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Topografi e topografi |

Maurizio76
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Buongiorno, mi stavo domandando: ma qual è la differenza o cosa fa la differenza tra un topografo e un Topografo?Dove con Topografo identifico un professionista ben preparato, scrupoloso e consapevole di ciò che fa, insomma, uno proprio bravo! Io eseguo dei rilievi topografici di vario genere (in campagna, nei boschi, in gallerie minerarie ecc ecc) e faccio anche tracciamenti, ho studiato la topografia a scuola al tempo in cui i distanziometri elettronici non erano ancora molto ben presenti (parlo dei primi anni 90) e dopo anni di inutilizzo l’ho ripresa in mano (la topografia) utilizzando appunto un distanziometro, lontano anni luce dai teodoliti e tacheometri di era scolastica. Ho reminiscenze del passato in merito alle formule per il calcolo delle distanze con le letture ai fili del reticolo del cannocchiale, ma ovviamente non uso più tali formule; ricordo, del campo geodetico di Wingarten, teoria secondo la quale, se non sbaglio, si può ritenere piatta una superficie di crosta terrestre quadrata con lato di 250 che ci circonda durante il rilievo, come dire che oltre tale superficie bisognerebbe tener conto della sfericità della terra, ma io non me ne curo (lo dovrebbe forse fare in mia vece il software topografico?!); so della possibilità di definire delle correzioni alle letture tramite le PPM (correzioni atmosferiche),ma non lo faccio quasi mai…non do peso ai calcoli degli scarti quadratici medi e non so bene che vantaggio avrei da una loro valutazione… Insomma, detto questo (ma anche altro) non saprei che tipo di topografo definirmi, specificando però che la topografia è solo una parte del mio lavoro che comprende anche altri aspetti, dalla progettazione, al disegno 2 e 3D, fotoinserimenti ecc ecc… La topografia mi piace molto e pensavo che se dovessi propormi per qualche lavoro che richiederebbe la “sola” effettuazione di rilievi topografici e tracciamenti non saprei come presentarmi e come classificarmi a livello di capacità in tale lavoro:. D’altro canto mi è capitato di imbattermi in topografi di professione, magari alle prime armi, che nonostante avessero uno strumento da 15000€ non sapevano cosa fosse il centramento forzato e non lo usavano (cosa che invece io ho imparato a fare con grande rendita). Caso davvero simbolico che mi ha fatto riflettere ed arrivare ad aprire questa discussione/considerazione mi si è presentato alcuni anni fa quando ero dipendente per una ditta che lavorava sui cantieri dell’alta velocità; ai tempi ero decisamente meno “esperto” di ora in topografia e la ditta per cui lavoravo aveva il compito di realizzare la massicciata ferroviaria fino al piano di posa degli asfalti e ricordo che la società appaltatrice dell’opera aveva diverse squadra di topografi che procedevano con i tracciamenti piano altimetrici a cui noi ci dovevamo attenere per sapere quale doveva essere la quota a cui noi dovevamo portare la massicciata. Ebbene ricordo una volta in cui due squadre di topografi operando e tracciando una da nord verso sud e l’altra da sud verso nord si incontrarono in un determinato punto con il loro tracciamento dando però una differenza di quota nell’ordine di 15 cm: rimanemmo un po’ tutti stupiti e io a ripensarci ora lo sono ancora. Io mi immaginerei di dovermi ritrovare con differenze molto minori, soprattutto durante l’esecuzione di certe opere; mi aspetterei che i professionisti in azione in certe situazioni debbano essere molto, ma molto preparati e mai mi sognerei di propormi per simili lavori, ma forse a vedere certe cose penso che anche dove ci vorrebbero Topografi con la T maiuscola ci sono invece semplici topografi. O magari sbaglio io, ma errori dell’ordine di 10-15 cm su certe opere sono plausibili?Non dovrebbero lavorare tutti con gli stessi parametri e minimi scarti di errore?
