Buon giorno Simba 64 ed altri,...dunque qui la cosa si complica,..cercherò di essere chiaro,...
spero
a) nel 1987 il Comune stipulò convenzione con una cooperativa edilizia, con la quale si cedevano scambievolmente zone per le opere di urbanizzazione con redistribuzione di terreni fra i singoli proprietari, nel quale atto era prevista anche la redistribuzione futura eventuale da farsi a cura del comune;
b) nel 1995 la suddetta cooperativa assegnava alloggio al sig. sempronio (part. 100 sub 1 ed 2) coniuge e padre di caio e tizio, in regime di separazione dei beni, detto alloggio doveva avere la proprietà di giardino confinante a seguito di detta convenzione, da reperirsi a cura del comune;
b1) detto immobile fù accatastato nel 1988 senza la particella affianco, pertanto la planimetria è mancante di parte della pertinenza scoperta;
c) sfortuna vuole che proprio nel 1995 muore il sig. sempronio il quale con testamento lascia al figlio tizio il P1 ed al coniuge caio il PT;
d)
... prendiamo fiato.... e) sempre nel 1995 il comune cede alla vedova caio il terreno adiacente al suo sub (part. 200);
f) detta part. 200 pervenne al comune con atto di convenzione urbanistica del 1995;
Da precisare che detto terreno di cui alla part. 200 oltre a far parte della pertinenza scoperta del PT, non è sfruttabile come volumetria ed inoltre nel C.D.U. è riportato come verde, strada o "altro" -
Da qui derivano le mie perplessità sulla fattibilità di eventuale accorpamento tra i due immobili, anche per questioni di destinazioni urbanistiche -
ma dovendo procedere con vendita dell'immobile, giustamente la committente vuole le carte in regola, ma soprattutto che nella planimetria risulti
quella benedetta porzione mancante -
Spero di essere stato chiaro,...voi come sbrogiereste la matassa ? Conviene tentare fusioni e/o accorpamenti, o vende i due immobili specificando che uno trattasi di pertinenza ??