ........... Se vi è un intestatario comune per tutte e 3 le particelle interessate e se l'unità complessiva (abitazione, ecc.) di fatto è unica ed ha un'unica destinazione, puoi costituire le porzioni unite di fatto. L'intestazione non è vincolo alla denuncia di porzioni di uiu unite di fatto, l'Agenzia ha spiegato più volte che ciò che è scritto nella circolare è un esempio, nulla vieta di procedere a denuncie per uiu costituite da porzioni intestate ai soggetti più diversi. L'ho specificato perchè altrimenti poteva sembrare un vincolo, cosa che in realtà non è. Saluti
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totonno
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"bioffa69" ha scritto: "EALFIN" ha scritto: ........... Se vi è un intestatario comune per tutte e 3 le particelle interessate e se l'unità complessiva (abitazione, ecc.) di fatto è unica ed ha un'unica destinazione, puoi costituire le porzioni unite di fatto. L'intestazione non è vincolo alla denuncia di porzioni di uiu unite di fatto, l'Agenzia ha spiegato più volte che ciò che è scritto nella circolare è un esempio, nulla vieta di procedere a denuncie per uiu costituite da porzioni intestate ai soggetti più diversi. L'ho specificato perchè altrimenti poteva sembrare un vincolo, cosa che in realtà non è. Saluti Salve a tutti A parte il casino della problematica che secondo me non si risolve certo nell'unione di fatto delle tre porzioni e non vorrei certamente essere nei panni dei proprietari che forse ignorano quello che stanno facendo e le conseguenze al di la del fatto che si possa accatastare o meno una situazione del genere. Volevo però precisare una cosa sulla questione dell'intestazione comune. Se si procede a unire di fatto più porzioni di un immobile si fa esclusivamente per ottenere agevolazioni fiscali, altrimenti si lascia le cose come stanno e si accatasta le porzioni di immobile semplicemente distinte dalle altre ma senza l'annotazione di unità unita di fatto. Quando si vuole l'annotazione di unità unita di fatto in visura, l'intento è quello che il soggetto che compare come proprietario in tutte le porzioni (considerato quindi comune) possa ottenere agevolazioni fiscali che altrimenti non potrebbe avere. Gli altri soggetti che invece possiedono solo una porzione di immobile non hanno alcun interesse a richiedere l'anntoazione di unità immobiilare unita di fatto. Questo credo Ealfin volesse esprimere quando scrive di soggetto comune, però nel caso specifico di docfa finalizzato alla unione di fatto per fini esclusivamente fiscali. Saluti
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EALFIN
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"bioffa69" ha scritto: "EALFIN" ha scritto: ........... Se vi è un intestatario comune per tutte e 3 le particelle interessate e se l'unità complessiva (abitazione, ecc.) di fatto è unica ed ha un'unica destinazione, puoi costituire le porzioni unite di fatto. L'intestazione non è vincolo alla denuncia di porzioni di uiu unite di fatto, l'Agenzia ha spiegato più volte che ciò che è scritto nella circolare è un esempio, nulla vieta di procedere a denuncie per uiu costituite da porzioni intestate ai soggetti più diversi. L'ho specificato perchè altrimenti poteva sembrare un vincolo, cosa che in realtà non è. Saluti Io ho scritto "puoi costituire le porzioni unite di fatto" e non "devi .....".
