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samsung
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"Francesco2015" ha scritto: 3) Riconfinazione in area con forte frana: il confine è sempre l'area delimitata dalle coordinate dei vertici nello spazio "cartesiano" o se ad esempio il vigneto è scivolato a valle di 2 metri resta sempre di proprietà del medesimo titolare? Non so se mi sono spiegato... Questo è un punto interessante. Me lo sono già chiesto in relazione ad una frana profonda attiva che fa scivolare un paesello a valle senza provocare allarmi, tant'è vero che il paese è monitorato e non ritengono di evacuare nessuno. Ragionando con le coordinate la casa di Rossi ormai si trova sul terreno di Bianchi e così via con un effetto domino. E' corretto questo approccio ? In questo caso particolare penso di no. Però sviluppare una risposta inequivocabile non è per nulla semplice o scontata. Cioè il locale dovrebbe prevalere, ma se dovessimo frazionare un terreno all'interno della frana con i fiduciali all'esterno le precisazioni scritte sulla relazione circa le decisioni prese come verrebbero prese da un eventuale esame di terzi ?
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totonno
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"samsung" ha scritto: "Francesco2015" ha scritto: 3) Riconfinazione in area con forte frana: il confine è sempre l'area delimitata dalle coordinate dei vertici nello spazio "cartesiano" o se ad esempio il vigneto è scivolato a valle di 2 metri resta sempre di proprietà del medesimo titolare? Non so se mi sono spiegato... Questo è un punto interessante. Me lo sono già chiesto in relazione ad una frana profonda attiva che fa scivolare un paesello a valle senza provocare allarmi, tant'è vero che il paese è monitorato e non ritengono di evacuare nessuno. Ragionando con le coordinate la casa di Rossi ormai si trova sul terreno di Bianchi e così via con un effetto domino. E' corretto questo approccio ? In questo caso particolare penso di no. Però sviluppare una risposta inequivocabile non è per nulla semplice o scontata. Cioè il locale dovrebbe prevalere, ma se dovessimo frazionare un terreno all'interno della frana con i fiduciali all'esterno le precisazioni scritte sulla relazione circa le decisioni prese come verrebbero prese da un eventuale esame di terzi ? Strano, non mi è mai capitato di frazionare un terreno soggetto ad una frana di preoccupanti proporzioni come quella di Bianchi e Rossi. Saluti.
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Francesco2015
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"samsung" ha scritto: "Francesco2015" ha scritto: 3) Riconfinazione in area con forte frana: il confine è sempre l'area delimitata dalle coordinate dei vertici nello spazio "cartesiano" o se ad esempio il vigneto è scivolato a valle di 2 metri resta sempre di proprietà del medesimo titolare? Non so se mi sono spiegato... Questo è un punto interessante. Me lo sono già chiesto in relazione ad una frana profonda attiva che fa scivolare un paesello a valle senza provocare allarmi, tant'è vero che il paese è monitorato e non ritengono di evacuare nessuno. Ragionando con le coordinate la casa di Rossi ormai si trova sul terreno di Bianchi e così via con un effetto domino. E' corretto questo approccio ? In questo caso particolare penso di no. Però sviluppare una risposta inequivocabile non è per nulla semplice o scontata. Cioè il locale dovrebbe prevalere, ma se dovessimo frazionare un terreno all'interno della frana con i fiduciali all'esterno le precisazioni scritte sulla relazione circa le decisioni prese come verrebbero prese da un eventuale esame di terzi ? samsung, questo esempio è interessantissimo. Uno scivolamento di un'intera area di 3 metri ad esempio... se manteniamo ferme le coordinate c'è un'invasione a catena... Un frazionamento in quest'area sarebbe incredibile... e anche una riconfinazione...
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samsung
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"totonno" ha scritto: Strano, non mi è mai capitato di frazionare un terreno soggetto ad una frana di preoccupanti proporzioni come quella di Bianchi e Rossi. Per fortuna non era quello l'incarico, non so come alla fine avrei proceduto. Il frazionamento ed i TM erano in zona esterna alla frana e solo un PF vi ricadeva. Però mi venne la curiosità di come si sarebbe dovuto affrontare un frazionamento o riconfinazione nella zona franosa. Dalle misurate sui PF si desume che in una decina di anni l'abitato sia scivolato rispetto al solido di un paio di metri. Dall'impianto non lo so, non ho approfondito così tanto.
