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Riconfinazione - rototrasl. senza variazione di scala o no? |

geosim
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Grosseto
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Mi trovo a eseguire una riconfinazione basata sulla mappa di impianto, ho rilevato vari punti di appoggio (5 spigoli di fabbricati) posti in prossimità del confine (in posizione non perfettamente baricentrica) ed ho eseguito una rototraslazione baricentrica inserendo all'interno del mio rilievo il "sistema mappa". Ho eseguito il calcolo sia senza variazione di scala che con variazione di scala ottenendo i seguenti risultati: SENZA VARIAZIONE DI SCALA Rotazione : -15.66448 Traslazione : Est = -32935.377 Nord = 54428.407 Q = 0.000 Scala : 1.00000000 Scarti : 1 0.0577 1.0104 2 0.5947 -0.2538 3 0.6447 -0.5329 4 -1.1688 -0.5548 5 -0.1284 0.3311 Scarto medio : 0.828782 Scarto quote : 0.000000 CON VARIAZIONE DI SCALA Rotazione : -15.66448 Traslazione : Est = -33071.696 Nord = 54653.510 Q = 6.278 Scala : 1.00413200 Scarti : 1 -0.0790 0.7689 2 0.5177 0.0135 3 0.5257 -0.2851 4 -1.3178 -0.4079 5 0.3533 -0.0895 Scarto medio : 0.726568 Sovrapponendo le due soluzioni ho notato che i punti di confine presentano una differenza massima della loro posizione di circa 50 cm. Da ciò mi chiedo, è più corretto utilizzare una rototraslazione con variazione di scala o senza variazione? Grazie per le risposte, buon lavoro.
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geocinel
Carlo Cinelli
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Ciao Simone Dalle tante prove effettuate fino ad adesso ti posso dire che codesta differenza (circa 50 cm) non è corretta tra un sistema con variazione di scala e senza. Normalmente queste differenze non superano mai i 10 cm. Dov'è il baco allora? Secondo me tra codesti punti si nasconde uno che peggiora il dato a tutti gli altri. Anche i parametri di traslazione sono strani 8O . Se tu avessi letto un trigonometrico ti direi prova a fare propedeuticamente l'Apertura a Terra Multipla. Se non lo hai letto prova a toglierne uno a turno e guarda come si comportano gli altri. Perché il tallone di Achille di questo calcolo è che se c'è un punto affetto da maggiore scarto non te ne accorgi perchè il tutto viene ripartito anche sugli altri. A "occhio" quello che puzza di più è il 5 ma non è detto. Saluti e buon lavoro P.S. Confermi Camerino?
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gaetano59
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Io in casi come questo propendo sempre per la variazione di scala, in quanto per tracciare il confine, le coordinate le ricavo, ovviamente dal "sistema mappa" e quindi ritengo giusto adattare il rilievo il più possibile alla mappa, così il confine tracciato è perfettamente rapportato alla mappa di impianto. Ovviamente su ogni rilievo volto a riconfinamenti devono essere valutati vari elementi, ma in generale questo il mio "modus operandi" Saluti e buon lavoro
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winter
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quoto gaetano con quale programma hai elaborato?
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geosim
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Per l'elaborazione uso il programma thopos 3d. Rispondendo a gaetano59 ritengo che la rototraslazione va fatta tenendo fermo il "sistema rilievo" e rotraslando il "sistema mappa" in maniera da non modificare il rilievo in quanto decisamente più preciso della mappa. Dico una sciocchezza?
