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Autore Accertamento catastale

simeoner

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 0 -  0 - Inviato: 05 Giugno 2015 alle ore 11:17

Salve,nel 2013 ho richiesto la variazione degli spazi interni del mio negozio, visto che non era tutto negozio come erratamente catastato. Nel 2014 l'ufficio del territorio mi manda l'avviso di accertamento che modificava la classe precedentemente attribuita, motivando tale verifiche ai sensi: dell'art.1 dM 701/94, d.lgs 514/48, dpr 1142/49, l. 154/88. Allora, essendo io il proprietario e tecnico medesimo, ho chiesto precisazioni sulle metodologie adottate per l'accertamento effettuato, specificando che gli aggiornamenti catastali sono stati prodotti in automatico attraverso i programmi informatici forniti dallo stesso ufficio del territorio, e chiedendo se tale provvedimento sia stato fatto anche su altri edifici dello stesso territorio, ipotizzando che ancor oggi non esiste una riforma sugli estimi catastali. La risposta del responsabile dell'ufficio è stata, a parer mio, grave, la quale in breve dice: la diminuzione della rendita era sproporzionata di circa il 45% rispetto alla precedente e per ovviare si è aumentata la classe da 3 a 4 con una riduzione del 34%. Nei termini previsti non ho fatto ricorso alla commissione tributaria anche perchè è solo tempo e denaro sprecato visto che un responsabile di questo ente mi ha un po' aperto gli occhi. Però, io vi chiedo: ci sono i presupposti per denunciare il responsabile dell'ufficio del territorio per l'abuso commesso?

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Autore Risposta

geoalfa

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 0 -  0 - Inviato: 08 Giugno 2015 alle ore 09:33

Variazione per modifiche interne attribuzione categoria e classe

Le risposte si trovano facendo la ricerca, come per esempio :
http://www.google.it/cse?cx=partner-pu...

Dalla quale si evince che c'è questa GUIDA:
http://www.geolive.org/guide/procedure...

Ma, anche leggendo questa discussione, "Attribuzione di categoria e classe":
http://www.geolive.org/forum/pregeo-e-...

si legge un ottimo intervento di jema!

Se c'è qualcosa che non ti quadra, continua pure a chiedere dettagliando il tuo dubbio.

Cordialità

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 08 Giugno 2015 alle ore 09:47

"simeoner" ha scritto:
Allora, essendo io il proprietario e tecnico medesimo, ho chiesto precisazioni sulle metodologie adottate per l'accertamento effettuato, specificando che gli aggiornamenti catastali sono stati prodotti in automatico attraverso i programmi informatici forniti dallo stesso ufficio del territorio, e chiedendo se tale provvedimento sia stato fatto anche su altri edifici dello stesso territorio, ipotizzando che ancor oggi non esiste una riforma sugli estimi catastali.



Come tecnico hai eseguito male il classamento dell'immobile. Non è Docfa che determina la giusta rendita da proporre. Con questi elementi a disposizione hai fatto bene a non fare ricorso e non ci sono affatto i presupposti per la denuncia al funzionario. E' il tecnico in primo luogo che deve adottare le giuste metodologie per arrivare a determinare la giusta rendita in modo che successivamente in sede di accertamento abbia tutti gli elementi giusti per far fare al proprietario eventuale ricorso. La rendita che ti da il docfa non vale nulla.



