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Autore Riconfinazioni, variazione di scala baricentrica del confine rigido

kemplen

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02 Agosto 2018 alle ore 19:32

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 0 -  0 - Inviato: 08 Maggio 2022 alle ore 16:00

Ciao a tutti,
quelli di voi che si dedicano a incarichi di riconfinazione si ricorderanno che qui su Geolive si è molto dibattuto in merito all'applicazione della variazione di scala mappa-realtà nella ricostruzione di un confine cartografico (parlo ovviamente di quando tale ricostruzione si rivela indispensabile per la mancanza di altri elementi più probanti, oppure per una ulteriore verifica degli stessi).

Mi preme precisare, per chi è meno addentrato nella materia, che per variazione di scala mappa-realtà si intende quel fattore (numero prossimo all'unità), calcolato dalla rototraslazione ai minimi quadrati, che indica per l'appunto la differenza di scala tra la mappa e la realtà (rilievo) nell'ambito dei punti di inquadramento considerati. Se tale fattore è maggiore dell'unità (esempio 1.000987) significa che la mappa è espansa rispetto alla realtà; se invece è minore dell'unità (esempio 0.999013) significa che la mappa è contratta rispetto alla realtà.

Applicare la variazione di scala ai punti del confine (le cui coordinate vengono reperite sulla mappa previa opportuna georeferenziazione per correggerla dalla deformazione subita nel tempo), significa pertanto adattare la mappa alla realtà dei luoghi applicando l'inverso del fattore di scala di cui sopra. Se la mappa è espansa (fattore > 1.000000) viene rimpicciolita, se invece è contratta (fattore < 1.000000) viene espansa. Questa contrazione/espansione viene applicata al baricentro analitico dei punti di inquadramento (semplice media aritmetica delle loro coordinate).

Dalle lunghe discussioni succedutesi sia qui su Geolive che sul forum di www.to************ sono emerse due opinioni contrastanti circa la correttezza nell'applicare o meno la variazione di scala. C'è chi sostiene che non vada assolutamente mai applicata in quanto i punti di mappa sono affetti da errori "puntuali" (imprecisione nella fase di disegno) non determinabili. E c'è chi, come il sottoscritto, ritiene invece che vada sempre applicata qualora ne sussistano i requisiti minimi (scarti dei punti e fattore di scala risultanti dalla rototraslazione entro valori congrui).

A queste due ipotesi diametralmente opposte, recentemente se ne è aggiunta una terza (proposta dal geom. Roberto Bertozzi sul topic sotto riportato) che prevede di applicare la variazione di scala solo al baricentro del confine (adattandone così la posizione alla realtà dei luoghi), ma lasciando rigidi tra loro i singoli punti, preservando così la geometria della figura di mappa originaria del confine stesso.

Potete trovare la discussione che ha portato a studiare quest'ultima modalità nel forum di www.to************ (opzione "Forum" del menù in alto) alla categoria "Riconfinazioni", topic "La variazione di scala mappa-rilievo? Una boiata pazzesca!" (si trova scorrendo in basso la pagina), mentre gli utenti del mio software Geocat possono trovare la descrizione dell'implementazione alla categoria "Supporto CorrMap & Geocat", topic "Geocat 37 - Riconfinazioni, variazione di scala baricentrica del confine rigido".

Un saluto a tutti.

geom. Gianni Rossi
Via B. Sacchi, 9
36061 - Bassano del Grappa (VI)
Responsabile corsi online del Collegio Geometri e G.L. di Padova
cell. 3202896417
Email: gianni.rossi@co**************
www.co**************
www.to************

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Autore Risposta

kemplen

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 0 -  0 - Inviato: 08 Maggio 2022 alle ore 16:01

Naturalmente qualsiasi vostro commento sarà come sempre apprezzato.

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kemplen

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02 Agosto 2018 alle ore 19:32

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Inviato: 08 Maggio 2022 alle ore 20:03

Messaggio oscurato dallo staff per uno o più dei seguenti motivi:
  1. Totalmente off-topic rispetto alla discussione
  2. Violazione dei Termini di utilizzo del servizio
  3. Richiesta delle Autorità competenti.
 
 

carlocinelli
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 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2022 alle ore 08:18

Mi ero ripromesso di non intervenire più ai suoi post ma quando si accenna alle due correnti di pensiero e non si riporta correttamente l'altra..... la discussione parte male.

Ciò premesso cercherò di rimanere nel TECNICO e di non prestarmi alle provocazioni.

Veniamo al tema: Chi ha mai detto "C'è chi sostiene che non vada assolutamente mai applicata in quanto i punti di mappa sono affetti da errori "puntuali" (imprecisione nella fase di disegno) non determinabili."?

