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Georeferenziazione con programma geomap |

fabriziomaestrelli
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10 Gennaio 2007
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Salve a tutti, sono il Geom. Maestrelli Fabrizio e lavoro in provincia di Firenze, ho appena acquistato i programmi geocat e geomap della Tecnobit. Volevo sapere quale georeferenziazione è più appropriato usare tra quella catastale, quella parametrica, quella baricentrica e quella differenziata x - y, per la digitalizzazione della mappa d'impianto? E per quelle attuali del Catasto Terreni (bmp scansionate o png/pdf rilasciti dall'ufficio)??? Grazie mille per l'attenzione e scusate per la mia inesperienza....  Fabrizio
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balda
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Firenze
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sicuramente la più approproiata per georeferenziare la mappa d'impianto catastale è georeferenziazione parametrica (che riporta la mappa in scala partendo dall'unico elemento probante della mappa cioè le coordinate dei parametri). Ti consiglio, poichè anche io ho il software, di stamparti il manuale e seguire punto per punto le indicazioni, poichè diventerebbe un copia incolla dello stesso risponderti da qui. Anche perchè va seguita tutta la procedura in maniera scrupolosa (anche la digitazione delle cooordinate dei parametri in senso orario o antiorario non ricordo) sennò non funziona. saluti
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georox
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Ciao Fabrizio Maestrelli, sono Gianni Rossi di Tecnobit e mi fa piacere di trovare ogni tanto qualcuno che, come me, non ha paura di presentarsi con il nome e cognome Ti ha risposto bene Balda, la georeferenziazione più precisa è quella parametrica perché non è solo una georeferenziazione ma è anche una rettifica della mappa d'impianto, nel senso che ti restituisce i quadrati parametrici corretti a 200 x 200 mt (per scala 2000). Balda ha anche detto bene circa l'utilità della guida in linea che illustra l'operatività da seguire passo-passo mediante un esempio che puoi riprodurre a scopo di apprendimento. Ad ogni modo, la sequenza da rispettare nella digitalizzazione dei punti prevede di partire dal vertice in alto a sinistra di ciascun quadrato e procedere in senso orario. In ogni caso, se vuoi seguire il corso online gratuito il 28/07/2009 alle 15.00 ti basta prenotarti dal sito www.tecnobit.info , clicca DEMO & CORSI in alto e poi PRENOTA nella riga del corso Geocat/Geomap. Ti arriverà un'email con un link da cliccare quel giorno/ora per entrare in video-conferenza, cioè vedrai le mie schermate direttamente sul tuo computer e potremo sentirci in voce (basta che ti procuri una normale cuffia da computer). Dato che ci sono, spendo alcune parole anche sulle altre georeferenziazioni. Quella catastale, lo dice il nome stesso, è la georeferenziazione prevista dalla circolare dell'AdT del 27/05/2008 ma va assolutamente evitata per lavori "concreti" perché ha lo scopo di georeferenziare l'intero foglio di mappa per verificarne la bontà di scansione e non azzera gli scarti sui parametri. Quella baricentrica invece serve quando la mappa non ha i parametri ed è quindi necessario georeferenziarla su punti effettivamente rilevati sul posto. Quella differenziata X-Y è nata su richiesta di alcuni geometri Lombardi che la utilizzano su mappe non catastali (carte tematiche comunali) per calibrarle in maniera differenziata tra le due direzioni Est e quello Nord. Aggiungo infine, sempre già che ci sono, qualche anticipazione sulla nuova versione di Geomap, gratuita per chi ha acquistato il programma a seguito dei Convegni presso i Collegi dei Geometri. 1) Sarà un software completamente autonomo e non più un applicativo Cad, pur generando sempre il DXF finale della mappa georeferenziata. 2) Conterrà altre due georeferenziazioni molto sofisticate e, a mio avviso, in grado di sostituire quelle attuali in quanto ancora più precise: la georeferenziazione omografica (omografia) e quella elastica (rubber sheet = foglio di gomma). Sono più precise perché l'algoritmo implementato tiene anche conto della continuità dei quadrati parametrici o dei triangoli costruiti sui punti rilevati. Ma avremo modo di parlarne più in dettaglio dopo le classiche ferie di Agosto (per chi le fa). Ciao, Gianni Rossi Tecnobit S.r.l.