Saluti

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simeoner

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 0 -  0 - Inviato: 08 Giugno 2015 alle ore 20:17

La risposta di jema:

Direzione Compartimentale Territorio Triveneto n° 11916 del 01.09.1998
Oggetto: Contenzioso tributario e denunce di variazione

Esaminando la corrispondenza qui pervenuta in merito al contenzioso tributario si è osservato che molte volte l'oggetto della contesa è la rendita catastale scaturita in seguito ad una denuncia di variazione.
Si vuole intanto ricordare che una denuncia di variazione (ampliamento, .. frazionamento, .. demolizione, .. dotazione di impianto termico, .. modifiche interne,..) non può dare luogo ad un cambiamento di categoria e/o classe ma, al più, di consistenza.
Sono pertanto improponibili quelle istanze prodotte in Commissione tributaria perché l'oggetto del contendere sarebbe, a ben vedere la rendita agli atti (prima cioè della variazione), rendita a suo tempo notificata, accettata dalla parte e, quindi, passata in giudicato. Se così non fosse sarebbe, di fatto, ufficializzata l'aleatorietà della rendita catastale dal momento che qualsiasi tipo di denuncia di variazione può riaprire i termini del contenzioso sul classamento.
Ovviamente diverso è il caso di variazione della destinazione d'uso, ... di radicale trasformazione dell'immobile e di altre eventualità consimili che saranno vagliate con molta attenzione dagli Uffici.

conferma la mia perplessità, totonno probabilmente non ha afferreto bene. Io non ho modificato il classamento, bensì l'attribuzione esatta degli spazi interni hanno diminuito automaticamente la consistenza e di conseguenza la rendita. Il funzionario senza giusta causa ha variato l'originaria classe (non da me assegnata) solo per una arbitraria compesanzione di tornaconto fiscale. Questo dove è scritto? Se avete qualche norma in merito rispondetemi. grazie

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 08 Giugno 2015 alle ore 22:06

Possibile che tu non abbia confrontato un solo altro negozio simile della zona per determinare un giusto e equo classamento? Nel docfa esiste la possibilità di inserire annotazioni sul classamento che consentono al tecnico di giustificare la rendita proposta e descrivere quale procedura abbia utilizzato.

Altra cosa.

La consistenza dei negozi va al mq. Mi chiedo e se lo è chiesto probabilmente anche l'ufficio quali opere interne si possono realizzare finalizzate alla conveniente diminuzione della superficie dell'immobile. Se la consistenza era errata prima, che senso ha utilizzare una causale docfa non veritiera?

Saluti

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simeoner

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 0 -  0 - Inviato: 15 Giugno 2015 alle ore 10:39

Caro utente, evidentemente tu o non capisci o fai finta di non capire. Ma penso, forse tu sia un funzionario del catasto che cerca di creare disservizio e mistificazione della verità, come quello per cui io ho scrittto tale discussione. Ribadisco per l'ultima volta io non ho modificato il classamento, ma solo la superficie catastale visto che l'u.i.u. è per metà negozio C/1 (vano principale) e per metà retro e altri vani accessori, per cui la normativa dice:

Descrizione dei poligoni
In conformità a quanto disposto dal D.P.R. 138/98, si illustrano di seguito i criteri per la determinazione delle tipologie di ambiente:
A = superficie dei vani (o locali) aventi funzione principale nella specifica categoria (camere, cucina, stanze…) e dei vani (o locali) accessori a servizio diretto di quelli principali quali bagni, w.c., ripostigli, tavernette, mansarde, ingressi, corridoi e simili (parametro 62 del DXF = 1). Per le categorie C/1 e C/6 i vani avente funzione principale (per esempio il locale vendita ed esposizione per la categoria C/1) saranno indicati con “A1” (parametro 62 del DXF = 1), mentre i vani accessori a diretto servizio, quali retro negozio (per cat. C/1) bagni, w.c., ripostigli, ingressi, corridoi e simili, con “A2” (parametro 62 del DXF = 8);
Norme per il calcolo della consistenza in metri quadri pubblicate nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 12-5-1998.

