sono felice che funzioni,
però, onestamente, non mi pare una grandissima soluzione.
Dal lato tecnico per due ragioni:
1 - sporchi un sistema operativo più o meno pulito con zozzerie windowsiane che non sai cosa fanno,
2 - perchè alla lunga non penso possa essere considerata una soluzione stabile con la quale si possa lavorare in tranquillità. Finchè funziona siamo tutti felici (magari perchè siamo riusciti a risparmiare 100E di licenza windows), dopo non sapremo dove sbattere la testa.
Dal lato "tutto il resto" il discorso va inserito in un discorso ben più ampio, legato alla disponibilità del codice sorgente dei programmi forniti dall'AdT.
[Inizio semi-OT]
(Riprendo in parte gli argomenti proposti nei link postati da venturiniluciano)
Di base non mi è chiaro come sia possibile che software pagato con i soldi dei contribuenti
- non venga documentato più di un semplice "manuale d'uso a proprio rischio e pericolo",
- non si sa come funzioni nelle parti vitali,
- non si sappia come interfacciare in modo chiaro e pulito altro software con i formati utilizzati dall'AdT.
Capisco che il Ministero avrà fatto anni e ANNI fa dei contratti con delle società per sviluppare software per conto suo. Magari all'epoca la soluzione era adeguata, ma ritengo che oggigiorno possa essere opportuno riprendere qualche questione.
http://www.sogei.it/flex/cm/pages/ServeB... (arriva dal link di punto informatico postato da venturiniluciano)
....milioni di righe di codice, innumerevoli funzioni e classi scritte per essere riutilizzabili, peccato che le può vedere solo la Sogei.
Chiedere di passare ad un modello di sviluppo opensource "puro" per le parti vitali dei software utilizzati come calcoli, validazioni ecc ecc sarebbe impensabile o anarchico, ma vedrei molto bene una situazione modulare/mista.
Prendiamo per esempio pregeo (ce l'ho sempre con lui

) : facciamo conto che siano disponibili i sorgenti del motore di calcolo, del modulo di esportazione, di eventuali estensioni online. Chiunque può vedere come funziona il codice e propone miglioramenti (es: come interfacciare altri programmi) o corregge bugs (vi è mai capitato che pregeo sballi con le tolleranze?

). Ogni tanto (quando un certo modulo è stabilizzato) l'AdT lo compila (logico, per più piattaforme) e fa in modo che tutte le operazioni svolte con tale modulo lascino una firma univoca che ne identifichi l'uso. Al momento dell'accettazione della "pratica" viene controllato che i calcoli siano stati fatti con quella certa versione di motore di calcolo. (un po' come il concetto delle chiavi assimmetriche)
Tutti saremmo obbligati ad utilizzare solo tali pezzi (tutto il resto no

). Se ci si accorge di bugs, lo si può segnalare, magari individuare dove e proporre una soluzione, l'AdT predispone un aggiornamento, si aggiorna SOLO quel modulo e viviamo felici e contenti.
Vantaggi?
- MODULARITA';
- DEBUGGING da parte di chiunque capisce un po' di programmazione;
- STANDARIZZAZIONE;
- eventuali software house potrebbero proporci prodotti indipendenti da pregeo, cioè legati esclusivamente ai moduli vincolanti;
- openGEO o altre soluzioni opensource diventerebbero con una certa facilità realtà;
- non dovremmo usare quelle porcate di software fornite attualmente. Per esempio ce le potremmo costruire a pezzi:
immaginate un software opensource che possa avere la possibilità di salvare i libretti su un database o un server di rete, di poter esportare direttamente in dxf o di interfacciarsi direttamente su un cad.....chi più ne ha più ne metta (più teste pensano più di poche teste).
Alle software house non piacerebbe poter vendere un prodotto che non si appoggia a pregeo e che può restare aggiornato direttamente dall'AdT :lol: ?
A voi utenti non piacerebbe scegliere se lavorare "alla vecchia" o tenere l'informatizzazione dell'ufficio un po' più all'avanguardia (che bello che sarebbe accedere alla versione aggiornata del file nel pc dell'ufficio mentre si è a casa o fuori dall'ufficio, senza utilizzare stratagemmi!) ?
[fine semi-OT]