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PARTICELLA "A" |

mandrake1976
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HO PARTICELLA ENTE URBANO IDENTIFICATA CON LA LETTERA "A" - SECONDO VOI DEVO FARE UN TM PER DARLE UN IDENTIFICATIVO NUMERICO OPPURE POSSO FARE DIRETTAMENTE IL DOCFA?
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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"mandrake1976" ha scritto: HO PARTICELLA ENTE URBANO IDENTIFICATA CON LA LETTERA "A" - SECONDO VOI DEVO FARE UN TM PER DARLE UN IDENTIFICATIVO NUMERICO OPPURE POSSO FARE DIRETTAMENTE IL DOCFA? Quanto frastuono! Hai fatto una ricerca? Guarda qui. www.geolive.org/modules.php?name=Forums&... Saluti.
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mandrake1976
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14 Dicembre 2004
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cmq non ho capito se devo fare un tipo mappale per assegnare un numero di particella...(quindi un mappale di conferma sagoma) oppure posso fare direttamente il docfa.
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bioffa69
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23 Settembre 2009
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BRESCIA
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le chiese rimangono con la lettera A ...e di solito non esistono le schede, perche' non sono obbligatorie.
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dado48
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Terzo pianeta del Sistema Solare
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"bioffa69" ha scritto: le chiese rimangono con la lettera A ... Non è esatto quanto citato. Per meglio precisare il metodo di attribuzione delle lettere maiuscole sulle mappe, riporto un estratto da: " Formazione delle mappe catastali e dei relativi segni convenzionali Ministero delle Finanze - Roma 1970 § 26. Numerazione delle particelle Le particelle di ciascun foglio di mappa vengono contraddistine con un numerto arabico o con una lettera maiuscola. Si attribuisce la lettera alle particelle corrispondenti a chiese, cimiteri, parchi e viali della Rimembranza, fortificazioni, fari semafori e lanterne di proprietà pubblica, nonchè a fontane e monumenti quando non si possono graffare sull'area stradale sulla quale sorgono, ed a piazze ed luoghi pubblici quando non si possone considerare continuazione delle strade. Alle costruzioni destinate ai culti cristiani ed ai cimiteri si appongono anche i simboli indicati nella Tav. IX-14. Si attribuisce il numero ad ogni altra particella. ...... La numerazione delle particelle si incomincia dalla parte NO del foglio e si prosegue secondo l'ordine della scrittura ordinaria da sinistra a destra e dall'alto in basso, procurando, per quanto è possibile, che alle particelle comprese in ciascun possesso continuo siano assegnati numeri consecutivi. ...... Identiche regole valgono per l'assegnazione delle lettere maiuscole alle particelle che sono da esse contraddistinte, con l'avvertenza che, ove si esaurissero le 25 lettere dell'alfabeto, si prosegue con una serie costituita da doppie lettere maiuscole (AA, BB, ecc.)" Se pertanto si trovassero due chiese sullo stesso foglio (nel casi di mappe a perimetro chiuso), ad esse saranno attribuite lettere diverse: nella mia modesta esperienza di mappe, ho notato che a suo tempo era stata attribuita la lettera "A" alla chiesa principale, le lettere seguenti alle chiese minori e poi, a seguire, il cimitero, il lazzaretto, ecc. Ciao, buon lavoro.
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blizzard883
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E se una particella è disegnata sulla mappa con il suo relativo immobile (come si vede dell'estratto) ma non ha un numero di particella? Come si fa ad ottenere un numero di particella per accatastare l'immobile? ....è da un pezzo che ci studio :-S
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george_ces
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Riesumo dal dimenticatoio questo post, per chiedervi info. Nel mio caso una chiesa privata ( del 1600) è identificata (con la sua pertinenza scoperta) da un numero di particella (es. 100) in visura attualmente risulta Ente Urbano (CT) ; mentre precedentemente era contraddistinta da identificativo A sempre EU. L'attribuzione del numero (100) in visura storica la trovo con annotazione " variazione identificativi per allinamento mappe del 03/04/2003 n. xxxx.1/2003 in atti dal 03/04/2003 (protocollo n. xxxxx). Come sappiamo gli EU non hanno ditta intestataria; il mio incarico è quello di presentare il relativo docfa; vi chiedo, non avendo trovato traccia di TM naturalmente, come dimostrare la titolarità di questa chiesa ? Gli atti in mio possesso sono : - nota di trascrizione del 1930 nel quale il genitore dell'attuale proprietario riceveva in donazione dalla madre, oltre ad altri immobili e fondi rustici, anche la chiesa ; - dich. di successione del 1970 (decuius = genitore dell'attuale proprietario) in cui non viene menzionata detta particella. Eredi : attuale proprietario con la sua sorella - nota di trascrizione del 1978 della divisione tra l'attuale proprietario con la sorella, nel quale, oltre ad altri immobili e fondi rustici, veniva attribuita anche la proprietà della chiesa (fg. xx p.lla A). Grazie a chi vorrà darmi una mano.
