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Autore ACCATASTAMENTO PER CHIUSURA PARZIALE LAVORI - DA B/5 A...?

ing.mal88

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01 Febbraio 2024 alle ore 16:54

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 0 -  0 - Inviato: 01 Febbraio 2024 alle ore 17:13

Buon pomeriggio a tutti!

Ho un immobile attualmente accatastato in B/5 ma che non è più di proprietà pubblica, in quanto acquistato all'asta da un privato.

L'immobile, dal momento che era una scuola (Centro per la formazione per i professionisti dell'industria) è stato edificato negli anni 50, in una zona che poi urbanisticamente è stata destinata a servizi (zona F), dove non è consentita la ristrutturazione, chiaramente.

Il privato lo ha acquistato e in seguito ha presentato pratica edilizia di manutenzione straordinaria per rifunzionalizzazione dello stesso a seguito di abbandono, disuso e atti vandalici vari. Urbanisticamente è stato dichiarato che lo stesso sarà destinato ad attività formative, associative e culturali. Catastalmente credo che l'unica opzione valida sia quella di accatastarlo come uffici e studi privati in A/10.

Mi domando se ci possano essere alternative, io provando a valutare tutte le altre destinazioni non ne vedo una più idonea.

Ora i lavori sono in direttura d'arrivo, ma c'è una porzione dell'immobile dove i lavori sono ancora in corso di esecuzione, e che pensavo di frazionare solo catastalmente, solo finché non saranno terminati del tutto, in F/4. Capisco che in questo modo si vada a levare reddito da un immobile in precedenza censito, ma le foto che il tutto è ancora un cantiere attivo non sono un problema, è così!

Ciò che invece mi preoccupa maggiormente, e vorrei capire cosa ne pensate, è la dichiarazione che l'ufficio catasto competente richiede, ai sensi della circolare 4/2009, contenuta anche nel Vademecum Docfa nazionale, riguardo gli edifici da accatastare in F/4. Ho compreso benissimo che la rendita è calcolata con le valutazioni delle manutenzioni al suo interno, ma cosa rischio io oggi se devo dichiarare che i lavori sono rientranti nell'art. 3 c. 1 lett. d del DPR 380/2001, se questi lavori nella zona urbanistica non sono consentiti? Sto pensando troppo riguardo questa cosa, o faccio bene a preoccuparmi un minimo?

Ringrazio chi avrà avuto la pazienza di leggermi e chi avrà la gentilezza di rispondermi! Buon lavoro a tutti!

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Autore Risposta

EFFEGI
f.g.

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Irpinia

 0 -  0 - Inviato: 01 Febbraio 2024 alle ore 19:20

Il problema non è il catasto ma il comune.

L'aspetto urbanistico prevale rispetto a quello catastale.

Se ne titolo edilizio (penso avete presentato una SCIA se non un PdC) è previsto quella destinazione allora quella destionazione di "ufficio o studio privato - A/10" va bene anche per il catasto.

In merito alla porzione che ancora non sarà completata nel momento in cui presenti la variazione (penso farete un'agibilità parziale per il comune) ritengo che sia errata la categoria F/4 (unità in corso di definizione) ma è più corretto utilizzare la categoria F/3 (unità in corso di costruzione).

Saluti

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ing.mal88

Iscritto il:
01 Febbraio 2024 alle ore 16:54

Messaggi:
2

Località

 0 -  0 - Inviato: 01 Febbraio 2024 alle ore 19:44

"EFFEGI" ha scritto:
Il problema non è il catasto ma il comune.

L'aspetto urbanistico prevale rispetto a quello catastale.

Se ne titolo edilizio (penso avete presentato una SCIA se non un PdC) è previsto quella destinazione allora quella destionazione di "ufficio o studio privato - A/10" va bene anche per il catasto.

In merito alla porzione che ancora non sarà completata nel momento in cui presenti la variazione (penso farete un'agibilità parziale per il comune) ritengo che sia errata la categoria F/4 (unità in corso di definizione) ma è più corretto utilizzare la categoria F/3 (unità in corso di costruzione).

Saluti





Il titolo edilizio presentato al comune è una SCIA per manutenzione straordinaria per rifunzionalizzazione dell'immobile da destinare ad attività associative formative e culturali. Il centro di addestramento professionale per i lavoratori dell'industria è un qualcosa che non esiste più neanche giuridicamente (infatti è per questo che dalla proprietà iniziale l'immobile è diventato di proprietà della Regione).

Quando si presentò la pratica, l'istruttoria andò poi a buon fine per la "nuova" destinazione.

Siccome al catasto non esiste nulla di specifico per le sedi di attività associative formative e culturali, ho pensato che l'A10 è la categoria più affine!



In merito invece alla categoria F3 credo non si possa fare, in quanto sui vari vademecum nazionali e non è specificatamente scritto che F3 si può affidare solo a nuove costruzioni, e non a immobili che in precedenza erano già censiti.



In sostanza il legislatore italiano non ritiene ammissibile che durante un cantiere in cui butto giù muri e ne cambio disposizione e rifaccio impianti da zero io possa stoppare la rendita dell'immobile...ecco perché accettano la questione della ristrutturazione.



Questa cosa mi sembra tanto come la detrazioni fiscali che vanno solo per le ristrutturazioni e non per le manutenzioni straordinarie! .........

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