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stephan
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Non sempre i "Topografi" sono tali solo x' svolgono la loro attività su opere magalomani, quindi meglio i "topografi" che magari si soffermano solo su pratiche catastali e rilievi limitati ma conoscono la topografia e risolvono tutti i problemi, in modo corretto, ad essa annessi. ciao
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geocinel
Carlo Cinelli
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[quote]Un pò di anni fa la SIFET organizzò a Vieste un convegno dal tema "La formazione del topografo in Italia". C'ero anch'io, ricordo che fu molto interessante perchè si tentava di dare una risposta ad una problematica complessa iniziando dalla definizione del concetto di topografo. Chi può dirsi tale? Non si dovrebbe parlare di casi personali, ma per iniziare vi riferisco un episodio capitatomi quasi vent'anni fa: Largo Leopardi a Roma, Direzione Generale del Catasto e dei SS.TT.EE., prova orale del concorso per Geometri. In una sala, da una parte del tavolo la Commissione dall'altra il sottoscritto, un signore anziano mi chiese "Lei di cosa si occupa?" rispondo "di topografia" "Ah ..." fa di rimando il tale "... cominciamo bene perchè vede, io mi occupo di topografia lei, se mai, si occupa di rilievi topografici". Pensandoci bene, aveva ragione: in effetti il topografo era lui visto che insegnava topografia ed io ero, sono e sarò un geometra che esegue rilievi topografici tentando di applicare quelle che una volta si chiamavano "regole della buona arte". In Italia non esiste una scuola - a parte, forse, le strutture di formazione dell'IGM e del Catasto (se non l'hanno smantellata, era intitolata al Ministro Vanoni e, se non sbaglio, il nostro Milazzo (D.G.) vi ha studiato) - da dove si esca con questa qualifica. Quindi, chi è un topografo e, soprattutto, come lo si diventa? Prendiamo il mio caso: la scelta di occuparmi di rilievi topografici non l'ho svolta liberamente nel senso che è stato il famoso "mercato" ad impormela. Il 23 novembre 1980 le mie contrade subirono un violento terremoto, noi appena diplomati che volevamo fare questa professione ci trovammo di fronte a scelte epocali: o patire la fame nello studio di qualche geometra anziano, passando la giovinezza a lucidare per le perizie che l'avrebbero arricchito o prenderci la vita sulle spalle e decidere di riempire il vuoto che i furboni avevano lasciato: andare a rilevare! Ma in fondo hanno fatto bene, il profitto non è reato e ci hanno dato lo spazio che altrimenti non avremmo avuto. Tuttavia, come vedete, non posso proprio dire che la scelta verso questa parte della professione di Geometra sia stata libera, di certo è stata "facile" nel senso che ci siamo resi conto subito e sul campo del valore della formazione che avevamo avuto a scuola: abbiamo capito che potevamo farcela grazie al lavoro di un Ingegnere, nostro Professore di topografia ed al quale dobbiamo tanto, che ci ha insegnato una gran cosa: ci sono tre modi per eseguire un rilievo topografico: a - sapere come si deve fare, ed è sufficente un capomastro e due mani b - sapere perchè si devono fare certe cose, e basterebbe un Professore di Topografia o un manuale del geometra c - a + b e sapere a cosa serve, ci vuole un geometra. Chi di loro è un topografo? C'è differenza fra chi esegue rilievi topografici per l'aggiornamento catastale e fra chi, ad esempio, ha la responsabilità topografica legata alla realizzazione di gallerie, viadotti, svincoli ecc. ? Secondo me si: per il rispetto che porto ai Colleghi che lavorano nelle Imprese a loro spetta il titolo di Topografi, ai primi di Periti Catastali. A noi, che dopo quasi trent'anni forse siamo in grado di fare entrambe le cose, chiamateci Geometri. Di una cosa vi prego, non fatemi leggere che adorate andare a rilevare: non è possibile, a meno che non si abbia qualche patologia mentale, che esista un essere umano cui piaccia da morire alzarsi alle cinque, caricare l'automobile e partire per un posto dimenticato da Dio e dagli uomini, camminare per ore, starsene in piedi sotto il sole o al freddo, mangiare un panino ignobile che ti sei fatto in fretta e senza amore perchè non vuoi svegliare tua moglie, bere acqua calda ecc. ecc.. Mi raccomando, se qualcuno vi dice: "beato te che fai il topografo, a me piacerebbe tanto", non picchiatelo ma compiatitelo: non ci è mai andato. Rocco Diamante alias rubino[/quote]
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chiara
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"geocinel" ha scritto: [quote] non è possibile, a meno che non si abbia qualche patologia mentale, che esista un essere umano cui piaccia da morire alzarsi alle cinque, caricare l'automobile e partire per un posto dimenticato da Dio e dagli uomini, camminare per ore, starsene in piedi sotto il sole o al freddo, mangiare un panino ignobile che ti sei fatto in fretta e senza amore perchè non vuoi svegliare tua moglie, bere acqua calda ecc. ecc.. Rocco Diamante alias rubino [/quote] L'ho sempre sospettato di avere qualche patologia mentale 8) 8) 8) 8) PS: x maurizio76 Uno "sbaglio" di 20 cm in orizzontale e 9 in verticale lo hanno fatto nel 1900 (1889-1905) i TOPOGRAFI (guidati dall'Ing. Rosenmund del Politecnico di Zurigo) che hanno tracciato il tunnel ferroviario del Sempione, su 19803 m di galleria, in parte sotto roccia friabile e fiumi d'acqua 8O
