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Variazione interni e DOCFA |

geo_sigma
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Buonasera, mi trovo in una situazione che all'interno di altri messaggi non ho riscontrato. Ho fatto proposta di acquisto per un immobile ante '67, nel '95 circa mi sa erano stati fatti dei lavori di ridistribuzione degli spazi interni con DIA al Comune e fine lavori protocollato al Comune. Al Catasto non risulta niente, nè la planimetria originale nè quella dopo i lavori del 95. Ora è stato presentato un DOCFA con causale "planimetria mancante". Ma non doveva essere invece causale "variazione interni"? In queste condizioni la situazione catastale è conforme?
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Topgun
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Ci sarà un geometra dalle tue parti. Contattalo, ti aprirà un mondo fantastico. Soprattutto fidati sempre del Geometra.
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geo_sigma
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Mi sono affidato a due geometri. Il primo dice che è okay cosi'. Il secondo, invece, mi dice che la causale "planimetria mancante" è una dichiarazione falsa se si tratta invece di mancato accatastamento del '95 che va dichiarato in modo corretto. Non so cosa pensare ...
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bioffa69
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BRESCIA
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Se le cose stanno come dici, per cui se dalla visura , prima che il tecnico presentasse la pratica, non si vedeva la variazione del 1995, la procedura avrebbe dovuto seguire questa scaletta. - richiesta presso l'Ufficio di informatizzazione planimetria, cosa che penso sia stata fatta, a cui l'Ufficio ha risposto che che non era mai stata presentata planimetria, e che il classamento era avvenuto con mod.5. In questo caso significa che non era mai stata presentata dalla proprietà. Se così, si procede con un DOCFA, per planimetria mancante, con la planimetria come era ai tempi, e poi secondo DOCFA, per le variazioni del 1995. Se invece la risppsota dell'ìUfficio, è che la planimetria è stata persa dall'Ufficio stesso, significa che la planimetria era stata presentata, e che adesso, la si ripresenta, in esenzione, se la planimetria in oggetto, è riferita alla var del 1995, allora si presenta quella. Insomma, senza vedere la viosura e la risposta dell'Ufficio, è difficile dirti le cose corrette. Saluti
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geo_sigma
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Il DOCFA che è stato presentato con causale "planimetria mancante" riporta la planimetria del '95 dopo i lavori, non quella ante '67. Di fatto, è qui che il secondo geometra rileva l'errore poichè dice che andava prima sistemata la planimetria originale, poi andava legato il DOCFA alla causale relativa ai lavori del '95 (che risultano al Comune). In questa maniera, invece, presentare planimetria " mancante" come unica planimetria al Catasto con la planimetria del '95, lui afferma è una dichiarazione falsa poichè la planimetria non si riferisce alla situazione ante '67. In questo caso, poichè dal punto di vista urbanistico, esistono al Comune dei documenti che fanno riferimento ai lavori del '95, non v'è continuità tra quanto dichiarato al Catasto e quanto presente al Comune.
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bioffa69
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BRESCIA
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"geo_sigma" ha scritto: Il DOCFA che è stato presentato con causale "planimetria mancante" riporta la planimetria del '95 dopo i lavori, non quella ante '67. Di fatto, è qui che il secondo geometra rileva l'errore poichè dice che andava prima sistemata la planimetria originale, poi andava legato il DOCFA alla causale relativa ai lavori del '95 (che risultano al Comune). In questa maniera, invece, presentare planimetria "mancante" come unica planimetria al Catasto con la planimetria del '95, lui afferma è una dichiarazione falsa poichè la planimetria non si riferisce alla situazione ante '67. In questo caso, poichè dal punto di vista urbanistico, esistono al Comune dei documenti che fanno riferimento ai lavori del '95, non v'è continuità tra quanto dichiarato al Catasto e quanto presente al Comune. Se parto dal fatto che la planimetria mancante sia quella ante 67, ha ragione il Geometra che ti ha detto che andavano fatti i due passagi, non c'è dubbio. Se chi ha fatto la pratica, ha caricato la plani mancante, ante 1967, con i lavori fatti, in seguito a concessione del 1995, ha sbagliato. Saluti
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Topgun
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La situazione in atti in questo momento con la planimetria conforme allo stato di fatto, i dati catastali conformi, la rendita congrua e conforme, i soggetti proprietari aggiornati all'attualità, non rileva alcuna irregolarità che possa compromettere la regolare compravendita e neppure alcun accertamento dell'Agenzia delle entrate che possa contestare quanto riportato in atti. Ripeto, se la rendita catastale e i dati di classamento sono congrui con lo stato di fatto del bene come conformemente rappresentato nella scheda planimetrica depositata in catasto, indipendentemente dalla causale con la quale è stata registrato il bene in catasto, non c'è alcun adempimento catastale da attuare. Anzi si andrebbe a complicare la situazione si dovesse decidere di metterci le mani, rimettendo in discussione il classamento definitivo con uno proposto e provvisorio soggetto ad inevitabile controllo.
