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Autore Differenze "non minime" nella planimetria catastale

controsterzo

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06 Novembre 2012 alle ore 17:32

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 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2013 alle ore 11:01

Ciao a tutti,

nel completare la sanatoria di un immobile, una mansarda con 4 abbaini, mi sono reso conto che posizione e dimensione degli abbaini non corrisponde con lo stato di fatto.

Lo scostamento nella posizione è anche superiore al metro. Premesso che il catastale é quello fatto all'epoca della costruzione e che non sono mai stati fatti cambiamenti, anche perchè un abbaino non è una semplice apertura.

Nella pratica della danatoria sto mettendo il rilievo giusto, ma dovrei prima presentare un docfa per le difformità?

PS. La pratica 47/85 fu iniziata, con pagamento prima rata, nel 1985 e poi abbandonata.

Grazie in anticipo

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Autore Risposta

igeom

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16 Maggio 2012

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 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2013 alle ore 11:51

Se per la mansarda l'altezza media era già valida non vedo come una maggiore dimensione degli abbaini possa incidere sulla rendita catastale. La variazione docfa si presenta se le modifiche comportano variazioni nella rendita catastale (con tolleranza 5% mi sembra)

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totonno
(GURU)
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19 Maggio 2006

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 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2013 alle ore 15:01

"controsterzo" ha scritto:
Ciao a tutti,

nel completare la sanatoria di un immobile, una mansarda con 4 abbaini, mi sono reso conto che posizione e dimensione degli abbaini non corrisponde con lo stato di fatto.

Lo scostamento nella posizione è anche superiore al metro. Premesso che il catastale é quello fatto all'epoca della costruzione e che non sono mai stati fatti cambiamenti, anche perchè un abbaino non è una semplice apertura.

Nella pratica della danatoria sto mettendo il rilievo giusto, ma dovrei prima presentare un docfa per le difformità?

PS. La pratica 47/85 fu iniziata, con pagamento prima rata, nel 1985 e poi abbandonata.

Grazie in anticipo



Dipende dalle opere abusivamente eseguite. Se queste riguardano lo spostamento degli abbaini, è logico dover rappresentare la trasformazione in una nuova planimetria catastale, se non altro per ribadire l'avvenuta modifica e che gli abbaini non sono più situati nella posizione originaria. Uguale discorso nel caso in cui gli abbaini siano stati costruiti dove prima non c'erano. Invece, nel caso che gli abbaini, nella loro uguale consistenza, fossero sempre esistiti e legittimamente realizzati, ma erroneamente posizionati nella planimetria catastale, allora non è necessario l'aggiornamento catastale, poichè la posizione degli stessi non modifica le caratteristiche dell'immobile in maniera tale da incidere sulla rendita.

Saluti.

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controsterzo

Iscritto il:
06 Novembre 2012 alle ore 17:32

Messaggi:
8

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 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2013 alle ore 15:15

"totonno" ha scritto:


Dipende dalle opere abusivamente eseguite. Se queste riguardano lo spostamento degli abbaini, è logico dover rappresentare la trasformazione in una nuova planimetria catastale, se non altro per ribadire l'avvenuta modifica e che gli abbaini non sono più situati nella posizione originaria. Uguale discorso nel caso in cui gli abbaini siano stati costruiti dove prima non c'erano. Invece, nel caso che gli abbaini, nella loro uguale consistenza, fossero sempre esistiti e legittimamente realizzati, ma erroneamente posizionati nella planimetria catastale, allora non è necessario l'aggiornamento catastale, poichè la posizione degli stessi non modifica le caratteristiche dell'immobile in maniera tale da incidere sulla rendita.

Saluti.



tutta l'abitazione è in sanatoria, non ci sono state opere parziali in abusivismo. Nella planimetria che devo presentare per la pratica, gli abbaini non corrisponderanno con quanto riportato in catasto quasi trent'anni prima....

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SIMBA64

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09 Dicembre 2011

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 0 -  0 - Inviato: 25 Gennaio 2013 alle ore 16:08

"controsterzo" ha scritto:
Ciao a tutti,

nel completare la sanatoria di un immobile, una mansarda con 4 abbaini, mi sono reso conto che posizione e dimensione degli abbaini non corrisponde con lo stato di fatto.

Lo scostamento nella posizione è anche superiore al metro. Premesso che il catastale é quello fatto all'epoca della costruzione e che non sono mai stati fatti cambiamenti, anche perchè un abbaino non è una semplice apertura.

Nella pratica della danatoria sto mettendo il rilievo giusto, ma dovrei prima presentare un docfa per le difformità?

PS. La pratica 47/85 fu iniziata, con pagamento prima rata, nel 1985 e poi abbandonata.

Grazie in anticipo



Salve

Se io dovessi comprare quella unità immobiliare, comprendente la mansarda con i 4 abbaini, mi preoccuperei di verificare la regolarità amministrativa e catastale.

Ora la regolarità amministrativa/urbanistica non c'è in quanto non completata la sanatoria del 1985, nemmeno esiste la regolarità catastale perchè lo stato di fatto è difforme dallo stato catastale.

Sono d'accordo con totonno che se le modifiche in loco non modificano la rendita è superfluo censirle, ma ciò non toglie e nessuno te lo può vietare che tu possa, alla tua occorenza, presentare una variazione docfa per corretta posizione grafica degli abbaini.

