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Immobile costruito in posizione errata |

Siivi27
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05 Luglio 2020 alle ore 16:08
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Buongiorno, ho ereditato un immobile che si è scoperto costruito in posizione errata, fa parte di un complesso di tre immobili totali, tipo villette a schiera; io detengo la parte centrale. È arrivata un'ordinanza di demolizione da parte del comune ai proprietari degli immobili alla mia destra e sinistra, ma stranamente non a me, per la riesumazione di una vecchia strada vicinale degli anni 50. Dopo il ricorso dei miei vicini si è giunti ad un accordo nella quale il comune rinuncia alla strada vicinale e alla demolizione in cambio della cessione di una strada privata esistente. Ora i miei vicini e l'avvocato mi chiedono di partecipare alle spese del ricorso sostenendo che il mio immobile è andato a posto grazie a loro, (in nero). Quando ho chiesto all'assistente dello studio legale di poter visionare gli atti ma mi è stato detto di no in quanto io non c'entro nulla, quindi credo che nemmeno compaio. Quando ho detto che sarei andata in comune a chiedere se è vero che il mio immobile sarà sanato mi hanno proibito di farlo altrimenti succedeva un pasticcio epoteva saltare la convenzione con il comune. Volevo sapere 2 cose, è vero che la mia posizione sarà sanata? Devo partecipare alle spese legali? Grazie
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gionpi
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23 Settembre 2017 alle ore 19:22
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puglia
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"Siivi27" ha scritto:
[...] (in nero). [...] Cioe' ti hanno chiesto del denaro in nero? Se e' cosi', io andrei da un legale e poi dai carabinieri.
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Siivi27
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05 Luglio 2020 alle ore 16:08
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Il legale mi ha detto che non può chiedermi nulla legalmente, ma siccome il mio immobile ne sarà avvantaggiato sarebbe corretto che io gli pagassi una parte delle spese, e che era disponibile a mostrarmi le fatture. Oltre a questo mi chiedo se è vero che il mio immobile sarà sanato. O se dovrò comunque pagare una sanatoria, perché in ogni caso avevano sbagliato la posizione di costruzione.
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gionpi
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23 Settembre 2017 alle ore 19:22
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puglia
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"Siivi27" ha scritto: Il legale mi ha detto che [...] Io intendevo un legale di TUA fiducia.
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totonno
(GURU)
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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Firenze
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Sembra una truffa in piena regola. Solo le fatture ti fanno vedere ??? Ma per favore.
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Siivi27
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05 Luglio 2020 alle ore 16:08
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"totonno" ha scritto: Sembra una truffa in piena regola. Solo le fatture ti fanno vedere ??? Ma per favore. Lo penso anch'io
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bioffa69
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BRESCIA
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Io, senza alcuna remora, andrei a verificare in Comune, ti chiedono soldi in nero, per una cosa di cui non sai niente e per cui non sei stata coinvolta, molto strano. Al massimo incarica un tecnico e se servirà un avvocato, sicuro è che vorrei sapere la situazione Comunale. Saluti
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EALFIN
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In linea teorica se è stata presentata una pratica edilizia a suo tempo e se l'edificio è stato progettato non tenendo conto (in pratica omettendo) che il lotto era composto anche da particelle destinate a strada (vicinale o comunale non importa) ad essere irregolari non sono solo gli appartamenti che ricadono sulle particelle a strade vicinali ma tutto l'edificio. In linea pratica la situazione, sulla base di quanto è stato esposto, è alquanto complessa e quindi senza documenti non possiamo esprimere pareri coerenti con la reale situazione. Più che i soldi in nero mi è particolarmente strana l'Ordinanza di demolizione e la successiva revoca della medesima Ordinanza solo perché si giunge ad un accordo di cessioni aree a favore del Comune. Nei miei molti anni di attività ne ho viste tante di situazioni aggiustate (dai Comuni, ecc.) alla buona tanto poi alla fine in sede di un eventuale giudizio basta un cavillo, una notifica mancata, compagnia bella nel senso che ometto le altre situazioni o insabbiamenti vari di rilevanza penale, alla fine anche le irregolarità visibilmente come tali spesso diventano regolari solo perché un processo va nella direzione opposta di quella che dovrebbe andare. Comunque non vedo perché io dovrei pagare una parcella di un Avvocato che ha eseguito prestazioni per un diverso soggetto il quale con la sua causa ha indirettamente agevolato anche me. E' come se uno va a chiedere il prestito in banca e la banca dà i soldi dei risparmiatori i quali andrebbero da chi ha chiesto il prestito pretendendo una percentuale dicendo che se non ce li mettevo io i soldi in deposito col cavolo che avresti ricevuto un prestito.