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EALFIN
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"totonno" ha scritto: "bioffa69" ha scritto: "EALFIN" ha scritto: ........... Se vi è un intestatario comune per tutte e 3 le particelle interessate e se l'unità complessiva (abitazione, ecc.) di fatto è unica ed ha un'unica destinazione, puoi costituire le porzioni unite di fatto. L'intestazione non è vincolo alla denuncia di porzioni di uiu unite di fatto, l'Agenzia ha spiegato più volte che ciò che è scritto nella circolare è un esempio, nulla vieta di procedere a denuncie per uiu costituite da porzioni intestate ai soggetti più diversi. L'ho specificato perchè altrimenti poteva sembrare un vincolo, cosa che in realtà non è. Saluti Salve a tutti A parte il casino della problematica che secondo me non si risolve certo nell'unione di fatto delle tre porzioni e non vorrei certamente essere nei panni dei proprietari che forse ignorano quello che stanno facendo e le conseguenze al di la del fatto che si possa accatastare o meno una situazione del genere. Volevo però precisare una cosa sulla questione dell'intestazione comune. Se si procede a unire di fatto più porzioni di un immobile si fa esclusivamente per ottenere agevolazioni fiscali, altrimenti si lascia le cose come stanno e si accatasta le porzioni di immobile semplicemente distinte dalle altre ma senza l'annotazione di unità unita di fatto. Quando si vuole l'annotazione di unità unita di fatto in visura, l'intento è quello che il soggetto che compare come proprietario in tutte le porzioni (considerato quindi comune) possa ottenere agevolazioni fiscali che altrimenti non potrebbe avere. Gli altri soggetti che invece possiedono solo una porzione di immobile non hanno alcun interesse a richiedere l'anntoazione di unità immobiilare unita di fatto. Questo credo Ealfin volesse esprimere quando scrive di soggetto comune, però nel caso specifico di docfa finalizzato alla unione di fatto per fini esclusivamente fiscali. Saluti Ai fini IMU-TASI le porzioni unite di fatto posso anche non incidere sui risparmi fiscali. Infatti solo se il Comune, nel proprio regolamento IUC, assimila due o più unità unite di fatto ad una sola unità con possibilità di agevolazioni prima casa a tutte le unità unite di fatto (naturalmente relativamente alla quota posseduta dall'intestatario comune) e non solo ad una a scelta del contribuente, potrebbe convenire di ricorrere a censire le porzioni come unite di fatto. Però per gli appartamenti è quasi un obbligo unire di fatto delle porzioni che hanno le caratteristiche per poter essere considerate come tali. Io l'ho fatto una volta sola nel 2016. Infatti se non unisco di fatto le porzioni il Catasto mi potrebbe bocciare il Docfa dell'appartamento privo di cucina. Io avevo un caso di unico appartamento a piano terra, composto da due unità catastali, uno in comproprietà di un soggetto con altri soggetti, un'altro acquistato successivamente dal soggetto in piena proprietà. Si tratta comunque di provenienze ante 1967 e quindi di fusione avvenuta prima di tale anno pur se l'accatastamento l'ho redatto di recente (prima erano A/5 per cui il Comune ha richiesto l'aggiornamento). Una porzione era composta da una stanza da letto e piccolo bagno annesso, un'altra porzione era composta dalla sola cucina-soggiorno. Ho dovuto considerare le due porzioni come unite di fatto altrimenti il Catasto non mi avrebbe accettato la destinazione abitativa alla porzione con stanza da letto e bagno, quindi priva di cucina.
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totonno
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"EALFIN" ha scritto: "totonno" ha scritto: "bioffa69" ha scritto: "EALFIN" ha scritto: ........... Se vi è un intestatario comune per tutte e 3 le particelle interessate e se l'unità complessiva (abitazione, ecc.) di fatto è unica ed ha un'unica destinazione, puoi costituire le porzioni unite di fatto. L'intestazione non è vincolo alla denuncia di porzioni di uiu unite di fatto, l'Agenzia ha spiegato più volte che ciò che è scritto nella circolare è un esempio, nulla vieta di procedere a denuncie per uiu costituite da porzioni intestate ai soggetti più diversi. L'ho specificato perchè altrimenti poteva sembrare un vincolo, cosa che in realtà non è. Saluti Salve a tutti A parte il casino della