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utente
(GURU)
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la variazione di scala e' molto soggettiva, anzi troppo. la controparte te la puo' contestare in un attimo e anche, a mio avviso a buon veduta. gia' ti e' stato chiesto con quale programma, e questo la dice lunga, ti lascia intendere che ogni programma effettua la propria? che tipo di algoritmo usa? la mia vuole essere solo una domanda ma dovrebbe far pensare. io procederei, poi come detto da geocinel, giocando sui vari punti, se sono gli unici in zona, in modo di trovare i punti che si avvicinano di pi' tra diloro. inia a scartare quelli che danno minor affidamento e prova a vedere quali mantengono le coordinate della stazione con il minor scostamento possibile. saluti
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gaetano59
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"geosim" ha scritto: Per l'elaborazione uso il programma thopos 3d. Rispondendo a gaetano59 ritengo che la rototraslazione va fatta tenendo fermo il "sistema rilievo" e rotraslando il "sistema mappa" in maniera da non modificare il rilievo in quanto decisamente più preciso della mappa. Dico una sciocchezza? Scusami se ti rispondo solo adesso ma mi si era scollegato internet (a proposito, a me capita spesso che perdo pregeo.it). Si, in linea generale, con le tecnologie di cui disponiamo oggi (cad, scanner, etc) penso sia senz'altro più conveniente adattare la mappa al rilievo. E' necessario, però, tenere sempre ben presente quello che si sta facendo e soprattutto annotarsi per bene eventuali parametri e/o coefficienti di scala adoperati, in quanto nella relazione tecnica che descriverà e riporterà le conclusioni delle operazioni di riconfinamento, dovranno sempre essere indicate le coordinate catastali rapportate ai parametri di cui al foglio di mappa originale. Spero di essere stato chiaro. Saluti.
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gaetano59
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"utente" ha scritto: la variazione di scala e' molto soggettiva, anzi troppo. la controparte te la puo' contestare in un attimo e anche, a mio avviso a buon veduta. gia' ti e' stato chiesto con quale programma, e questo la dice lunga, ti lascia intendere che ogni programma effettua la propria? che tipo di algoritmo usa? la mia vuole essere solo una domanda ma dovrebbe far pensare. io procederei, poi come detto da geocinel, giocando sui vari punti, se sono gli unici in zona, in modo di trovare i punti che si avvicinano di pi' tra diloro. inia a scartare quelli che danno minor affidamento e prova a vedere quali mantengono le coordinate della stazione con il minor scostamento possibile. saluti Quanto detto da geocinel è sacrosanto, in ogni rilievo che mira ad un riconfinamento vanno valutati i vari punti di appoggio con molta attenzione e scartati quelli ritenuti meno attendibili, questo è pacifico. Non concordo con te invece quando sostieni che la variazione di scala "é troppo soggettiva". Per variazione di scala si intende rapportare il rilievo alla mappa (o il contrario, se preferisci) al fine di poter avere un attendibile “coefficiente di adattamento” per poter fare le opportune operazioni di riconfinamento, quindi non vedo dove può essere questa “eccessiva soggettività”, se poi parli di malafede è un'altro discorso, quella può essere ovunque. Saluti.
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geocinel
Carlo Cinelli
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Le perplessità dii utente sulle personalizzazioni sono ampiamente condivisibili ma la variazione di scala semplice non dovrebbe essere soggettiva perché essa agisce in maniera aritmetica sulle varie differenze. Diventa soggettiva quando noi diamo dei pesi ai vari punti di appoggio, perché la media delle variazioni da aritmetica diventa ponderata. Se quest'ultima tecnica può ritenersi valida in alcuni casi io la sconsiglio sempre quando c'è contraddittorio, per ovvi motivi. Quanto a ciò che deve variare di scala essa è ovviamente la mappa. Le misure, oltre che più attendibili, devono rimanere rigide. Quello che dice gaetano59 riguardo alla variazione di scala per riconfinazioni di linee di mappa è condivisibile. Saluti
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NST
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Secondo il mio parere la Rototraslazione baricentrica con variazione conforme di scala non apporta grossi vantaggi: nella rototraslazione rigida, il documento probante viene inserito in modo ottimale nel nostro sistema rilievo; nella rototraslazione con variazione di scala, il documento probante subisce una variazione delle misure lineari per adattarsi al nostro rilievo. Ciò significa che il fattore di scala ci da una bontà della mappa rispetto alla zona dove stiamo operando, ma si presuppone una ottima interpolazione dei punti da determinare rispetto ai punti di appoggio. Io opero per ogni riconfinamento in modo diverso, ma mi appoggio sicuramente sempre ad un trigonometrico, per effettuare l'apertura a terra multipla, in quanto questo metodo consente di scovare i punti di appoggio affetti da errore, e a volte la utilizzo come controllo preventivo al calcolo per rototraslazione. PS naturalmente avevo sott'inteso che si parlasse di un riconfinamento dove il documento probante fosse la mappa catastale.