Criteri per il gruppo "T"
1 Per le unità immobiliari appartenenti alle categorie del gruppo T, la superficie catastale è data dalla somma:
a) della superficie dei locali aventi funzione principale nella specifica categoria e dei locali accessori a servizio diretto di quelli principali;
b) della superficie dei locali accessori a servizio indiretto dei locali principali computata nella misura:
- del 50 per cento, se comunicanti con i locali di cui alla precedente lettera a);
- del 25 per cento se non comunicanti;
c) della superficie dei balconi, terrazze e simili computata nella misura del 10 per cento;
d) della superficie dell'area scoperta o a questa assimilabile, che costituisce pertinenza esclusiva della singola unità immobiliare computata nella misura del 10 per cento, ovvero, per le unità immobiliari di categoria T/1, nella misura del 20 per cento.
2 Per le unità immobiliari appartenenti alla categoria T/1, la superficie catastale dei locali accessori a servizio diretto di quelli principali di cui alla lettera a) del precedente comma 1, è computata nella misura del 50 per cento.

Per questo, la consistenza catastale viene prodotta dal docfa in funzione automatica e preposta, io adottai quella in automatica quindi senza alcun apporto del mio parere.
Inoltre, per il discorso della classe modificata dal funzionario del catasto, cito che:


Classe catastale
Significato: è una norma che nell’ambito di una stessa categoria, distingue il diverso pregio degli immobili in dipendenza delle loro caratteristiche intrinseche, estrinseche e contestuali determinandone il livello reddituale ordinario ritraibile. Dipende dalla qualità urbana (infrastrutture, servizi etc.) ed ambientale (pregio o degrado dei caratteri paesaggistici e naturalistici) della zona di mercato immobiliare in cui l’unita stessa e situata, nonché dalle caratteristiche edilizie dell’unità medesima e del fabbricato che la comprende (l’esposizione, il grado di rifinitura, etc.). Ad esempio due negozi simili della stessa metratura ma collocati in zone diverse: il negozio che si trova in centro avrà più valore del negozio periferico, ma per entrambi la categoria catastale sarà C/1; ad ogni classe corrisponde una tariffa: maggiore è il num. della classe maggiore sarà la tariffa.



Di conseguenza non è una modifica che il responsabile dell'ufficio preposto può farla seduti alla scrivania o modificandola solo per un'arbitraria compensazione di tornaconto fiscale, ne tanto meno al momento esiste una riforma sugli estimi catastali; o sbaglio?

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anonimo_leccese

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 0 -  0 - Inviato: 15 Giugno 2015 alle ore 11:02

Ma se per tanti anni l'immobile era censito in maniera errata, perchè non si è provveduto anzitempo a chiederne una modifica della rendita in virtù di richiesta sopralluogo ?

Lei è subentrato dopo il primo accatastamento ( a suo parere errato) o l'aveva denunciato lei la prima volta ?

Di solito, il doc.fa. non si usa a proprio piacimento per abbassarne la rendita di un immobile, pur sapendo che è errata, credo vi siano altre strade, altrimenti vi sarebbero almeno 10 milioni di variazioni doc.fa. al giorno -

Potrebbe provare con un'autotutela e chiederne un sopralluogo -

Comunque confermando la rendita automatica, si è data la cosidetta zappa sui piedi, così non potrà contrabbattere un bel niente, mentre con quella proposta, magari specificandolo nella relazione generale e nelle note specifiche del mod. B, poteva giustificare la sua scelta -

nella sua zona altri negozi o atticità commerciali, hanno classi molto diverse dalla sua ?

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 15 Giugno 2015 alle ore 11:04

L'ufficio ti ha contestato la classe, non la consistenza. Se non hai elementi per contestare l'accertamento dell'ufficio che ti modifica la classe e non la consistenza vuol dire che non ne hai tenuto conto durante il calcolo della rendita proposta. Per individuare il classamento bisogna fare il confronto con gli altri immobili presenti nella zona che hanno le stesse caratteristiche dell'immobile da classare. Il tecnico che prepara il docfa e individua la giusta rendita da proporre deve determinare: la consistenza, la categoria e la classe. Tutti questi elementi, nessuno escluso contribuiscono alla determinazione della rendita per qualsiasi variazione venga apportata all'immobile. Non è detto che se tu cambi solo la consistenza la classe rimanga invariata. Dipende.

