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Argomento: Compravendita porzione di fabbricato edificata su altra proprietà
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carlocinelli
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Antonio A volte non mi riesce di capire bene se le tue sono provocazioni o espressioni di tue personalissime riflessioni. Siccome non ti ritengo uno stupido, siccome abbiamo parlato tante volte dell'accrescimento delle imperfezioni nelle mappe wegis che sono passate, rispetto a quelle di impianto, attraverso processi che le hanno fatto perdere precisione, siccome le linee dividenti di coltura sono anche sulle wegis stesse e ancor con minore precisione, deve stare a noi tecnici discernere su quale supporto andare a trovare le informazioni migliori quando si verifichi l'ultimo capoverso dell'art. 950 del CC. E, bada bene, il legislatore si riferiva al plurale "mappe catastali" proprio per i motivi riportati da Rocco. Eravamo nel 1942 e alcune Province erano ancora con le vecchie mappe. Sul resto, oggi, sfondi una porta aperta. C'è, tra i nostri colleghi, una tendenza diffusa a dare troppa importanza alla mappa e a ritenerla l'unico mezzo di prova. Mi capita spesso di vedere picchetti a 50/100 cm. da vecchie fosse. Questo vuol dire che non si è capito niente di cosa sono i confini di proprietà e non si è capito niente dell'imperfezione delle mappe catastali. Cordialmente Carlo Cinelli
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SIMBA6464
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Salve In linea di principio sono concorde con Carlo, anche se sostengo che ogni caso di verifica di confine sia da trattare quasi singolarmente. Si Carlo lo spessore delle linee di mappa già di per sé é di una certa misura, poi ci si mette l'occhio umano che al max stima un 0,20 mm, cioè in scala 1:2000 sono 40 cm, e noi litighiamo per 20 cm. Per quanto riguarda i cappotti sulle case che sono in confine con strade pubbliche, nel frattempo conosco benissimo la realtà di chi costruisce abusivamente su proprietà pubblica, bisogna fare dei distinguo. Se ci troviamo su strada larga es. 3 MT. a senso unico e ogni fabbricato su lati opposti fa un cappotto di 15/20 cm, non credo che il Comune stia zitto vita eterna amen. Se invece la strada é larga 4/5 MT. poco importa se gli togli 30/40 cm. . Sono curioso di capire, fra un po' di tempo necessario, come andrà a finire il caso del propositore del quesito, sperando che ce lo faccia sapere. cordiali saluti S.
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carlocinelli
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Lamporecchio (PT)
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"SIMBA6464" ha scritto: Sono curioso di capire, fra un po' di tempo necessario, come andrà a finire il caso del propositore del quesito, sperando che ce lo faccia sapere. cordiali saluti S. Beh....Stefano......molto dipende da lui e dove vuole attaccare il cavallo. Cordialmente Carlo Cinelli
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totonno
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"carlocinelli" ha scritto: Antonio A volte non mi riesce di capire bene se le tue sono provocazioni o espressioni di tue personalissime riflessioni. Siccome non ti ritengo uno stupido, siccome abbiamo parlato tante volte dell'accrescimento delle imperfezioni nelle mappe wegis che sono passate, rispetto a quelle di impianto, attraverso processi che le hanno fatto perdere precisione, siccome le linee dividenti di coltura sono anche sulle wegis stesse e ancor con minore precisione, deve stare a noi tecnici discernere su quale supporto andare a trovare le informazioni migliori quando si verifichi l'ultimo capoverso dell'art. 950 del CC. E, bada bene, il legislatore si riferiva al plurale "mappe catastali" proprio per i motivi riportati da Rocco. Eravamo nel 1942 e alcune Province erano ancora con le vecchie mappe. Sul resto, oggi, sfondi una porta aperta. C'è, tra i nostri colleghi, una tendenza diffusa a dare troppa importanza alla mappa e a ritenerla l'unico mezzo di prova. Mi capita spesso di vedere picchetti a 50/100 cm. da vecchie fosse. Questo vuol dire che non si è capito niente di cosa sono i confini di proprietà e non si è capito niente dell'imperfezione delle mappe catastali. Cordialmente Carlo Cinelli Buongiorno Carlo. A volte sono sarcastico ma esprimo seriamente le mie personalissime opinioni. E' proprio sulla mappa di impianto che nessuno riesce ad attribuirne la precisione sulle misure rilevate, con che cosa siano state misurate (catene ? a passi ? a mano ? con la rotella metrica ? Il bastone della scopa ?) e soprattutto il grado di attendibilità della rappresentazione di limiti che erano limiti di coltura e non di proprietà di cui a vista prima e a voce poi ne veniva attribuito il possesso e non la proprietà. Dove vuoi andare con quelle mappe che poi sono state pure scansionate, rese digitali con varie tecniche a volte clamorosamente sbagliate. La mappa, di qualsiasi natura