Mi sembra nessuno.

Chi ha affrontato la questione dall'altra corrente di pensiero ha sempre sostenuto che questi errori, si puntuali, si sono originati da tutta la fase di generazione dei fogli. Dalla misurazione, al calcolo, al disegno. E non è la stessa cosa. Anche se concettualmente quasi la stessa.

Perché la problematica è proprio concettuale: nella ricostruzione delle linee di mappa bisogna fare a ritroso quello che è stato nel percorso in andata.

Per applicare la variazione di scala in ritorno bisognava che fosse stata applicata inversamente in andata.

Questa procedura è stata applicata? NO

E allora stiamo applicando la procedura CAVOLI agli errori POMODORO.

Spero di essere stato chiaro nell'esporre l'altra corrente di pensiero.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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macius

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 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2022 alle ore 11:27

Ciao cari Gianni e Carlo,

come detto più volte per le mappe paramentrate e come spiegato sopra perfettamente con terminologia ortofrutticola dal Sig.Cinelli, applicare una cosa del genere è da insensati, divulgarla ancora peggio. Mio giudizio personale, poi ognuno fa quello che crede, sia ben chiaro.

Sulle mappe "aperte" non so, non metto becco.

Vedo comunque che da quando ho sollevato la questione sull'orwelliana variazione di scatola questa viene applicata, con imbarazzo, solo da pochi partigiani. Probabilmente sono quelli che devono nascondere la polvere sotto il tappeto intesi come picchettamenti del passato ottenuti con la goliardica applicazione.

Cari saluti

Macius

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carlocinelli
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 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2022 alle ore 11:36

"macius" ha scritto:
Ciao cari Gianni e Carlo,

come detto più volte per le mappe paramentrate e come spiegato sopra perfettamente con terminologia ortofrutticola dal Sig.Cinelli, applicare una cosa del genere è da insensati, divulgarla ancora peggio. Mio giudizio personale, poi ognuno fa quello che crede, sia ben chiaro.

Sulle mappe "aperte" non so, non metto becco.

Vedo comunque che da quando ho sollevato la questione sull'orwelliana variazione di scatola questa viene applicata, con imbarazzo, solo da pochi partigiani. Probabilmente sono quelli che devono nascondere la polvere sotto il tappeto intesi come picchettamenti del passato ottenuti con la goliardica applicazione.

Cari saluti

Macius



Grazie per il Signore.

Come disse Totò Signori si nasce ed io modestamente lo nacqui.

Cosa intendi per "mappe aperte"?

Quelle a perimetro aperto?

Cordialmente

Carlo Cinelli

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Pippocad

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Südtirol

 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2022 alle ore 11:37

"carlocinelli" ha scritto:
Perché la problematica è proprio concettuale: nella ricostruzione delle linee di mappa bisogna fare a ritroso quello che è stato nel percorso in andata.



Esatto! Non esistono correnti di pensiero su questo. Non si può standardizzare una riconfinazione. Chi lo vuole fare sventolando “il metodo” che va bene sempre non ha capito granché.

Anche perché fattori di deformazioni es. 1.000987 o 0.999013 portano differenze di 10 cm ogni 100 metri. Differenze trascurabili ben sotto le sensibilità degli strumenti di allora e impossibili da rappresentare su un “disegno a mano” con l’ausilio di tavolette pretoriane, apparati di Bessel, teodoliti a 2”, ecc.

La riconfinazione è una perizia che va gestita e personalizzata in maniera diversa per ogni incarico. Personalmente schivo queste pratiche (se non sono giudiziali) proprio perché potrei non avere tutti gli elementi per avere una posizione del confine certa. La posizione certa non la ottieni sicuramente zummando e scalando i pixel. È una forzatura che può fare un CTU perché obbligato ad adempiere comunque all’incarico.

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macius

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 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2022 alle ore 11:43

"carlocinelli" ha scritto:
"macius" ha scritto:
Ciao cari Gianni e Carlo,

come detto più volte per le mappe paramentrate e come spiegato sopra perfettamente con terminologia ortofrutticola dal Sig.Cinelli, applicare una cosa del genere è da insensati, divulgarla ancora peggio. Mio giudizio personale, poi ognuno fa quello che crede, sia ben chiaro.

Sulle mappe "aperte" non so, non metto becco.

Vedo comunque che da quando ho sollevato la questione sull'orwelliana variazione di scatola questa viene applicata, con imbarazzo, solo da pochi partigiani. Probabilmente sono quelli che devono nascondere la polvere sotto il tappeto intesi come picchettamenti del passato ottenuti con la goliardica applicazione.

Cari saluti

Macius



Grazie per il Signore.