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macius
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"georox" ha scritto: Ciao Fabrizio Maestrelli, ... Quella catastale, lo dice il nome stesso, è la georeferenziazione prevista dalla circolare dell'AdT del 27/05/2008 ma va assolutamente evitata per lavori "concreti" perché ha lo scopo di georeferenziare l'intero foglio di mappa per verificarne la bontà di scansione e non azzera gli scarti sui parametri. ... Gianni Rossi Tecnobit S.r.l. Caro Gianni Rossi, volevo chiederti un chiarimento sulla georeferenziazione catastale: questa operazione serve (da quello che ho capito e a grandi linee) a ruotare leggermente il foglio d'impianto rasterizzato in modo da "compensare l'errore umano" della posa del foglio stesso sullo scanner. I miei quesiti sono questi: 1) tale procedura deve sempre essere fatta prima di effettuare la geoferenza parametrica? Ovvero il foglio, dopo la georeferenza catastale, si ruota realmente? Oppure questa operazione fa solo una verifica, riportando il dato in un coefficiente di trasformazione, sulla bontà della rasterizzazione? 2) non è molto piu' preciso ritagliare dall'intero foglio la porzione di estratto che ci serve (tipo 4 o 6 riquadri a seconda del lavoro), fare di questa la georeferenza catastale e poi la parametrica? Non si eliminano in questo modo "lavorando in locale" (come ci insegna sua maestà :wink: Cinelli - e aggiungo anche il buon senso-) possibili errori sul resto del foglio? Spero di essere stato chiaro. Ciao e grazie Massimo
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geocinel
Carlo Cinelli
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"macius" ha scritto: "georox" ha scritto: Ciao Fabrizio Maestrelli, ... Quella catastale, lo dice il nome stesso, è la georeferenziazione prevista dalla circolare dell'AdT del 27/05/2008 ma va assolutamente evitata per lavori "concreti" perché ha lo scopo di georeferenziare l'intero foglio di mappa per verificarne la bontà di scansione e non azzera gli scarti sui parametri. ... Gianni Rossi Tecnobit S.r.l. Caro Gianni Rossi, volevo chiederti un chiarimento sulla georeferenziazione catastale: questa operazione serve (da quello che ho capito e a grandi linee) a ruotare leggermente il foglio d'impianto rasterizzato in modo da "compensare l'errore umano" della posa del foglio stesso sullo scanner. I miei quesiti sono questi: 1) tale procedura deve sempre essere fatta prima di effettuare la geoferenza parametrica? Ovvero il foglio, dopo la georeferenza catastale, si ruota realmente? Oppure questa operazione fa solo una verifica, riportando il dato in un coefficiente di trasformazione, sulla bontà della rasterizzazione? 2) non è molto piu' preciso ritagliare dall'intero foglio la porzione di estratto che ci serve (tipo 4 o 6 riquadri a seconda del lavoro), fare di questa la georeferenza catastale e poi la parametrica? Non si eliminano in questo modo "lavorando in locale" (come ci insegna sua maestà :wink: Cinelli - e aggiungo anche il buon senso-) possibili errori sul resto del foglio? Spero di essere stato chiaro. Ciao e grazie Massimo Ciao a tutti Una cosa che il buon Gianni si è dimenticato di dire, ma è sicuramente un lapsus perché lo ribadisce in ogni convegno, è che ognuna delle georeferenziazioni ha un risvolto nella pratica. Quella che lui chiama "catastale" è quella della disposizione operativa di Cannafoglia. Serve come diceva Macius a fare una rototraslazione del foglio ed una variazione di scala. Perché la mappa originaria è in pixel e viene riportata in metri. Inoltre con il Geotiff successivamente possiamo vedere attraverso il cursore le coordinate di ogni punto. C'è da dire inoltre che, dopo la variazione di scala, i crocicchi dei parametri riporteranno in più ed in meno rispetto alla coordinata mappa quello scarto proveniente dal calcolo. A cosa può servire questa procedura? Come giustamente diceva Macius a verificare la bontà della rasterizzazione. Ma anche ad altre applicazioni di tipo tematico e cartografico. Mi viene in mente che l'Ingegner Ferrante disse a Firenze che verranno utilizzate anche per ricalibrare le mappe di visura per le linee comuni. Non di certo per le riconfinazioni per i limiti che abbiamo detto sopra. Nelle riconfinazioni infatti abbiamo bisogno che i parametri tornino ad essere esattamente 200x200, o 100x100 a seconda della scala, e che i punti all'interno siano calibrati di conseguenza. Quindi dovremo eseguire la parametrica. Può essere propedeutica, senza essere di danno, a quest'ultima? Volendo sì visto che non esegue nessuna deformazione, anche se io personalmente non la uso perché di fatto è un passaggio in più. Io la consiglio vivamente per chi dovrà eseguire il collaudo della scansione. Cordialmente Carlo Cinelli
