"st-topos" ha scritto:
Recentemente, ma non è la prima volta, mi sono trovato nella condizione di dover contestare lavori dei suoi discepoli in materia di confini.
Caro st-topos, io non ho discepoli, quelli ce li ha il Guru qui su Geolive e tu sei uno di quelli che, dopo esserti scornato inizialmente con lui e i suoi discepoli, hai trovato più comodo unirti al branco. D'altronde il fatto che non hai il coraggio di rivelare la tua identità rivela ampiamente la tua scarsa personalità.
Tornando ai "discepoli", quello che io ho fatto è stato semplicemente l'aver affinato le tecniche di ricostruzione di un confine quando questo, per mancanza di altri elementi, va desunto dalla mappa catastale o da un suo atto di aggiornamento. Parlo di "affinamento" perché le tecniche originarie le hanno coniate i due grandi maestri della materia Aurelio Costa e Pier Domenico Tani. Io mi sono limitato a migliorarle impiegando gli strumenti più potenti che la tecnologia aveva nel frattempo messo a disposizione (computer, software, mappe su file raster).
"st-topos" ha scritto:
Il primo, a mio parere il più grave (anche perchè è di facile soluzione), è quello di non considerare mai i fattori esterni ad una rettifica di confini, stato dei luoghi, notizie dei locali, particolari scritti negli atti e rilevabili sui luoghi, notizie urbanistiche ecc. e su questo Lei, giustamente, può fare davvero molto poco.
Questo ti dimostra, al contrario di quanto pensi tu, che non sono dei bravi "discepoli", perché in tutti i corsi che ho tenuto (insieme ad altri due colleghi) ho sempre ribadito con forza che, ai sensi dell'art. 950 c.c., la mappa entra in gioco solo dopo avere accertato l'assoluta mancanza di altri mezzi di prova.
Quindi, caro st-topos, imputare a me questa carenza dei miei "discepoli" dimostra semplicemente la tua smania di attaccarmi "a prescindere", imitando, da bravo soldatino, il tuo capo-branco.
"st-topos" ha scritto:
Il secondo, di cui ovviamente non entro troppo nel dettaglio per pura convenienza professionale -quasi me ne vergogno-, mostra come dopo tutti quegli "aggiustamenti"(che lei chiama algoritmi e via dicendo) utilizzati dal suo metodo, modificano di fatto il contenuto della mappa e del rilievo.
Eh ma dire "non entro troppo nel dettaglio" è troppo comodo, dimostri pressapochismo e mancanza di professionalità.
Cosa vuol dire "
tutti quegli "aggiustamenti" che lei chiama algoritmi"?
O entri nel dettaglio e dimostri che le mie procedure sono fallaci, oppure fai solo la figura dell'incompetente che parla a vanvera.
Per dire, c'è stato un collega Veneto che qui su Geolive mi ha contestato l'applicazione della variazione di scala alla mappa per adattarla alla realtà dei luoghi. Ma lui lo ha fatto proprio entrando in dettaglio con argomentazioni tecniche che io non condivido ma che rispetto. Tanto che ho riportato il nostro dialogo sul mio ultimo libro (Topografia per Catasto e Riconfinazioni), proprio perché non mi ergo a Guru (come invece fa il tuo capo-branco) ma esprimo semplicemente le mie tesi rispettando quelle di altri e lasciando ai destinatari valutare quelle che ritengono più corrette.
"st-topos" ha scritto:
L'utilizzatore (il suo cliente), convinto che ha nel programma "il verbo", perde totalmente il controllo sui risultati finali, (non voglio essere provocatorio) il risultato finale che ne consegue è molto fumo (una marea di dati analitici) e la verità catastale che è andata a farsi benedire.
Vale quanto detto sopra.
Primo, non è detto che chi segue i miei corsi o utilizza i miei software abbia anche le capacità necessarie per essere un bravo riconfinatore. Ma se non le ha, è una sua carenza e non può essere imputata a me, come invece fai tu, seguendo come un cagnolino il tuo capo-branco. È come dire che il Ponte Morandi di Genova è crollato per colpa del docente dell'Università presso la quale ha studiato l'ingegnere che lo ha progettato.
Secondo, parlare genericamente di un caso come stai facendo tu, dimostra ancora una volta l'unica volontà di fare polemica. Bisognerebbe entrare nel dettaglio del caso e capire come stanno le cose. Poi può darsi benissimo che quel collega si sia sbagliato, ma se lo ha fatto, come dicevo, è soltanto per sue carenze, non per quello che io ho cercato di trasmettergli.
Infatti, tu citi un caso, ma io potrei riportartene decine di altri in cui invece, i colleghi che hanno seguito, con criterio e competenza, le tecniche che io propongo hanno stroncato dei CTU che invece se ne fregavano altamente della letteratura tecnica presente in materia.
"st-topos" ha scritto:
Spero questa volta di aver stemperato i toni.
Sì, un po' li hai stemperati. Adesso ti mancherebbe solo di liberarti dalla sudditanza psicologica nei confronti del capo-branco e di rivelare nome, cognome e recapiti. A quel punto torneresti ad essere un Uomo. Per il momento resti un caca-sotto.
Ma non dispero che ce la farai. A questo proposito, volevo anche farti notare una altro aspetto. In un tuo post sopra mi hai definito "Commerciante", sempre seguendo, da bravo soldatino, il tuo capo-branco che parla di "Pentole" e il suo scudiero che parla di "Piazzista di libri."
Bene, vorrei farti notare che "Commerciante" è colui che "compra" un bene o servizio e lo "rivende" guadagnandoci sopra. Io invece "produco" i beni e servizi che vendo. I corsi li creo io e i software li sviluppo io, non compro niente da nessuno. Non ho la pretesa che tu conosca le dinamiche del mercato, ma ti assicuro che sono micidiali. Se quello che produci non vale, o vale poco, fallisci nel giro di pochissimo tempo.
Io invece conto 38.000 (trentottomila) geometri iscritti al mio portale corsi e 10.000 (diecimila) utilizzatori dei mie software. Ora, dire che quello che io propongo è "fumo", significa dire che tutte queste decine di migliaia di colleghi sono degli sprovveduti e che solo tu e gli altri tre "illuminati" qui su Geolive sapete valutare quello che io offro. E lo fate, bada bene, standovene rigorosamente in anonimato nascosti dietro al nickname.
Lascio come sempre a chi legge le opportune riflessioni.