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Cambio da cortile BCNad area urbana per Atto vendita |

tangozulu
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16 Febbraio 2018 alle ore 06:51
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Salve, ho cercato sul forum a riguardo, ma in verità non mi è ben chiara la questione vorrei una eventuale conferma/smentita/ chiarimento, riporto anche le ricerche salienti direttamente nel post in modo che sia utile a chi dovesse ricapitare in questo caso dato che ho visto ci sono diverse casistiche/varianti. Nel mio caso mi è stato chiesto di trasformare un cortile bcnc in Area urbana, il coritle è chiaramente già in atti e in E.P. , la richiesta è pervenuta in sede di redazione di successione per poter fare un atto subito dopo e trasferirne i diritti a un unico intestatario ( attualmente è condiviso tra vari immobili che andranno in eredità solo a 2 intestatari in successione). Forse la circolare ADT mi ha creato confusione, è possibile farlo come semplice variazione senza eseguire TM ? Nel mio caso non capisco a cosa serva, in quanto il cortile interno al fabbricato è gia edificato e censito bcnc, nulla viene variato come dimensioni. Anche se non credo sia importante preciso che il cortile è comune a molti sub ma questi sono solo di proprietà di sole 2 persone +il decuiius che ne trasferisce la sua quota sempre a questi 2 ( per tanto non cambia le successive "quote" 1/2 dei due come proindiviso). Allego una procedura che ho trovato e succesivamente quanto riportato nel forum in quanto simili ma non mi è ben chiaro il passaggio ( sempre se ho capito) ------------------------------ In una guida che ho trovato riporta scritto questo: ------------------------------ INIZIO Capita spesso che atti recenti (con modello unico obbligatorio) contengano il trasferimento di beni comuni non censibili, che vengono assegnati in proprietà esclusiva. Naturalmente la voltura di tali immobili non è possibile ed il notaio riceve l’esito negativo relativamente a tale bene. In questo caso, con riferimento alla nota 36867 del 23.05.2005, è necessaria una nuova trascrizione e quindi un atto a precisazione. In questi casi è indispensabile trasformare il BCNC in area urbana con intestati, prima della stipula dell’atto, per consentire la corretta volturazione Per trasformare il bcnc (partita speciale) in area urbana F/1(o F/4 o C/2) (con intestati) occorre procedere con 2 DOCFA distinti, da presentare in successione: 1. DENUNCIA DI VARIAZIONE con sola soppressione del BCNC con causale 5 “ALTRE VARIAZIONI” : “ORIGINA SUB Y” 2. ACCATASTAMENTO - UNITÀ AFFERENTI AL SEGUENTE IDENTIFICATIVO – ALTRO: “DERIVA DA SUB.X” . Le quote da indicare devono essere quelle risultanti da atto pubblico o quelle relative alle carature millesimali, ove presenti. In loro mancanza, tali quote sono dichiarate dalle parti, ovvero in misura uguale tra tutti gli aventi diritto. Nel campo "Eventuale specificazione del diritto" è apposta la dicitura "Quote provvisorie da definire con atto legale". Inoltre, il quadro D della procedura Docfa, al punto "Note relative al documento" deve riportare una annotazione analoga alle seguenti "Quote e diritti indicati in via provvisoria" ovvero "Quote individuate dalle parti". ------------------------------ FINE DOMANDA: In riferimento a “ORIGINA SUB Y” sarà presumo sostituita la Y con il nuovo numero sub che dovro creare nel successivo docta n°2 e nel docfa numero due in riferimento a “DERIVA DA SUB.X” la X sarà il sub originario del BCNC che sto modificando. E' pertanto corretta questa procedura o devo muovermi diversamente? altrimenti dico al notaio di fare la successione e questa cosa la sbuccero successivamente. Grazie ------------------------------- guida sul forum http://www.geolive.org/guide/procedure... ------------------------------- estratto della parte che dovrebbe riguardarmi B--> SENZA MODIFICA DEL LOTTO EDIFICATO Il caso è simile a quello trattato precedentemente.L’area urbana si individua con un subalterno anziché con un numero di mappa in quanto non è necessario modificare il lotto edificato. Per lo stesso motivo non si presenta il tipo di frazionamento e l’individuazione grafica si effettua sull’elaborato planimetrico. --- E QUI OK LAVORO SUL SUB BCNC B.2 - Se il BCNC è già in atti a partita A La presentazione del DOCFA per l’area urbana avviene come nel caso precedente, omettendo però la compilazione del quadro D. ---- ??? OVVERO COME INDICATO PER IL CASO B.1 ? " La presentazione DOCFA avviene con documento di accatastamento, causale “unità afferenti” nel modo seguente: digitare, nella causale n° 5 “ALTRE VARIAZIONI”: “stralcio di area urbana da BCNC”;digitare, nella casella “EVENTUALE SPECIFICAZIONE DEL DIRITTO” del quadro I: “proprietario ai sensi dell’art.1118 del C.C.”;compilare il quadro D con gli identificativi del BCNC, per permetterne l’iscrizione in banca dati;allegare elaborato grafico mod. EP per elaborato planimetrico;" ---------- ?? L'elaborato da inserire è solo E.P. o anche una planimetria dell'area del cortile ? Il BCNC viene comunque trattato con un secondo documento in VARIAZIONE con causale "riduzione per stralcio di area urbana" da trascrivere nella casella della causale n° 5 “ALTRE VARIAZIONI”.A questa sarà allegato il mod. EP. Non capisco questa differenza di procedure, ok se devo eseguire due docfa Nella prima proceduravedo: 1)Variazione -> altre + 2)Accatastamento-> unita afferenti Nella seconda procedura invece: 1)Accatastamento-> unita afferenti 2) Variazione -> altre "riduzione per stralcio di area urbana". Penso siano "equivalenti" dato che creano il sub e assegnano gli intestatari con pari quota avente diritto, sempre se non ho capito male