In passato nonostante le regolari autorizzazioni per l'esercizio di attività, a livello catastale a volte risultava tutt'altra cosa.
Voglio dire che non perché vi è un'irregolarità catastale vi possa essere un'irregolarità dell'esercizio dell'attività.
Certo però che quanto da me sopra precisato riguarda vecchie autorizzazioni rilasciate fino a circa la metà degli anni '90 (almeno per qualche caso a me capitato così risulta).
In merito ad un cliente proprietario di un bar che aveva concesso la propria licenza in affitto a terzi per alcuni anni, qualche anno fa la ASL aveva detto che se la titolarità del bar ritornava al vecchio intestatario per cessato affitto, per loro era tutto ok.
Se invece la Licenza fosse stata volturata ad un famigliare (come voleva fare il mio cliente), allora per la Asl era come se si trattasse della apertura di nuova attività con tutte le conseguenze e documentazioni del caso.
A inizio 2016 una proprietaria mi aveva chiesto di regolarizzare la parte catastale di un proprio locale ristorante, sito in pieno centro storico di una città che conta circa 35000 abitanti, ceduto in affitto ad un terzo alcuni anni prima.
Ebbene la sola stanza di accesso con annesso piccolo bar risultava in Catasto come C/1.
Tutte le altre stanze ovvero cucina, servizi igienici, saloni, ecc. risultavano in Catasto come C/2.
Tutte le planimetrie risalivano al 1940 (impianto del Catasto) con tutti gli errori grafici e vistose diverse distribuzioni interne relative.
Ho regolarizzato la parte catastale come da incarico della cliente.
Poco dopo l'attività è stata ceduta a terzi, lo stesso affittuari dei locali.
Sembrano che abbiano pure eseguite vistosi modifiche distributive interne (non incidenti sulle murature portanti).
L'attività tuttora è a pieno regime e non so come hanno fatto ad evitare di variare in Catasto le modifiche eseguite.