Come disse Totò Signori si nasce ed io modestamente lo nacqui.

Cosa intendi per "mappe aperte"?

Quelle a perimetro aperto?

Cordialmente

Carlo Cinelli



E' sì, perimetro aperto... davo per scontato.

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carlocinelli
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Lamporecchio (PT)

 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2022 alle ore 11:54

Le mappe a perimetro aperto, che non sono tantissime sul territorio Italiano - mi viene da pensare al Modenese e all'alto Lucchese, sono parametrate come le altre.

Diciamo che, concettualmente, dovrebbero avere più continuità ai bordi rispetto al perimetro chiuso dove i lavori di misura venivano appunto ripartiti per Foglio di mappa.

Ma non ci vedrei differenze profonde riguardo all'uso della variazione di scala in fase di ricostruzione delle linee.

Cordialmente la Saluto Signor Macius

Carlo Cinelli

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rubino
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Italia Meridionale

 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2022 alle ore 12:00

Alla faccia del bicarbonato di sodio, e che ci fa noi Mons. Della Casa?

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macius

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 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2022 alle ore 12:03

Ahahah, ti è piaciuto il termine Signore, eh?

Aggiungerei per quello che mi è dato sapere quelle del Trentino Alto Adige; ma sull'argomento, ripeto, non metto becco.

Confesso di non aver capito la questione "più continuità dei bordi."

Ciau

Sig.Macius

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carlocinelli
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Lamporecchio (PT)

 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2022 alle ore 12:13

"macius" ha scritto:
Ahahah, ti è piaciuto il termine Signore, eh?

Aggiungerei per quello che mi è dato sapere quelle del Trentino Alto Adige; ma sull'argomento, ripeto, non metto becco.

Confesso di non aver capito la questione "più continuità dei bordi."

Ciau

Sig.Macius



Mi sa che ci stiamo fraintendendo su quali sono le mappe a perimetro aperto.

Io intendo quelle di Modena e mi sa che tu intendi quelle Teresiane o Varesine senza parametri.

Quelle Modenesi sono mappe similari a quelle del resto d'Italia con la differenza che il disegno arriva fino al bordo come se esistesse un Foglio unico poi diviso in tanti quadrati di 100x70.

Le particelle di bordo sono "aperte" e possono insistere anche su più fogli limitrofi.

Queste sono le mappe a perimetro aperto.

In quelle chiuse invece il perimetro del disegno della mappa e tutte le sue particelle sono all'interno del foglio. Il perimetro del disegno normalmente è di forma irregolare.

Ecco perché si presuppone che su quelle di Modena ci sia stata una organizzazione di lavoro diversa rispetto a quelle del resto d'Italia.

Ma la variazione di scala non c'entra niente.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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macius

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 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2022 alle ore 12:16

Ecco, infatti sulle mappe a perimetro aperto, come premesso, non ci metto becco.

Anzi, il muso visto che sull'argomento sono una capra.

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rubino
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 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2022 alle ore 12:24

Non so se vado ot ma ne abbiamo anche qui: quando la particella era così grande che non poteva essere contenuta per intero in un solo foglio di mappa 1/4000, si spezzava con un linea tratto e punto sottile e si rappresentavano le due porzioni separatamente. Ce ne sono molte: i grandi latifondi pugliesi e siciliani, le immense foreste calabro/lucane ... Queste intendete?

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carlocinelli
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Lamporecchio (PT)

 0 -  0 - Inviato: 09 Maggio 2022 alle ore 12:34

"rubino" ha scritto:
Non so se vado ot ma ne abbiamo anche qui: quando la particella era così grande che non poteva essere contenuta per intero in un solo foglio di mappa 1/4000, si spezzava con un linea tratto e punto sottile e si rappresentavano le due porzioni separatamente. Ce ne sono molte: i grandi latifondi pugliesi e siciliani, le immense foreste calabro/lucane ... Queste intendete?



No. Codesta è un'altra cosa.

Le mappe a perimetro aperto del Modenese sono frazionate come le altre solamente, provo a cambiare descrizione, non finiscono con un contorno al di dentro del foglio come le altre.

Le nostre, al di la della grandezza delle particelle, sono perimetrate o dai bordi delle stesse, o dai bordi di un fosso, o dai bordi di strade.

E il perimetro generale del disegno ha una forma irregolare.

Quelle di Modena sono interamente disegnate su tutto il rettangolo di 100x70 cm e sui bordi sono aperte.......quindi su un foglio ci può essere mezza particella che continua sull'altro.

Non so se sono stato più chiaro.

Ne stavo appunto cercando qualcuna per postarla.

Cordialmente

Carlo Cinelli

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