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sono Gianni Rossi di Tecnobit e, come saprete, mi occupo di sviluppo software per la topografia.
Premetto che non sono per niente esperto di Pregeo perché non lo uso mai se non in rari casi, come quello che sto per sottoporvi, che mi segnalano i miei utenti.
....
Gianni Rossi
Premetto che pure io non ne capisco tanto. Hai lanciato Pregeo, o-kkei Gianni,... ma molto probabilmente non hai seguito bene le sue istruzioni.
sono Gianni Rossi di Tecnobit e, come saprete, mi occupo di sviluppo software per la topografia.
Premetto che non sono per niente esperto di Pregeo perché non lo uso mai se non in rari casi, come quello che sto per sottoporvi, che mi segnalano i miei utenti.
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Gianni Rossi
Premetto che pure io non ne capisco tanto. Hai lanciato Pregeo, o-kkei Gianni,... ma molto probabilmente non hai seguito bene le sue istruzioni.
"georox" ha scritto: Per me questa è una novità in assoluto perché, come dicevo, ero convinto che l'ordine con cui inserisci i punti nel libretto fosse completamente libero, invece scopro che influisce pesantemente sui risultati.
Ripeto, non so se tale circostanza sia per caso indicata dal manuale d'uso di Pregeo, ma in ogni caso un programma robusto dovrebbe dare gli stessi risultati indipendentemente dalla sequenza in cui trova i punti.
... quando questa assunzione viene a mancare (come nel caso qui discusso), la rete se la inventano al momento.
Però non mi piacerebbe che qualche visitatore che non sa di Pregeo si facesse l'idea che quelli di Pregeo "si inventano una rete al momento".
Per quel che ne so, se Pregeo è usato nel modo giusto, i risultati non cambiano mai al mutare della sequenza dei punti.
Tutti dicono che è un programma molto robusto.
Ma alla fine cosa ti costa inserire i PPFF? Ti girerebbe perfetto.
Georox effettivamente ho provato anche io ad elaborare con pregeo il libretto da te postato e purtroppo confermo che "spostando" le righe di misurazione senza variare le misurazioni, anche se le coordinate non cambiano, cambiano gli "sqm".
Sinceramente questa è una stranezza.
A me non è mai capitato di lavorare con il "primo punto" vicino ad una base per cui non avevo mai fatto caso a questa "anomalia"...
Forse a questo punto, in caso di rilievo con gps sarà opportuno rilevare un punto da inserire come "prima riga" il più lontano possibile rispetto all'oggetto del rilievo, in modo da avere la "prima basline" più lunga di tutte le altre, e ridurre ulteriormente gli sqm... in attesa che quelli della Sogei effettuino un'opportuna revisione di Pregeo.
P.S. Per Salvatore_B. Qualche volta, come ti ho già detto in altro post, NON RISPONDERE sempre a "VAMPERA", e non vado oltre perchè è una giornata di pace e serenità.
Georox (che è il produttore di uno dei migliori software di topografia) ha posto un dubbio su PREGEO ossia: PERCHE' CAMBIANO GLI SQM SE SI "SPOSTANO" SEMPLICEMENTE LE RIGHE DI MISURAZIONE IN UN RILIEVO GPS?.
Quindi che c.... c'entrano i PPFF, le istruzioni di Pregeo... TU LE CONOSCI? SE SI SPIEGA IL MOTIVO DI QUANTO SOPRA.
Io ho verifcato quanto postato da georox e non sono riuscito a capire la stranezza di Pregeo... cerca di farlo anche tu SE SEI UN TECNICO e hai le conoscenze adeguate... altrimenti... guarda (leggi) e ... passa.
Scusami se questa volta sono stato drastico, ma sinceramente mi dispiace che un post così utile venga "infettato" con risposte inutili e fuorvianti.
Quindi se CANCELLERAI quanto da te scritto, procederò anche io alla cancellazione (anche se l'ho già scritto, a differenza tua che una volta scritto non cancelli mai).
"Dioptra" ha scritto: Questo però non mi risulta sia fatto anche sulle stazioni celerimetriche.
No, Udino, mutatis mutandis Pregeo fa lo stesso “ragionamento” anche per le misure celerimetriche: infatti se tratti un libretto senza misure sovrabbondanti e batti per primo dalla prima stazione un punto alla distanza di un solo millimetro, gli scarti si alzano anche se non tanto quanto per il GPS.
Si rivelano quindi due problemi: uno sul metodo di “calcolo” degli scarti e l'altro sulla disparità di trattamento fra i diversi sistemi di misura.
Ho provato a lasciar passare un certo tempo prima di seguirvi su questo terreno, ma forse è ancora troppo poco per riuscire ad essere abbastanza sereno: potrebbero scapparmi espressioni poco eleganti riguardo alle decisioni e alle reazioni politiche che hanno guidato nel tempo i rapporti Catasto/Professionisti.
D'altra parte trovo grottesco che ci si debba scervellare per tentar di comprendere astruse strategie messe in atto da chi, pur dotato di conoscenze scientifiche e informatiche, pare difettare di due elementi che gradirei veder tenuti in considerazione: l'esperienza pratica e il rispetto per chi ce l'ha.