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Siivi27
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"EALFIN" ha scritto: In linea teorica se è stata presentata una pratica edilizia a suo tempo e se l'edificio è stato progettato non tenendo conto (in pratica omettendo) che il lotto era composto anche da particelle destinate a strada (vicinale o comunale non importa) ad essere irregolari non sono solo gli appartamenti che ricadono sulle particelle a strade vicinali ma tutto l'edificio. In linea pratica la situazione, sulla base di quanto è stato esposto, è alquanto complessa e quindi senza documenti non possiamo esprimere pareri coerenti con la reale situazione. Più che i soldi in nero mi è particolarmente strana l'Ordinanza di demolizione e la successiva revoca della medesima Ordinanza solo perché si giunge ad un accordo di cessioni aree a favore del Comune. Nei miei molti anni di attività ne ho viste tante di situazioni aggiustate (dai Comuni, ecc.) alla buona tanto poi alla fine in sede di un eventuale giudizio basta un cavillo, una notifica mancata, compagnia bella nel senso che ometto le altre situazioni o insabbiamenti vari di rilevanza penale, alla fine anche le irregolarità visibilmente come tali spesso diventano regolari solo perché un processo va nella direzione opposta di quella che dovrebbe andare. Comunque non vedo perché io dovrei pagare una parcella di un Avvocato che ha eseguito prestazioni per un diverso soggetto il quale con la sua causa ha indirettamente agevolato anche me. E' come se uno va a chiedere il prestito in banca e la banca dà i soldi dei risparmiatori i quali andrebbero da chi ha chiesto il prestito pretendendo una percentuale dicendo che se non ce li mettevo io i soldi in deposito col cavolo che avresti ricevuto un prestito. Io ho chiesto che mi facessero vedere gli atti del ricorso ma mi è stato detto di no, mi è anche stato detto di non chiedere nulla in comune perché la convenzione non è ancora conclusa e se sapessero che si sono dimenticati di mandarmi l'ordinanza salterebbe tutto. Mi negano informazioni e cercano di impedirmi di chiedere in giro. Non so se è vero, e non so a chi rivolgermi senza fare danno. Quando ho messo fuori le cattive con l'avvocato ha detto che legalmente non può pretendere nulla ma che se non fosse stato per il ricorso che hanno fatto il caseggiato sarebbe venuto giu, per cuisarebbe ingiusto che non li rimborsassi in parte. uno dei due vicini poi continua ad insistere e usa anche toni molto brutti per spingere a pagare.
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gionpi
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puglia
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"Siivi27" ha scritto:
uno dei due vicini poi continua ad insistere e usa anche toni molto brutti per spingere a pagare. Pensano di aver trovato un pollo. Tu gli hai fatto credere di esserlo?
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samsung
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Fossi in te vorrei vedere le carte assieme ad un tecnico e un avvocato, solo dopo puoi decidere cosa fare. Come precedenti dimostrano la sanatoria di una parte di un edificio non sana automaticamente l'altra. Potresti correre il rischio di pagare due volte, una i simpatici vicini che vogliono i soldi senza nemmeno farti vedere il cammello e poi un nuovo iter con il comune... ecc.
