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Autore Revisione Condono edilizio LEGGE 47/85

Lebid

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28 Giugno 2022 alle ore 23:17

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2022 alle ore 10:45

Buongiorno

Abbiamo un appartamento nel sottotetto di un'immobile di tre piani costruito nel 1955, concessione edilizia del 1955, presente in archivio comunale con parti mancanti e un progetto grossolano dove il secondo piano (insieme ad alcune altre modifiche) è stato aggiunto a matita ed è poco più di uno scarabbocchio. L'appartamento al secondo piano è stato successivamente accatastato come A4. ma non so l'anno del primo accatastamento.

Viene richiesto un condono edilizio nel 1985 per "ristrutturazione secondo piano",

in epoca ante 67 quindi contributi non dovuti,

la concessione del 1955 di cui sopra viene citata nella relazione per giustificare la preesistenza,

pagata oblazione per l'intera superficie del secondo piano,

rappresentato in progetto planimetria ante (planimetria catastale agli atti nel 1985) e planimetria stato di fatto con alcune modifiche interne e spostamento di finestre e correggendo l'altezza. (planimetria attuale e corrispondente allo stato di fatto odierno)

Il Comune, dopo avere avuto i pareri su paesaggistica etc ha rilaciato la concessione in sanatoria nel 1987, l'ex proprietario ha pagato gli oneri, la planimetria catastale è stata aggiornata. Non si è trovata abitabilità rilasciata dopo il condono, mentre c'è quella del 1955. Dopo questo l'immobile è stato compravenduto 3 volte come ante 67 e con il protocollo del condono riportato in tutti i rogiti.

Oggi un tecnico prende in mano questo condono e "ventila" che per quanto riguada lui, la concessione edilizia non legittima il secondo piano perchè è fatta male e a matita e non riporta scritta "secondo piano"e che il condono deve essere revisionato perchè doveva essere fatto come ampliamento abusivo e non come ristrutturazione di un piano regolare.

Vengo a sapere che le concessioni edilizie degli anni 50 erano spesso poco più di uno scarabocchio e che le modifiche erano sempre riportate a matita, quindi nulla di troppo strano in questa, almeno in questa zona. Sia il Comune, che il tecnico di allora (un geometra di fama ai tempi) che ha firmato la relazione tecnica agli atti del condono, hanno ritenuto valida la preesistenza sulla base di quella vecchia concessione, possono essere mosse eccezioni adesso, dopo ben 35 anni dalla concessione in sanatoria?

Mi farebbe piacere avere un parere sulla faccenda.

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Autore Risposta

CESKO

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2022 alle ore 10:54

"Lebid" ha scritto:
Vengo a sapere che le concessioni edilizie degli anni 50 erano spesso poco più di uno scarabocchio e che le modifiche erano sempre riportate a matita, quindi nulla di troppo strano in questa, almeno in questa zona. Sia il Comune, che il tecnico di allora (un geometra di fama ai tempi) che ha firmato la relazione tecnica agli atti del condono, hanno ritenuto valida la preesistenza sulla base di quella vecchia concessione, possono essere mosse eccezioni adesso, dopo ben 35 anni dalla concessione in sanatoria?

Mi farebbe piacere avere un parere sulla faccenda.



assolutamente 'NO' perchè la presistenza del secondo piano risalente all'anno 1955 può essere tranquillamente dimostrata attraverso i rielivi aerofotogrammetrici dell'epoca, fermorestando che ciò che conta è quello in possesso agli atti dell'ufficio tecnico comunale (cavoli parliamo di quasi 70 anni fà)!

saluti

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robertopi

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2022 alle ore 11:54

Purtoppo, queste nuove disposizioni riguardo le conformità, hanno trasformato parecchi professionisti in cacciatori di streghe infettati da un virus inestirpabile, malvagio e dannossisimo, il burocratis pernicioso.....

Vedono difformità ovunque, cercano il pelo nell'uovo e magari non si accorgono delle evidenze (mi è capitato un solone del genere).

Se ho ben capito, c'è un regolare atto amministrativo che certifica la regolarità, ma lo zelante collega ritiene che non sia valido perchè il grafico ha delle aggiunte a matita?

Se è come ho capito e se lo zelante collega ha dei dubbi, allora deve ricorrere sia alla magistratura oridinaria, per eventuali falsi, sia quella amministrativa per annullare gli atti.