io ------------------------------- ------------------------------- Quest è invece quanto riporta la circolare 4/2009 ( se non mi sono dimenticato qualcosa) : ------------------------------ INIZIO 3.5 Modalità di dichiarazione delle aree urbane e dei lastrici solari Con la circolare n. 2 del 20 gennaio 1984 della ex Direzione Generale del Catasto e dei Servizi tecnici erariali è stato introdotto, nell'ambito dei documenti previsti per le dichiarazioni delle unità immobiliari urbane di nuova costruzione o variate, l'elaborato planimetrico. Tale elaborato - adottato nell'ottica di consentire una migliore lettura della mappa per le particelle edificate e di fornire uno strumento più efficiente ai fini civilistici per l'individuazione di porzioni di beni che, pur non avendo rilevanza di unità immobiliare, possono formare oggetto di trasferimento di diritti ha sostanzialmente la finalità di individuare, nell'ambito del lotto edificato e per ogni piano dell'edificio, oltre alle unità immobiliari, anche le porzioni comuni e le aree scoperte o altre pertinenze comuni od esclusive presenti nell'edificio medesimo. Nella prassi di aggiornamento catastale, talvolta si è impropriamente utilizzato tale elaborato grafico per individuare anche aree urbane censite in categoria fittizia F/1. L'area urbana, a differenza delle porzioni immobiliari non censibili, rappresenta un bene autonomamente iscritto in catasto, senza alcuna correlazione con altre unità immobiliari, e quindi costituisce, in sostanza, essa stessa un lotto che occorre opportunamente rappresentare direttamente nella mappa catastale. Tale modalità di rappresentazione nasce, tra l'altro, dall'esigenza che la configurazione e la consistenza siano garantite con lo stesso livello di attenzione assicurato per le particelle dei terreni, considerato che le aree urbane risultano frequentemente oggetto di compravendita. Pertanto, nella predisposizione del Tipo Mappale, per le aree scoperte che si volessero censire come aree urbane (F/1), occorre procedere alla costituzione di specifici lotti autonomi. Lo stesso orientamento deve essere tenuto presente nell'ambito di frazionamento di aree facenti parte di un lotto edificato già censito. Qualora, alla porzione immobiliare derivata, si voglia attribuire la categoria F/1 (area urbana), è necessario procedere alla predisposizione di un Tipo di Frazionamento, che oltre ad individuare l'area urbana, ridefinisca il lotto originario, cui devono seguire le correlate variazioni al Catasto Edilizio Urbano. Con l'elaborato planimetrico può invece provvedersi a frazionare aree facenti parte di un lotto edificato e censito, sempre che le aree staccate restino correlate al lotto edificato e quindi dichiarate come bene comune non censibile a più unità, ovvero corte esclusiva di una singola unità immobiliare. In ogni caso le dichiarazioni concernenti aree urbane (F/1), come peraltro quelle relative agli immobili da censire nelle categorie del gruppo F, devono essere corredate dell'elaborato planimetrico, documento che risulta, come è noto, utile anche per finalità civilistiche in quanto contenente l'indicazione degli identificativi degli immobili confinanti e prodotto in una scala a più alta definizione rispetto alla mappa. ------------------------------ FINE
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Autore |
Risposta |

EALFIN
Iscritto il:
03 Dicembre 2006
Messaggi:
4043
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La prima condizione necessaria per poter censire come area urbana una particella già censita come corte comune e dotata di subalterno, in luogo del numero di particella intera senza sub, è quella che l'area urbana dovrà rimanere correlata al lotto edificato a seguito della stipula di atto pubblico, successione (in genere testamentaria), ecc. dopo la costituzione dell'area urbana. Poiché dovrà essere fornita la dichiarazione che l'area urbana dovrà restare correlata al lotto edificato, io al Docfa allego anche una dichiarazione della Ditta firmataria (anche perchè nella relazione Docfa non ci entra quasi nulla), con tanto di documento di riconoscimento allegato (della stessa Ditta dichiarante). Onestamente per me le disposizioni in merito sono abbastanza chiare. Preciso che mi sono capitati solo casi di passaggio ad area urbana di parte dei B.C.N.C., nel senso che: - con Docfa contestuali ho ridotto prima il B.C.N.C. dandogli un nuovo subalterno e poi ho costituito l'area urbana con subalterno; - la Ditta costituita per l'area urbana, nei miei casi dove non avevo mai le cosiddette carature millesimali, è stata sempre quella comprendente tutti i nominativi delle unità aventi diritto alla corte, indicazione delle rispettive quote, apposizione dell'ulteriore specificazione del diritto ad ogni intestatario "QUOTE PROVVISORIE DA DEFINIRE CON ATTO LEGALE"; - ho allegato ai Docfa anche la dichiarazione (con documento di riconoscimento allegato) della parte firmataria della pratica catastale sia perchè come ben noto nella relazione del Docfa ci entra poco o niente, sia perché non devo essere io ad impegnarmi a far restare correlato al lotto edificato l'area urbana da costituire ma lo dovrà essere chi mi ha dato l'incarico di passare ad area urbana una particella con subalterno ex B.C.N.C.
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SIMBA4
Iscritto il:
28 Agosto 2015 alle ore 16:02
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Veneto - Adria città Etrusca
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Salve Considera anche che non esiste normativa catastale che possa impedirti di creare le aree urbane con numero indipendente al catasto terreni. Cordiali saluti
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