Non sono un funzionario del catasto.

Saluti.

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simeoner

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 0 -  0 - Inviato: 15 Giugno 2015 alle ore 11:41

Dalla mia variazione effettuata il docfa la dà invariata. Perchè il funzionario la deve modificare?

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 15 Giugno 2015 alle ore 12:04

"simeoner" ha scritto:
Dalla mia variazione effettuata il docfa la dà invariata. Perchè il funzionario la deve modificare?



Il classamento del docfa è una utility che non conta niente in sede di accertamento dell'ufficio e di ricorso di parte. La rendita la calcoli te tecnico con analisi di confronto dei dati di classamento, con altri beni simili della zona.

Per esser chiari: non puoi far ricorso sostenendo esclusivamente che il docfa ti ha determinato una rendita differente da quella accertata dall'ufficio. Quasi mai la rendita determinata da docfa coincide con quella calcolata e proposta nel docfa stesso dal tecnico e dal richiedente.

Saluti

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simeoner

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 0 -  0 - Inviato: 15 Giugno 2015 alle ore 12:31

Allora su questo punto potremmo perderci senza trovare alcun incontro. Però ancora nessuno mi vuol definire in questa discussione, perchè il funzionario ha maggiorato la classe per motivi di compensazione del valore tra la vecchia rendita e quella proposta, e non ha effettuato una probabile variazione secondo la normativa?

Classe catastale
Significato: è una norma che nell’ambito di una stessa categoria, distingue il diverso pregio degli immobili in dipendenza delle loro caratteristiche intrinseche, estrinseche e contestuali determinandone il livello reddituale ordinario ritraibile. Dipende dalla qualità urbana (infrastrutture, servizi etc.) ed ambientale (pregio o degrado dei caratteri paesaggistici e naturalistici) della zona di mercato immobiliare in cui l’unita stessa e situata, nonché dalle caratteristiche edilizie dell’unità medesima e del fabbricato che la comprende (l’esposizione, il grado di rifinitura, etc.). Ad esempio due negozi simili della stessa metratura ma collocati in zone diverse: il negozio che si trova in centro avrà più valore del negozio periferico, ma per entrambi la categoria catastale sarà C/1; ad ogni classe corrisponde una tariffa: maggiore è il num. della classe maggiore sarà la tariffa.

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totonno
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 0 -  0 - Inviato: 15 Giugno 2015 alle ore 12:47

Ciao, Simeoner.

Cerco di farti capire. Non me ne volere.

Tu, perchè non l'hai applicata la norma ? Il principio è che tu debba applicare la norma procedurale e se, applicandola, ti determina quel classamento che differisce da quella accertato d'ufficio, fai ricorso, altrimenti inutile aggrapparsi ad altro come il classamento determinato da docfa.



Saluti.

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simeoner

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 0 -  0 - Inviato: 16 Giugno 2015 alle ore 08:17

Ti ringrazio per la tua attenzione ma tu fino ad ora non mi hai saputo rispondere. Ti prego di non rispondere più a questa discussione.

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geoalfa

(GURU)

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 0 -  0 - Inviato: 16 Giugno 2015 alle ore 08:23

Caro Simeoner,

per trovare la soluzione al tuo problema, mi permetto di consigliarti una sana indagine fra le RISORSE --> normative che trovi qui su GeoLIVE.org , a cominciare da qui:

1938 RDL 2153 8dic Regolòamento conservazione NCEU .

Cordialità

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simeoner

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 0 -  0 - Inviato: 16 Giugno 2015 alle ore 12:11

Cordialmente, se qualcuno mi dice dove sta scritto e quindi quale norma permette ad un funzionario del catasto di variare la classe per motivi di compensazione del valore tra la vecchia rendita e quella proposta e non effettuando una variazione secondo la normativa. Al momento non è scritto da nessuna parte, salvo prova contraria.

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