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geocinel
Carlo Cinelli
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"Francesco2015" ha scritto: Ciao colleghi, di seguito alcuni quesiti inerenti le riconfinazioni: 1) Sono attendibili le coordinate prelevate da zone all'interno di un ingrandimento? Oppure possono presentare criticità? 2) Quando si fa un picchettamento con il confinante non proprio convinto si corrono rischi nell'apporre dei semplici picchetti in legno? 3) Riconfinazione in area con forte frana: il confine è sempre l'area delimitata dalle coordinate dei vertici nello spazio "cartesiano" o se ad esempio il vigneto è scivolato a valle di 2 metri resta sempre di proprietà del medesimo titolare? Non so se mi sono spiegato... 4) Quando picchettate usate le coordinate mappa o le coordinate rilievo? Grazie per le risposte! Spero di non aver messo troppa carne a cuocere... Domande interessanti. 1) Certo che sono attendibili anche se dobbiamo tener conto che qualora le coordinate da prelevare riguardino il perimetro dello sviluppo o linee condivise con il 2000 (o scala minore) quest'ultimo ha maggiore attendibilità. 2) Si. Andrebbe sempre avvisato il confinante. 3) Queste sono casistiche meno rare di quanto si pensi. Ai Convegni infatti spesso venivano fatte domande del genere. Per mia visione della problematica è la mappa che dovrebbe essere adeguata attraverso verifiche straordinarie allo stato dei luoghi. Penso sia difficile fare diversamente. E' chiaro che quello a valle che subisce la frana ci rimette. Bisognerebbe trovare un giusto indennizzo. 4) E' indifferente. Io personalmente quelle mappa. Cordialmente Carlo Cinelli
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samsung
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"geocinel" ha scritto:
3) Queste sono casistiche meno rare di quanto si pensi. Ai Convegni infatti spesso venivano fatte domande del genere. Per mia visione della problematica è la mappa che dovrebbe essere adeguata attraverso verifiche straordinarie allo stato dei luoghi. Penso sia difficile fare diversamente. E' chiaro che quello a valle che subisce la frana ci rimette. Bisognerebbe trovare un giusto indennizzo. E' vero. Le zone franose sono molte, con caratteristiche e dimensioni diverse, ma molte. E' un peccato che non si sia ancora espressa una linea guida per affrontare questo problema. Nell'abitato dell'esempio saranno presenti una ventina di fabbricati per non so quante unità immobiliari, facciamo sessanta (mi tengo sull'approssimativo), mi dicono che ultimamente qualche appartamento è stato venduto, non so a che prezzi, ma non credo a molto. Moltiplicato per le molte frane è un problema che coinvolge molti cittadini. Ci vorrebbe qualche certezza in più.
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Francesco2015
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"geocinel" ha scritto:
2) Si. Andrebbe sempre avvisato il confinante. Cordialmente Carlo Cinelli Ciao geocinel, certo, ma se questi fa una sorta di "ostruzionismo" non presentandosi alle operazioni di picchettamento cosa occorre fare? Si va avanti a oltranza? Si avvisa con raccomandata, prima conferma, poi disdice, poi nuova raccomandata...