Saluti

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Lebid

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2022 alle ore 13:09

"robertopi" ha scritto:


Se ho ben capito, c'è un regolare atto amministrativo che certifica la regolarità, ma lo zelante collega ritiene che non sia valido perchè il grafico ha delle aggiunte a matita?

Saluti



Non esattamente così: la concessione del 1955 ha un grafico che rappresenta un edificio a due piani a penna mentre il secondo piano è stato aggiunto a matita, lo stesso per le piante del piano terra e primo - sono fatte a pena e sotto di esse è stata aggiunta una terza pianta, un po a scarabocchio e matita, essa rappresenta il piano secondo, ma non c'è dicitura "piano secondo" ma solo una dicitura a matita "mia mano".

Quindi l'esistenza del secondo piano è basata su questi scarabocchi a matita del 1955, ma trattatasi comunque di un documento ufficiale ptotocollato che si trova nell'archivio comunale.

Il condono si è basato su questa concesione per legittimare la preesistenza del secondo piano e quindi si è condonato solo la ristrutturazione dell'appartamento, effettuata nel 1958, il Comune ha accettato ciò e il tecnico l'ha firmato sotto sua responsabilità.

Giustamente come dice Roberto, dobbiamo sostenere che il geometra di allora era in malafede, ha dichiarato il falso, per cosa poi, per far risparmiare 100 000 delle vecchie lire di oblazione al proprietario, dato che i contributi non erano dovuti?

Il tecnico odierno disconosce la vecchia concessione e ritiene che si debba fare: testuali parole: "un permesso di costruire in sanatoria" - roba da decine di migliaia di euro. Dice che si doveva utilizzare la pianta della concessione per rappresentare il "progetto approvato", invece si è utilizzato la pianta catastale dell'epoca. Ma dico io, poteva il geometra di allora rappresentare uno scarabocchio in un progetto del 1985? Ha utilizzato la pianta catastale perchè era l'unica minimamente decente e l'ultima agli atti. La concessione l'ha citata nella relazione, insieme ad un altro protocollo del 55 del quale non c'è però più traccia.

Che possa bastare una eventuale revisione del condono, questo l'ho suggerito io.

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robertopi

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2022 alle ore 14:05

Ma per tecnico odierno a chi ti riferisci, professionista o comunale?

Quale è lo scopo?

Inoltre se la concessione ha citato la planimetria catastale, ritengo sia la fotografia ufficiale

Saluti

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Lebid

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2022 alle ore 14:18

Il tecnico odierno è il geometra che deve fare la relazione per la compravendita. Egli sta interpellando i tecnici del Comune sulla questione e tra poco ho paura che diventerà un coro che grida alla sanatoria.

"robertopi" ha scritto:


Inoltre se la concessione ha citato la planimetria catastale, ritengo sia la fotografia ufficiale




Questa, perdonami, ma non l'ho capita.

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robertopi

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2022 alle ore 15:27

La concessione cita la planimetria catastale? Se si, significa che la concessione fa riferimento a quanto rappresentato sulla planimetria.

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Lebid

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2022 alle ore 15:52

Ma con "concessione" che intendi?

Abbiamo la concessione edilizia del 1955 che non cita un bel niente ed è una specie di scarabocchio (ai tempi si usava così)che rappresenta un edificio a tre piani, senza quote tranne l'altezza totale.

Poi abbiamo la concessione in sanatoria del 1987 a seguito del condono del 85- il quale cita la concessione del 55 come preesistenza e riporta in progetto la planimetria catastale del 1985 come "progetto approvato".

il tecnico contesta sia la concessione del 55, secondo lui non vale come preesistenza perchè è uno scarabocchio a matita, sia la pratica intera del condono, perchè si basa sulla concessione del 55 come preesistenza e perchè il "progetto approvato" secondo lui NON doveva essere la planimetria catastale, ma semmai quello scarabocchio nella concessione del 55.

In pratica lui fa le pulci alla pratica istruita dal geometra nel 85 e ritiene che sia stato condonato come ristrutturazione un immobile costriuto senza concessione edilizia.

In un attimo un appartamento con concessione edilizia, condono del 85 e abitabilià, compravenduto almeno 5 volte, si è trasformato in immobile abusivo da questo tecnico, questa è la storia.

E mi chiedo se è giusto che dopo 70 anni dalla sua costruzioni e dopo 35 anni dal condono sia giusto che io debba cercarmi foto aeree o altre prove per dimostrare che l'immobile non è abusivo, se questo mi può essere chiesto legittimamente.