problematica che secondo me non si risolve certo nell'unione di fatto delle tre porzioni e non vorrei certamente essere nei panni dei proprietari che forse ignorano quello che stanno facendo e le conseguenze al di la del fatto che si possa accatastare o meno una situazione del genere. Volevo però precisare una cosa sulla questione dell'intestazione comune. Se si procede a unire di fatto più porzioni di un immobile si fa esclusivamente per ottenere agevolazioni fiscali, altrimenti si lascia le cose come stanno e si accatasta le porzioni di immobile semplicemente distinte dalle altre ma senza l'annotazione di unità unita di fatto. Quando si vuole l'annotazione di unità unita di fatto in visura, l'intento è quello che il soggetto che compare come proprietario in tutte le porzioni (considerato quindi comune) possa ottenere agevolazioni fiscali che altrimenti non potrebbe avere. Gli altri soggetti che invece possiedono solo una porzione di immobile non hanno alcun interesse a richiedere l'anntoazione di unità immobiilare unita di fatto. Questo credo Ealfin volesse esprimere quando scrive di soggetto comune, però nel caso specifico di docfa finalizzato alla unione di fatto per fini esclusivamente fiscali. Saluti Ai fini IMU-TASI le porzioni unite di fatto posso anche non incidere sui risparmi fiscali. Infatti solo se il Comune, nel proprio regolamento IUC, assimila due o più unità unite di fatto ad una sola unità con possibilità di agevolazioni prima casa a tutte le unità unite di fatto (naturalmente relativamente alla quota posseduta dall'intestatario comune) e non solo ad una a scelta del contribuente, potrebbe convenire di ricorrere a censire le porzioni come unite di fatto. Però per gli appartamenti è quasi un obbligo unire di fatto delle porzioni che hanno le caratteristiche per poter essere considerate come tali. Io l'ho fatto una volta sola nel 2016. Infatti se non unisco di fatto le porzioni il Catasto mi potrebbe bocciare il Docfa dell'appartamento privo di cucina. Io avevo un caso di unico appartamento a piano terra, composto da due unità catastali, uno in comproprietà di un soggetto con altri soggetti, un'altro acquistato successivamente dal soggetto in piena proprietà. Si tratta comunque di provenienze ante 1967 e quindi di fusione avvenuta prima di tale anno pur se l'accatastamento l'ho redatto di recente (prima erano A/5 per cui il Comune ha richiesto l'aggiornamento). Una porzione era composta da una stanza da letto e piccolo bagno annesso, un'altra porzione era composta dalla sola cucina-soggiorno. Ho dovuto considerare le due porzioni come unite di fatto altrimenti il Catasto non mi avrebbe accettato la destinazione abitativa alla porzione con stanza da letto e bagno, quindi priva di cucina. Salve Ealfin Io invece unisco di fatto solo per motivi fiscali e quando le porzioni sono realmente unite di fatto, non perché il catasto mi rifiuta l'accatastamento per mancanza di cucina. Altrimenti leggendo la tua esperienza mi viene il dubbio che tu abbia usato il pretesto dell'unione di fatto di due porzioni che in realtà non sono unite e la mancanza di cucina provi il fatto che la destinazione di quella porzione non sia quella abitativa Saluti
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Francesco2015
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"totonno" ha scritto:
Salve Ealfin Io invece unisco di fatto solo per motivi fiscali e quando le porzioni sono realmente unite di fatto, non perché il catasto mi rifiuta l'accatastamento per mancanza di cucina. Altrimenti leggendo la tua esperienza mi viene il dubbio che tu abbia usato il pretesto dell'unione di fatto di due porzioni che in realtà non sono unite e la mancanza di cucina provi il fatto che la destinazione di quella porzione non sia quella abitativa Saluti Totonno, innanzitutto grazie degli interventi. Qualche anno fa portai in una successione una pertinenza che era composta da due u.i. unite di fatto, ad esempio Fg 32 part. 171 e part. 172 cat C/2, era diviso esattamente a metà. La responsabile delle successioni (all'epoca le registravano direttamente loro e non il front-office) mi disse che solo una particella di quelle due poteva essere considerata pertinenza, l'altra non lo era. Motivo: il loro software fa inserire solo una particella come pertinenza C/2 anche se sono unite di fatto (glielo spiegai del perchè