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robeci
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per le zone franose potresti adottare per similitudine l'articolo del codice civile che parla dei lembi di terra "spostati" dai corsi d'acqua
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geocinel
Carlo Cinelli
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"Francesco2015" ha scritto: "geocinel" ha scritto:
2) Si. Andrebbe sempre avvisato il confinante. Cordialmente Carlo Cinelli Ciao geocinel, certo, ma se questi fa una sorta di "ostruzionismo" non presentandosi alle operazioni di picchettamento cosa occorre fare? Si va avanti a oltranza? Si avvisa con raccomandata, prima conferma, poi disdice, poi nuova raccomandata... Si manda una raccomandata nella quale si comunica la data e l'ora del picchettamento. Con l'accortezza di operare in terreno aperto, ovviamente. E non come quel tecnico che andò a piantare la palina nel terreno recintato da 80 anni del vicino. Cordialmente Carlo Cinelli
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geocinel
Carlo Cinelli
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"robeci" ha scritto: per le zone franose potresti adottare per similitudine l'articolo del codice civile che parla dei lembi di terra "spostati" dai corsi d'acqua Roberto Non mi avventurerei in deduzioni, pur condivisibili, a sfondo solamente giuridico. Cordialmente Carlo Cinelli
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geocinel
Carlo Cinelli
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"samsung" ha scritto: "geocinel" ha scritto:
3) Queste sono casistiche meno rare di quanto si pensi. Ai Convegni infatti spesso venivano fatte domande del genere. Per mia visione della problematica è la mappa che dovrebbe essere adeguata attraverso verifiche straordinarie allo stato dei luoghi. Penso sia difficile fare diversamente. E' chiaro che quello a valle che subisce la frana ci rimette. Bisognerebbe trovare un giusto indennizzo. E' vero. Le zone franose sono molte, con caratteristiche e dimensioni diverse, ma molte. E' un peccato che non si sia ancora espressa una linea guida per affrontare questo problema. Nell'abitato dell'esempio saranno presenti una ventina di fabbricati per non so quante unità immobiliari, facciamo sessanta (mi tengo sull'approssimativo), mi dicono che ultimamente qualche appartamento è stato venduto, non so a che prezzi, ma non credo a molto. Moltiplicato per le molte frane è un problema che coinvolge molti cittadini. Ci vorrebbe qualche certezza in più. Caro Samsung E' una problematica complessa che coinvolge diverse competenze. E sono convinto che tutti quegli Enti che hanno queste competenze se ne vorrebbero lavare le mani il più possibile. Cordialmente Carlo Cinelli
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Francesco2015
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"geocinel" ha scritto:
Si manda una raccomandata nella quale si comunica la data e l'ora del picchettamento. Con l'accortezza di operare in terreno aperto, ovviamente. E non come quel tecnico che andò a piantare la palina nel terreno recintato da 80 anni del vicino. Cordialmente Carlo Cinelli Vabbè questo MAI. Io mi riferisco a terreni liberi da recinzioni.
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geocinel
Carlo Cinelli
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Per completezza di informazione riporto l'interssante Art. del Codice Civile al quale faceva riferimento Roberto (Robeci) che, come diceva anche lui, ha molte affinità con la problematica e anche con la soluzione da me auspicata. Credo comunque che spetti al Giudice l'eventuale soluzione di diritto o anche in alternativa, qualora i fondisti siano in accordo, ad un Notaio. 944. Avulsione. Se un fiume o torrente stacca per forza istantanea una parte considerevole e riconoscibile di un fondo contiguo al suo corso e la trasporta verso un fondo inferiore o verso l'opposta riva [c.c. 945], il proprietario del fondo al quale si è unita la parte staccata ne acquista la proprietà. Deve però pagare all'altro proprietario un'indennità nei limiti del maggior valore recato al fondo dall' avulsione. Cordialmente Carlo Cinelli
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samsung
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Interessante. Direi che può dare l'idea di una soluzione, ma non credo la si possa applicare al caso del paesello che scivola. La prima considerazione che mi viene è che il fiume crea una separazione netta tra i due fondi. La seconda riguarda quella che sembra un'automatismo, cioè non c'è la possibilità di decidere se acquisire o meno la parte avulsa.la si acquisisce e basta. Ciò significherebbe che le case che hanno traslato nella nuova posizione hanno già cambiato proprietà e tra cinquantanni magari la cambieranno ancora. Capisco perchè gli Enti preposti scansano il problema  però dovendo frazionare o riconfinare che fare ? Appliacare, in assenza di chiarimenti interpretativi, l'avulsione mi pare un azzardo. So che non arriveremo ad una conclusione certa. Auguri al primo che dovrà affrontare 'sta cosa.
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