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macius
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Innanzitutto mi sembra doveroso www.pregeo.it/modules.php?name=Forums&fi... farti gli auguri per le tue 34 candeline!!! :wink: "geocinel" ha scritto:
C'è da dire inoltre che, dopo la variazione di scala, i crocicchi dei parametri riporteranno in più ed in meno rispetto alla coordinata mappa quello scarto proveniente dal calcolo... Quanto deve essere su per giu' questa tolleranza o coefficiente per verificare la bontà della scansione? Ovvero quando vanno scartati i crocicchi più vistosamente "distorti"? Inoltre mi puoi rispondere in merito al quesito di cui sopra: non è molto piu' preciso ritagliare dall'intero foglio la porzione di estratto che ci serve (tipo 4 o 6 riquadri a seconda del lavoro da eseguire) e poi fare la parametrica? Non si eliminano in questo modo "lavorando più in locale" possibili errori sul resto del foglio? Ti ringrazio anticipatamente Tanti auguri macius
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geocinel
Carlo Cinelli
» ACCOUNT NON PIU' ATTIVO (GURU)
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"macius" ha scritto: Innanzitutto mi sembra doveroso www.pregeo.it/modules.php?name=Forums&fi... farti gli auguri per le tue 34 candeline!!! :wink: "geocinel" ha scritto:
C'è da dire inoltre che, dopo la variazione di scala, i crocicchi dei parametri riporteranno in più ed in meno rispetto alla coordinata mappa quello scarto proveniente dal calcolo... Quanto deve essere su per giu' questa tolleranza o coefficiente per verificare la bontà della scansione? Ovvero quando vanno scartati i crocicchi più vistosamente "distorti"? Inoltre mi puoi rispondere in merito al quesito di cui sopra: non è molto piu' preciso ritagliare dall'intero foglio la porzione di estratto che ci serve (tipo 4 o 6 riquadri a seconda del lavoro da eseguire) e poi fare la parametrica? Non si eliminano in questo modo "lavorando più in locale" possibili errori sul resto del foglio? Ti ringrazio anticipatamente Tanti auguri macius Grazie per gli auguri Ti rispondo. La circolare di Cannafoglia prevede una tolleranza sugli scarti di 0,25 mm grafici: 50 cm in scala 1:2000. Poi c'è un controllo anche sulla scala. Scala Nominale / Scala ottenuta < 5/1000. Sono d'accordo sul resto. Io estrapolo un estratto dei parametri che contengono la linea da riconfinare ed i punti di inquadramento e faccio la parametrica. Non capisco cosa vuoi dire quando riporti "lavorando più in locale si eliminano possibili errori sul resto del foglio". Questo è un principio che vale per i punti di inquadramento ma non è legato alla mappa. E' del tutto evidente che se non ho punti vicini all'oggetto da riconfinare mi dovrò rivolgere a qualcosa di più lontano e quindi effettuerò una georeferenziazione su più parametri, magari anche su tutta la mappa stessa se per assurdo avessi una linea da riconfinare al centro e 6/7 fabbricati distribuiti al bordo del foglio. E' chiaro che dovrò in questo caso fare altre valutazioni rispetto all'attendibilità metrica di quella riconfinazione. Cordialmente Carlo Cinelli
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georox
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Ciao Massimo, ti ha già risposto bene Carlo, quindi puntualizzo solo alcuni aspetti puramente tecnici sui tuoi quesiti. "macius" ha scritto:
1) tale procedura deve sempre essere fatta prima di effettuare la geoferenza parametrica? Ovvero il foglio, dopo la georeferenza catastale, si ruota realmente? Oppure questa operazione fa solo una verifica, riportando il dato in un coefficiente di trasformazione, sulla bontà della rasterizzazione? Parto dall'ultima parte. Sì, Geomap ruota realmente il raster a seguito della georeferenziazione catastale. Infatti succede questo: dopo che hai effettuato il calcolo con il bottone Applica, premi il bottone GeoTiff e ti viene creato il file raster georeferenziato. Questo file è di due tipi a seconda che il raster originario sia in formato TIF oppure di un altro formato (JPG, PNG, ecc.). Se non è un TIF, viene creato un file con lo stesso nome del raster originario ma con estensione TFW. Vale a dire che se il file originario si chiama PIPPO.PNG, dopo l'operazione troverai nella stessa cartella anche il file PIPPO.TFW. Questo file TFW è un formato standard internazionale studiato appositamente per contenere le informazioni di georeferenziazione di un raster. Quindi, i programmi che supportono i file georeferenziati, quando aprono un file raster per il quale trovano anche il corrispondente file TFW, lo posizionano già alle coordinate e con l'orientamento della georeferenziazione. Infatti, se apri nuovamente il raster con Geomap dopo aver creato il TFW (con il bottone GeoTiff), lo troverai in coordinate mappa, con dimensioni in metri (e non più in pixel) e orientato perfettamente a Nord, cioè ruotato dell'angolo, seppur minimo, calcolato dalla georeferenziazione catastale. Se invece il file originario è un TIF, il programma ti crea sempre il file TFW, ma in più ti chiede anche se vuoi creare il GeoTiff vero e proprio. In pratica, un file GeoTiff rimane sempre un TIF ma contiene già al suo interno le informazioni della georeferenziazione. La comodità di questo file è ovviamente quella che non ti serve tirarti dietro il file TFW ma hai già il TIF georeferenziato per conto suo. Questa procedura è stata ottimizzata nell'ultima versione 4.09.0007 di Geomap, annunciata via email il 05/07/2009 e scaricabile gratuitamente dal sito per utenti della versione 4.09. Nella guida in linea di questa versione, alla sezione Georeferenza Catastale | Salva raster georeferenziato (GeoTiff) trovi le spiegazioni dettagliate di quanto sopra. Sugli utilizzi del raster georeferenziato "catastalmente" ha già risposto Carlo (applicazioni di tipo tematico e cartografico) e comunque il suo scopo principale è, come dicevi tu stesso, quello di valutare la bontà della scansione (o della mappa cartacea originaria). Poi invece chiedevi se deve sempre essere eseguita la georeferenziazione catastale prima di effettuare quella parametrica. Come ha detto bene Carlo, non è assolutamente necessario perché quella parametrica sta in piedi per conto suo ed è indipendente dallo stato del raster originario, vale a dire che è la stessa cosa se questo è ancora in pixel oppure è in metri a seguito della georeferenziazione catastale. Anzi, paradossalmente, dato che il raster originario in pixel ha dimensioni molto maggiori di quello tramutato in metri, eseguire la georeferenziazione parametrica su tale file ti consente addirittura un'accuratezza migliore. "macius" ha scritto:
2) non è molto piu' preciso ritagliare dall'intero foglio la porzione di estratto che ci serve (tipo 4 o 6 riquadri a seconda del lavoro), fare di questa la georeferenza catastale e poi la parametrica? Non si eliminano in questo modo "lavorando in locale" (come ci insegna sua maestà :wink: Cinelli - e aggiungo anche il buon senso-) possibili errori sul resto del foglio? Sì, se devi fare quelli che io chiamo lavori "concreti", come le riconfinazioni, devi fare proprio quello che dici tu, cioè ritagliare i soli quadrati parametrici che ti interessano ed applicare la georeferenziazione parametrica. Ma, per quanto detto sopra, non è necessario far precedere a questa quella catastale. Spero anch'io di essere stato sufficientemente chiaro. A presto, Gianni Rossi Tecnobit S.r.l.
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macius
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Carlo e Gianni, vi ringrazio entrambi. Ora andrò a dormire con molte più certezze!!! :lol:
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