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EALFIN
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03 Dicembre 2006
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Per come la penso io non caccio mai dei soldi sulla base della prima cavolata che spara un pinco pallina qualsiasi. Viceversa se mi vengono forniti dei documenti e rilevo che altri hanno speso dei soldi che hanno giovato anche a me, quasi sicuramente e con le dovute cautele provvedo a cacciare dei soldi per eventuali riborsi di mia competenza.
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uccellino
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Buonasera. Ci sono alcuni punti che non tornano: la procedura di repressione dell'abusivismo edilizio inizia con la notizia di reato al Comune, di solito sotto forma di un esposto, ma può avvenire anche per un'azione di controllo del territorio da parte degli organi di Polizia e della stessa amministrazione comunale. Il tecnico comunale procede ad intimare il ripristino dello stato dei luoghi, e questa potrebbe essere "l'ordinanza di demolizione" che il nostro forumista cita nel messaggio originale. Successivamente si procede all'accertamento effettivo della consistenza dell'abuso edilizio ergo, stante la problematica sollevata, e' impossibile stabilire se l'immobile è stato costruito in posizione errata senza tutti quegli accertamenti tecnici che proprio in questo forum è inutile descrivere perchè tutti sappiamo che è - come minimo - necessario un rilievo topografico e perchè tutti sappiamo che - come minimo - esso debba essere condotto in contradditorio mediante l'accesso ai luoghi sia dei tecnici incaricati dal Comune sia dei Colleghi incaricati dai proprietari. Il forumista, nel messaggio originale, non ci dice se questo è avvenuto e se ha osservato tecnici intenti a misurazioni ecc.: ora, sapendo che questi non possono introdursi in proprietà private proditoriamente, posso presumere che nessuno abbia individuato l'abuso, riscontrato e misurato la consistenza, ragguagliato il risultato dei rilievi con il titolo edilizio? Ergo, chi dice che c'è, che corrisponde ad una errata posizione del fabbricato e che consiste nello spostamento rispetto alla posizione assentita di X m. in base a cosa lo sostiene? Una volta accertato l'abuso edilizio, posto che non sia sanabile secondo le norme vigenti statali e regionali e/o le disposizioni municipali e si debba procedere alla demolizione del manufatto, debbono verificarsi alcune condizioni fra cui: che esso sia disgiunto strutturalmente da altri "sani" e che la demolizione non pregiudichi la statica e l'utilizzo di beni "regolari" ma, sopratutto, che sia passato alla proprietà comunale, ne senso che esso deve essere stato individuato catastalmente, dotato di congrue pertinenze utili all'accesso ed alla installazione del cantiere, oggetto di un atto deliberativo municipale con cui entra nella disponibilità del Comune, da registrare, trascrivere e volturare a favore dell'Ente Locale: ad avvenuto adempimento delle procedure di pubblicità immobiliare, al responsabile dell'abuso è ingiunta la demolizione mentre procede l'azione dell'A.G. in sede civile e penale. Se non vi provvede, subentra il Comune a spese del cittadino. Dimenticavo: se non è possibile demolire l'abuso, il bene può essere utilizzato per scopi sociali, sempre ovviamente dopo essere entrato nel patrimonio comunale. E' avvenuto tutto questo?
