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La quota disponibile e chi ne può beneficiare La legge, però, non vincola del tutto le ultime volontà:
a seconda di quanti sono gli eredi legittimari, infatti, è prevista una quota cosiddetta "disponibile" che chi fa testamento può destinare a chi preferisce.
Non c'è alcun tipo di vincolo in questo caso, il che significa che è possibile anche destinare questa quota ad uno dei soggetti tutelati dalla legittima.
Così ad esempio nel caso di moglie e un figlio, il padre ha a disposizione una quota pari ad un terzo del suo patrimonio.
Questa quota potrà ad esempio essere destinata alla moglie in aggiunta a quella di legge, oppure solo al figlio, o anche a soggetti estranei alla famiglia.
Nel caso, invece, di un genitore con moglie e più figli, sarà possibile lasciare un valore maggiore a uno solo a scapito di tutti gli altri, destinando a lui o a lei la propria quota disponibile che in questo caso è pari ad un quarto del patrimonio.
Diseredare no, insomma, ma privilegiare sì.
E finché si rispettano le quote minime stabilite dalla legge il testamento non può essere impugnato.
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mefyna; SalvatoreB; SIMBA964; EFFEGI; totonno.
Ultimo aggiornamento: 14 Giugno 2014 alle ore 16:35