le avessi messe insieme). Il deposito era piccolo, poca rendita, mi fece fare un versamento di 45 euro (vado a memoria). All'epoca non ebbi voglia di fare casino. Secondo te è una cosa normale? Non sembra un cane che si morde la coda? L'agenzia delle entrate non mi fa fare la fusione, ma inserisce la dicitura "unita di fatto ai fini fiscali" poi l'Agenzia stessa nell'altro ufficio non mi accetta le due particelle perchè nel software ce ne possono caricare una sola. Era un C/2 ok ma se mi dovesse capitare per unabitazione farei il pazzo! Io credo che sia corretto fare sempre "unita di fatto ai fini fiscali" se il fabbricato è nella realtà tutto intero. Ciao
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totonno
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"Francesco2015" ha scritto: "totonno" ha scritto:
Salve Ealfin Io invece unisco di fatto solo per motivi fiscali e quando le porzioni sono realmente unite di fatto, non perché il catasto mi rifiuta l'accatastamento per mancanza di cucina. Altrimenti leggendo la tua esperienza mi viene il dubbio che tu abbia usato il pretesto dell'unione di fatto di due porzioni che in realtà non sono unite e la mancanza di cucina provi il fatto che la destinazione di quella porzione non sia quella abitativa Saluti Totonno, innanzitutto grazie degli interventi. Qualche anno fa portai in una successione una pertinenza che era composta da due u.i. unite di fatto, ad esempio Fg 32 part. 171 e part. 172 cat C/2, era diviso esattamente a metà. La responsabile delle successioni (all'epoca le registravano direttamente loro e non il front-office) mi disse che solo una particella di quelle due poteva essere considerata pertinenza, l'altra non lo era. Motivo: il loro software fa inserire solo una particella come pertinenza C/2 anche se sono unite di fatto (glielo spiegai del perchè le avessi messe insieme). Il deposito era piccolo, poca rendita, mi fece fare un versamento di 45 euro (vado a memoria). All'epoca non ebbi voglia di fare casino. Secondo te è una cosa normale? Non sembra un cane che si morde la coda? L'agenzia delle entrate non mi fa fare la fusione, ma inserisce la dicitura "unita di fatto ai fini fiscali" poi l'Agenzia stessa nell'altro ufficio non mi accetta le due particelle perchè nel software ce ne possono caricare una sola. Era un C/2 ok ma se mi dovesse capitare per unabitazione farei il pazzo! Io credo che sia corretto fare sempre "unita di fatto ai fini fiscali" se il fabbricato è nella realtà tutto intero. Ciao Proprio perciò io sostengo che molte volte l'unione di fatto si utilizza a sproposito e non porta i vantaggi fiscali che si pensa di ottenere. Occorre fare una attenta analisi con due conti che potrebbero smontare la prospettiva del risparmio a fronte delle beghe che si portano dietro. Se poi le porzioni sono F3 in corso di costruzione il problema si ingigantisce. Io non saprei come unire di fatto due porzioni in corso di costruzione che non saprei che destinazione avranno e senza planimetria allegata. Non riesco neppure a vederne il reale vantaggio. Aspetterei la fine dei lavori e poi potrò capire come tecnico le reali intenzioni dei proprietari e dare consigli attendibili di conseguenza. Riguardo la tua esperienza che descrivi nel tuo ultimo intervento, ammettendo che tu abbia ragione (senza documenti alla mano è difficile dare giudizi), quanto vuoi che abbia risparmiato dal punto di vista fiscale per una cantina così piccola il de cuius quando era in vita ? Se in sede di successione sono state pagate le imposte come seconda cantina, ammettendo quindi che le canitne in realtà sarebbero due, potresti successivamente continuare a considerarla unita di fatto alla prima cantina ? Questa è veramente una incongruenza. In successione sono due cantine e in catasto sono unite di fatto. Insomma, nella realtà e nella finzione fiscale come si possono considerare le cantine, una o due? Saluti
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EALFIN