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Siivi27
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05 Luglio 2020 alle ore 16:08
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"uccellino" ha scritto: Buonasera. Ci sono alcuni punti che non tornano: la procedura di repressione dell'abusivismo edilizio inizia con la notizia di reato al Comune, di solito sotto forma di un esposto, ma può avvenire anche per un'azione di controllo del territorio da parte degli organi di Polizia e della stessa amministrazione comunale. Il tecnico comunale procede ad intimare il ripristino dello stato dei luoghi, e questa potrebbe essere "l'ordinanza di demolizione" che il nostro forumista cita nel messaggio originale. Successivamente si procede all'accertamento effettivo della consistenza dell'abuso edilizio ergo, stante la problematica sollevata, e' impossibile stabilire se l'immobile è stato costruito in posizione errata senza tutti quegli accertamenti tecnici che proprio in questo forum è inutile descrivere perchè tutti sappiamo che è - come minimo - necessario un rilievo topografico e perchè tutti sappiamo che - come minimo - esso debba essere condotto in contradditorio mediante l'accesso ai luoghi sia dei tecnici incaricati dal Comune sia dei Colleghi incaricati dai proprietari. Il forumista, nel messaggio originale, non ci dice se questo è avvenuto e se ha osservato tecnici intenti a misurazioni ecc.: ora, sapendo che questi non possono introdursi in proprietà private proditoriamente, posso presumere che nessuno abbia individuato l'abuso, riscontrato e misurato la consistenza, ragguagliato il risultato dei rilievi con il titolo edilizio? Ergo, chi dice che c'è, che corrisponde ad una errata posizione del fabbricato e che consiste nello spostamento rispetto alla posizione assentita di X m. in base a cosa lo sostiene? Una volta accertato l'abuso edilizio, posto che non sia sanabile secondo le norme vigenti statali e regionali e/o le disposizioni municipali e si debba procedere alla demolizione del manufatto, debbono verificarsi alcune condizioni fra cui: che esso sia disgiunto strutturalmente da altri "sani" e che la demolizione non pregiudichi la statica e l'utilizzo di beni "regolari" ma, sopratutto, che sia passato alla proprietà comunale, ne senso che esso deve essere stato individuato catastalmente, dotato di congrue pertinenze utili all'accesso ed alla installazione del cantiere, oggetto di un atto deliberativo municipale con cui entra nella disponibilità del Comune, da registrare, trascrivere e volturare a favore dell'Ente Locale: ad avvenuto adempimento delle procedure di pubblicità immobiliare, al responsabile dell'abuso è ingiunta la demolizione mentre procede l'azione dell'A.G. in sede civile e penale. Se non vi provvede, subentra il Comune a spese del cittadino. Dimenticavo: se non è possibile demolire l'abuso, il bene può essere utilizzato per scopi sociali, sempre ovviamente dopo essere entrato nel patrimonio comunale. E' avvenuto tutto questo? Buonasera, innanzitutto vi ringrazio per i consigli e l'interessamento. A quanto ho capito, sì, stato fatti tutti i sopralluoghi e i controlli da parte dei tecnici, prima che lo ereditassi; è risultato che l'immobile era stato costruito non solo in posizione errata rispetto alla concessione ma appunto per metà sopra a questa strada vicinale che esisteva 60 anni fa e che il comune aveva intenzione di riesumare. I miei vicini hanno fatto ricorso al TAR (per bloccare la demolizione) e contemporaneamente insieme ad altri proprietari interessati a non vedersi passare una strada in mezzo alle loro proprietà (me compresa) si è giunti ad un accordo trami diverse riunioni tra il comune e gli avvocati a cedere la nostra strada privata esistente al comune in cambio della rinuncia tombale a riesumare la vecchia strada. Nella convenzione sarà aggiunto anche che il comune rinuncia all'istanza di demolizione di AA e BB facendo riferimento ai loro 2 lotti catastali ( non c'è riferimento ne a me ne alla mia proprietà, che sta nel mezzo), per quello che sono riuscita a vedere. Ora mi chiedo se è vero che il mio immobile sarà a posto come dicono "in automatico " o comunque risulterà comunque costruito in difformità, visto che non sono citata. Mi hanno detto di non chiedere in comune per non far sapere che si sono "dimenticati" di mandare l'ordinanza anche a me (o meglio al precedente proprietario), finché non sarà firmata la conven, per cui non so come muovermi. Anche il fatto che mi chiedano adesso di pagare e non dopo la fine del contenzioso mi sembra sospetto
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uccellino
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Ma che stanno combinando? Una strada vicinale e' dei frontisti, non del Comune. Diversa e' la questione della posizione rispetto al titolo edilizio. Senta, come le hanno gia' consigliato i Colleghi, non perda altro tempo, si faccia aiutare da un buon Geometra e vada dall'Avvocato.
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