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robertopi

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2022 alle ore 16:51

Premesso che non è vero che nel 55 si usava fare scarabocchi sulle liecenze edilizie, ti posso mostrare licenze degli anni 20 o 30 perfette, forse in questo comune sarà stato così. Ma questo poco importa.

Riepilogo: nel 55 viene rilasciata la licenza/autorizzazione, quello che è. Nel corpo del provvedimento non è specificato nulla che faccia capire le caratteristiche dell'immobile da costruire e gli unici grafici esistenti hanno delle aggiunte a matita, di cui ovviamente non se ne conosce l'origine.

Successivamente si richiede i condono l 47/85 e si ottiene nel 1987, il provvedimento fa riferimento ad una planimetria catastale del 1985 dove viene riportata la situaizone corretta.

Innanzitutto è il comune che deve dire la sua, non è detto che nel 55 non sia stata presentata una variante. Bisogna verificare tutta la pratica del 55.

Il condono rilasciato nel 1987 a mio avviso è lecito e giustifica la consistenza se c'è corrispondenza tra l'istanza, la planimetria e la concessione in sanatoria.

saluti

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Lebid

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2022 alle ore 17:37

"robertopi" ha scritto:
P

Il condono rilasciato nel 1987 a mio avviso è lecito e giustifica la consistenza se c'è corrispondenza tra l'istanza, la planimetria e la concessione in sanatoria.

saluti



Questo è quello che più mi interessava sapere, infatti lo stato attuale dell'appartamento è perfettamente corrispondente al progetto allegato al condono e alla planimetria catastale del 87 (dopo la concessione in sanatoria).

La concessione del 55, ahimè, si presenta così come l'hai rappresentata nel tuo ultimo post. Ho chiesto a tre diversi altri tecnici e mi hanno confermato che si usava in questa zona e in quei tempi redigere concessioni edilizie di questa risma e che hanno visto anche di peggio.

Nel condono sono citate due pratiche di concessione del 55, una è questa con le modifiche a matita, l'altra non si trova più negli archivi ed era precedente di qualche mese. Sembra che questa sia una variante della prima (che non sappiamo cosa contenesse) e corrisponde all'usanza dell'epoca (sempre della zona in questione) di aggiungere le modifiche al progetto originale a matita, in qualche caso anche a mano libera. Non si trova null'altro in archivio.

A me interessa vendere l'immobile e di scoprire usi e costumi dei costruttori del dopoguerra, onestamente mi affascina, ma vorrei averlo dovuto fare per diletto e non per disperazione.

Tutti gli tecnici, notai e quant'altro hanno preso in mano i documenti di questo immobile negli anni passati, si sono accontentati della corrispondenza tra il condono e lo stato di fatto, questa è la prima volta che qualcuno lo mette in dubbio.

Dato che è stato interpellato il Comune sulla faccenda, attendo con un poco d'ansia il loro parere, mi affido alla fortuna, che possa capitarmi un tecnico comunale dotato di buon senso e bontà d'animo...

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Lebid

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2022 alle ore 17:51

"Burbe" ha scritto:



L'agibilità del 1955 comprende il piano secondo, oppure no ? Ci dovrebbe essere il fascicolo di sopralluogo del funzionario comunale che annotava con schizzi nel progetto quello che trovava in difformità a lapis. Non essendoci oneri da richiedere anche un piano in piu' poteva essere tollerato e quindi rilasciata l'agibilità.



Giusta osservazione, non ho in mio possesso l'abitabilità del 55, l'ha trovata il tecnico in questione e non me l'ha ancora fornita, anche se l'ho chiesta più volte. sembra geloso della documentazione che ha trovato lui. Sono d'accordo che ci potrebbero essere altri elementi, lo saprò quando mi fornirà il documento.

Da quello che dici mi sta venendo un dubbio, ma le aggiunte a matita sul progetto a pena non saranno del funzionario comunale che ha dato l'abitabilità?

Avete ragione, devo prentendere la documentazione completa del 55 dal geometra, proverò a insistere nei prossimi giorni.

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Lebid

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 0 -  0 - Inviato: 14 Luglio 2022 alle ore 18:03

Ma se fosse così, perchè mettere in dubbio la legittimità del secondo piano...benedetto ragazzo (è molto giovane) mi sta facendo penare un bel po...

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