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"totonno" ha scritto: "EALFIN" ha scritto: "totonno" ha scritto: "bioffa69" ha scritto: "EALFIN" ha scritto: ........... Se vi è un intestatario comune per tutte e 3 le particelle interessate e se l'unità complessiva (abitazione, ecc.) di fatto è unica ed ha un'unica destinazione, puoi costituire le porzioni unite di fatto. L'intestazione non è vincolo alla denuncia di porzioni di uiu unite di fatto, l'Agenzia ha spiegato più volte che ciò che è scritto nella circolare è un esempio, nulla vieta di procedere a denuncie per uiu costituite da porzioni intestate ai soggetti più diversi. L'ho specificato perchè altrimenti poteva sembrare un vincolo, cosa che in realtà non è. Saluti Salve a tutti A parte il casino della problematica che secondo me non si risolve certo nell'unione di fatto delle tre porzioni e non vorrei certamente essere nei panni dei proprietari che forse ignorano quello che stanno facendo e le conseguenze al di la del fatto che si possa accatastare o meno una situazione del genere. Volevo però precisare una cosa sulla questione dell'intestazione comune. Se si procede a unire di fatto più porzioni di un immobile si fa esclusivamente per ottenere agevolazioni fiscali, altrimenti si lascia le cose come stanno e si accatasta le porzioni di immobile semplicemente distinte dalle altre ma senza l'annotazione di unità unita di fatto. Quando si vuole l'annotazione di unità unita di fatto in visura, l'intento è quello che il soggetto che compare come proprietario in tutte le porzioni (considerato quindi comune) possa ottenere agevolazioni fiscali che altrimenti non potrebbe avere. Gli altri soggetti che invece possiedono solo una porzione di immobile non hanno alcun interesse a richiedere l'anntoazione di unità immobiilare unita di fatto. Questo credo Ealfin volesse esprimere quando scrive di soggetto comune, però nel caso specifico di docfa finalizzato alla unione di fatto per fini esclusivamente fiscali. Saluti Ai fini IMU-TASI le porzioni unite di fatto posso anche non incidere sui risparmi fiscali. Infatti solo se il Comune, nel proprio regolamento IUC, assimila due o più unità unite di fatto ad una sola unità con possibilità di agevolazioni prima casa a tutte le unità unite di fatto (naturalmente relativamente alla quota posseduta dall'intestatario comune) e non solo ad una a scelta del contribuente, potrebbe convenire di ricorrere a censire le porzioni come unite di fatto. Però per gli appartamenti è quasi un obbligo unire di fatto delle porzioni che hanno le caratteristiche per poter essere considerate come tali. Io l'ho fatto una volta sola nel 2016. Infatti se non unisco di fatto le porzioni il Catasto mi potrebbe bocciare il Docfa dell'appartamento privo di cucina. Io avevo un caso di unico appartamento a piano terra, composto da due unità catastali, uno in comproprietà di un soggetto con altri soggetti, un'altro acquistato successivamente dal soggetto in piena proprietà. Si tratta comunque di provenienze ante 1967 e quindi di fusione avvenuta prima di tale anno pur se l'accatastamento l'ho redatto di recente (prima erano A/5 per cui il Comune ha richiesto l'aggiornamento). Una porzione era composta da una stanza da letto e piccolo bagno annesso, un'altra porzione era composta dalla sola cucina-soggiorno. Ho dovuto considerare le due porzioni come unite di fatto altrimenti il Catasto non mi avrebbe accettato la destinazione abitativa alla porzione con stanza da letto e bagno, quindi priva di cucina. Salve Ealfin Io invece unisco di fatto solo per motivi fiscali e quando le porzioni sono realmente unite di fatto, non perché il catasto mi rifiuta l'accatastamento per mancanza di cucina. Altrimenti leggendo la tua esperienza mi viene il dubbio che tu abbia usato il pretesto dell'unione di fatto di due porzioni che in realtà non sono unite e la mancanza di cucina provi il fatto che la destinazione di quella porzione non sia quella abitativa Saluti Io non uso mai pretesti perchè non sono il tipo di tecnico che trova una situazione in loco e ne accatasta un altro. Mi sono perso dei lavori proprio perché il cliente voleva che nell'accatastamento mettessi una destinazione mentre nella realtà ve ne era un'altra. Inoltre nel mio caso la stanza da letto e bagno non hanno accesso dall'esterno (una ex porta verso l'esterno prima presente nel locale stanza da letto, da molti anni è stata trasformata in finestra) per cui l'unica possibilità per potervi accedere, alla stanza da letto quindi di conseguenza al bagno, è solo attraverso il vano cucina soggiorno (il quale ha un'unica porta di accesso dall'esterno). Le circostanze di cui sopra possono benissimo essere verificate dal Catasto tramite Google street view.
