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Argomento: tolleranza riconfinamenti da mappa d'impianto

Autore Risposta

geocinel
Carlo Cinelli
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(GURU)

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 0 -  0 - Inviato: 08 Novembre 2008 alle ore 11:14

"cappe_46" ha scritto:

La tua affermazione sul riporto per cartesiane non ha una logica (almeno per i fogli disegnati fino agli anni '50) nel senso che sarebbe stato oltremodo oneroso calcolare le rette con il logaritmo del seno e del coseno.



Ciao
Tieni conto però che tanti fogli sono stati fatti anche dopo il '50 e fino a tutto il '56 ed anche dopo (qualche foglio della Lombardia e di qualche altra Regione del Nord completata negli anni '60), come dimostrano anche le affermazioni di alcuni che hanno partecipato al mio topic sulla Cartografia e precisioni.
Soprattutto laddove la cartografia catastale era già buona come in Toscana.
Il discorso sulle coordiante polari sarebbe valido e corretto se la quadrettatura fosse perfetta.
Ma non essendolo......
Quanto a quelli verdi è vero che riportano le curve di livello e che probabilmente sono stati eseguiti dalla fotogrammetria.
Purtroppo io a Pistoia non ho quei dati sul retro dei fogli per poterlo evincere con sicurezza anche se si può presumere.
Cordialmente

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geobetto
geometra

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 0 -  0 - Inviato: 21 Dicembre 2008 alle ore 21:14

"divad81" ha scritto:
Io so che quando all'AdT leggevano le coordinate cartograficamente da una mappa di impianto e le stesse avevano un parametro maggiore o minore di 10*10, erano soliti compensare su ambo i lati gli scarti.
nel senso che se il parametro misurava 10.2 il tecnico inseriva lo scalimetro a 0.01 e finiva sul parametro a 10.1 in modo tale che i due millimetri erano comensati a dx, e a sx...

ciao



Se lo scarto era inferiore al graficismo, può darsi che facessero propio così, perchè all'interno del parametro la sua influenza sul disegno sarebbe stata inferiore e quindi ritenuta 'inapprezzabile'.

Se lo scarto era alto -come nel suo esempio- non credo. Probabilmente veniva ripartito utilizzando un metodo simile a quello impiegato per riportare gli allineamenti (già nelle mappe d'impianto), fatto più o meno così:

1) si verificava quante volte l'errore di graficismo era contenuto nello scarto:
nell'esempio 0,002/0,00025 = 8 volte, cioè 4 metri diviso 0,50 in scala 1:2000
(anche se poi inizialmente l'errore di graficismo era stabilito in 0,00020, circa 40 cm in 1:2000)

2) si suddivideva la lunghezza del parametro per tale numero.
200/8 = 25 metri per la scala 1:2000.

3) Ogni volta che la coordinata del punto superava un multiplo del punto 2 si spostava lo zero dello
scalimetro del valore del graficismo. Quindi:
punto a 15 metri, lo zero coincide con il parametro(0x0,50);
punto a 110 metri si sposta lo zero di -2 metri (4x0,50)
e così via.

Il metodo era semplice e praticamente non comportava calcoli.
All'impianto (nel mio caso attorno al 1920) la maggiore precisione ottenuta con una ripartizione numerica sarebbe stata comunque annullata dal graficismo.
Avrebbe comportato solo più calcoli (=più possibilità di errori) e più tempo per disegno, senza miglioramenti ritenuti apprezzabili.

Chiaramente tale metodo era comprensibile nel periodo di formazione e nel prelievo di coordinate da utilizzare per l'aggiornamento.
Oggi è più facile e preciso (mai spostare lo scalimetro durante una lettura) fare una proporzione o utilizzare i recenti metodi informatici. Ancor più per le riconfinazioni, perché è necessario aver sempre presente quanto scritto da NST.

Saluti.

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geobetto
geometra

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31 Agosto 2003

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120

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Forlì-Cesena

 0 -  0 - Inviato: 21 Dicembre 2008 alle ore 21:17

"NST" ha scritto:
La scala ticonica si può realizzare su un foglio di carta lucida sottile.

Non quella apposta per le stampanti, bensì quella a rotoli che si usava per i disegni a china, che da esperienze personali consente di tracciare senza sbavature linee assai più sottili e definite.

Naturalmente questa (che adesso dalle mie parti è divenuta difficile da trovare menomale che ne ho una discreta scorta) va tagliata in fogli di formato A3, va messa sotto dei libri per evitare che si arrotoli e solo dopo alcuni mesi può essere utilizzata.

Con la mia canon riesco a disegnare con Autocad linee di s.n. 0.03.
Naturalmente alle mie stampe non manca mai un ultriore reticolo di controllo.
Bisogna essere attenti nell'utilizzo e controllare di volta in volta la presenza di eventuali deformazioni. (la lente d'ingrandimento è d'obbligo).

In alternativa, poichè dalle mie parti ci sono dei laboratori di precisione che fanno lavorazioni su metallo, e plastiche con programmi CAM, pensavo di farmene realizzare una su tale supporto, ma fino ad ora il tempo è stato tiranno.




Grazie.
In effetti il mio lucido non sembra poi tanto sottile e quindi evidentemente non è il materiale giusto.

Saluti.

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NST

Iscritto il:
01 Dicembre 2007

Messaggi:
288

Località

 0 -  0 - Inviato: 21 Dicembre 2008 alle ore 22:22

Prova come ho detto io e vedrai che ti troverai bene.

Buon Lavoro e Buone Festività.

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