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Adeguamento bagno privato alla nomativa per disabili |

Lambo
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Buongiorno, vorrei porvi un quesito. Dei miei clienti possiedono un molocale con piccolo bagno esterno di 1.50 mq circa (1.00x1.50), posto all'interno di un cortiletto di proprietà esclusiva del loro alloggio. Siccome vorrebbero ristrutturarlo, contestualmente vorrebbero adeguare il bagno alla normativa per disabili, eliminando le barriere architettoniche ed allargandolo ad almeno 1.80x1.80 interni (che dovrebbero essere le misure minime per l'accesso di una carrozzina se non sbaglio). Qui sorge il problema, infatti l'immobile si trova in centro storico ed il piano regolatore non consente ampliamenti del perimetro dei fabbricati (il mio ampliamento sarebbe inferiore ad 1mq). Preciso che il bagno è posto all'interno di un cortile interno, completamente contornato da edifici e non visibile dalle strade pubbliche, ma solamente dal retro dei fabbricati affacciati sulla corte. C'è qualche legge nazionale che possa consentirmi di superare quanto disposto nel piano regolatore? Mi sembra incredibile che nel 2018 non venga consentito un ampliamento di 0.50x1.50 (0.75mq!!) per poter adeguare il bagno alla normativa dei disabili (rendendolo accessibile non solo loro, il bagno in questione viste le ridotte dimensioni è difficilmente fruibile anche da una persona anziana...) Gradirei un vostro parere e qualche consiglio. Se aveste bisogno di un disegno illustrativo, non esitate a chiedermelo! Vi ringrazio
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totonno
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Mi piacerebbe capire come fa il disabile a raggiungere quel bagno. lo chiedo perchè secondo me è proprio l'intero immobile che non è adatto ad essere abitato da un disabile. L'eliminazione della barriera architettonica nel bagno potrebbe essere solo un pretesto per avere un locale di servizio più grande dove non è consentito. Saluti
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Lambo
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Dalla porta del monolocale che permette l'accesso al cortile privato, il bagno disterà 2 metri. Attualmente c'è un gradino tra il piano monolocale e quello del cortile, che in fase di ristrutturazione andremo ad eliminare creando un marciapiede. Pertanto, l'alloggio è perfettamente fruibile, così come il percorso di arrivo al bagno (percorso tra l'altro al riparo, in quanto sottostante ai balconi degli alloggi posti ai piani superiori ed addossato ad una parete dell'edificio). Essendo l'unico bagno dell'unità abitativa, devo per forza dotarlo di wc, doccia e lavandino (per il bidet dovrei ottenere una deroga). L'unico modo per far stare il tutto, garantendone l'utilizzo ad una persona con problemi di movimento, è l'ampliamento ad 1.80x1.80 (con ovvi accorgimenti tipo piatto doccia a piano pavimento, ecc...) Quindi, con alcuni accorgimenti, l'immobile è perfettamente fruibile anche da persone con ridottà capacità motoria.
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Francesco2015
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Scusa Lambo, il wc sarebbe esterno al monolocale? Puoi mettere una planimetria per caoire meglio?
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Lambo
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Eccovi una planimetria esplicativa della situazione
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Lambo
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"Francesco2015" ha scritto: Scusa Lambo, il wc sarebbe esterno al monolocale? Puoi mettere una planimetria per caoire meglio? Clicca sull'immagine per vederla intera Eccovi una planimetria esplicativa della situazione
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Francesco2015
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10 Settembre 2015 alle ore 13:01
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Anche ammesso ti facessero ampliare il wc poi tI darebbero l'agibilità con un wc esterno?
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Lambo
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"Francesco2015" ha scritto: Anche ammesso ti facessero ampliare il wc poi tI darebbero l'agibilità con un wc esterno? Allo stato attuale, l'immobile è già provvisto di agibilità. Giustamente come tu osservi dovrò andare a richiederne una nuova (ampliando il perimetro ed andando a variare l'impianto idrosanitario). Io ritengo che il fatto che il bagno sia esterno all'abitazione non vada ad influire sul rilascio positivo, anche perchè ai fini igenici il bagno sarà correttamente aerato, piastrellato, ecc...Tu credi diversamente? La situazione in progetto è nettamente migliorativa rispetto a quella attuale che aveva ottenuto l'agibilità. Se proprio volessi farmi dei problemi, potrei preoccuparmi che il monolocale è 21 mq, inferiore ai 28 previsti dalla legge, ma comunque in regola con le concessioni edilizie (il comune avrebbe magari potuto obbiettare sulla superficie al momento dell'edificazione)
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SIMBA4
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Salve hai provato a parlare con USLL per capire se la sua normativa può derogare quella dello strumento urbanistico? Perchè a volte è così. cordiali saluti
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Lambo
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"SIMBA4" ha scritto: Salve hai provato a parlare con USLL per capire se la sua normativa può derogare quella dello strumento urbanistico? Perchè a volte è così. cordiali saluti La mia idea sarebbe quella di presentare un Parere Preventivo in Comune, con richiesta di ampliamento del servizio igenico dell'unità immobiliare, al fine del miglioramento igienico-funzionale e per l'adeguamento ed abbattimento delle barriere architettoniche. Con la loro risposta, scritta e qualora negativa, rivolgermi all'ASL oppure richiedere un parere legale ad un avvocato.