Saluti all'occorenza

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Leo
Leonardo Gualandi (leometra@gmail.com)
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 0 -  0 - Inviato: 26 Gennaio 2013 alle ore 07:30

Salve.

Quoto Simba64 e preciso che, poiché in caso di discordanza degli abbaini
"Totonno" ha scritto:
... è logico dover rappresentare la trasformazione in una nuova planimetria catastale

puntualizzarei che "è logico rappresentare la differenza", ma non è un dovere farlo. (Ok, Totonno: sei autorizzato a darmi la patente di rompi...)

Già in questa occasione

www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/cir...

si indicava l'importanza di stabilire una tolleranza; ma la cosa non ha mai preso piede. Quindi resta ferma la possibilità di non presentare la variazione se la rendita non varia. La "percentuale" non la fisserei al 5%, ma eventualmente al 15% che rappresenta il limite oltre il quale di deve attribuire una diversa classe. Ma anche questo non è lecito sostenerlo, perché in tal caso non avrei obbligo di presentare una variazione per un appartamento di 10,5 vani se la consistenza variasse di "solo" mezzo vano per il 5% e un vano e mezzo per il 15%... Non mi risulta proprio; ma accetto confutazioni documentate.

Quindi se non cambiano consistenza e classe non ho obbligo di variazione. Altrimenti sì.

Visto però che ho chiarito spesso di non essere un tipo particolarmente "urbano", spero che i più titolati si facciano vivi.

Leonardo

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totonno
(GURU)
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Iscritto il:
19 Maggio 2006

Messaggi:
8611

Località
Firenze

 0 -  0 - Inviato: 26 Gennaio 2013 alle ore 18:48

"Leo" ha scritto:
Salve.

Quoto Simba64 e preciso che, poiché in caso di discordanza degli abbaini
"Totonno" ha scritto:
... è logico dover rappresentare la trasformazione in una nuova planimetria catastale

puntualizzarei che "è logico rappresentare la differenza", ma non è un dovere farlo. (Ok, Totonno: sei autorizzato a darmi la patente di rompi...)

Già in questa occasione

www.geolive.org/forum/pregeo-e-docfa/cir...

si indicava l'importanza di stabilire una tolleranza; ma la cosa non ha mai preso piede. Quindi resta ferma la possibilità di non presentare la variazione se la rendita non varia. La "percentuale" non la fisserei al 5%, ma eventualmente al 15% che rappresenta il limite oltre il quale di deve attribuire una diversa classe. Ma anche questo non è lecito sostenerlo, perché in tal caso non avrei obbligo di presentare una variazione per un appartamento di 10,5 vani se la consistenza variasse di "solo" mezzo vano per il 5% e un vano e mezzo per il 15%... Non mi risulta proprio; ma accetto confutazioni documentate.

Quindi se non cambiano consistenza e classe non ho obbligo di variazione. Altrimenti sì.

Visto però che ho chiarito spesso di non essere un tipo particolarmente "urbano", spero che i più titolati si facciano vivi.

Leonardo



Non sono un titolato ma intervengo lo stesso.

Per intanto, Leo, non sei un "rompi" e ti ringrazio di avere integrato il mio concetto con la tua puntualizzazione (forse logorroica..."faccina che si sbellica dalle risate eh...eh....scherzo!"). E' comunque giusto quello che sostieni e io lo ribadisco: non è un dovere ripresentare una planimetria aggiornata senza che la modifica porti ad una variazione di rendita, ma può, in certi casi essere opportuno per evitare equivoci. Il caso degli abbaini o di una finestra spostata può non cambiare la rendita, ma può evitare di dover dare sempre spiegazioni a chi è veramente logorroico nel nostro ambiente e ci fa dichiarare che, nonostante la difformità grafica, la rendita non viene modificata scaricandoci comunque a noi la responsabilità di quanto la norma ci detta. Se io devo comunque fare una dichiarazione personale solo per salvare la pelle a qualcun'altro, preferisco disegnare una bella planimetria firmata dal cliente e dal tecnico redattore, così non si sbaglia mai! Sai, Leo, quante volte ho litigato con i Notai perchè vogliono la mia dichiarazione di legittimità catastale, quando la norma detta che basta la sola dichiarazione sull'atto del venditore. La dichiarazione del professionista,non è obbligatoria! E invece qualche Notaio minaccia di non fare l'Atto per questo! Il Notaio si fa bello con l'acquirente e io ci faccio la figura del biricchino dispettoso che non vuole firmare una dichiarazione per niente obbligatoria. Ma non bisogna farci mettere i piedi addosso, il Geometra non è un burattino da manovrare e per ribattere a richieste fuori logica dobbiamo batterci a forza di norme spiattellate sul muso di chi lavora solo per distribuire responsabilità agli altri ( e i Geometri sono quelli più bocchi...e più facili da manovrare) e mai si assume responsabilità proprie!

Apparte lo sfogo, forse anche un pò fuori tema, scusate, vorrei dire la mia anche sul fatto della tolleranza. A me fu spiegato che, se non ricordo male, la percentuale, che porta una variazione di rendita, deriva da quella che c'è in aumento di tariffa da una classe all'altra, che, sempre se non sbaglio, credo sia proprio, di media, del 15% circa. Non ho sotto mano la tabella di Firenze, comunque proverò a verificare lunedì.

Saluti.

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