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geocinel
Carlo Cinelli
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"NST" ha scritto: Secondo il mio parere la Rototraslazione baricentrica con variazione conforme di scala non apporta grossi vantaggi: nella rototraslazione rigida, il documento probante viene inserito in modo ottimale nel nostro sistema rilievo; nella rototraslazione con variazione di scala, il documento probante subisce una variazione delle misure lineari per adattarsi al nostro rilievo. Ciò significa che il fattore di scala ci da una bontà della mappa rispetto alla zona dove stiamo operando, ma si presuppone una ottima interpolazione dei punti da determinare rispetto ai punti di appoggio. Io opero per ogni riconfinamento in modo diverso, ma mi appoggio sicuramente sempre ad un trigonometrico, per effettuare l'apertura a terra multipla, in quanto questo metodo consente di scovare i punti di appoggio affetti da errore, e a volte la utilizzo come controllo preventivo al calcolo per rototraslazione. PS naturalmente avevo sott'inteso che si parlasse di un riconfinamento dove il documento probante fosse la mappa catastale. Il concetto che tu riporti sulla variazione di scala sarebbe corretto se la mappa, nella sua introduzione, non avesse subito anch'essa una variazione di scala dovuta alle varie compensazioni. Poi se la sovrapposizione viene fatta con la mappa stessa senza georeferenza sui parametri, un'altra ancora. Condivido quanto da te detto riguardo all'apertura a Terra Multipla come calcolo propedeutico. Saluti
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geosim
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Grazie a tutti per le risposte. Ho eseguito diverse prove escludendo ad uno ad uno i vari punti di appoggio ma le differenze tra la rototraslazione con variazione e senza sono comunque rimaste significative. Riflettendoci ritengo che nel mio caso queste differenze siano dovute alla posizione reciproca tra i punti di appoggio e quelli di confine in quanto, a causa delle particolari condizioni locali, i punti di confine sono esterni alla figura che racchiude quelli di appoggio e quindi la variazione di scala incide in maniera rilevante. In questo caso opererò quindi senza variazione di scala in maniera da non imporre delle modificazioni ai punti mappa. Questo conferma la necessità di una aculata scelta dei punti di appoggio che devono essere necessariamente baricentrici rispetto a quelli di confine nel caso di utilizzo della rototraslazione anzichè dell'apertura a terra multipla. Buon lavoro
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geocinel
Carlo Cinelli
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"geosim" ha scritto: Grazie a tutti per le risposte. Ho eseguito diverse prove escludendo ad uno ad uno i vari punti di appoggio ma le differenze tra la rototraslazione con variazione e senza sono comunque rimaste significative. Riflettendoci ritengo che nel mio caso queste differenze siano dovute alla posizione reciproca tra i punti di appoggio e quelli di confine in quanto, a causa delle particolari condizioni locali, i punti di confine sono esterni alla figura che racchiude quelli di appoggio e quindi la variazione di scala incide in maniera rilevante. In questo caso opererò quindi senza variazione di scala in maniera da non imporre delle modificazioni ai punti mappa. Questo conferma la necessità di una aculata scelta dei punti di appoggio che devono essere necessariamente baricentrici rispetto a quelli di confine nel caso di utilizzo della rototraslazione anzichè dell'apertura a terra multipla. Buon lavoro Simone C'è un mio compaesano che quando si arrabbia dice "Ora ti metto in fuga". Dopo tutte le discussioni che si sono fatte sui metodi e schemi di rilievo e di calcolo tu vorresti fare la rototraslazione se hai i punti di appoggio da una parte e quelli del confine da un'altra? Abbiamo sempre detto che in quei casi per bloccare le rotazioni è utile avere un Orientamento e fare l'Apertura a Terra multipla. Per metterti in fuga ti aspetto a Camerino. Ciao Carlo
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geosim
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Grosseto
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Ciao Carlo, sto scappando a gambe levate..., purtroppo non ho avuto la possibilità di usare orientamenti lontani ed il confine è all'interno di una zona per lo più boscata, quindi ho ritenuto sufficiente l'uso della rototraslazione, comunque si impara qualcosa ogni giorno, grazie a tutti. PS. per Camerino mi sto organizzando e vedo di esserci. Buon lavoro
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giove1
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Nessuno si è soffermato sulla necessità di compensare preventivamente le coordinate prelevate dalla mappa. Prima di una rototraslazione con variazione di scala, di una rototraslazione rigida, di un’apertura a terra... prima di ogni calcolo, controllare le distanze sui parametri e ripartire l'errore sui punti d'inquadramento.
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