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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Ripropongo sempre quel pezzo di rubino perché in esso ci sono spunti di riflessione interessanti. Secondo me il Topografo deve essere un mix di diverse cose: 1) Conoscenza delle Tecniche di misurazione; 2) Conoscenze Topografiche, alle quali oggi aggiungerei anche Geodetiche e Cartografiche; 3) Esperienza; 4) Passione. Ognuna è fondamentale per essere dei buoni Topografi. Di conseguenza non bisogna saper solo misurare ma dedicare anche tanto tempo allo studio e all'approfondimento della materia. Ecco perché in quel pezzo di Rocco ci vedo tanta verità e tanta condivisione di queste idee. Anche a lui sicuramente piacerà misurare ma non tutti i giorni, come è giusto che sia. Cordialmente
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macius
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"Maurizio76" ha scritto: Buongiorno, mi stavo domandando: ma qual è la differenza o cosa fa la differenza tra un topografo e un Topografo?Dove con Topografo identifico un professionista ben preparato, scrupoloso e consapevole di ciò che fa, insomma, uno proprio bravo! Io eseguo dei rilievi topografici di vario genere (in campagna, nei boschi, in gallerie minerarie ecc ecc) e faccio anche tracciamenti, ho studiato la topografia a scuola al tempo in cui i distanziometri elettronici non erano ancora molto ben presenti (parlo dei primi anni 90) e dopo anni di inutilizzo l’ho ripresa in mano (la topografia) utilizzando appunto un distanziometro, lontano anni luce dai teodoliti e tacheometri di era scolastica. Ho reminiscenze del passato in merito alle formule per il calcolo delle distanze con le letture ai fili del reticolo del cannocchiale, ma ovviamente non uso più tali formule; ricordo, del campo geodetico di Wingarten, teoria secondo la quale, se non sbaglio, si può ritenere piatta una superficie di crosta terrestre quadrata con lato di 250 che ci circonda durante il rilievo, come dire che oltre tale superficie bisognerebbe tener conto della sfericità della terra, ma io non me ne curo (lo dovrebbe forse fare in mia vece il software topografico?!); so della possibilità di definire delle correzioni alle letture tramite le PPM (correzioni atmosferiche),ma non lo faccio quasi mai…non do peso ai calcoli degli scarti quadratici medi e non so bene che vantaggio avrei da una loro valutazione… Insomma, detto questo (ma anche altro) non saprei che tipo di topografo definirmi, specificando però che la topografia è solo una parte del mio lavoro che comprende anche altri aspetti, dalla progettazione, al disegno 2 e 3D, fotoinserimenti ecc ecc… La topografia mi piace molto e pensavo che se dovessi propormi per qualche lavoro che richiederebbe la “sola” effettuazione di rilievi topografici e tracciamenti non saprei come presentarmi e come classificarmi a livello di capacità in tale lavoro:. D’altro canto mi è capitato di imbattermi in topografi di professione, magari alle prime armi, che nonostante avessero uno strumento da 15000€ non sapevano cosa fosse il centramento forzato e non lo usavano (cosa che invece io ho imparato a fare con grande rendita). Caso davvero simbolico che mi ha fatto riflettere ed arrivare ad aprire questa discussione/considerazione mi si è presentato alcuni anni fa quando ero dipendente per una ditta che lavorava sui cantieri dell’alta velocità; ai tempi ero decisamente meno “esperto” di ora in topografia e la ditta per cui lavoravo aveva il compito di realizzare la massicciata ferroviaria fino al piano di posa degli asfalti e ricordo che la società appaltatrice dell’opera aveva diverse squadra di topografi che procedevano con i tracciamenti piano altimetrici a cui noi ci dovevamo attenere per sapere quale doveva essere la quota a cui noi dovevamo portare la massicciata. Ebbene ricordo una volta in cui due squadre di topografi operando e tracciando una da nord verso sud e l’altra da sud verso nord si incontrarono in un determinato punto con il loro tracciamento dando però una differenza di quota nell’ordine di 15 cm: rimanemmo un po’ tutti stupiti e io a ripensarci ora lo sono ancora. Io mi immaginerei di dovermi ritrovare con differenze molto minori, soprattutto durante l’esecuzione di certe opere; mi aspetterei che i professionisti in azione in certe situazioni debbano essere molto, ma molto preparati e mai mi sognerei di propormi per simili lavori, ma forse a vedere certe cose penso che anche dove ci vorrebbero Topografi con la T maiuscola ci sono invece semplici topografi. O magari sbaglio io, ma errori dell’ordine di 10-15 cm su certe opere sono plausibili?Non dovrebbero lavorare tutti con gli stessi parametri e minimi scarti di errore? Penso che i tuoi "dubbi esistenziali" gli abbiamo un pò tutti. Infatti mi sono rivisto abbastanza nel tuo discorso :wink: Comunque è molto meglio essere topografi (io mi definisco geometra comunque) con la "t" minuscola che ritenersi Topografi con la "T" maiuscola i quali molto spesso non colgono l'aspetto vero del lavoro e disquisistono magari sulla sfericità della terra in un rilievo di 150 metri!. Avrei diversi casi da elencarti di fenomeni con la "T" maiuscola ma a quest'ora ho già il sangue amaro per conto mio: vengo da un funerale di un collega di 47 anni che magari era un topografo con la "t" minuscola ma con una "G" di geometra molto molto maiuscola.... Ciao Macius
