Le responsabilità del tecnico che formula la proposta di aggiornamento, giuridicamente parlando, risiedono nella confomità dell'atto stesso allo stato di fatto.
E ciò sicuramente in emtrambi i livelli, ovvero dal posizionamento in mappa alla fedele descrizione grafico-qualitativa dell'immobile in trattazione.
Credo, però, che, di fronte ad un fabbricato totalmente abusivo, la magistratura si senta, in qualche modo, autorizzata a nutrire dei sospetti nei riguardi dell'unico tecnico formalmente dichiarato, perchè a tanto obbligato dalle procedure catastali, e, per ciò, legittimata ad aprire, a suo carico, una procedura di accertamento di eventuali corresponsabilità penali.
E' anche vero, però, che l'inquisitore deve provare la colpevolezza come, del pari, l'inquisito è tenuto a dimostrare la propria innocenza.
E' altrettanto vero che, per la presentazione di un accatastamento, non vi è l'obbligo, da parte del tecnico redattore, di procedere ad un preventivo accertamento di conformità edilizia dell'immobile.
Comunque, di fronte a queste incertezze e per evitare che, per star tranquilli, si dovrebbero rinunciare tutti gli incarichi (sfido chiunque a trovare un immobile che non abbia uno straccio di difformità, seppur parziale), l'unica ricetta è:
PREVENIRE!
Una serie di atti preventivi potrebbero esserci d'aiuto in caso di complicazioni:
- autocertificazioni del proprietario circa la data di realizzazione dei manufatti;
- lettera di incarico (oltre a quella richiesta dal Pregeo) nella quale il proprietario dichiari di sollevare il tecnico redattore dell'atto di aggiornamento da qualsiasi eventuale responsabilità in ordine alla legittima realizzazione delle opere (una sorta di ampia liberatoria);
- esauriente documentazione fotografica (molto utile anche nel caso il proprietario esegua ulteriori modifiche).
Peraltro, si tratta di documenti che è possibile allegare alla Docfa, purché espressamente elencati nella relazione tecnica del mod. D.
Eviterei, in ogni caso, di assumere incarichi per edifici di fattura palesemente recente e per i quali il proprietario non è in grado di esibirci i titoli abilitativi.