e genesi sia, in sede di giudizio è solo un indizio ma mai può essere considerata una prova. Tanto è che tra confinanti si deve giungere sempre ad una mediazione, mai si voglia giungere ad una lite giudiziaria che non porta mai alla soluzione grafica esatta del confine. Sono solo interpretazioni a volte del giudice e del CTU nominato che non ci capisce niente (per commento dei tecnici di parte, sempre), perchè chi ci capisce non ci va a giudizio, si ferma prima, consapevole del fatto che non è possibile andare a ritrovare un confine dalle mappe che abbiamo in dotazione per tutti i motivi che abbiamo esposto. Detto questo richiamo l'attenzione pure sul problema che qualunque tecnico chiamato a frazionare o a regolarizzare uno stato di fatto sulla mappa è tenuto a esprimere un giudizio, con la proposta di aggiornamento, sulla conformità dei limiti di confine particellari rappresentati in mappa e quasi sempre non si tiene conto della difformità a monte della medesima mappa, trovandosi poi a dichiarare sconfinamenti CHE NON ESISTONO e portando il disgraziato utente a dover affrontare un atto di trasferimento di un triangolino di nemmeno 1 mq sorto dalla sovrapposizione rilievo - mappa catastale senza tener conto che si DEVE adattare il rilievo rototraslandolo sui punti di inquadramento/vertice misurati nell'immediato intorno dell'oggetto del rilievo stesso. Ora, direte che vedo il male dappertutto, ma questa è la realtà dei fatti. Se non si comincia a parlare la stessa lingua tra noi tecnici sull'adozione delle mappe catastali oggi, continueremo ad essere noi a provocare le liti, non gli interessati e solo per questioni di principio e per amore delle bellissime mappe di una volta. Ma qui entriamo nell'ambito della nostagia e commemorazione di bei tempi ormai passati. Facciamocene una ragione. E' rimasto solo quello che in realtà rappresenta la mappa oggi, uno stato di fatto che tende a misurare la fiscalità dei luoghi e dell'edificato, e continuerà ad esserlo fin quando forse le mappe spariranno sotto la coperta delle immagini satellitari e della tecnologia digitale. Chi ha avuto ha avuto, chi ha data ha dato. Volevo scrivere anche qualcosina al problema individuato da Simba6464 sui cappotti agli edifici. Io penso che il problema non sia catastale, ma urbanistico. Sul secondo già mi pare la norma si sia espressa. Le regole edilizie e urbanistiche consentono o meno l'intervento considerando in primo luogo il principio sacrosanto che non si può costruire sul terreno altrui, salvo diverso accordo preventivo trascritto tra gli interessati che siano enti pubblici o privati. Saluti
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carlocinelli
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"totonno" ha scritto:
................... Se non si comincia a parlare la stessa lingua tra noi tecnici sull'adozione delle mappe catastali oggi, continueremo ad essere noi a provocare le liti, non gli interessati e solo per questioni di principio e per amore delle bellissime mappe di una volta. Saluti Condivido lo spirito di quanto hai scritto, anche se lo hai fatto attraverso qualche eccesso. Le mappe d'impianto non sarebbero proprio una schifezza e come sono state rilevate lo sai bene, non fare il furbo. Condivido soprattutto quanto ho estrapolato sopra in neretto. Che nel passato ho sottolineato molte volte anch'io. E che è, di fatto, un bel problema se non ne prendiamo profonda coscienza. Cordialmente Carlo Cinelli
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rubino
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Infatti, quando mai abbiamo scritto che la mappa è la sola via e l'unica verità rivelata? Carlo ti scrive di non fare il furbo, io userei un altro termine ma le buone orsoline del forum si potrebbero scandalizzare e quindi non lo scrivo; comunque ormai è acclarato che sei capace di accendere un fuoco nell'acqua.
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totonno
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"rubino" ha scritto: Infatti, quando mai abbiamo scritto che la mappa è la sola via e l'unica verità rivelata? Carlo ti scrive di non fare il furbo, io userei un altro termine ma le buone orsoline del forum si potrebbero scandalizzare e quindi non lo scrivo; comunque ormai è acclarato che sei capace di accendere un fuoco nell'acqua. Rubi Che hai la coda di paglia ? Sarai mica te il tecnico furbo che, COME ME, fa fare contratti di compravendita trasferendo coriandoli di territorio provenienti da sciagurate sovrapposizioni rilievo/mappa ??? Saluti
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rubino
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vedi che ho fatto bene a nominarti capo fuochista?
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totonno
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"rubino" ha scritto: vedi che ho fatto bene a nominarti capo fuochista? Mi puoi nominare quello che vuoi. Per me è sempre un onore. Non scherzo. Saluti
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