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Autore Perché non va bene il foglio di gomma

georox

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14 Marzo 2008

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 0 -  0 - Inviato: 28 Dicembre 2010 alle ore 21:12

Un utente di Geolive mi ha posto in un messaggio privato la seguente domanda:

Perchè la trasformazione a foglio di gomma non sarebbe adatta per le ns vecchie e care mappedi impianto?

Poiché penso che l'argomento possa essere di interesse comune, riporto qui sotto la sezione che ho scritto nel recente libro "La teoria e la pratica nelle riconfinazioni" (co-autori Carlo Cinelli e Leonardo Gualandi).

Se volete leggere il forum dedicato al libro, eccolo:
www.geolive.org/modules.php?name=Forums&...
Se invece volete vedere l'offerta scontata riservata agli utenti di Geolive, cliccate qui:
http://www.tecnobit.info/teoria_pratica_riconfinazioni.php

Segue il brano suddetto.

Ciao a tutti,

Gianni Rossi

PERCHÉ OMOGRAFIA E RUBBER-SHEETING NON VANNO BENE

Nelle sezioni dedicate alle georeferenziazioni Omografica ed Elastica ho già avuto modo di dire che, a mio avviso, gli algoritmi classici dell’Omografia e del Rubber-Sheeting non sono idonei a georeferenziare e rettificare le mappe d’impianto del Catasto Italiano prive di parametratura (1). Spiego il perché.

L’Omografia non è ideale perché considera la mappa come una proiezione prospettica del terreno. Ma questo presuppone una deformazione uniforme (prospettiva) che, invece, non è certo quella che si è verificata nelle mappe catastali, anzi.

Il Rubber-Sheeting pure non è ottimale perché prevede l’adattamento della mappa su una maglia di punti noti per i quali è altrettanto noto lo spostamento dei rispettivi punti del raster. Questo significa che l’operatore conosce a priori lo spostamento da impartire ai punti (2) e sa, ad esempio, che un punto del raster deformato va spostato di molto, un altro punto invece va spostato di poco, ed un altro ancora non va invece spostato per niente.

Domanda: è questa la situazione alla quale ci troviamo di fronte quando dobbiamo georeferenziare e rettificare una mappa catastale d’impianto?

No, non è questa, anzi, al contrario, non conosciamo assolutamente a priori l’attendibilità dei punti di inquadramento della mappa, cioè quanto ciascuno di essi è fedele o meno alla sua posizione nella realtà. Non sappiamo nemmeno se qualcuno di questi va scartato perché palesemente errato. Applicare l’omografia o il Rubber-Sheeting in queste condizioni è come voler raccogliere il miele da un alveare di api a mani nude, qualche puntura la becchi di sicuro.

La nostra situazione di partenza è “aleatoria” perché l’unica cosa che possiamo fare è georeferenziare il raster sulla base di un rilievo effettivo di punti. E l’unica certezza che abbiamo, se l’abbiamo, è quella di non aver commesso errori di misurazione, per cui sappiamo che delle due serie di punti, mappa e realtà, solo quest’ultima è attendibile. Sui punti mappa non possiamo, a priori, fare alcuna assunzione (3), anzi, dobbiamo mettere in atto procedure in grado di verificarne l’attendibilità.

Sulla base di queste considerazioni e grazie al contributo di alcuni esperti colleghi, in particolare l’amico e co-autore Geom. Leonardo Gualandi, ho quindi studiato ed implementato quella che ho chiamato georeferenziazione “Trilaterale” (sperando che il nome possa dare l’idea) che illustrerò alla sezione seguente.

Note:

(1) Per quelle parametrate va sempre utilizzata la georeferenziazione Parametrica (vedi sezione relativa), a meno di casi particolari in cui va preservata la congruità locale, spiegati al successivo paragrafo, e per i quali va applicata la Trilaterale.

(2) Questo spostamento è, in pratica, impartito definendo direttamente i quadrilateri su cui applicare l’algoritmo.

(3) Fatte salve, ovviamente, quelle sulla loro utilizzabilità, vale a dire una materializzazione stabile e la verificata corrispondenza con il punto reale.

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Autore Risposta

path

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29 Marzo 2005

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Montevarchi

 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2011 alle ore 15:09

"georox" ha scritto:
Sulla base di queste considerazioni e grazie al contributo di alcuni esperti colleghi, in particolare l’amico e co-autore Geom. Leonardo Gualandi, ho quindi studiato ed implementato quella che ho chiamato georeferenziazione “Trilaterale” (sperando che il nome possa dare l’idea) che illustrerò alla sezione seguente.


Spett.Le georox è molto interessante questo topic, potrebbe illustrare la georeferenziazione trilaterale ad ampliamento della discussione?
Ho acquistato il libro prima della riedizione e, per il momento, non ho intenzione di riacquistarlo anche se sono a conoscenza del fatto che è un nuovo libro.
Saluti

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path

Iscritto il:
29 Marzo 2005

Messaggi:
421

Località
Montevarchi

 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2011 alle ore 19:25

"path" ha scritto:
"georox" ha scritto:
Sulla base di queste considerazioni e grazie al contributo di alcuni esperti colleghi, in particolare l’amico e co-autore Geom. Leonardo Gualandi, ho quindi studiato ed implementato quella che ho chiamato georeferenziazione “Trilaterale” (sperando che il nome possa dare l’idea) che illustrerò alla sezione seguente.


Spett.Le georox è molto interessante questo topic, potrebbe illustrare la georeferenziazione trilaterale ad ampliamento della discussione?
Ho acquistato il libro prima della riedizione e, per il momento, non ho intenzione di riacquistarlo anche se sono a conoscenza del fatto che è un nuovo libro.
Saluti



Chiedo scusa a georox ho trovato domani lo leggo con calma...

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