Ciao a tutti,

Martedì 19/01/2016 inizierà il nuovo corso online "Casi pratici di riconfinazioni" tenuto dal sottoscritto con la collaborazione dei geometri Corrado Brindani e Sergio Ivaldi (per maggiori informazioni visitate la pagina web del corso).

Vi riporto qui sotto i casi finora sviluppati e che saranno trattati durante le 9 sessioni. Se qualcuno di voi desiderasse assistere alla sessione di un caso di suo interesse, me lo faccia sapere rispondendo a questo post.

Caso n. 1 – Confine derivante da mappa di impianto e da atti pre-2/88.

Riconfinamento di un lotto i cui confini hanno avuto origine in parte da mappa d’impianto e in parte da un frazionamento del 1968. I confini di impianto sono attualmente individuati sul posto da fossi di scolo, mentre quello generato con TF (conteso dalle parti) non è materializzato, anche se si presume essere in continuazione di un muretto di recinzione edificato sulla porzione nord della linea generata dal TF 1968 posta sui mappali confinanti. Il manufatto risulta edificato dopo il 1968 e viene citato come esistente su un frazionamento del 1973. Nel corso delle indagini il tecnico riconfinatore ha ritrovato tracce e foto di una recinzione posticcia tra l’alberatura esistente, mentre il tecnico di controparte ha opposto il rinvenimento di un presunto termine di confine indicato su un frazionamento del 1981.



Caso n. 2 – Confine pre-2/88 generato da doppia apertura a terra.

Riconfinazione di linee derivanti da un atto di aggiornamento pre-2/88 che ha determinato i confini applicando una doppia apertura a terra singola appoggiata sugli stessi punti di inquadramento e di orientamento tuttora presenti sul posto. Trattasi pertanto di un atto autonomamente ricostruibile. Per la risoluzione il tecnico proponente ha optato di ricostruire le due aperture fissando le stazioni per quanto più possibile nella stessa posizione in cui erano state posizionate originariamente quelle del tecnico confinatore, in modo da rispettare il principio della fedele riproduzione delle misure di confinazione. Durante la sessione verrà illustrata anche una tecnica alternativa che, partendo dal rilievo del trigonometrico, permette la sovrapposizione diretta tra i rilievi di confinazione e di riconfinazione.



Caso n. 3 – Ricostruzione di linee da frazionamento pre-2/88.

Riconfinazione di un’area di espansione urbanistica i cui confini da determinare derivano da un TF pre-2/88 eseguito per allineamenti. Dall’indagine eseguita in loco, i punti di appoggio delle misure non risultano materializzati con certezza. Trattasi quindi di un atto non autonomamente ricostruibile che necessita di essere ricostruito sulla mappa catastale di impianto a partire dai punti generatori degli allineamenti. Come spesso accade per questi atti, anche in questo caso si evidenziano problemi di mancata corrispondenza tra le misure di chiusura degli allineamenti riportate sul documento e quelle riscontrabili dalla ricostruzione cartografica, incongruenze che richiedono un’attenta valutazione circa l’opportunità di compensare le misure del tipo su quelle rilevate dalla mappa georeferenziata.



Caso n. 4 – Confine da mappa d’impianto e TF post-2/88.

Riconfinazione in località montana ad interesse sciistico di una doppia linea, una derivante da mappa d’impianto, l’altra da un frazionamento del 2007. Per quanto riguarda la linea d’impianto, il foglio di mappa interessato non presenta alcun punto di inquadramento rinvenibile sul posto. Si è dunque dovuto fare riferimento ai due fogli limitrofi per i quali si sono individuati sul posto alcuni cippi in pietra e pali in legno di recinzioni i cui vertici sono risultati coincidere con i termini indicati in mappa (dopo averla sottoposta a rototraslazione con il rilievo). Il tecnico del TF 2007 ha diviso il mappale delimitato dalla linea d’impianto ma in direzione opposta ad essa e non ha posto la necessaria attenzione a che la dividente generata chiudesse sulla linea d’impianto, provocando una mancata chiusura di circa 3 mt.



Caso n. 5 – Confini da mappe di due Comuni con diversa origine.

Verifica dei confini da mappa d’impianto di lotti ubicati a confine tra due Comuni aventi diverse origini catastali Cassini-Soldner e divisi da un fiume. I punti di inquadramento per ricavare le linee da mappa sono dislocati nei fogli di mappa dei rispettivi Comuni e consentono una risoluzione corretta solo se considerati nel loro insieme. Durante la sessione verrà quindi illustrata una tecnica per rendere congruenti le coordinate dei due Comuni e ricondurre così il caso nelle condizioni di quando si opera con uniformità di coordinate. Il lavoro presenta l’ulteriore difficoltà data dal fatto che nella Provincia in questione non sono disponibili le scansioni delle mappe d’impianto, né è stato possibile reperire copia digitale o cartacea dei fogli interessati, così da rendersi necessaria la consultazione diretta del copione d’impianto.



Caso n. 6 – Linee da TF post-2/88 a cavallo di due fogli.

Riconfinazione di un lotto edificabile di forma rettangolare ricompreso in una più vasta lottizzazione. Il lotto presenta le linee di confine in parte su un foglio e in parte sul foglio adiacente. I confini da determinare derivano da due distinti frazionamenti post-2/88 del 2013 eseguiti dallo stesso tecnico. Dall’indagine eseguita in loco dal tecnico incaricato alla ricostruzione dei confini si è verificato che non esistono i picchetti e pertanto i confini devono essere ricostruiti utilizzando le misure eseguite dal tecnico confinatore e riportate sui rispettivi libretti Pregeo approvati al Catasto. La verifica ha portato a constatare la mancata congruenza dei punti di apertura e chiusura posti all’estremità dei due fogli, punti che invece avrebbero dovuto corrispondere e formare unico perimetro del lotto a forma rettangolare.



A presto,

Gianni Rossi