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EALFIN
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"totonno" ha scritto: "Francesco2015" ha scritto: "totonno" ha scritto:
Salve Ealfin Io invece unisco di fatto solo per motivi fiscali e quando le porzioni sono realmente unite di fatto, non perché il catasto mi rifiuta l'accatastamento per mancanza di cucina. Altrimenti leggendo la tua esperienza mi viene il dubbio che tu abbia usato il pretesto dell'unione di fatto di due porzioni che in realtà non sono unite e la mancanza di cucina provi il fatto che la destinazione di quella porzione non sia quella abitativa Saluti Totonno, innanzitutto grazie degli interventi. Qualche anno fa portai in una successione una pertinenza che era composta da due u.i. unite di fatto, ad esempio Fg 32 part. 171 e part. 172 cat C/2, era diviso esattamente a metà. La responsabile delle successioni (all'epoca le registravano direttamente loro e non il front-office) mi disse che solo una particella di quelle due poteva essere considerata pertinenza, l'altra non lo era. Motivo: il loro software fa inserire solo una particella come pertinenza C/2 anche se sono unite di fatto (glielo spiegai del perchè le avessi messe insieme). Il deposito era piccolo, poca rendita, mi fece fare un versamento di 45 euro (vado a memoria). All'epoca non ebbi voglia di fare casino. Secondo te è una cosa normale? Non sembra un cane che si morde la coda? L'agenzia delle entrate non mi fa fare la fusione, ma inserisce la dicitura "unita di fatto ai fini fiscali" poi l'Agenzia stessa nell'altro ufficio non mi accetta le due particelle perchè nel software ce ne possono caricare una sola. Era un C/2 ok ma se mi dovesse capitare per unabitazione farei il pazzo! Io credo che sia corretto fare sempre "unita di fatto ai fini fiscali" se il fabbricato è nella realtà tutto intero. Ciao Proprio perciò io sostengo che molte volte l'unione di fatto si utilizza a sproposito e non porta i vantaggi fiscali che si pensa di ottenere. Occorre fare una attenta analisi con due conti che potrebbero smontare la prospettiva del risparmio a fronte delle beghe che si portano dietro. Se poi le porzioni sono F3 in corso di costruzione il problema si ingigantisce. Io non saprei come unire di fatto due porzioni in corso di costruzione che non saprei che destinazione avranno e senza planimetria allegata. Non riesco neppure a vederne il reale vantaggio. Aspetterei la fine dei lavori e poi potrò capire come tecnico le reali intenzioni dei proprietari e dare consigli attendibili di conseguenza. Riguardo la tua esperienza che descrivi nel tuo ultimo intervento, ammettendo che tu abbia ragione (senza documenti alla mano è difficile dare giudizi), quanto vuoi che abbia risparmiato dal punto di vista fiscale per una cantina così piccola il de cuius quando era in vita ? Se in sede di successione sono state pagate le imposte come seconda cantina, ammettendo quindi che le canitne in realtà sarebbero due, potresti successivamente continuare a considerarla unita di fatto alla prima cantina ? Questa è veramente una incongruenza. In successione sono due cantine e in catasto sono unite di fatto. Insomma, nella realtà e nella finzione fiscale come si possono considerare le cantine, una o due? Saluti Che c'entrano le F/3? Mica hanno una rendita da ripartire proporzionalmente? Le F/3 non possono essere unite di fatto. Non richiedono nemmeno la planimetria da compilare secondo le modalità di cui alle indicazioni previste per le porzioni unite di fatto.
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Francesco2015
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EALFIN, totonno Un attimo. Forse non avete letto bene il mio quesito iniziale. Il fabbricato è UNICO e di UNICO proprietario. E' in corso di costruzione quindi devo portarlo cat. F/3. Mi chiedevo se devo presentare 3 docfa F/3 e inviarli senza mandare anche il docfa fittizio unico dove magari far vedere anche l'elaborato planimetrico. Ma mi pare di capire che non occorre. totonno Non mi sono spiegato bene. In quella successione c'era ovvimente la prima casa, un C/6 e un C/2; il C/2 era un deposito con unico ambiente (non due cantine) a cavallo tra due particelle terreni intestate a diverse persone, per questo aveva 2 numeri. All'Agenzia mi hanno considerato pertinenza solo un numero quindi solo un pezzo del deposito e l'altro lo hanno dovuto pagare come un C/2 aggiuntivo non pertinenza. Nonostante che sulle visure vi fosse la dicitura u.i.u. unita di fatto ai fini fiscali... Mi sono spiegato? Grazie per le risposte!
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Francesco2015
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Quindi riepilogando devo compilare 3 docfa per fare le 3 u.i.u. come F/3, senza allegare planimetrie e/o elaborato planimetrico e senza inviare docfa fittizio. Inoltre non occorre unirle di fatto, questo si farà a lavori ultimati quando sarà attribuita cat. A e rendita.
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totonno
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"Francesco2015" ha scritto: Quindi riepilogando devo compilare 3 docfa per fare le 3 u.i.u. come F/3, senza allegare planimetrie e/o elaborato planimetrico e senza inviare docfa fittizio. Inoltre non occorre unirle di fatto, questo si farà a lavori ultimati quando sarà attribuita cat. A e rendita. Non riesco a capire a che serve e chi ti richiede di accatastare l'immobile in corso di costruzione. Lasciali F6 e EU, alla fine dei lavori accatasterai le porzioni di una unica UIU di quella specifica unica destinazione, identificate però separatamente e con distinta rendita intestate alle rispettive diverse proprietà. Saluti
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