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bioffa69
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BRESCIA
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"Topgun" ha scritto: La situazione in atti in questo momento con la planimetria conforme allo stato di fatto, i dati catastali conformi, la rendita congrua e conforme, i soggetti proprietari aggiornati all'attualità, non rilevo alcuna irregolarità che possa compromettere la regolare compravendita e neppure alcun accertamento dell'Agenzia delle entrate che possa contestare quanto riportato in atti. Ripeto, la rendita catastale e i dati di classamento devono essere congrui con lo stato di fatto del bene come conformemente rappresentato nella scheda planimetrica depositata in catasto. Certo che è così, è stata caricato lo stato di fatto , con pratica edilizia del 1995, evidentemente sono corretti, ma i passaggi non lo sono. Di fatto , a chiunque esamini la visura, sembrerà, che quello in atti sia lo stato ante 1967, cosa non vera, ed evidentemente non risulterà la pratica del 1995, che il Notaio citerà in atto, senza corrispondenza con la visura catastale. Saluti
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CESKO
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Agro Nocerino Sarnese
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"Topgun" ha scritto: La situazione in atti in questo momento con la planimetria conforme allo stato di fatto, i dati catastali conformi, la rendita congrua e conforme, i soggetti proprietari aggiornati all'attualità, non rileva alcuna irregolarità che possa compromettere la regolare compravendita e neppure alcun accertamento dell'Agenzia delle entrate che possa contestare quanto riportato in atti. Ripeto, se la rendita catastale e i dati di classamento sono congrui con lo stato di fatto del bene come conformemente rappresentato nella scheda planimetrica depositata in catasto, indipendentemente dalla causale con la quale è stata registrato il bene in catasto, non c'è alcun adempimento catastale da attuare. Anzi si andrebbe a complicare la situazione si dovesse decidere di metterci le mani, rimettendo in discussione il classamento definitivo con uno proposto e provvisorio soggetto ad inevitabile controllo. Ti sei perso per strada..., non considerando le viccisitudini dell'immobile dal punto di vista urbanistico.
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Topgun
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"bioffa69" ha scritto: "Topgun" ha scritto: La situazione in atti in questo momento con la planimetria conforme allo stato di fatto, i dati catastali conformi, la rendita congrua e conforme, i soggetti proprietari aggiornati all'attualità, non rilevo alcuna irregolarità che possa compromettere la regolare compravendita e neppure alcun accertamento dell'Agenzia delle entrate che possa contestare quanto riportato in atti. Ripeto, la rendita catastale e i dati di classamento devono essere congrui con lo stato di fatto del bene come conformemente rappresentato nella scheda planimetrica depositata in catasto. Certo che è così, è stata caricato lo stato di fatto , con pratica edilizia del 1995, evidentemente sono corretti, ma i passaggi non lo sono. Di fatto , a chiunque esamini la visura, sembrerà, che quello in atti sia lo stato ante 1967, cosa non vera, ed evidentemente non risulterà la pratica del 1995, che il Notaio citerà in atto, senza corrispondenza con la visura catastale. Saluti Non confondiamo il catasto con l'urbanistica. Nell'atto verrà citata la pratica edilizia con la quale sono state legittimate le opere interne. Dal punto di vista fiscale quello che conta è la situazione attuale e la conformità attuale dei dati catastali con la situazione di fatto.
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geo_sigma
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Roma
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L'adempimento dell'accatastamento del '95 che non è stato fatto, si risolve con un DOCFA per planimetria mancante? O comunicando il tardivo accatastamento d quei lavori dopo la planimetria mancante ante 67?
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Topgun
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"geo_sigma" ha scritto: L'adempimento dell'accatastamento del '95 che non è stato fatto, si risolve con un DOCFA per planimetria mancante? O comunicando il tardivo accatastamento d quei lavori dopo la planimetria mancante ante 67? Quello che conta e che si dichiara in atto è che la planimetria in atti e i dati catastali sono conformi allo stato di fatto attuale. E' vero o no ? Se è vero cosa vai a sindacare ? Soprattutto come torni indietro ? Dovresti fare due nuovi docfa a ritroso. Una con planimetria ante 67 mancante (falsa, perchè la planimetria ora c'è) e un altra con le opere interne allegando una planimetria uguale a quella che già è stata depositata in atti. Un casino.
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bioffa69
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BRESCIA
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Che l'errore sia stato fatto non c'è dubbio, e sistemarlo, la vedo dura, per quanto hai scritto. Io avrei fatto tutti i passaggi, non avrei mai fatto una cosa del genere, dichiarando di fatto il falso, all'Agenzia delle Entrate. E non confondo catasto con urbanistica, uno segue l'altro, i passaggi si devono vedere, e ci mancherebbe anche. Saluti
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Topgun
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Non vedo come il Geometra che ha presentato l'ultimo docfa abbia dichiarato il falso. La planimetria non era mancante ? Con i lavori già realizzati non avrebbe potuto presentare neanche una planimetria non conforme allo stato di fatto. Per me ha fatto bene e avendo rilevato lo stato di fatto dell'immobile attuale non ha dichiarato nessun falso.
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rubino
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(GURU)
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Potenza
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"In queste condizioni la situazione catastale è conforme?" Ma certo che è conforme, credo che la vicenda sia molto più semplice di quanto sembri: come sanno gli utilizzatori del DOCFA, la causale "presentazione planimetria mancante" inibisce l'inserimento di tutte la altre, è assolutamente impossibile impostarne altre, tutt'al più si sarebbe potuto scrivere qualcosa in relazione tuttavia, IN QUESTO CASO, la variazioni di interni rispetto a quale altra planimetria catastale consisterebbe se agli atti, NON C'E' N'E' UN'ALTRA PRECEDENTE? Come sa chi lavora per il Catasto, tutto è cristallizzato a quello che hanno IN ATTI e se non c'è un documento catastale precedente di ragguaglio, con cosa si dovebbe confrontare lo stato di fatto? E soprattutto, come si fa ad accusare di falso un Collega? Aggiungo: alla dichiarazione di variazione va allegata l'attestazione dell'ufficio di irreperibilità della planimetria catastale dell'U.I., altrimenti il docfa viene (dovrebbe essere) respinto.
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