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Frazionamento, punti vertici della nuova dividente |

prisma81
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06 Maggio 2016 alle ore 13:49
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Salve una particella terreni deve essere frazionata seguendo la dividente creatasi dalla materializzazione di un vecchio muro. Ho effettuato il rilievo. Adesso mi sorge un dubbio per quanto concerne l'atto di aggiornamento. Il muro esistente, i suoi estremi "A" e "B" sono stati ovviamente rilevati. Ma, nelle intenzioni dei proprietari, essendo i punti "A" e "B" non ricadenti su alcuna linea perimetrale della particella, ma bensì all'interno, per svariati e svariati metri, del fondo agricolo, vorrebbero che dal punto "A" il frazionamento si congiungesse ad un vertice della particella ( particella i cui confini non sono materializzati in loco) e stessa cosa per quanto concerne l'altro estremo del muretto, ovvero il punto "B" che andrebbe a congiungersi, con un'altra linea di frazionamento con un altro vertice del perimetro della particella. Nel fare la proposta di aggiornamento, dovendo indicare gli estremi della riga 7, devo indicare oltre ai punti "A" e "B" anche questi altri due estremi che di fatto, in loco, non essendo materializzati i confini della particella, non sono stati rilevati. In questi casi come si dovrebbe operare? creare dei punti fittizi e specificare il tutto in relazione ? grazie mille buon lavoro
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EALFIN
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Se ho ben capito i punti vertici della linea di frazionamento deve congiungersi con altri punti vertici di altre particelle confinanti. Se la proposta di aggiornamento non crea problemi di distorsioni oltre le tolleranze previste dalla norma adatta la linea dividente verso i vertici di congiunzione in mappa tale che in mappa stessa vedrai tutte le linee di confine congiunte, in caso contrario adatta il più possibile la proposta di aggiornamento alle linee di mappa già esistenti.
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prisma81
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06 Maggio 2016 alle ore 13:49
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la linea dividente è un muro i cui vertici sono "A" e "B". I vertici della dividente "A" e "B" non devono congiungersi con i vertici dell'attuale particella mediante un adattamento bensi' vanno "legati" ad essi mediante ulteriori due linee che avranno pertanto origine da "A", per finire nel punto vertice vicino, e origine da "B", per finire nel punto vertice vicino. In finale la nuova dividente sarà composta da 3 linee, di cui quella centrale sarà "A"-"B" le altre due linee saranno il congiungimento da "A" al vertice di particella e da "B" al vertice di particella.
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prisma81
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06 Maggio 2016 alle ore 13:49
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come faccio a inviare uno schema grafico ?
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AnMar
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03 Settembre 2005
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"prisma81" ha scritto: come faccio a inviare uno schema grafico ? devi prima caricare l'immagine da qualche parte su internet e copiarne il link (io uso il fotoalbum che mi mette a disposizione alicemail) dopodichè, quando scrivi il messaggio su questo sito, vai nell'editor avanzato clicchi sul pulsante "img", incolli il link precedentemente copiato e riclicchi sul pulsante "img".
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John_Pippero
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO
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20 Novembre 2014 alle ore 18:17
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Prima devi individuare e materializzare i vertici della particella da frazionare dove posizionare gli estremi della dividente formata da tre lati, poi rilevare sul posto i quattro punti di dettaglio A-B-C-D appoggiandoti ai PF. Saluti
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EALFIN
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In poche parole stai redigendo un frazionamento dove il segmento A-B della dividente è reale perché misurato mentre altri due segmenti che partono da A e da B vanno a chiudersi in punti vertici della mappa non misurati in loco. In linea teorica la procedura non è corretta perché parti della linea dividente non sono oggetto di misurazioni ma di adattamenti solo grafici. Che succede se un domani si ripristineranno, con una riconfinazione, i vertici delle particelle sulle quali andranno a chiudersi le linee finali della dividente? A me sono capitati solo casi di chiusura nuova dividente su linee nere di confini mappa non materializzate in loco ma sempre in allineamento alla dividente misurata per cui con una linea 4 ho sempre individuato una distanza di chiusura di natura grafica che comunque non ha mai inciso sulla posizione della dividente. Per intenderci i casi che mi capitano quasi sempre sono una linea dividente unica A-B o tratti finali di linee dividenti, tutti misurati in loco, che si congiungono a confini catastali esistenti semplicemente allungando in allineamento i nuovi confini regolarmente misurati in campagna.