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SIMBA4
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Salve a sto punto chiedi il parere preventivo ad entrambi gli enti e così vedi cosa rispondono. cordiali saluti
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3L
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Verificare eventuali possibilità consentite dal "piano casa" nella regione in cui si opera, ovvero possibili deroghe contenute nello strumento urbanistico comunale specifiche in merito all'adeguamento igienico-sanitario delle abitazioni quando queste risultano carenti del servizio igienico, prescindendo dalla normativa sulle barriere architettoniche (diversi Reg. edilizi consentono tale deroga come pure direttive locali delle ASL). Il testo unico dell'edilizia consentirebbe solo deroghe in materia di distanze.
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Lambo
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"3L" ha scritto: Verificare eventuali possibilità consentite dal "piano casa" nella regione in cui si opera, ovvero possibili deroghe contenute nello strumento urbanistico comunale specifiche in merito all'adeguamento igienico-sanitario delle abitazioni quando queste risultano carenti del servizio igienico, prescindendo dalla normativa sulle barriere architettoniche (diversi Reg. edilizi consentono tale deroga come pure direttive locali delle ASL). Il testo unico dell'edilizia consentirebbe solo deroghe in materia di distanze. Grazie del parere, ho già verificato le strade da te suggerite. All'interno del piano casa, quantomeno in quello del Piemonte, viene indicato che esso non può venire applicato su fabbricati all'interno del centro storico. Hai ragione, molti comuni permettono ampliamenti per l'adeguamento igenico-sanitario, ma non quello dove io dovrei operare. Come ampliamento nel centro storico permette sopraelevazioni dei sottotetti e basta, non prevedendo occupazioni delle aree scoperte, libere ed inedificate con nuove edificazioni (qui parliamo di meno di 1 mq, non di un palazzo, ma è così...).
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totonno
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"Lambo" ha scritto: "SIMBA4" ha scritto: Salve hai provato a parlare con USLL per capire se la sua normativa può derogare quella dello strumento urbanistico? Perchè a volte è così. cordiali saluti La mia idea sarebbe quella di presentare un Parere Preventivo in Comune, con richiesta di ampliamento del servizio igenico dell'unità immobiliare, al fine del miglioramento igienico-funzionale e per l'adeguamento ed abbattimento delle barriere architettoniche. Con la loro risposta, scritta e qualora negativa, rivolgermi all'ASL oppure richiedere un parere legale ad un avvocato. Prima del parere preventivo, devi andare a parlare con l'ufficio tecnico. Credo che tu già hai verificato l'impossibilità di eseguire l'ampliamento perchè in contrasto con le norme di regolamento e piano urbanistico comunale. Chiedere un parere preventivo per avere la possibilità di contestare la risposta negativa, è solo una procedura a danno alla proprietà. La ASL non entra nel merito perchè l'aumento di volume è un problema urbanistico soprattutto. Come è nata questa unità immobiliare ad uso abitativo ? Se stai nel centro storico difficilmente un monolocale è nato così. Più facile sia stato condonato. Fatti una bella indagine storica e poi trai tu le conclusioni. L'avvocato da un parere legale sulla base delle tue considerazioni e ti può aiutare solo se intendi fare una causa.
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Lambo
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"totonno" ha scritto: "Lambo" ha scritto: "SIMBA4" ha scritto: Salve hai provato a parlare con USLL per capire se la sua normativa può derogare quella dello strumento urbanistico? Perchè a volte è così. cordiali saluti La mia idea sarebbe quella di presentare un Parere Preventivo in Comune, con richiesta di ampliamento del servizio igenico dell'unità immobiliare, al fine del miglioramento igienico-funzionale e per l'adeguamento ed abbattimento delle barriere architettoniche. Con la loro risposta, scritta e qualora negativa, rivolgermi all'ASL oppure richiedere un parere legale ad un avvocato. Prima del parere preventivo, devi andare a parlare con l'ufficio tecnico. Credo che tu già hai verificato l'impossibilità di eseguire l'ampliamento perchè in contrasto con le norme di regolamento e piano urbanistico comunale. Chiedere un parere preventivo per avere la possibilità di contestare la risposta negativa, è solo una procedura a danno alla proprietà. La ASL non entra nel merito perchè l'aumento di volume è un problema urbanistico soprattutto. Come è nata questa unità immobiliare ad uso abitativo ? Se stai nel centro storico difficilmente un monolocale è nato così. Più facile sia stato condonato. Fatti una bella indagine storica e poi trai tu le conclusioni. L'avvocato da un parere legale sulla base delle tue considerazioni e ti può aiutare solo se intendi fare una causa. Si esatto, l'immobile è stato condonato. Ovviamente sono già stato a parlare con l'ufficio tecnico, che vedendo la minima dimensione dell'ampiamento, si è mostrato possibilistico, se esso giustamente motivato. Mi avrebbero addirittura detto di aspettare una variante del PRG, che però al momento non è prevista. Il timore più grosso, mi è parso di capire che sia quello di creare un precedente. Onestamente non comprendo perchè l'eventuale parere preventivo negativo possa essere "una procedura a danno della proprietà". Meglio richiedere un Permesso di Costruire, fare la Paesaggistica e vedersi dare un diniego? Con un parere di un legale, che dichiari che un Comune non può vietare ad una persona di adeguare il proprio bagno alle esigenze di un disabile, l'ente pubblico rimane tutelato. Idem un parere ASL che dichiari che quel bagno non è adeuguato per le esigenze igenico-sanitarie, può certamente aiutare! Se proprio vogliamo discuterne, non dovevano rilasciare l'agibilità all'epoca, ora c'è ed a parer mio è una violazione dei diritti non permetterne un adeguamento igenico (che poi, rimaniamo sempre nel contesto, l'ampliamento è di 0.75 mq, non si richiede di fare una spa...)
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