Che la pratica manchi a chi mise mano a Pregeo possedendo soltanto impeccabili nozioni teoriche, lo può sospettare chi ricorda l'esilarante distinzione fra “livellazione dal mezzo” e “livellazione dal centro” presente nella prima versione di Pregeotto.
Ma l'aspetto che mi irrita da un buon quarto di secolo è l'arrogante disprezzo che par prosperare in quei vertici che si guardano bene dal coinvolgere gli utenti professionali nelle scelte da cui dipende l'esito del loro lavoro. Condotta comprensibile, quando all'Ufficio spettava tutto il lavoro “interno”, ma molto meno legittima da quando il lavoro è svolto da Professionisti trattati da Operatori Inerti.
Scimmiette ammaestrate.
Per quanto sopra esco dal coro riguardo all'interesse del post: è vero che può interessare comprendere con quale bestia abbiamo a che fare; ma da un punto di vista scientifico non riesco a vedere l'interesse dal momento che non ho ancora neppur lontanamente immaginato un fondamento ragionevole al comportamento del programma.
Il problema segnalato riguarda il fatto che Pregeo, una volta calcolato il libretto, deduce gli scarti ipotizzando condizioni di errore in modo fantasioso e sconosciuto ai miseri mortali; in definitiva: arbitrario.
La loro stima è “rassicurante” (!?!) quando ci sono misure sovrabbondanti soprattutto fra punti lontani dall'origine e quando si sia data al programma un'idea dell'inquadramento inserendo i famigerati Punti Fiduciali. (A proposito mi deprimono i consigli di “seguire le istruzioni” pedissequamente e pormi il problema di non far vacillare la fede in Pregeo dei “tutti che dicono essere un programma molto robusto”. Oltre che ammaestrate, docili? Senza contare che valori diversi per le cosiddette coordinate dei PF causano deformazioni nei risultati che questo robusto programma produce; deformazioni, e non rototraslazioni)
Tornando al tema, pare che elemento chiave per valutare la bontà dello schema del rilievo nudo e crudo sia la lunghezza del lato fra il “punto di emanazione” e il primo punto del libretto. Tesi per cui non trovo alcuna motivazione, e che pertanto dovrebbe essere spiegata da fonti ufficiali. Così come fonti ufficiali dovrebbero chiarire quali processi il software esegua, senza che un manipolo di volonterosi decida di dedicare il proprio tempo a studiare la scienza della... divinazione sulle intenzioni dei sublimi programmatori ministeriali.
I quali peraltro dovrebbero spiegare perché hanno avuto sempre grande paura del GPS dato in mano a quelli che sembrano considerare somari patentati; ossia noi. Somari perché non siamo al livello dei Grandi Sapienti, e patentati perché abbiamo (penso aggiungerebbero: purtroppo) la patente di intervenire sulla Sacra Mappa.
Effettivamente Pregeo è un grande Mistero poco gaudioso.
Abbiamo imparato a conviverci, a come aggirare le sue bizzarrie. Georox ne ha portato alla luce un'altra. E sono tanti gli accorgimenti che dobbiamo tener presente per domare gli sqm di pregeo, che li chiamano così, ma non sono per nulla gli sqm che abbiamo studiato nella teoria degli errori. Questi "sqm" misurano appunto, come accennava Leo, le deformazioni prodotte dal calcolo anomalo di Pregeo. L'unica consolazione è che a "sqm" bassi 1-2 cm corrisponde un risultato aderente a quello ottenibile con gli altri programmi di calcolo.
La domanda che mi viene è: Qual'è la ragione di un metodo di calcolo così pieno di trabocchetti e insidie rispetto ai normali algoritmi che utilizzano i produttori di programmi topografici, che danno sempre lo stesso affidabile risultato ?
@ EFFEGI. La tua romanzina ieri sera l'ho incassata tutta, e ci sta proprio tutta. La ritengo positiva, seppur sia a carico mio. Non sono esperto programamtore, né tengo a memoria quel poco di teoria che sapevo. Proprio ora ho finito di fare alcune prove con un rilievo celerimetrico ridotto all'osso. Spero in giornata di dare una spiegazione dei miei precedenti post.
Scusate ma da prove effettuate con un mio libretto, non ho riscontrato l'inconveniente lamentato.
Col primo punto posto a 10 cm. gli SQM sono perfetti e quasi identici a quelli con un punto posto oltre 10 m. (differenze di mm.)
Col primo punto posto a 1 mm. (puramente teorico!) gli sqm aumentano attorno ai 20-30
cm.
La presenza o meno delle righe 2 dei PF non influenza il calcolo dell'sqm.
Il valore piu' o meno "sballato" della Est media non influenza il calcolo dell'sqm.
Questo è quanto ho riscontrato su un discorso puramente teorico perchè non si concepisce (in quanto non realistico) un punto battuto con GPS a distanza di pochi millimetri dalla stazione generatrice: Pregeo potrebbe entrare in conflitto perchè lo identifica come un punto con le stesse coordinate della stazione 100.
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