Ciao a tutti,
i tecnici che si occupano di
confini sanno (purtroppo non tutti) che la mappa d’impianto dalla quale vanno ricavate le coordinate è affetta da una
deformazione intervenuta nei tanti decenni trascorsi dalla sua creazione; un difetto che, se non corretto, può portare a risultati disastrosi (
ricordiamoci sempre che 1 mm di errore sulla mappa sono 2 metri sul terreno).
Molti di loro pensano però che, per
prelevare le coordinate, un metodo (o un software) valga l’altro. Si va da chi adotta il classico e spartano
fai-da-te a chi ritiene di raggiungere il massimo della precisione solo perché usa un software molto performante (e molto costoso) che gli ricampiona l’immagine raster facendola
magicamente ritornare al suo
perfetto stato iniziale di quando non aveva ancora subìto il degrado.
Nel brano del mio nuovo libro che vi condivido nel link qui sotto, ho cercato di fare un minimo di chiarezza su questa fondamentale operazione che il maestro
Pier Domenico Tani, con il passaggio che segue, poneva al primo posto quale causa di di errore nella ricostruzione di un confine da mappa:
Dal Libro: Riconfinazione, aspetti tecnici e giuridici - pag. 133: L’entità della precisione dipende prevalentemente dalla diligenza profusa nella lettura delle coordinate grafiche dei punti di riferimento e dei vertici del confine. Clicca sull'immagine per vederla intera
Georeferenziazione_Parametrica.pdf Nella speranza che l'articolo vi possa essere di una qualche utilità vi mando un cordiale saluto a tutti.
geom. Gianni Rossi
Responsabile corsi online del Collegio Geometri e G.L. di Padova
cell. 3202896417
Email: gianni.rossi@co**************
www.co************** www.to************