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prisma81
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06 Maggio 2016 alle ore 13:49
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Esattamente, pertanto adesso - per poter individuare i punti vertici ai quali collegare con altre due linee la dividente A-B del muro, dovrei di fatto materializzare in loco la sagoma della vecchia particella. In pratica dovrei fare un riconfinamento, verificare come sono nate le linee perimetrali della particella, recuperare il vecchio frazionamento originario e, a seconda della metodologia utilizzata, riconfinare quella particella per poi poterne "battere" i punti vertici di mio interesse. L'alternativa è dare "per buoni" i punti vertice inseriti in cartografia e, con l'ausilio di punti "fittizi" descritti in relazione, collegare il muro A-B a questi vertici. Ma giustamente, un domani, in caso di riconfinamento, ci sarebbero problemi. Come mi consigliate di procedere? grazie Mille
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prisma81
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Clicca sull'immagine per vederla intera
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geo.bovio
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06 Novembre 2013 alle ore 17:17
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Se la committenza non ha espressamente richiesto la materializzazione dei vertici di confine della particella, l'unica scelta che ti rimane è quella di creare due punti fittizi sul prolungamento del muro esistente, spiegando il tutto in relazione. Vai a creare comunque delle superfiici nominali. Non sei obbligato a riconfinare la particella prima del frazionamento se non ti è stato richiesto. L'asse della nuova dividente che fraziona il mappale è comunque individuato e ricostruibile tramite le coordinate dichiarate nel libretto delle misure. Se in futuro ci sarà la necessità di riconfinare le particelle il tecnico incaricato potrà capire la situazione leggendo il libretto delle misure e la relazione tecnica per dedurre la situazione dello stato di fatto. L'urp di competenza cosa ne pensa? saluti.
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prisma81
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06 Maggio 2016 alle ore 13:49
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Concordo con te, ho appena recuperato il frazionamento originario. . . vedo se riesco a riportare sul terreno i vertici della particella...
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EALFIN
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Qualsiasi tipo di aggiornamento deve essere redatto prendendo tutte le misure necessarie in sopralluogo tale che possa essere verificato e/o ricostruito in qualsiasi momento, non soltanto in sede di collaudo catastale. Anche se, come nel caso in esame, le parti finali della dividente non sono perfettamente individuabili, comunque in campagna la linea dividente intera deve essere necessariamente materializzata. Per intenderci anche se parte della dividente viene ricostruita graficamente, in campagna detta parte di dividente ricostruita a tavolino deve essere munita di elementi di individuazione (picchetti, termini, ecc.). Non lo dico io ma lo dice la norma. In caso contrario il tipo di aggiornamento sarebbe falso con le conseguenze relative.
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geo.bovio
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A mio parere il problema non è dovuro alla conseguenza del collaudo catastale, ma dal fatto che la committenza non richiede espressamente la materializzazione dei confini. Per cui se lo scopo della proprietà è quello di dividere il terreno in due particelle e sul posto tra tutte le misure necessarie non trovo quelle che corrispondono a termini certi, non ho l'obbligo di ricostruire tali termini con un'opera di riconfinamento. Preciso che se un tecnico vuole comunque farlo senza che sia stato incaricato ed a sue spese è libero di operare come meglio crede. I due punti fittizi prelevati con coordinate desunte dalla mappa è bene che siano materializzati sul posto, come già lo è il tratto di muro, con chiodi o picchetti, pur sapendo che tali punti fittizi non hanno un gran peso per un futuro riconfinamento.
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EALFIN
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Le linee dividenti che chiudono con punti non definiti in campagna vanno trattate con le linee 4 e 5 proprio perché non si sono eseguite misurazioni in loco. In poche parole anche se i software lo permettono da norma non si possono ricostruire a tavolino parti di un rilievo facendo finta di averle misurate in campagna. Se alcuni punti vengono ricostruiti a tavolino e sul libretto delle misure si inseriscono detti punti come se fossero stati ricavati dalle misurazioni in loco si commette un illecito. A parte le linee 4 e 5 o meno non posso costituire una linea dividente "ballerina" a seconda se e quando il confinante e/o il cliente abbiano intenzione di riconfinare. Faccio un esempio: al centro della dividente ho un muro di delimitazione che rappresenterà parte del confine reale del frazionamento; agli estremi le due dividenti che partono da detto muro dovranno chiudersi a confine su delle triplici di mappa; mettiamo quindi che rispetto all'allineamento del muro le dividenti finali subiscono una rotazione di 45 gradi; se in seguito si opera una riconfinazione e l'angolo di rotazione delle dividenti finali sarà di 30 gradi, alla fine in campagna avrò una linea dividente parzialmente corrispondente allo stato di fatto; cioè il confine derivato da frazionamento sarà diverso rispetto al reale; in pratica vi saranno parti di terreno appartenenti a Tizio e/o Caio ma intestate in Catasto a Sempronio e/o viceversa. Se un domani un mio Cliente dovesse comprare una delle particelle oggetto di frazionamento io pretenderi le delimitazioni dei confini. Se dette delimitazioni non corrispondessero alle misure del frazionamento costringerei il venditore prima a rettificare l'anomalia e poi farei concludere l'acquisto dal mio Cliente. Non è la prima volta che ho richiesto un rifrazionamento per anomalie fra libretto delle misure e linee di confine reali oppure per un nuovo riposizionamento in mappa causa proposte di aggiornamento precedenti errate.
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