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Autore denominazione vani confinanti con veranda

fededm

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01 Gennaio 2023 alle ore 17:21

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 0 -  0 - Inviato: 01 Gennaio 2023 alle ore 17:53

Salve a tutti e buon anno,

scusate per la domanda forse stupida ma ho ancora poca esperienza di catasto. Ho letto diversi post ma non sono riuscita a chiarirmi il seguente dubbio.

Devo fare una variazione per aver chiuso un loggiato con degli infissi, creando una stanza che di fatto continuerà ad avere funzione di veranda. Ho usato come causale "diversa distribuzione degli spazi interni" e non "ampliamento", in quanto sono entro sagoma già accatastata (come da vademecum Emilia-Romagna, in cui mi trovo).

L'appartamento è su due piani, con cucina al piano inferiore e una camera, un ripostiglio e un bagno al piano superiore. Al loggiato che devo andare a chiudere si accede dall'unica camera da letto. Mi chiedo:

- creando la veranda chiusa, questa andrà poligonata con A, ma, avendo superficie inferiore a quella minima indicata dal comune per vani principali, la considero un accessorio diretto, da computare come 1/3 di vano?

- in planimetria la indico come veranda chiusa o c'è una nomenclatura più appropriata?

- la camera da letto invece rimane un vano principale o diventa un accessorio, non avendo più un'illuminazione diretta? L'unica finestra della camera è la porta finestra che a questo punto dà su un accessorio (la veranda chiusa). O posso ancora considerarla vano principale?

- se diventa un accessorio è un problema se nell'appartamento ho solo ripostigli, un bagno e una cucina?

- se diventa un accessorio, in planimetria la indico come ripostiglio?

Grazie a tutti e scusate anche per il titolo poco indicativo, ma non sapevo cosa scrivere.

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Autore Risposta

geoalfa

(GURU)

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02 Dicembre 2005

Messaggi:
12182

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 0 -  0 - Inviato: 02 Gennaio 2023 alle ore 10:17

Buon Anno.

Forse non hai cercato bene, avresti dovuto trovare questa GUIDA del buon Dioptra:

www.geolive.org/guide/procedure-e-metodo...

Come anche i vari Vademecum DocFa di cui ti allego due stalci:

IL CALCOLO DELLA CONSISTENZA CATASTALE
VADEMECUM ABRUZZO e MOLISE - Pagina 18

Categorie del gruppo A
Ai fini del calcolo della consistenza degli immobili appartenenti al gruppo A, l'unità di misura
è il vano catastale.

Per vano catastale convenzionalmente si intende uno spazio delimitato da pareti, soffitti e
pavimenti, che sia dotato di illuminazione diretta, che va da un minimo di 9 mq ad un massimo
di 27 mq (per superfici superiori si calcola l’eccedenza).

La consistenza si determina conteggiando separatamente e poi sommando:

- I vani principali per i loro numeri effettivi
(La cucina, anche se di dimensione inferiore
a 9 mq, va sempre computata come vano utile - art. 46 D.P.R. 1142/49);

- I vani accessori a servizio diretto dei vani principali
(es.: bagni, corridoi, ingressi o disimpegni, ripostigli). A questa tipologia è assegnata una misura
corrispondente a 1/3 di vano;

- I vani accessori indiretti (o complementari), ai quali si accede dall’esterno dei vani
principali, contando per essi 1/4 di vano.

Alla somma dei vani così calcolata, può essere effettuata un’aggiunta (o una detrazione)
massima del 10%, per tener conto delle dipendenze e degli elementi che possono portare
vantaggi (o svantaggi) all’UIU oggetto di classamento.

Il risultato del conteggio così eseguito va arrotondato al mezzo vano.

+++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++++


VADEMECUM LAZIO Pagina 26
Categorie del gruppo A
La consistenza catastale delle unità immobiliari appartenenti alle categorie catastali del gruppo A si misura assumendo come elemento unitario il vano utile e si computa conteggiando separatamente e sommando:
 i vani principali “normali” per il loro numero effettivo;
 come vano utile, la cucina, purché dotata di luce diretta, anche se di ampiezza inferiore a quella minima ritenuta normale;
 come vani utili e frazioni di vani utili frutto dell’eccedenza di superficie libera dei vani principali;
 i vani accessori a servizio diretto esclusivo dei vani principali, contando ognuno di essi per 1/3 di vano utile;
 i vani accessori a servizio complementare esclusivo, contando ognuno di essi per 1/4 di vano utile.

Alla somma dei vani utili, viene apportata infine un’aggiunta o detrazione nei limiti del 10% per tener conto di quegli elementi che aumentano o diminuiscono le utilità, i vantaggi o svantaggi.
Il risultato, infine, viene arrotondato al mezzo vano.

Spero che queste indicazioni ti siano d'aiuto

cordialità

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fededm

Iscritto il:
01 Gennaio 2023 alle ore 17:21

Messaggi:
2

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 0 -  0 - Inviato: 03 Gennaio 2023 alle ore 17:38

Ti ringrazio per la risposta.

Più che altro cercavo delle conferme, mi sembrava solo strano che alla fine venisse un appartamento fatto di soli accessori quasi tutti finestrati (oltre a bagno e cucina), ma non credo ci siano degli obblighi in questo senso. Quindi procedo come avevo ipotizzato.

Grazie e saluti.

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Latemar

» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO

Iscritto il:
29 Agosto 2022 alle ore 22:25

Messaggi:
1511

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 0 -  0 - Inviato: 03 Gennaio 2023 alle ore 17:55

"fededm" ha scritto:
- la camera da letto invece rimane un vano principale o diventa un accessorio, non avendo più un'illuminazione diretta? L'unica finestra della camera è la porta finestra che a questo punto dà su un accessorio (la veranda chiusa). O posso ancora considerarla vano principale?



La veranda è irregolare per contrasto con le norme igienico sanitarie avendo peggiorato le condizioni minime della finestratura di una stanza con la chiusura della loggia su cui si affaccia la finestra stessa.

Per il catasto, la chiusura della loggia è un ampliamento e nella consistenza la camera rimane vano intero. Rimane il fatto non risolto che non è credibile aver fatto lavori che peggiorino la usufruibilità della casa. Ma è un rattoppo che secondo me avrà delle conseguenze in sede di eventuale compravendita.

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