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fuego
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Ciao. Una vecchia battuta diceva che "un esperto è una persona che ha fatto tutti gli errori possibili in un campo molto ristretto". Forse vale la stessa regola anche per i Topografi. Va da se che bisogna sempre aggiornarsi e studiare, ma alla fine della fiera devo fare SEMPRE il "miglior lavoro possibile", nel "minor tempo possibile" e ad un prezzo ragionevole. Quindi, a seconda del tipo di lavoro, e delle precisioni che mi attendo valuterò di volta in volta (in base alla mia esperienza e alle condizioni in cui opero) la soluzione più opportuna. Per quanto mi riguarda sono per un'autovalutazione oggettiva e severa del proprio lavoro. 10-15 cm di errore possono essere un'enormità o una inezzia. Tutto dipende dal tipo di lavoro che ti viene affidato: non è la stessa cosa tracciare la scarpata di una strada o misurare la freccia durante il collaudo di un ponte. PS Sempre e comunque massimo rispetto a Rubino: ha scritto davvero un gran bel racconto. Se scrive un libro informatemi, lo compro immediatamente. Ciao
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numero
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prato
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"Di una cosa vi prego, non fatemi leggere che adorate andare a rilevare: non è possibile, a meno che non si abbia qualche patologia mentale, che esista un essere umano cui piaccia da morire alzarsi alle cinque, caricare l'automobile e partire per un posto dimenticato da Dio e dagli uomini, camminare per ore, starsene in piedi sotto il sole o al freddo, mangiare un panino ignobile che ti sei fatto in fretta e senza amore perchè non vuoi svegliare tua moglie, bere acqua calda ecc. ecc.. " Credo anch'io di avere qualche strana patologia. saluti
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PG
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Sono un topografo che ho sempre lavorato per imprese edili grandi (prima) e piccole (adesso) fin dal 1974.Ho iniziato con il Geom. Ferrari Paolo di Verona di rilievi con stadia e distanziometro Wild Distomat 10 su T2 (chi se lo ricorda?) in Italia ed all'Estero.Non mi sono mai chiesto se ero orgoglioso di questo lavoro,ma ho sempre pensato di aver fatto quello che mi è sempre piaciuto fare.Gli errori erano sempre in agguato, ma usando SEMPRE centramenti forzati e poligonali chiuse alla fine il lavoro risultava ottimo.Cosa che oggi pochi topografi eseguono specie in ambito catastale (tanto il problema rimane a quello che viene dopo).Percio' non conviene fare distinzioni con la "t" o la "T" ma di aver eseguito un ottimo risultato per il committente e per se stessi.Ciao a tutti.
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geoalfa
(GURU)
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"PG" ha scritto: ................ Percio' non conviene fare distinzioni con la "t" o la "T" ma di aver eseguito un ottimo risultato per il committente e per se stessi........... benissimo, concordo pienamente! cordialità
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t1000
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31 Gennaio 2006
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Paderno del Grappa (TV)
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"numero" ha scritto: "Di una cosa vi prego, non fatemi leggere che adorate andare a rilevare: non è possibile, a meno che non si abbia qualche patologia mentale, che esista un essere umano cui piaccia da morire alzarsi alle cinque, caricare l'automobile e partire per un posto dimenticato da Dio e dagli uomini, camminare per ore, starsene in piedi sotto il sole o al freddo, mangiare un panino ignobile che ti sei fatto in fretta e senza amore perchè non vuoi svegliare tua moglie, bere acqua calda ecc. ecc.. " Credo anch'io di avere qualche strana patologia. saluti Sono malato anch'io! www.myspace.com/darksungtr http://www.lastfm.it/music/darksungtr
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technograph
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Soresina (CR)
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io mi considero semplicemente un geometra con la "[size=9]g[/size]" minuscola ma con tanta voglia di apprendere cose sempre nuove, anche io sono un malato mentale pero preferisco +30 a -15 anche perchè a quelle temperature mi si ghiacciano i pensieri oltre a qualche cosa d'altro. ...evviva i pazzi perchè solo loro sanno amare
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