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geoalfa
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Rispondo, riportando, con il mio solido modo, solo i passaggi essenziali. PREMESSA: .... chiesa privata ( del 1600) è identificata (con la sua pertinenza scoperta) da un numero di particella (es. 100) in visura attualmente risulta Ente Urbano (CT) ; mentre precedentemente era contraddistinta da identificativo A sempre EU. L'attribuzione del numero (100) in visura storica la trovo con annotazione "variazione identificativi per allinamento mappe del 03/04/2003 n. xxxx.1/2003 in atti dal 03/04/2003 (protocollo n. xxxxx). Come sappiamo gli EU non hanno ditta intestataria; Il mio incarico è quello di presentare il relativo DocFa; QUESITO: 1. ) Non avendo trovato traccia di TM naturalmente, come dimostrare la titolarità di questa chiesa ? Gli atti in mio possesso sono : 2) - nota di trascrizione del 1930 nel quale il genitore dell'attuale proprietario riceveva in donazione dalla madre, oltre ad altri immobili e fondi rustici, anche la chiesa ; 3) - dich. di successione del 1970 (decuius = genitore dell'attuale proprietario) in cui non viene menzionata detta particella. Eredi : attuale proprietario con la sua sorella 4) - nota di trascrizione del 1978 della divisione tra l'attuale proprietario con la sorella, nel quale, oltre ad altri immobili e fondi rustici, veniva attribuita anche la proprietà della chiesa (fg. xx p.lla A). *** RISPOSTA: Secondo me dovresti chiedere di mettere ordine alla storia ed ai passaggi di proprietà integrando quanto non corretto: 1- La dimostrazione della titolarietà non la si può desumere da un TM. 2- Ma invece dagli atti pubblici a partire dalla donazione che la Nonna fece al Papà nel 1930. 3- Invece dovrai interessarti per produrre una denuncia di successione integrativa a rettifica ed integrazione del mancato inserimento del bene che poi, inspiegabilmente, veniva citato nell'atto di divisione del 1978. Questo perchè la storia degli immobili dovrà essere integra.
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george_ces
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Carissimo geoalfa, innanzitutto ti ringrazio per la tua gentile disponibilità. Cerco di risponderti punto per punto, così come bene hai fatto tu : 1-Il TM lo cercavo in quanto avrei potuto citarlo nel docfa (che devo presentare); condivido con te che lo stesso non dimostra la proprietà, ma quantomeno avrebbe reso più agevole il mio docfa (credo) 2+3 gli atti del 1930 e 1978, come detto, citano la chiesa ; è chiaro che occorre presentare una dich. di successione integrativa, ma per fare questo ritengo sia necessario dare una titolarità alla chiesa preventivamente o sbaglio ? Ecco perchè chiedevo come dimostrare adesso, in sede di docfa, tale titolarità. Grazie
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geoalfa
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Bene! Accertato che il TM non ti dà certezza e che la provenienza è dimostrabile con l'atto del 1930 non farai altro che fare istanza per apportare le opportune rettifiche quando ciò sarà possibile e necessario. Oppure fare la denuncia di successione e seguente nota di voltura, come già detto per ripristinare le titolarietà corrette. Solo dopo potrai redigere il DocFa! e la notula! saluti
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george_ces
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Temo che percorrere la strada della semplice istanza possa rivelarsi impervio ed infruttuoso. A questo punto, credo, si dovrà procedere con dich. di successione integrativa e successiva istanza per inserire, tra gli immobili di proprietà del mio committente (come da atto di divisione 1978), anche la chiesa. Dopodiché Docfa. Siete d'accordo ?
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geoalfa
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Hai provato a chiedere la rettifica con il Contact Center? Le posizioni sono chiare e dovrebbe andare bene! Io lo farei!
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george_ces
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"geoalfa" ha scritto: Hai provato a chiedere la rettifica con il Contact Center? Le posizioni sono chiare e dovrebbe andare bene! Io lo farei! In effetti ci avevo pensato a tentare di risolvere tramite Contact Center, ma poi mi son detto che mi avrebbero risposto che " occorre presentare la successione integrativa, ed anche che un EU non può avere ditta intestataria". Forse un tentativo proverei a farlo, così giusto per ... ma temo senza risultati positivi.
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geoalfa
(GURU)
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Secondo me destreggiantoti con le intestazioni, potresti riuscirci... forse! Ma ritornando a quanto scritto in precedenza: "george_ces" ha scritto: 2)3) gli atti del 1930 e 1978, come detto, citano la chiesa ; è chiaro che occorre presentare una dich. di successione integrativa, ma per fare questo ritengo sia necessario dare una titolarità alla chiesa preventivamente o sbaglio ? ... Secondo me nella Dich. di Succ. Integr. dichiari la particella ente urbano e pure la titolarietà, e poi nella Nota di Voltura farai lo stesso. Quindi con la pratica DocFa metterai in ordine tutto il pregresso. Saluti
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george_ces
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Parlandone con un collega abbiamo fatto queste deduzioni : - l'atto che tratta la titolarità è (fortunatamente) l'ultimo, quello del 1978 (divisione) Nella speranza che l'AdT non chieda il TM, si potrebbe fare una prova presentando un docfa come unità afferente su area di corte , in quanto facendolo come N.C. sarei costretto a mettere i dati del T.M. (che non ci sono). Naturalmente al docfa allegherei l'atto di divisione del 1978. A questo punto non si renderebbe più necessaria la dich. di successione integrativa. Cosa ne pensate ?
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